Archive for Aprile, 2017

L’esclusione di Grillo non vale: ​il tribunale salva la Cassimatis

lunedì, Aprile 10th, 2017
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La complicità dell’Occidente Indifferente con i fratelli copti

lunedì, Aprile 10th, 2017
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Renzi vuole blindarsi nel Pd e smarcarsi da Franceschini

lunedì, Aprile 10th, 2017
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La legge elettorale è urgente: la vuole il Paese

lunedì, Aprile 10th, 2017
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I 15 giorni del killer in un Cie. Poi di nuovo libero di uccidere

lunedì, Aprile 10th, 2017
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l “forgotten man”: quando il risentimento diventa populismo

lunedì, Aprile 10th, 2017

di EZIO MAURO

Come se fossimo entrati all’improvviso dentro un quadro notturno di Hopper, bisogna sbirciare ogni tanto quell’uomo col cappello in testa e il bicchiere tra le mani sul bancone del bar, che è venuto a sedersi sullo sgabello di fronte, da solo sotto la luce al neon. Non parla, rimugina. Si capisce che ha un pezzo robusto di vita alle spalle, ne ha viste tante, per arrivare stanotte fin qui deve aver superato ogni illusione consumando qualsiasi speranza. Non crede più in nulla, anzi sta in guardia, come se gli avessero tolto qualcosa: potrebbe raccontarlo ma preferisce che ognuno si faccia i fatti suoi, il suo silenzio magari farà sentire in colpa il resto del mondo. Eppure, perché ci sembra di averlo già visto? Perché è la nuova figura politica universale che attraversa l’Occidente dall’America all’Europa, il risentimento che ovunque si mette in proprio, la rabbia sociale che dappertutto si fa politica, l’outsider che infine prende il potere: o forse no, ma a lui basta aver scalciato l’establishment, buttandolo giù dal trono. Il risentimento è appagato: per il resto, si vedrà. (altro…)

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M5s, né destra né sinistra: il partito “pigliatutti” che punta ai delusi della politica

lunedì, Aprile 10th, 2017

di ILVO DIAMANTI

Nei giorni scorsi il M5S si è recato a Ivrea. A celebrare Gianroberto Casaleggio, un anno dopo la sua morte. Ma anche, indubbiamente, a celebrare se stesso. Il MoVimento. Infatti, in questa fase politica fluida, il M5S si muove a proprio agio. D’altronde, si definisce un non-partito. Simbolo della non-politica di questo (non)Paese.

Casaleggio, d’altronde, è stato figura significativa della non-politica italiana e del non-partito che ne è divenuto il riferimento. Co-fondatore del M5s, ne interpreta l’anima digitale. Ma anche il modello “personale” ed “ereditario”. A presiedere l’evento, infatti, era il figlio, Davide, che ne ha preso il posto. Non solo in azienda, ma anche nel M5s. Accanto a Grillo. D’altra parte, la personalizzazione, contestuale alla mediatizzazione, è divenuta regola dominante della politica. Osservata da tutti i partiti – o sedicenti tali. Tanto più dopo l’irruzione della rete. Ivrea è stata scelta perché da lì è partita la “carriera” professionale – e quindi politica – di Casaleggio. Alla Olivetti. Più di un’azienda: un modello di ricerca applicata all’economia e alla società. “Insediato” sul territorio. Si pensi all’Istao, un centro studi e formazione, alle porte di Ancona, intitolato ad Adriano Olivetti. (altro…)

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La campagna jihadista contro i cristiani protetti da Al-Sisi

lunedì, Aprile 10th, 2017
rolla scolari

Gli attentati che hanno colpito ieri due chiese in Egitto, uccidendo almeno 47 persone, arrivano dopo una serie di attacchi contro la minoranza cristiano-copta del Paese. Il complesso della cattedrale di Abbasseya, al Cairo, è stato a dicembre teatro di un attentato in cui sono morte 25 persone. Tra gennaio e febbraio, sette copti di al-Arish, cittadina impoverita del Sinai, sono stati uccisi. Queste violenze casa per casa, firmate Stato islamico come gli attacchi di ieri, hanno obbligato decine di famiglie cristiane alla fuga dalla penisola.

