Archive for Aprile, 2018

Di Maio-Salvini, dopo il dialogo volano gli insulti. “Zero chance di accordo”. “M’importa meno di zero”

lunedì, Aprile 9th, 2018

ROMA –  Botta e risposta fra Matteo Salvini e Luigi Di Maio sulle ipotesi di intesa per il nuovo governo. “Ci sono il 51% di possibilità di fare governo tra centrodestra e Cinquestelle”, ribadisce il segretario del Carroccio in visita in Friuli Venezia Giulia, dove il candidato leghista alle prossime regionali Massimiliano Fedriga è dato per favorito. Pronta la risposta del leader del M5s, che scrive su Twitter: “C’è lo 0% di possibilità che il Movimento 5 stelle vada al governo con berlusconi e con l’ammucchiata di centrodestra”.

“Di Maio, in questo momento, mi interessa meno di zero”, ha poi replicato a margine di un comizio a Spilimbergo (Friuli Venezia Giulia) Matteo Salvini. “Non ci sono altri vertici del centrodestra, non è che possiamo far vertici tutti i giorni. Esiste il telefono fortunatamente, nel 2018”, aveva detto in precedenza il leader del carroccio. “Chiamerò Di Maio e gli chiederò un incontro volentieri, sulla disponibilità a venirci incontro per fare – aveva aggiunto – Gli italiani chiedono di fare. Al di là dei veti o delle simpatie, facciamo qualcosa o no? Se la risposta è no, i numeri sono numeri, si torna al voto”. (altro…)

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Fabrizio Corona, Tribunale restituisce 1,9 milioni di euro sui 2,6 sequestrati

lunedì, Aprile 9th, 2018

La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto la restituzione di circa 1,9 milioni di euro che erano stati sequestrati a Fabrizio Corona su un totale di circa 2,6 milioni, trovati in parte in Austria e in parte in un controsoffitto. Le somme sono state “lecitamente guadagnate”, trattenuta la parte di imposte non ancora versata.

I giudici hanno disposto, invece, la confisca della sua casa in via De Cristoforis ma, come chiarito dal legale Ivano Chiesa, non hanno ravvisato che Corona sia attualmente socialmente pericoloso

.Fabrizio Corona, Tribunale restituisce 1,9 milioni di euro sui 2,6 sequestrati

Il “tesoretto” di Fabrizio Corona – La somma restituita faceva parte del cosiddetto “tesoretto” sequestrato all’ex fotografo dei vip tra l’ottobre 2016 e il gennaio successivo: circa 2,6 milioni di euro complessivi, tra gli 1,7 milioni murati nel controsoffitto della sua storica collaboratrice Francesca Persi e gli altri 860mila euro nascosti in due cassette di sicurezza di una banca di Innsbruk, in Austria. (altro…)

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Nel Pd via alla corsa per la segreteria Renzi: “Non tornerò”

lunedì, Aprile 9th, 2018

Domani, al Nazareno, si riuniscono i gruppi parlamentari del Pd. All’ordine del giorno, la posizione da assumere nel prossimo giro di consultazioni al Quirinale, e quindi le risposte da dare alle avance di Luigino Di Maio, l’aspirante premier grillino che ancora non ha capito quale taxi sia disposto a portarlo a Palazzo Chigi.

«Aspetto le evoluzioni interne al Pd», diceva Di Maio. E ieri sera, a Che tempo che fa, il reggente del Pd Maurizio Martina ha confermato il no alle sue aperture: «La nostra posizione non cambia: non saremo il piano B di altre forze politiche. Restiamo coerenti, non cerchino di tirarci per la giacca quando non riescono a risolvere le loro ambiguità. Non siamo disponibili». Stiano «sereni» Salvini e Di Maio, aggiunge: «Non sosterremo mai un governo di altri», perché «non possiamo dimenticare la grande diversità di programmi e ideali» che separa il Pd dai presunti vincitori. (altro…)

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“Il centrodestra avrà i voti O governiamo o alle urne”

lunedì, Aprile 9th, 2018

«Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono riuniti oggi ad Arcore e hanno concordato la linea comune da sottoporre all’attenzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in merito alla formazione del prossimo governo».

