di Andrea Fontana e Vito Lops
Questa volta i sondaggi sono stati confermati. E per gli investitori è una buona notizia. Il primo turno delle presidenziali francesi ha decretato il successo di Emmanuel Macron (centro-sinistra) che ha ottenuto il 23,8% delle preferenze raccogliendo 8,27 milioni di voti. Al secondo posto Marine Le Pen (estrema destra) che con 7,15 milioni ha conquistato il 21,6% dei consensi e andrà al ballottaggio con Macron il 7 maggio.
Gli investitori avrebbero preferito che al ballottaggio fosse andato Francois Fillon (terzo con il 19,9% dei voti) ma dato che Fillon e Benoit Hamon (quinto classificato con il 6,3%) hanno comunicato che appoggeranno Macron al ballottaggio, le chance che la Le Pen si aggiudichi l’Eliseo si assottigliano. Ed è questo lo scenario più temuto dai mercati.
Al momento non preoccupa neppure il secondo elemento di incertezza, ovvero il fatto che il candidato di estrema sinistra Jean Luc Melenchon (quarto ieri con il 19,5% dei voti) al momento non si sia esposto. Anche se è francamente difficile ipotizzare che un elettore di estrema sinistra si sposti al ballottaggio per una candidata di estrema destra, pur avendo entrambi (Le Pen e Melenchon) un approccio anti-sistemico e molto critico nei confronti dell’Unione europea e della moneta unica.
Reazione a caldo positiva
Che l’esito sia andato bene per gli investitori lo indica anche la reazione a caldo di questa mattina. I mercati hanno pigiato il tasto “risk-on”: le classi di investimento più rischiose (ma anche più remunerative) sono oggi comprate a mani basse. Le Borse europee hanno aperto con un rialzo del 3% (a Piazza Affari volano i bancari), come i titoli obbligazionari della periferia dell’Eurozona che vedono un calo dei rendimenti e un conseguente calo degli spread con i titoli rifugio (Bund). Il rendimento del BTp a 10 anni scende da 2,25% a 2,16%, il differenziale con il Bund si riduce di 15 punti base a quota 183. Non impatta il taglio di rating sull’Italia deciso da Fitch venerdì sera a mercati chiusi. (altro…)