 La violenza dell’Isis si trasforma, spiega Michael Hanna, esperto di Egitto per la Century Foundation: se prima era contenuta soltanto nel Sinai e prendeva di mira lo Stato, tracima ora verso altre zone del Paese e colpisce civili. I copti – il 10% di una popolazione di 92 milioni, da decenni considerati dai regimi egiziani cittadini di seconda classe – sono «il soft target per eccellenza». Come in Iraq, il terrore dello Stato islamico si insinua in quelli che sono già precari equilibri tra comunità religiose, in un Paese dove gli scontri tra cristiani e musulmani risorgono ciclicamente. (altro…)

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La solitudine del raiss di Damasco

lunedì, Aprile 10th, 2017
laura mirakian

Che Bashar al-Assad non sia uno stratega è ampiamente provato dai sei anni di guerra civile in cui ha perso oltre metà del territorio, sei milioni di siriani rifugiati all’estero e quasi mezzo milione di vittime, ritrovandosi legato a filo doppio con una potenza straniera come la Russia di Putin che persegue i suoi propri interessi e lo farà fino al punto di sua convenienza; il secondo asse è la dipendenza dalle assonanze con il vicino Iran, che pure muove da una propria strategia di consolidamento della direttrice mediterranea. Non uno stratega, Assad, semmai un tattico.

 Si diceva così anche di Milosevic, e sappiamo come è finita. Il suo istinto lo ha portato a non aprire un tavolo negoziale fin dalla ribellione di Dara’a nel marzo 2011, quando forse era ancora in tempo, non calcolando che non vi sarebbe stato motivo per la Siria di rimanere indenne dal malessere profondo che stava investendo altre società arabe. Un malessere che veniva da lontano, almeno una decina d’anni, e che in Siria si riassumeva in quel famoso passaggio della Costituzione che sanciva il partito unico, il Baath, rigidamente dominato dalla minoranza al potere. Un sistema chiuso, esclusivo, che relegava ai margini la classe media emergente a maggioranza sunnita. (altro…)
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I 5 stelle e il partito dei giudici

lunedì, Aprile 10th, 2017
jacopo iacoboni

Ci sono un paio di fotografie – opposte – che vanno isolate dalla convention di Ivrea in ricordo di Gianroberto Casaleggio. La prima è l’istante in cui è salito sul palco Sebastiano Ardita, il procuratore aggiunto a Messina, autore di inchieste importanti, spesso concluse con condanne, non con dei nulla di fatto, come altri pm. Pochi hanno notato che Beppe Grillo è arrivato esattamente in quel momento, per sentire proprio quell’intervento.

 La seconda fotografia è Antonio Di Pietro che diceva in giro «sono qui perché tanti anni fa ho collaborato con Gianroberto Casaleggio», e si è fermato a lungo a parlare con Luca Eleuteri, esecutore di Gianroberto a cui fu demandata – in Casaleggio – la pratica Italia dei Valori. Due vecchi amici, ma nulla più.

Ecco: la seconda foto è l’immagine, ormai sbiadita, della Casaleggio che progetta il «partito dei giudici», che fu poi incarnato dall’allora pm più famoso d’Italia. La prima invece è l’immagine della Casaleggio che sta maturando una svolta nel rapporto tra Movimento e giustizia: non più il «partito dei giudici», ma un «partito nei giudici». L’espressione è di una fonte che conosce esattamente le cose di cui si è parlato in alcune chiacchierate riservate a Ivrea. Attorno a un tema centrale: che posizione dovrà assumere il Movimento sulla giustizia, e sui giudici? (altro…)

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