Archive for Aprile, 2017

Le multe più assurde al mondo sono tutte Made in Italy

martedì, Aprile 11th, 2017
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Il piano casa del governo? Libertà di “okkupare”

martedì, Aprile 11th, 2017
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La Rai cambia look: loghi e intermezzi colorati per i canali

martedì, Aprile 11th, 2017

ALDO FONTANAROSA

ROMA – Meno ragnatele. Più dinamismo, colori e fantasia. La Rai prova a rilanciare l’immagine delle sue reti tematiche innovando i loghi e soprattutto i mini-filmati che vengono trasmessi tra un programma e l’altro.  L’operazione prende il via oggi e riguarda Rai 5, Rai Movie, Rai Sport, Rai Yoyo, Rai Gulp. E ancora: Rai Storia, Rai Premium, Rai Scuola, Rai Italia e Rai World Premium.

L’immagine di ogni canale sarà unica e ci dirà subito in quale territorio ci troviamo, dal cinema allo sport alla musica colta. Ma l’operazione punta anche ad attribuire un segno comune al network. A colpo d’occhio dunque le reti – come già Rai 1, Rai 2 e Rai 3 – saranno riconducibili tutte alla casa madre, al servizio pubblico tv.

Il progetto, curato dalla direzione Creativa Rai di Massimo Maritan, porta la firma di Roberto Bagatti e della designer Florencia Picco. “Restituiamo nuovo valore e una nuova dinamicità all’identità visiva ai nostri canali”, spiega l’ad Campo Dell’Orto, “attraverso elementi di forte innovazione, ma anche riferimenti all’insegnamento dei più importanti designer italiani del XX secolo”. (altro…)

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Legge elettorale, Renzi: “Disponibile a togliere capilista bloccati”

martedì, Aprile 11th, 2017

ROMA –  Importante apertura sulla legge elettorale. A Porta a Porta, su Raiuno, l’ex premier Matteo Renzi si è detto “assolutamente disponibile a togliere i capilista bloccati”, assecondando le richieste di parte delle opposizioni e dei suoi stessi avversari alle primarie dem Andrea Orlando e Michele Emiliano. “Io – ha affermato Renzi – sono disponibile al Mattarellum, all’Italicum, alla proposta dei Cinque Stelle, di Forza Italia, della Lega. Posso chiedere di fare loro la proposta? Noi l’abbiamo fatta e ce l’hanno bocciata. Visto che Grillo, Berlusconi, Salvini e la sinistra radicale hanno eletto il presidente della Commissione al Senato, ci facciano una proposta e noi la votiamo”.

Sempre in merito all’Italicum, Renzi ha fatto riferimento anche agli interventi della Consulta, che ha modificato profondamente la nuova legge elettorale eliminando il ballottaggio e la possibilità di scelta del collegio nel caso di candidature plurime, mantenendo invece il premio di maggioranza per il partito che prende almeno il 40% e, appunto, i capilista bloccati (ma scelti con sorteggio se eletti in più collegi). “Renzi non pensa di prendere il 41 per cento – le parole dell’ex premier a Porta a Porta -, ma di mettere un po’ di puntini sulle ‘i’. Hanno tolto il ballottaggio perché non c’è una soglia minima, e lì si può mettere la soglia. Ma il ballottaggio non funziona perché ci sono due Camere. Io ho fatto la mia battaglia e ho perso, ma adesso non venite a cercare me se c’è la palude”. (altro…)

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Caso Consip, indagato ufficiale Carabinieri: avrebbe falsificato dichiarazioni su Tiziano Renzi

martedì, Aprile 11th, 2017

di CARLO BONINI

ROMA – L’indagine condotta dal Nucleo Tutela Ambiente dell’arma del Carabinieri sul caso Consip è stata deliberatamente manipolata in due significativi passaggi allo scopo di accreditare falsamente un’attività di disturbo dei Servizi segreti –  e dunque implicitamente di Palazzo Chigi – sulle indagini che l’Arma stava conducendo sull’imprenditore Alfredo Romeo e sui suoi rapporti con Tiziano Renzi, padre dell’allora premier Matteo.

IL CASO CONSIP – Tutti gli articoli

La circostanza, emersa a seguito di una approfondita attività di controllo e rilettura delle carte condotta dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e dal sostituto Mario Palazzi, allunga un’ombra di grave sospetto sulle modalità con cui il Noe ha condotto l’indagine. A maggior ragione dopo che allo stesso Noe la procura di Roma aveva revocato la delega all’inchiesta dopo la fuga di notizie seguita al trasferimento del fascicolo di indagine dalla procura di Napoli a quella di Roma.

