Archive for Aprile, 2018

Toti spinge l’accordo sul governo: “Tornare al voto subito sarebbe scellerato. Possibile un accordo minimo con il M5S”

venerdì, Aprile 6th, 2018

di SILVIO BUZZANCA

ROMA –  “Votare adesso sarebbe scellerato, credo che in qualche modo si dovrà fare un governo che magari duri un anno, due per sterilizzare anche le clausole di salvaguardia. Un governo politico che duri 5 anni non mi sembra facile”. Giovanni Toti, governatore forzista della Liguria, consigliere politico di Silvio Berlusconi e da sempre considerato vicino a Matteo Salvini e alla Lega, respinge l’idea che si possa tornare alle urne a breve. Magari prima dell’estate. Intervistato a Circo Massimo, programma condotto da Massimo Giannini su Radio Capital, Toti, dice che “è possibile trovare un programma minimo di governo tra centrodestra e M5S con la buona volontà. Il dialogo sugli incarichi istituzionali è stata una prova che induce un po’ di ottimismo, ma non è facile e non so neanche quanto possa durare”.

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Di Maio e le telefonate a Martina. Ma il piano B è un governo lampo

venerdì, Aprile 6th, 2018

ROMA — «Non siamo né di destra né di sinistra — dice Luigi Di Maio al termine delle consultazioni — e quindi possiamo interloquire con tutti». Ed è vero che il modulo di gioco del Movimento in questo momento è a tutto campo. Tra i due «forni», il più caldo è quello leghista, ma Di Maio prova a tener vivo anche quello del Pd. Al quale Di Maio lancia un messaggio nuovo, più aperto e inclusivo: «Siamo pronti a parlare con tutti dentro il Pd». Improvvisamente rispettoso delle dinamiche interne dei dem, Di Maio spiega: «Non ho mai chiesto una scissione interna, e se mi rivolgo al Pd, mi rivolgo a quel partito nella sua interezza». Dunque anche a Matteo Renzi. Il più ferocemente contrario a M5S.
Le trattative con i dem

Parole non casuali. Che sono un messaggio rivolto al Quirinale, per rassicurare sulla sincerità dell’apertura al Pd, insieme alle aperture sui temi internazionali, in controtendenza rispetto a Salvini. Ma sono un messaggio anche per Maurizio Martina. Con il quale si è sentito più volte di recente. Anche martedì, quando si è giocato il Pd come interlocutore «privilegiato» (salvo correggersi). Era seguita una nota di Martina, che respingeva al mittente le lusinghe: «Non ci stiamo al giochetto di dividerci». Nota che aveva fatto infuriare Di Maio: «Ma come, prima mi telefona e si dice possibilista, poi dice queste cose? Non può dire una cosa privatamente e un’altra pubblicamente». Ma Martina, anche per non perdere i voti di Renzi il 21 aprile, quando si deciderà il segretario, ieri sera ha fatto sapere di non volere incontrare Di Maio. Dai piani alti M5S non ci si scompone: «Con il Pd si sta muovendo qualcosa, Martina cambierà idea». Ed è quanto serve ai 5 Stelle, che hanno bisogno di tenere alimentato il fuoco dem, in attesa che arrivino le Regionali in Molise e Friuli Venezia-Giulia (29 aprile). A quel punto, Salvini proverà a passare all’incasso con quel che resta di Forza Italia, soprattutto se Massimiliano Fedriga avrà un buon risultato. (altro…)

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Elicottero della Marina cade in mare: morto uno dei 5 membri dell’equipaggio

venerdì, Aprile 6th, 2018

Un elicottero della Marina militare impegnato nell’operazione «Mare sicuro» è caduto nel Mediterraneo centrale durante un’esercitazione notturna. A bordo c’erano cinque membri dell’equipaggio che sono stati portati in ospedale: uno dei feriti è morto.

L’elicottero SH 212 , riferiscono alla Difesa, era imbarcato sulla nave Borsini, unità della Marina impegnata nell’operazione «Mare Sicuro» nel Mediterraneo. Durante una «attività addestrativa notturna programmata» è caduto in mare, per cause ancora sconosciute. Le attività di soccorso per il recupero dell’equipaggio «sono scattate con immediatezza», sottolinea ancora lo Stato maggiore della Difesa. (altro…)

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’Ndrangheta, arrestato a Reggio Calabria il boss Giuseppe Pelle

venerdì, Aprile 6th, 2018

Il boss latitante Giuseppe Pelle, considerato capo strategico e membro dei vertici della `ndrangheta, è stato arrestato dalla polizia in un blitz scattato nella notte a Condofuri, in provincia di Reggio Calabria.

