Governo del presidente. Per il dopo voto cresce l’ipotesi del paracadute
sabato, Settembre 30th, 2017Con l’aria di chi va dicendo cose scontatissime, già chiarite da uno scienziato come il compianto Giovanni Sartori, Massimo D’Alema giorni fa ha posato il cappello sul «governo del Presidente». Vale a dire sul paracadute che si aprirebbe nel caso, altamente probabile, di elezioni politiche senza un chiaro vincitore, dove nessun partito ottenga una maggioranza tale da consegnargli le chiavi del potere. In pubblico se ne parla poco poiché i leader, tutti, preferiscono spargere l’illusione di un trionfo a portata di mano. Invece D’Alema, con la sua furbizia, ha anticipato il tema che sicuramente si porrà all’indomani del voto e anzi già è oggetto di valutazioni nelle sedi che contano.
Un esempio: da Arcore, dove nessun segreto resiste più di dieci minuti, emerge come i berlusconiani non solo sarebbero pronti a infilarsi in un «governo del Presidente», quale atto di responsabilità verso l’Italia, ma pare siano stati discussi con Berlusconi perfino i nomi di chi avrebbe le migliori chance di guidarlo. Paolo Gentiloni rimane in pole position perché nulla è più semplice che prorogare chi occupa una poltrona, specie se si è distinto per garbo verso il Cav. Ma cresce prepotente in Forza Italia la considerazione verso un’altra figura istituzionale, qual è senza dubbio il ministro dell’Interno. Per come Marco Minniti si sta muovendo su sicurezza e immigrazione, assicurano i “berluscones”, lo stesso Salvini farebbe fatica a tirarsi indietro, lo preferirebbe certamente a un amico della Merkel come Antonio Tajani. (altro…)