Archive for Aprile, 2018

Attacco in Siria, le tre mosse di Trump

sabato, Aprile 14th, 2018

Tre obiettivi colpiti, nella periferia di Damasco e di Homs, tutti e tre strettamente collegati all’uso delle armi chimiche. Stati Uniti, Francia e Regno Unito sono passati all’azione nella notte siriana. E’ stato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ad annunciare lo strike intorno alle 21, ora americana di venerdì 13 aprile (le 3 del 14 mattina in Italia). Un discorso in diretta tv, incardinato su tre concetti chiave. Primo: «L’anno scorso gli Stati Uniti hanno risposto al bombardamento chimico ordinato da Bashar al Assad, distruggendo il 20% dell’aviazione siriana.

Sabato scorso (7 aprile ndr) il regime di Assad ha fatto strage ancora con armi chimiche nel villaggio di Douma: un’escalation significativa di questo regime davvero terribile». La risposta degli Usa e degli alleati Francia e Regno Unito è quindi «più dura», rispetto al 2017, perché modulata sulle «atrocità e crimini» del «mostro» Assad. Secondo punto, fondamentale sul piano politico: il blitz non è diretto contro Russia e Iran, però Trump ha «una domanda» per questi due Paesi: «Che tipo di nazione vuole essere associata all’uccisione in massa di uomini, donne e bambini innocenti? La Russia può decidere se continuare a scendere lungo questo oscuro sentiero o se invece vuole unirsi alle nazioni civili come una forza per la pace e la stabilità. Un giorno, speriamo, potremo andare d’accordo con la Russia e forse anche con l’Iran. Oppure no».

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Piazza San Carlo, la sicurezza da inventare nelle metropoli

sabato, Aprile 14th, 2018
Gianni Riotta
 

Dunque Erika Pioletti, 38 anni, che aveva accompagnato la sera del 3 giugno 2017 il fidanzato a piazza San Carlo, a Torino, a tifare Juve, è morta per i pochi grammi d’oro di una catenina da grandi magazzini, dunque centinaia di persone sono rimaste ferite, nel corpo e nell’anima, da una tragedia scatenata da una gang di ragazzi, italiani di origine maghrebina, cresciuti tra di noi, che vanno a scuola e parlano italiano.

 Sohaib Bouimadaghen, 19 anni, capo della gang, se queste parole hanno senso per un pugno di adolescenti sbandati, si vanta sui social media della bravata, seminare paura con uno spray urticante per rubacchiare, sfoggiando arie da veterano Isis. In un post su Facebook, il giorno dopo la mattanza, scrive fiero «C’è chi si alza senza la propria famiglia, sotto le macerie di una casa distrutta, senza acqua ne cibo, contro le più grandi forze mondiali». «Budino», così gli amici chiamano Sohaib, incalza «Prendi ciò che vuoi e tieni ciò che ahi, la gang non si infama mille modi per spenderli» e sfotte un compagno che, dal sangue e dal dolore, ha lucrato solo una felpa bianconera.

Quella notte l’Italia intera ha vissuto una tragedia dove i dilemmi del nostro tempo, così frigidi nel chiasso dei talk show, balenano, lividi e inesorabili, con crudezza irriducibile. (altro…)

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Zero plastica, la generazione che non inquina

sabato, Aprile 14th, 2018
Caterina Soffici

Siccome c’è questa tendenza – abbastanza ridicola direi, ma tant’è – a trovare definizioni un po’ a tutto, li hanno chiamati Gen-Zers, che sarebbero gli appartenenti alla Generazione Zero, ossia Zero plastica e rifiuti.

 Solo una manciata di anni fa erano sparuti gruppuscoli che il mondo guardava con una certa sufficienza. Della serie: poveri illusi, pensate di salvare il mondo con i vostri blog dove spiegate come in un anno avete prodotto solo un sacchetto di rifiuti. I giornali britannici li intervistavano nelle loro cucine piene di barattolini di vetro, nei bagni con spazzolini da denti di legno e setola vegetale, mentre tornavano dalla spesa con le borse di stoffa. Più eccentrici e stravaganti fenomeni da baraccone che eroi moderni.

Chiudetevi pure nei vostri circolini di fighetti ecologisti, moderni hippie anti sacchetti e imballaggi, voi famiglie a zero impatto ambientale, che lavate i piatti (e la coscienza) usando il bicarbonato al posto del sapone nelle bottiglie di plastica. Fate pure, ma io non ci casco, era la reazione generale. Siete cugini primi di quei fanatici della decrescita felice. Siete come il bambino che vuole svuotare il mare con il cucchiaino.

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E ora Di Maio teme un mandato a Fico. “Speriamo che il Colle scelga Casellati”

sabato, Aprile 14th, 2018
ilario lombardo
roma
 

Un nome Luigi Di Maio teme più di altri, nell’ipotesi in cui Sergio Mattarella scegliesse di offrire un mandato esplorativo, come da prassi, a uno dei due presidenti di Camera e Senato. E il nome è quello che tante volte, in questi anni, è stato opposto al suo, come in un duello che in quanto tale, quando non si consuma, non ha mai fine. Il presidente della Camera Roberto Fico è una delle opzioni che il capo dello Stato ha in mano. L’altra è quella che in queste ore è sulla bocca di tutti: Maria E. A. Casellati, presidente del Senato, berlusconiana di ferro.