 Pelle era nascosto in una abitazione isolata in una zona impervia alle porte del paese calabrese.

Al blitz nelle campagne calabresi hanno partecipato una cinquantina di uomini della squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo della Polizia, coordinati dalla Dda reggina. I poliziotti hanno scovato il boss in un’abitazione completamente isolata in una contrada impervia nell’entroterra: non vi era alcuna strada per per accedervi e la casa era posizionata nei pressi del greto di un torrente. Quando è scattato il blitz, all’interno della casa c’erano oltre al boss altre persone, le cui posizioni sono ora al vaglio degli inquirenti. Nessuno di loro ha opposto resistenza.

Pelle, 58 anni e latitante dal 2016, è considerato dagli inquirenti elemento di spicco delle cosche di San Luca e facente parte della `Provincia´, uno degli organi di vertice della `Ndrangheta.
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La lezione del Pedagogo ai due leader

venerdì, Aprile 6th, 2018
Marcello Sorgi

Non è affatto vero che il primo giro di consultazioni al Quirinale non abbia prodotto alcun risultato. Contrariamente alle previsioni della vigilia, anzi, si può dire che ha aperto una strada alla formazione del nuovo governo.

 Sebbene sia ancora presto per dire se e quale tipo di esecutivo nascerà.

La sensazione, confermata dallo stesso presidente Mattarella, è che alla fine di questo primo passaggio istituzionale, soprattutto i due vincitori del 4 marzo, 5 stelle e Lega, dopo essersi autoproclamati per un mese, in nome della volontà popolare, alla guida dei rispettivi governi immaginari, hanno preso atto che un governo non può nascere senza maggioranza, e la maggioranza va costruita con accordi politici e capacità di allearsi, trovando un comune terreno d’azione. Così, se non altro, Di Maio e Salvini hanno smesso di presentarsi come due arruffati capipopolo, accettando in pieno di rispettare le «regole costituzionali», che l’interlocutore sul Colle gli aveva appena, garbatamente, ma fermamente, ricordato.

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Premier terzo, con la Lega. La via d’uscita di Casaleggio

venerdì, Aprile 6th, 2018
Jacopo Iacoboni

Il Movimento è una macchina in leasing, la guida Luigi Di Maio, ma le chiavi sono nelle mani di un’altra persona, colui che detiene la presidenza della piattaforma online su cui gira tutta la vita di questa forza politica: i dati, gli iscritti, le votazioni online, i link ai social network, le candidature. Ecco, qual è la strategia dell’uomo che ha queste chiavi, Davide Casaleggio, in questa difficile crisi per formare una maggioranza?

 Casaleggio jr ripete in questi giorni: «Il Movimento ormai è una forza di governo, e deve governare». È finito il tempo dell’opposizione. In questo c’è una differenza anche caratteriale con Beppe Grillo, che non s’è mai tanto posto il problema di andare al governo, mentre invece Davide marcia in sintonia con Di Maio. Tuttavia, mentre Di Maio gioca il tutto per tutta in una partita ormai solitaria, Davide ha un’altra strada davanti più che buona. Per capirlo dobbiamo seguire tre passaggi.

Il primo è una discussione, avvenuta molto di recente, tra Grillo, Casaleggio jr e Di Maio. Tema: il limite del doppio mandato, la regola fondativa del Movimento, voluta da Casaleggio sr e da Grillo, non amatissima dai leader parlamentari, più volte messa nel mirino (si arrivò anche a proporre di interpretare il vincolo del doppio mandato nel senso di dieci anni pieni nelle istituzioni). Bene, il confronto ha avuto questo esito: la regola del doppio mandato resiste. È stato Grillo in persona a decidere che «questa cosa non si tocca, non possiamo cambiare anche questo». A Casaleggio la cosa torna utile, gli consente di tenere a bada un’eccessiva presa di potere di Di Maio. E qui veniamo al secondo punto.
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Salvini e Berlusconi ai ferri corti. Il leghista: così Silvio fuori dai giochi