Alla vigilia della settimana in cui prenderà forma il secondo giro di consultazioni quirinalizie il centrodestra batte un colpo importante, dettando una linea comune, ribadendo la necessità di rispettare il verdetto elettorale e annunciando di non essere disposto ad accettare un governo non guidato da una personalità di centrodestra. Una personalità di centrodestra, appunto, il che implica, se ciò sarà necessario, la disponibilità di Salvini a fare un passo indietro a favore di un’altra figura indicata dalla coalizione, con un diritto di precedenza sulla scelta concessa al Carroccio. (altro…)

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Mattarella e quel “nein” di Draghi

lunedì, Aprile 9th, 2018

«Nein!». Dall’Eurotower di Francoforte fanno sapere l’indisponibilità di Mario Draghi, presidente della Bce, a lasciare il suo prestigioso incarico per «scendere» a Palazzo Chigi e pilotare un governo istituzionale in grado di portare l’Italia fuori dalle secche della crisi se il presidente Mattarella non riuscirà a mettere d’accordo i litiganti, i tanti capponi di Renzi (e non solo).

Eppure è sufficiente qualche telefonata nel giro degli industriali e dei banchieri che contano, per avere la conferma che Supermario (quello vero) sarebbe più che mai il candidato ideale non solo alla guida di un governo tecnico, ma anche come terzo uomo «super partes» nel caso che Salvini e Di Maio facessero davvero un passo indietro da candidati premier per varare un esecutivo politico. Del resto, non è una novità il fatto che Draghi sia da anni il personaggio più gettonato nella sala dei bottoni, a cominciare proprio da Berlusconi che l’ha indicato più volte come presidente del Consiglio ideale, e anche più su, dopo avergli già tirato, con successo, la volata per la guida della Banca centrale europea. (altro…)

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L’ex capo dei servizi segreti rivela: “Netanyahu ha vinto, Israele perso”

lunedì, Aprile 9th, 2018

L’eroe di tutte le vittorie storiche di Israele, il commando pluridecorato, l’ex ammiraglio, l’ex capo dei servizi segreti interni (Shin Beth), la voce fuori dal coro della politica dello Stato ebraico, insomma Amichai Ami Ayalon, 72 anni, adesso lo si trova qui, alla Beit Akim, la Casa di Akim, l’organizzazione che in tutto il Paese assiste circa 135mila bambini con disabilità mentali. Ayalon fa il volontario e se dopo una vita passata a combattere è diventato buono, certo non è diventato buonista.

Quando borbotta per la telecamera e gli dico “ma come, una spia dovrebbe essere anche un bravo attore”, lui replica: “No, come spia sono un bravo bugiardo”. Non risparmia nulla a nessuno, Ayalon. Neanche a se stesso. Neanche al proprio popolo.

Così, quando dico che a un osservatore esterno sembra che Israele, in particolare l’Israele di Bibi Netanyahu, abbia ormai vinto su tutta la linea il lunghissimo confronto con i palestinesi, lui replica: “Netanyahu forse ha vinto ma noi israeliani abbiamo perso”. E spiega: “I miei genitori venivano dalla Transilvania ed emigrarono in Palestina negli anni Trenta. In un certo senso, con quel viaggio, cancellarono duemila anni di storia del popolo ebraico e crearono una nuova narrazione. Presero a esaltare eroi nuovi, campioni della potenza fisica e militare come Sansone e Bar Kochva (il capo dell’ultima rivolta ebraica contro l’impero romano, n.d.r). Tornarono a lavorare la terra, cosa che avevano disimparato a fare perché in Europa era loro proibito possederne. Si prepararono a combattere per sé e per i propri simboli, mentre per secoli avevano combattuto solo negli eserciti altrui. L’idea era di creare una nuova società ebraica dentro uno Stato i cui confini sarebbero stati determinati dall’ampiezza degli insediamenti e dalle esigenze della sicurezza. Le faccio un esempio. (altro…)

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Nuovo governo, Orlando: ”Contratto di Di Maio poco credibile, meno slogan e più contenuti”

lunedì, Aprile 9th, 2018

“Non so se ci sono le condizioni” per un dialogo con il M5s sul governo, “ho forti dubbi, partiamo da punti molto distanti tra loro”. Così Andrea Orlando a Circo Massimo su Radio Capital. “Mi pare molto difficile pensare a qualche forma di collaborazione se non convergere su singoli punti, come succede in democrazia. (altro…)

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Pd, Orlando: “Contratto di Di Maio poco credibile. Ma in democrazia nessuno è spettatore”

lunedì, Aprile 9th, 2018

MONICA RUBINO

ROMA – “In democrazia nessuno è spettatore specialmente quando ci si trova in una situazione difficile come la nostra”. Il ministro della Giustizia uscente Andrea Orlando, ospite di Circo Massimo su Radio Capital, riflette sul posizionamento del Pd all’opposizione e commenta la linea di chi nel suo partito in questa fase vuol “prendere i pop corn” e stare a guardare: “Siamo tutti d’accordo sul fatto che l’esito delle elezioni è una collocazione all’opposizione, le possibilità di realizzare un percorso di governo serio sono remote. Ma opposizione significa cose diverse, una collocazione contemplativa o un ruolo attivo, sulla base di punti precisi che si possono realizzare. L’idea di stare a guardare mangiando pop corn non mi piace, in democrazia nessuno è spettatore”.