 L’equazione che fanno in queste ore ai vertici del M5S è abbastanza logica, e si spiega con una strategia che ruota ancora attorno al fattore tempo. «Dare il mandato a Casellati sarebbe perfetto». Perché eviterebbe un faccia a faccia tra Di Maio e Fico, e leverebbe il leader dall’imbarazzo di dover dire no al suo compagno di partito. Ma l’esplorazione di Casellati sarebbe preferibile anche perché prevedibilmente andrà così, secondo i 5 Stelle: la presidente convocherà i partiti, cercherà di legittimare Silvio Berlusconi, tenterà di tenere assieme il centrodestra con il M5S, per ricevere, alla fine, un sonoro «no» da Di Maio. E in un certo senso non vedono l’ora di dirglielo, i grillini: per lavare il peccato originale di aver messo una delle guardiane giudiziarie del berlusconismo sulla sedia più pregiata di Palazzo Madama. «Farebbe un giro a vuoto e noi guadagneremmo tempo». I 5 Stelle fanno i conti dei giorni, calendario alla mano: se Mattarella offrisse il mandato a Casellati mercoledì, la presidente impiegherebbe una settimana prima di finire contro il muro del M5S. Sarebbero passate le elezioni in Molise e saremmo a ridosso di quelle del Friuli, il 29 aprile.</ (altro…)

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Rosa di cinque nomi per l’incarico. Si fa strada il governo del presidente

sabato, Aprile 14th, 2018
ugo magri
roma

Il vento dalla Siria sparge su Roma sabbia finissima, però almeno non porta guerra. Dunque perde forza l’ipotesi più drammatica, che Sergio Mattarella debba imporre di corsa una soluzione per fronteggiare l’emergenza internazionale. Però, Siria o non Siria, l’ipotesi di un intervento risolutivo del Colle va crescendo di ora in ora. Con i partiti che non riescono ad accordarsi, dopo sei settimane sprecate, la via d’uscita più probabile appare quella che, a parole, tutti i protagonisti vorrebbero evitare: un governo del Presidente messo in piedi per mancanza di alternative, cui nessuno che voglia bene al paese potrebbe negare il sostegno. Non siamo ancora a questo punto, ma ci stiamo avvicinando passo passo.

 Per il momento, Mattarella si limita a constatare che neppure nel secondo giro le consultazioni hanno registrato progressi. Dunque (lo ha detto ieri) farà passare «alcuni giorni», trascorsi i quali valuterà «in che modo procedere per uscire dallo stallo». Ci si attende che tra mercoledì e giovedì il Capo dello Stato metta termine al traccheggiamento dei partiti. Lo potrà fare in due modi diversi: 1) affidando un pre-incarico; 2) scegliendo un esploratore. Nel primo caso Mattarella convocherebbe anzitutto Matteo Salvini, in quanto leader del raggruppamento più numeroso. Gli chiederebbe di tuffarsi nell’impresa e tornare dopo poco a riferirgli. Salvini si troverebbe in seria difficoltà perché, rifiutando, pregiudicherebbe la possibilità di riprovare in seguito; accettando il pre-incarico al buio, senza accordi coi Cinquestelle, verrebbe inesorabilmente «bruciato». (altro…)

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Usa, Francia e Gran Bretagna lanciano l’attacco in Siria: colpito centro di ricerche

sabato, Aprile 14th, 2018
GIORDANO STABILE
INVIATO A BEIRUT

Usa, Francia e Gran Bretagna hanno lanciato prima dell’alba un attacco missilistico contro il centro di ricerche di Barzeh, pochi chilometri a Nord di Damasco. Il sito è sospettato di aver sviluppato armi chimiche e biologiche e di essere usato anche come deposito per stoccarle. La tv di Stato ha mostrato il fumo che si levava dalla zona.

 L’attacco arriva a una settimana dal sospetto raid con agenti chimici sulla città ribelle di Douma, quando morirono dalle 43 alle 70 persone, secondo gli attivisti dell’opposizione. Damasco e Mosca hanno negato di aver condotto attacchi chimici e hanno accusato i ribelli di aver “inscenato” l’attacco per innescare l’intervento americano.

Il lancio sopra Damasco dei missili diretti contro il centro di Barzeh

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Wall Street in rosso sgonfia le Borse sul finale. A Milano giù Tim e Azimut

venerdì, Aprile 13th, 2018

di e

Le Borse europee frenano sul finale e, complice il calo di Wall Street, passano all’incasso dopo una settimana in cui Piazza Affari è risalita dell’1,5% e lo Stoxx600 dell’1% circa. Il rallentamento degli acquisti sul settore auto e le vendite su tecnologici e farmaceutici hanno riportato gli indici azionari europei vicini alla parità al termine di una seduta complessivamente positiva ma al tempo stesso guardinga per gli investitori che restano focalizzati sul rischio Siria e sulle mosse del presidente Usa Trump in materia commerciale. Francoforte è stata la migliore guadagnando lo 0,2% circa nel Dax30 mentre il Ftse Mib di Piazza Affari è salito dello 0,11%. Lusso e titoli industriali in prima fila nei rialzi, con Pirelli (+1,5%) e Ferragamo (+1,1%) a guidare il paniere, mentre il freno è arrivato in primis da Azimut (-3,3% dopo la raccolta deludente di marzo) e da Telecom Italia (-1,4% nel giorno in cui è stato depositato il ricorso della società contro l’integrazione dell’ordine del giorno per l’assemblea del 24 aprile voluto da Elliott). Male anche Stmicroelectron e Italgas.

