Renzi e i ministri “tecnici”, lo scontro è continuo: in autunno resa dei conti
venerdì, Aprile 14th, 2017MASSIMO GIANNINI
LO SPREAD a quota 211, il livello più alto degli ultimi tre anni, non è il miglior “benvenuto” al pacchetto Gentiloni- Padoan. Certo, i mercati fibrillano soprattutto per l’incertezza del voto francese del 23 aprile. Ma diciamolo con franchezza: il combinato disposto “Manovra aggiuntiva-Documento di economia e finanza- Piano nazionale delle riforme” non scalda i cuori. E neanche i cervelli. Quei testi (per quel poco che ancora ne conosciamo) raccontano un Paese sospeso tra due opposti.
UN POZZO che guarda il cielo. Il “pozzo” sono i deprimenti tamponi previsti dalla manovrina da 3,4 miliardi: la pioggerella di accise sugli alcolici e le sigarette, la spremutina di balzelli sul “gratta e vinci” e le lotterie, la rottamazione delle liti fiscali, l’inestimabile “lotta all’evasione” (nel senso che non se ne può stimare il gettito, anche se si quantifica sempre in cifre-monstre) e l’irrinunciabile “spending review” (nel senso che non si rinuncia mai a evocarla, anche se si traduce spesso in tagli semi-lineari).
Il “cielo” sono le mirabolanti ambizioni indicate dal Def e dal Pnr: il “cruciale abbattimento del cuneo fiscale per aumentare il reddito disponibile dei lavoratori”, il “taglio dei contributi sociali per le fasce più deboli (giovani e donne)”, i 3,2 miliardi per il “reddito di inclusione alle famiglie in povertà”, gli “ulteriori 2,8 miliardi per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego” (come li ha fumosamente quantificati il ministro Padoan), il “tesoretto” da 47,5 miliardi (!) di investimenti disponibili fino al 2032 (come lo ha misteriosamente definito la Sottosegretaria Boschi). (altro…)