venerdì, Aprile 6th, 2018
A. LA MATTINA – A. MATTIOLI
ROMA

«Berlusconi si sta mettendo fuori dai giochi. Non erano questi gli accordi su cosa dire alle consultazioni». Matteo Salvini è furioso con Silvio Berlusconi: «Capisco la sua reazione agli atteggiamenti e ai veti di Luigi Di Maio ma in questo modo, chiudendo in maniera così netta ai 5Stelle, rende tutto più complicato. Pensa di favorire un’apertura del Pd, ma se i democratici apriranno lo faranno ai grillini, certo non verso di noi».

 Il leader leghista vuole presto un chiarimento con l’ex cavaliere e sa di avere dalla sua anche Giorgia Meloni, che invece al Quirinale è stata coerente con gli accordi presi: si parte dal centrodestra e si apre tutti insieme a un confronto sul programma con i pentastellati, senza fughe in avanti. Evitando, spiega Salvini, di cadere nelle provocazioni di Di Maio, «in queste reciproche impuntature da asilo Mariuccia». L’ex premier, invece, «avrebbe dovuto volare alto – afferma il leghista Armando Siri – e mantenere un atteggiamento da statista: sembra invece che in Forza Italia sia prevalsa una vecchia linea politica, quella di Gianni Letta». Ancora più duro Giancarlo Giorgetti, vicesegretario con delega alle trattative per il governo: «Berlusconi ha messo un punto fermo rispetto al fatto che il M5s non deve andare al governo. Ma hanno preso il 32%, è difficile tenerli fuori in una fase come questa. Secondo me tatticamente Berlusconi ha sbagliato, ha alzato la palla a Di Maio che l’ha semplicemente schiacciata. Di Maio ha avuto gioco facile oggi pomeriggio ed è finito il cinema».

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Uno, nessuno e Di Maio

venerdì, Aprile 6th, 2018
Mattia Feltri
 

Di Maio 1: «Il Movimento è nato in reazione al Pd, al loro modo di fare politica. E oggi offre uno stile nuovo». Di Maio 2: «Il Pd ha un’idea perversa del concetto di democrazia». Di Maio 3: «Il Pd è un partito di miserabili che vogliono soltanto la poltrona». Di Maio 4: «Il Pd si fa pagare da Mafia Capitale». Di Maio 5: «Il Pd profana la democrazia». Di Maio 6. «Nel Pd hanno una questione morale grande come tutto il Pd». Di Maio 7. «Nel Pd sono ladri di democrazia». Di Maio 8: «Il Pd è il simbolo del voto di scambio e del malaffare». Di Maio 9: «Nel Pd ci sono gli assassini politici della mia terra, sono criminali politici». Di Maio 10: «Il Pd fa politiche che favoriscono i mafiosi». Di Maio 11: «Il Pd è da mandare via a calci». Di Maio 12: «Il Pd ha i mesi contati, mandiamoli a casa». Di Maio 13: «Il Pd è il partito dei privilegi, della corruzione e delle ruberie. A casa». Di Maio 14: «Il Pd sta con le banche, manda sul lastrico i risparmiatori». (altro…)

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アニメ監督・高畑勲さん死去 「火垂るの墓」「ハイジ」

venerdì, Aprile 6th, 2018

アニメーション界の巨匠で、映画「火垂(ほた)るの墓」や、テレビ「アルプスの少女ハイジ」などを手がけた高畑勲(たかはた・いさお)さんが5日午前1時19分、肺がんのため東京都内の病院で死去した。82歳だった。葬儀は近親者で行い、5月15日に「お別れの会」を開く予定。

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ジャーナルM 子育て中でも学びたい 体育の先生、MBA目指す

venerdì, Aprile 6th, 2018

写真・図版勉強の時間、どうやって作る?

長女が10歳になりました。私にとっては育児と仕事で必死だった10年間。このまますり切れて行くのかな……。世間では人生100年時代を見据えて「学び直し」が流行しているらしい。だけど勉強する時間なんて……。と堂々巡りでしたが、この春、一歩を踏み出すべく、勉強しているお母さんに話を聞きに行きました。

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