Per la deliberata manipolazione di almeno due atti d’indagine, la Procura ha contestato al capitano del Noe Gianpaolo Scarfato il reato di falso aggravato durante un interrogatorio che si è svolto poco prima delle 14 negli uffici di piazzale Clodio e durante il quale l’ufficiale si è avvalso della facoltà di non rispondere.

INFOGRAFICA – Tutti i protagonisti della vicenda Consip

Nel dettaglio, l’analisi delle intercettazioni ambientali effettuate negli uffici della Romeo Gestioni ha svelato che una frase attribuita all’imprenditore napoletano – nella quale si diceva che aveva incontrato Tiziano Renzi – era stata in realtà pronunciata dall’ex parlamentare e collaboratore di Romeo, Italo Bocchino. Inoltre, è stata accertata come falsa anche la circostanza secondo cui non meglio precisati appartenenti ai Servizi avrebbero pedinato i carabinieri del Noe durante la loro attività di indagine a carico di Romeo. (altro…)

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Eversione di Stato

martedì, Aprile 11th, 2017
Mattia Feltri
 

L’enormità è questa: l’inchiesta su Consip, sul padre di Matteo Renzi e sul ministro Luca Lotti, è in buona parte un’invenzione. L’encomiabile procura di Roma, che l’ha ereditata da quella di Napoli, accusa il capitano dei carabinieri che conduceva le indagini per conto del pm John Henry Woodcock di avere falsificato e scientificamente omesso le prove. Non fu l’imprenditore Alfredo Romeo a dire di aver incontrato Tiziano Renzi, ma l’ex parlamentare Italo Bocchino. E non erano agenti dei servizi segreti (con, sottinteso, delega a tramare contro la magistratura) quelli che spiavano i carabinieri mentre recuperavano i pizzini di Romeo dai cassonetti, ma era uno qualsiasi, che abitava lì. L’inchiesta è morta. (altro…)

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Nel Far West immaginario è record di allontanamenti

martedì, Aprile 11th, 2017
alberto mattioli
INVIATO A GALLARATE (VARESE)

Lo sceriffo più veloce del West italiano si chiama Andrea Cassani, 34 anni, leghista di osservanza maroniana, dal giugno ’16 sindaco di Gallarate. Il 20 febbraio scorso, il ministro Minniti ha firmato il decreto sul «Daspo urbano», il 21 è entrato in vigore e il 23, zac!, Cassani aveva già sfornato l’ordinanza con la quale lo recepiva, aggiungendo per buona misura delle ulteriori sanzioni.

 Dunque, multa di 100 euro (il doppio in caso di recidiva) per chi consuma alcolici fuori dai locali deputati, dissemina rifiuti, bivacca, imbratta i muri o viene beccato in possesso di strumenti per farlo, insomma della bomboletta spray, con in più l’obbligo, se beccato in flagrante, di ripulire i muri (non con la lingua, bisogna forse precisare). «Mi dispiace non poter fare di più – dice Cassani -, come del resto vorrebbero i cittadini».

Il tutto in questa cittadina di 53 mila abitanti a 45 chilometri da Milano e a 5 da Malpensa, passato industriale glorioso e presente un po’ incerto causa crisi, con uno di quei tipici toponimi lombardi in -ate che, come diceva Arbasino, non si sa mai se siano participi passati («Le ho gallarate tutte») o imperativi («Gallaratele subito»). Cassani è uno di quegli amministratori leghisti tosti che del politicamente corretto se ne infischiano. Ha sbarrato il cancello da cui passavano i musulmani per pregare su un terreno comunale «e di aprire una moschea naturalmente non si parla». Ora dichiara guerra al degrado «grave in alcune zone, tipo la stazione». (altro…)

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Pressing su Casaleggio nuovo garante. E Beppe Grillo ammette: abbiamo sbagliato

martedì, Aprile 11th, 2017
ilario lombardo
roma

Un conto sono le idee, un altro gli uomini. Più facile nel primo caso offrire maggiore libertà alla rete che può condividere il programma e scegliere su cosa puntare. Ma degli uomini bisogna fidarsi, la squadra va scelta con cura, per non pentirsene successivamente. Il M5S si sta preparando a una svolta più dirigista. Troppe, ormai, sono le rogne che arrivano dai territori e troppe le cause giudiziarie aperte, con altri ricorsi che a valanga dovrebbero seguire dopo Genova. A partire da Padova, dove il candidato sconfitto delle primarie grilline è pronto a rivolgersi ai giudici.

