di EUGENIO SCALFARI
NON CI SONO molte novità nella politica italiana ed europea rispetto alla scorsa settimana. Resta una gran confusione e una rabbia sociale profonda, largamente vistosa e diversamente motivata in tutto l’Occidente, cioè in America oltreché in Europa. In Usa la popolarità di Donald Trump è scesa dal 70 al 40 per cento. Il Venezuela è addirittura sull’orlo della guerra civile. In Messico la resistenza contro il muro di Trump cresce giorno dopo giorno.
Noi italiani non stiamo meglio degli altri. La rabbia c’è anche da noi, ma il sentimento dominante è l’indifferenza. Il 40 per cento del corpo elettorale non voterà, il che significa un 20 per cento in più dell’astensione normale. Ma a questa cifra aggiungete un altro 20 per cento di chi vota per i Cinque Stelle, che seguono quel movimento solo perché non sanno per chi altri votare, ma l’astensione mi sembra una scorrettezza istituzionale.
Questa situazione è ormai vecchia di almeno quattro anni, ma se ad essa aggiungiamo i vent’anni dominati dal berlusconismo, arriviamo a un quarto di secolo d’un Paese dove la democrazia è diventata una farsa. Anche la Prima Repubblica aveva i suoi malanni, ma non erano così acuti ed erano beneficiati da elementi di progresso. Soprattutto il sistema era sostanzialmente bipolare e le elezioni avvenivano sempre con il sistema proporzionale. (altro…)