Archive for Aprile 30th, 2018

Renzi torna in campo. “Un governo a tempo per riscrivere le regole”

lunedì, Aprile 30th, 2018
francesca schianchi
roma
 

No a «fare i badanti a un governo M5S», ma disponibilità a «scrivere le regole insieme» se i vincitori delle elezioni proporranno «una legge elettorale e riforme costituzionali». A quasi due mesi dalla débâcle elettorale, nonostante la promessa di uscire di scena per indossare i panni del «senatore semplice di Scandicci», Matteo Renzi torna in tv, ospite di Fabio Fazio a «Che tempo che fa» per ribadire la linea di chiusura a un governo col Movimento. Di cui il leader stellato Di Maio prende atto con amarezza: «Noi ce l’abbiamo messa tutta per fare un governo, il Pd ha detto no ai temi per i cittadini e la pagheranno. Altro che discussione interna al Pd. Decide ancora tutto Renzi col suo ego smisurato».

 Nel giorno in cui Di Maio scrive una lettera-appello ai dem sul Corriere della Sera, a tre giorni dalla direzione Pd che dovrà decidere quale atteggiamento tenere nei confronti delle sue avance, il segretario dimissionario sceglie la trasmissione di prima serata per dare indicazioni precise su quello che definisce il suo «punto di vista», ma che, fa capire, è sufficiente per affossare qualunque accordo, visto che «i senatori Pd sono 52 e dovrebbero votare a favore in 48. Io non ne conosco uno disposto a farlo».

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“L’America fermi i dazi o sarà guerra commerciale”

lunedì, Aprile 30th, 2018
marco bresolin
inviato a bruxelles

La sabbia nella clessidra sta finendo. E il primo maggio potrebbe segnare l’inizio di una guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti i cui esiti rischiano di essere devastanti. Le trattative delle scorse settimane non hanno portato a nessun risultato. Emmanuel Macron e Angela a Merkel sono tornati da Washington con un pugno di mosche. Restano ancora 24 ore per trattare, dopodiché scadrà il periodo di esenzione concesso dagli Usa all’Ue per i dazi su acciaio (25%) e alluminio (10%). L’Europa è ora pronta a far scattare le contromisure che tiene nel cassetto: c’è già una lista di prodotti americani su cui applicare i dazi del 25%. Una rappresaglia che vale 2,8 miliardi di euro.

 La linea della fermezza è stata ribadita tra sabato e ieri nel corso di un giro di chiamate tra Parigi, Londra e Berlino. Emmanuel Macron, Theresa May e Angela Merkel hanno anche lanciato un altro messaggio a Donald Trump: l’Europa vuole difendere l’accordo sul nucleare iraniano (Jcpoa), ma è pronta a inserirlo in un accordo-quadro più ampio proprio per rispondere ai timori americani. «L’unità degli europei nel formato E3, Francia-Germania-Regno Unito, sarà decisiva per preservare i nostri interessi e la nostra sicurezza» rimarcano l’Eliseo e Downing Street. Difendendo la linea presa lontano da Bruxelles e dalle altre capitali.< (altro…)

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Giovani, donne e la voragine Sud. Le tre ferite del lavoro che manca

lunedì, Aprile 30th, 2018
Linda Laura Sabbadini

Il 1 maggio Gianni Rodari lo chiamava “Il più bel giorno di tutta la storia”. Lo era. Oggi il lavoro è profondamente ferito e la lunga crisi che abbiamo attraversato ha aggravato i problemi esistenti da tempo e aumentato le disuguaglianze.

 Il Sud resta indietro

Dal 2014, anno di uscita dalla recessione, l’occupazione è tornata a crescere raggiungendo più o meno i livelli pre-crisi. La crescita però non è riuscita a includere chi era nelle condizioni peggiori e non ha rimarginato tre profonde ferite, quelle inflitte al Sud, alle donne, ai giovani. Ferite da curare con urgenza e con sapienza, perché il tempo passa e potrebbero non rimarginarsi più. Guardiamoci indietro. Alla fine degli anni ’70, i tassi di occupazione maschili di Nord e Sud – entrambi superiori al 70% – non erano molto diversi, solo 3 punti percentuali di differenza a vantaggio del Nord. Questa distanza nel tempo però è cresciuta ed è oggi arrivata a 18 punti, soprattutto a causa della progressiva diminuzione del tasso di occupazione maschile del Mezzogiorno, sceso ormai al 55,9%. Sapete che vuol dire? Non solo che solamente poco più di un uomo su due lavora, ma anche che gli uomini del Sud hanno un tasso di occupazione più basso persino delle donne del Nord. E le donne del Sud, occupate in solo il 32,2% dei casi, in 40 anni si sono allontanate da quelle del Nord, raddoppiando la distanza che le separa. E questo perché al Nord l’occupazione femminile è cresciuta di circa 20 punti percentuali in 40 anni, contro i soli 6 punti registrati al Sud.
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L’Inps non paga le pensioni? Vergogna italiana. Feltri bastona Boeri: cosa fa coi vostri soldi

lunedì, Aprile 30th, 2018
 di Vittorio Feltri

Notizie dalla Previdenza sociale. Essa è in procinto di assumere mille dipendenti da collocarsi non si sa dove né con quali mansioni. Le spese dell’ ente aumenteranno a dismisura e se ne ignora il vantaggio per i pensionati. Probabilmente nessuno.
L’ Inps non è oberato, ma soffocato dai debiti perché dà soldi a tutti tranne che a coloro che avrebbero diritto a ricevere assegni idonei. Lo abbiamo scritto centinaia di volte: i lavoratori e i datori di lavoro versano contributi cospicui ogni mese, colmando le casse dell’ istituto. Ma i loro quattrini non servono a retribuire gli anziani che vanno in quiescenza, bensì a riempire le tasche delle donne incinte, dei poveracci che percepiscono l’ obolo sociale, degli sfigati del Sud addetti ai lavori socialmente inutili e via dicendo.

I governi italiani da decenni permettono che la Previdenza non sia più soltanto tale, ma venga usata quale bancomat da gente varia che non ha mai sborsato un euro pur ricevendone parecchi non si capisce a che titolo. Poi ci stupiamo che non vi siano i fondi per i pensionati veri, cioè gli ex lavoratori ormai vecchi e meritevoli di campare dignitosamente. Ovvio che manchino i liquidi se anziché girarli ai contribuenti vengono utilizzati per mantenere categorie di persone prive dei requisiti per essere aiutate. (altro…)

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