 Il caso Cassimatis è un precedente preoccupante e ha convinto i vertici, Beppe Grillo a Davide Casaleggio, a dare un’accelerata alle modifiche da tempo annunciate sui metodi di selezione dei candidati. Servono uomini il più possibile fidati per portare avanti il programma, senza capricci individualistici o una coscienza critica troppo spiccata. Spiega una fonte vicina ai leader: «Per noi prima di tutto viene il Movimento. Non ci servono rompipalle, come Cassimatis o come Pizzarotti. La individualità vanno messe da parte, conta il progetto. Nessuno, neanche Di Maio o Di Battista, starebbe un secondo in più nel Movimento se alzasse la testa contro Grillo».

 

LEGGI ANCHE – Caso Genova, Cassimatis vince il ricorso contro i Cinque Stelle. Grillo: “Non sarà candidata”

 

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Una svolta che riapre la partita

martedì, Aprile 11th, 2017
Marcello Sorgi
 

Per carità, siamo tutti uguali davanti alla legge. E un errore, o una svista, possono capitare. Ma cosa dovrebbe dire un cittadino comune, se un’intercettazione che, a detta di chi l’ha valutata, «assume straordinario valore e consente di inchiodare alle sue responsabilità» l’indagato, si rivela inesistente, falsa o manipolata?

Si dà il caso che il cittadino, in questo caso, sia Tiziano Renzi, e l’indagine in cui è coinvolto quella relativa ai famosi appalti Consip per i quali l’imprenditore napoletano Romeo avrebbe corrotto un funzionario, che poi ha confessato. Da questo, che forse è l’unico passaggio incontestabile delle indagini, il sostituto procuratore Woodcock, coadiuvato dai carabinieri del Noe, il nucleo ecologico dell’Arma, è risalito al padre dell’ex presidente del Consiglio, accusato di traffico di influenze, e al ministro dello Sport Lotti e allo stesso comandante generale dei carabinieri Del Sette, a cui si contesta di aver messo in guardia i Renzi, padre e figlio, rivelando illecitamente che un’inchiesta a loro carico era in corso. E che in un’intercettazione lo stesso Romeo riferiva di un incontro con Renzi padre, a cui sarebbe seguita un’annotazione su un bigliettino, trovato a pezzi tra i sacchi di rifiuti dell’azienda di Romeo, in cui si faceva accenno a pagamenti da trentamila euro a un certo «T.»: presumibilmente Tiziano? (altro…)

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Da Napoli a Roma, cade la prova regina: “Adesso l’indagine riparte da zero”

martedì, Aprile 11th, 2017
francesco grignetti
roma

E ora, zitti e pedalare. Su Consip, per stare alle parole di uno dei magistrati di Roma, «si riparte da zero». L’umore alla procura retta da Giuseppe Pignatone non potrebbe essere peggiore. Non fa mai piacere prendere in mano un’indagine impostata da altri, ovvero la procura di Napoli, e come primo atto defenestrare i carabinieri che l’avevano portata avanti fino a quel momento (accadeva il 4 marzo, quando i pm romani ritiravano la delega ai carabinieri del Nucleo Ecologico per eccessi nelle fughe di notizie e l’affidavano al Nucleo Investigativo dei carabinieri di Roma). Ancora meno è scoprire che quell’indagine è stata viziata da errori e da un macroscopico falso (scoperta del 6 aprile).

 

LEGGI ANCHE – Una svolta che riapre la partita (M. Sorgi)

 

Inchiesta azzoppata, non c’è che dire. Di sicuro agli atti non c’è più la cosiddetta «prova regina», perché manca quella intercettazione che faceva da architrave all’intera costruzione. Già, ovviamente cambia tutto se non è l’imprenditore Alfredo Romeo, ma banalmente il suo lobbista Italo Bocchino, a dire «Renzi, l’ultima volta che l’ho incontrato…». La frase dell’imprenditore doveva servire da sigillo. Doveva essere la prova inoppugnabile che Tiziano Renzi avesse parlato vis-a-vis con Alfredo Romeo. I due, indagati, potevano pure mentire, negare, omettere. Tanto, c’era l’intercettazione a incastrarli. Il tutto condito da particolari gustosi come quella testimonianza, sia pure indiretta, di chi citava un incontro clandestino «in una bettola a Roma». (altro…)

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