Quanto alle trattative sul nuovo governo, Orlando ammette di avere “forti dubbi” sulle reali possibilità di un dialogo fra il Pd e i cinquestelle, dopo la recente apertura di Luigi Di Maio: “Non so se ci sono le condizioni” per un’intesa con il M5s sul governo, “partiamo da punti molto distanti tra loro. (altro…)

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Di Maio lancia la sfida a Salvini: “Pronto a far saltare il tavolo”

lunedì, Aprile 9th, 2018
ilario lombardo
ivrea (torino)

Arduo chiamarlo vertice, visto che si è trattato di una grigliata, qualche partita di biliardino e i soliti onori tributati al santone della comicità venuto a fare capolino nelle più terrene questioni politiche, nella giornata in cui tutto sembra incartarsi e l’ipotesi di un premier terzo rispuntare con insistenza. Ogni cosa si mescola nel M5S, privato e pubblico, associazioni, fondazioni e partito, battute comiche e dichiarazioni sul governo. La scena è questa: villa a Ivrea, poco fuori il centro, proprietà di Davide Casaleggio, ideatore dell’Associazione intitolata al padre e del Sum#02, seconda giornata annuale dedicata a Gianroberto. Di Maio incredibilmente non indossa la cravatta, ma maglioncino e jeans. Scatta un selfie con Beppe Grillo e Davide. Tutti sorridenti, tutti in attesa.

 La strategia funziona così: dichiarare e aspettare la replica, dichiarare e aspettare di nuovo. In mattinata Di Maio è ad Aosta, per lanciare la campagna elettorale in vista delle elezioni del 20 maggio. Bagno di folla e primi messaggi, diretti a Matteo Salvini, tuttora il più probabile partner di governo: «Capisco che Salvini abbia difficoltà a sganciarsi da Berlusconi, ma da Arcore non può partire nessuna proposta di cambiamento». Non «un governo di cambiamento ma solo un governo-ammucchiata. E per noi questo film non esiste».

 

Il film infatti sarebbe un altro, nella testa di Di Maio: Salvini deve spezzare il cordone che lo tiene legato a Berlusconi, ma sa che per farlo «ha bisogno di tempo». Tutti sembrano avere bisogno di tempo, e ormai è convinzione anche del leader grillino «che si arriverà quasi sicuramente a maggio», forse addirittura oltre il terzo giro di consultazioni, sempre che il presidente Sergio Mattarella non posticipi, come desiderano i grillini, il secondo giro. (altro…)

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Scontro nel centrodestra.   E i 5 Stelle prendono tempo 

lunedì, Aprile 9th, 2018
francesca schianchi
roma
 

Doppio vertice nella domenica di riflessione tra la fine delle prime consultazioni con il capo dello Stato e l’inizio di un secondo tentativo. Nella villa di Berlusconi ad Arcore si incontrano i tre leader del centrodestra; nella casa di Casaleggio sulle colline di Settimo Vittone si riuniscono davanti a una grigliata il padrone di casa, Luigi Di Maio, e Beppe Grillo. Confronti e discussioni da cui escono linee che sembrano confermare le distanze: rivendicano la guida del governo e la compattezza della loro alleanza Salvini, Meloni e l’ex Cavaliere; nessuna apertura a sostenere «la grande ammucchiata», è la pronta risposta del M5S. Ma si nascondono crepe dietro l’apparenza di unità della coalizione riunita ad Arcore: appena uscito dall’incontro, il leader della Lega si smarca e ribadisce la volontà di dialogo con i grillini.

 «Gli elementi dai quali i tre leader non intendono prescindere sono: un presidente del Consiglio espressione dei partiti di centrodestra, l’unità della coalizione e il rispetto dei principali punti del programma sottoscritto prima del voto», si legge nel comunicato finale di Salvini, Berlusconi e Meloni, che in settimana andranno uniti in una sola delegazione al Quirinale. Segue elenco di punti di programma «quali il taglio delle tasse, incentivi al lavoro, il blocco dell’immigrazione clandestina, garanzie per la sicurezza dei cittadini e sostegno alle famiglie». (altro…)

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