Archive for Aprile, 2018
石破氏「賢明な判断すると思う」 セクハラ疑惑の次官に
lunedì, Aprile 16th, 2018財務次官「セクハラ発言の認識はない」 事実関係を否定
lunedì, Aprile 16th, 2018Governo: l’appello di Salvini a M5s e FI “Basta con veti e insulti, la pazienza è finita”
sabato, Aprile 14th, 2018La crisi siriana “porta un’accelerazione sulla formazione del nuovo governo”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in una diretta Facebook. “C’è una vita reale che dice ‘fate in fretta’. Basta, io sono ai limiti della pazienza, o si va avanti e si lavora o tanto vale tornare dagli italiani con un voto chiaro a dire ‘facciam da soli’. Basta dire: ‘se ci sono io, non c’è luì”.
“Faccio un appello: smettetela con gli insulti a vicenda, con le ripicche, i veti, i bisticci, le polemiche. Così non se ne esce. Se ciascuno fa un passo a lato, si costruisce, si lavora. Continuo a mantenere un atteggiamento zen, sereno, costruttivo, pacifico e di buon senso – ha aggiunto Salvini – Non capisco le polemiche e gli insulti. Non capisco Di Battista e non capisco Berlusconi: si mettono sullo stesso piano”.
LEGGI “Basta litigi tra M5S e Forza Italia” (altro…)
Forlì, pocket money in ritardo: nigeriani sequestrano l’operatrice
sabato, Aprile 14th, 2018Il pocket money arriva in ritardi e gli immigrati chiudono un’operatrice del centro di accoglienza di San Benedetto in Alpe (nel Forlivese) in uno stanzino.
L’episodio si è cosnumato in pochi istanti. Due richiedenti asilo nigeriani di 25 e 21 anni, hanno innescato la protesta contro i volontari che lavorano nel centro di accoglienza. E così una donna che lavora per la cooperativa “Acquacheta” è finita rinchiusa in una stanza.
Ma col suo cellulare è riuscita a dare subito l’allarme e così è scattato subito l’intervento dei carabinieri. Subito dopo l’arrivo dei militari, i due nigeriani hanno deciso di aprire la porta e di liberare l’operatrice. (altro…)
Siria, dura reazione del Cremlino: Onu prenda provvedimenti contro Usa
sabato, Aprile 14th, 2018Pd, rinvio dell’Assemblea. Martina appoggia la richiesta dei renziani. No della minoranza
sabato, Aprile 14th, 2018di ALBERTO CUSTODERO
ROMA – La giornata di fibrillazione interna al Pd si conclude poco prima delle 20 con la nota ufficiale del segretario reggente, Maurizio Martina. “Ho chiesto al presidente Orfini di posticipare l’assemblea”, dice.
Ma per tutto il pomeriggio si rincorrono voci sul nuovo colpo di scena interno. I renziani chiedono di rinviare a dopo la formazione del governo l’assemblea del partito, fissata per il 21 aprile. In mattinata c’era stato un incontro tra Renzi e Martina, ufficialmente sul rebus del governo e sulle consultazioni appena concluse. Sono proprio le trattative per trovare una maggioranza in Parlamento a rendere necessario un rinvio, secondo la componente che fa capo a Matteo Renzi (sulla carta il 70 per cento dell’assemblea). “In un contesto politico come quello che stiamo vivendo, la discussione se fare o no il congresso del pd, e se sì quando, è del tutto fuori luogo”, dice il dem Dario Parrini, vicinissimo all’ex segretario. “Per questo penso che dobbiamo rinviare l’assemblea nazionale del 21. E che non farlo sarebbe poco responsabile”. (altro…)
Un’operazione dimostrativa. Il rischio è l’incidente, l’imprevisto
sabato, Aprile 14th, 2018VITTORIO ZUCCONI
No, non è l’inizio della Terza Guerra Mondiale. L’attacco di Cruise e altri missili e bombe teleguidate sulla Siria e sulla capitale Damasco è finito ed emerge quello che si era capito da giorni, da quando impulsivamente Donald Trump aveva preannuciato un attacco “entro 24 o 48 ore”: i militari americani e russi aveva avuto cura di ‘deconflict’, di evitare le condizioni di un confitto diretto.
