di UMBERTO ROSSO
ROMA – Silvio Berlusconi rispedisce al mittente il veto di Luigi Di Maio nei suoi confronti. È pronto ad alleanze, ma partendo dal centrodestra e da Salvini premier. E lancia un attacco molto duro contro i 5Stelle. “No a governo del populismo, dell’odio, del pauperismo, del giustizialismo”. Si dichiara contro ipotesi di governo che potrebbero portare l’Italia fuori dall’Europa, che “non perdonerebbe dilettantismi e improvvisazioni”, che quindi ” portebbero alla crisi, alla chiusura di aziende, al fallimento delle banche”. Il leader di Forza Italia è pronto, per mettere insieme una maggioranza, al confronto ma su un governo “non a tempo”, che affronti “le urgenze”, le emergenze che il Paese ha di fronte, e con “soluzioni di alto profilo”. Insomma, irricevibile anche l’ipotesi di far entrare una squadra low profile, di ministri solo di area Forza Italia per tentare di aggirare i niet di Di Maio. Siamo al muro contro muro.
Berlusconi è entrato con le capigruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, Maurizio Martina ne è uscito dallo Studio alla Vetrata, dopo aver inaugurato la seconda giornata di consultazioni al Quirinale. “Il Pd vuol restare all’opposizione, come forza di minoranza, e sfida centrodestra e M5S ad avanzare una proposta di governo”. Così dice il segretario dei democratici al presidente Mattarella, esprimendo la linea di tutto il partito. Posizione netta, anche se al Nazareno le valutazioni restano diverse ma probabilmente solo in un secondo momento, a partire forse dal secondo giro di consultazioni, potranno emergere ufficialmente. “L’esito elettorale negativo non ci consente di formulare ipotesi di governo che ci riguardino”, dice Martina. Invece, “è emersa una potenziale maggioranza” nelle scelte istituzionali appena fatte, e che “sono state compiute senza di noi”. Vedi esclusione da nomina questori per gli uffici di presidenza Parlamento. Ma finora questa potenziale maggioranza “si e’ comportata come se fosse il secondo tempo della campagna elettorale: farebbero bene queste forze a tornare con i piedi per terra, visto che nelle proposte che sentiamo avanzare vorrebbero unire tutto e il contrario di tutto”. (altro…)