Banche Usa con conti superiori alle previsioni
Sulla debolezza finale dell’azionario hanno contribuito le prese di beneficio scattate negli Stati Uniti su alcuni big del credito che hanno presentato conti sopra le previsioni. Jp Morgan Chase ha registrato un aumento dei profitti nel primo trimestre del 2018 pari al 35,1% grazie ai tassi di interesse più elevati e alle minori imposte. L’utile netto della banca e’ salito a livello record di 8,71 miliardi di dollari nel primo trimestre chiuso al 31 marzo dai 6,45 miliardi di dollari nello stesso periodo del 2017. Citigroup ha registrato un utile netto di 4,6 miliardi di dollari nel primo trimestre 2018, sopra le attese degli analisti, pari a 16,8 dollari per azione, su ricavi per 18,9 miliardi di dollari. Nel corrispondente periodo 2017 gli utili si erano attestati a 4,1 miliardi di dollari (1,35 dollari per azione) su ricavi per 18,4 miliardi di dollari. Nel primo trimestre, Wells Fargo ha messo a segno utili in rialzo e ricavi in calo battendo le stime degli analisti in tutti e due i casi. Nei tre mesi al 31 marzo scorso, la banca di San Francisco – quella nel settembre del 2016 fu travolta dallo scandalo di conti fantasma – ha registrato utili netti pari a 5,9 miliardi di dollari, in rialzo del 5,3% rispetto ai 5,6 miliardi dello stesso periodo dell’esercizio precedente ma in calo dai 6,2 miliardi del quarto trimestre del 2017 (quando però il gruppo aveva goduto di un effetto una tantum dato dalla riforma fiscale Usa). (altro…)

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Giulia Bongiorno, una bomba sul prossimo governo. Perché sarà proprio lei a ribaltare la politica italiana

venerdì, Aprile 13th, 2018

Giulia Bongiorno, una bomba sul prossimo governo. Perché sarà proprio lei a ribaltare la politica italiana

A parte la sparata finale di Silvio Berlusconi il centrodestra si è presentato compatto durante il secondo giro di consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al capo dello Stato hanno detto che deve essere lui a convincere Luigi Di Maio a non ostacolare il varo di un governo con la sua pretesa di selezionare chi può farne parte e chi no. E in questo scenario, è già partito il totonome. Chi guiderà l’eventuale esecutivo? si chiede il Giornale. Il candidato più ovvio sarebbe il capogruppo della Camera, Giancarlo Giorgetti, mente della Lega, bocconiano, ex presidente della Commissione Bilancio, fedelissimo di Matteo Salvini. Ma ci sono altri due candidati: Giulia Bongiorno e Luca Zaia.

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Governo, amarezza di Mattarella: «Nessun progresso tra i partiti»

venerdì, Aprile 13th, 2018

Anche il secondo giro di consultazioni al Quirinale si è concluso con un nulla di fatto. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha certificato che non c’è stato alcun progresso nelle trattative tra le forze politiche e che per questo sarà necessario un ulteriore periodo di riflessione. «Mi prenderò alcuni giorni – ha detto – al termine dei quali deciderò come uscire dallo stallo». Il capo dello Stato ha tuttavia richiamato la necessità di «avere un governo nella pienezza delle sue funzioni» ricordando le «tensioni del commercio mondiale, la crisi internazionale, le scadenze europee» che impongono l’insediamento rapido di un esecutivo che non si occupi solo delle questioni correnti, come quello attualmente in carica.

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La Russia agli Stati Uniti: “Evitare guerra, ma rischio conflitto c’è”. Gentiloni: “L’Italia non parteciperà ad azioni militari”.

venerdì, Aprile 13th, 2018

Dopo giorni di botta e risposta, la Russia risponde ancora una volta agli attacchi del presidente Usa Donald Trump, e lo fa al termine delle consultazioni a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “La situazione è preoccupante, la priorità immediata in Siria è evitare il pericolo di un conflitto, lo abbiamo detto chiaramente – ha dichiarato l’ambasciatore Vassily Nebenzia – Non possiamo escludere nessuna possibilità visti i messaggi particolarmente bellicosi di Washington”.

In tarda serata la Casa Bianca ha fatto sapere che nessuna decisione è stata ancora presa: la portavoce Sarah Huckabee Sanders, al termine della riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, ha comunicato che l’amministrazione Usa continua a vagliare le informazioni di intelligence e a consultarsi con gli alleati.

rep

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