Nei piani abbozzati da Trump alle 21 di Washington e confermati da Londra e Parigi l’intenzione è quella di eventualmente ripetere questi attacchi a distanza avendo estrema cura nell’ evitare scontri diretti con aerei o truppe russe che ormai infestano la Siria e hanno il vero controillo della forze armate siriane.
L’attacco è dunque, per tragico che sia dirlo in questi momenti, sostanzialmente dimostrativo, un’operazione di ‘deterrenza’ come ha detto Theresa May contro il futuro impiego di armi chimiche da parte del dittatore – il ‘mostro’ lo chiama Trum – Bashar Assad, ammesso che sia state effettivamente usate.
È il genere di operazioni militari a distanza già tentato in passato senza nessun altro risultato che rafforzare la presenza dei forza russe e iraniane a sostegno di Assad. (altro…)
Mediaset, via Giordano: cade la terza testa dopo Belpietro e Del Debbio
sabato, Aprile 14th, 2018Belpietro, Del Debbio e ora Giordano. Detto in modo brutale cade la terza testa a Mediaset. Chiuso in largo anticipo il Dalla vostra parte di Belpietro, mandata in vacanza prima delle consuete ferie la Quinta colonna di Del Debbio, ora tocca a Mario Giordano. Le letture, come accade sempre in questi casi, sono diverse. Chi sottolinea il tono troppo populista dell’approfondimento di Mediaset che avrebbe favorito Lega e 5 Stelle; chi rimarca gli scarsi risultati dei programmi alla verifica dell’Auditel. Il risultato — al netto delle divergenze — è lo stesso: si cambia. Come riporta Tiscali news, il terzo nome a saltare è quello di Mario Giordano, sollevato dalla responsabilità della striscia quotidiana Stasera Italia in onda su Rete4.
Al termine di una riunione definita da chi c’era «burrascosa», Mauro Crippa, super plenipotenziario per l’informazione in casa Mediaset, ha tagliato la testa al toro, ovvero al direttore del Tg4: «A partire da ora, Mario Giordano non è più responsabile del programma. Il nuovo responsabile è Marcello Vinonuovo» (altro…)
La magia perduta di Emmanuel Macron
sabato, Aprile 14th, 2018Un anno fa, in questi stessi giorni, Emmanuel Macron sbalordiva il mondo. Nell’era della rivolta contro le élites e il sistema, la Francia eleggeva presidente un allievo dell’Ena, la scuola che da sempre seleziona le élites, e un banchiere della Rotschild, simbolo del sistema finanziario internazionale. Per altri tratti Macron interpretava invece lo spirito del tempo: non aveva ancora quarant’anni, né aveva un partito alle spalle. In ogni caso, l’ascesa dell’ultimo liberale è stata formidabile.
Ora però il vento è girato, e anziché alle spalle comincia a soffiargli in faccia. L’argomento che si sente ripetere spesso in Italia — al primo turno Macron ha preso solo il 24% — è privo di significato in Francia. In oltre mezzo secolo di Quinta Repubblica, nessun presidente è mai stato eletto al primo turno, neppure il fondatore (De Gaulle visse come un affronto personale essere portato al ballottaggio dal candidato della sinistra, il giovane François Mitterrand. André Malraux e altri ministri insistettero perché andasse in tv a far propaganda. Lui rispose: «Cosa volete che dica alla televisione? Mi chiamo Charles De Gaulle e ho 74 anni?». Alla vigilia del voto, il ministro dell’Interno gli portò la foto di Mitterrand con il capo della polizia collaborazionista Bousquet. Il Generale disse: «Metta via quella roba»). Chirac conquistò per due volte l’Eliseo prendendo al primo turno nel 1995 poco più del 20%, e nel 2002 meno ancora. Non c’è dubbio però che il sistema francese produca una semplificazione al limite della torsione: sbaragliata Marine Le Pen al ballottaggio e conquistata la maggioranza all’Assemblea nazionale, Macron ha ora davanti a sé altri quattro anni di potere in solitudine. Siccome proviene da sinistra — più per cooptazione che per cultura —, ha scelto un primo ministro di destra moderata. Edouard Philippe, è stato allievo e portavoce di Alain Juppé. (altro…)