paolo mastrolilli giordano stabile
inviati a new york e beirut
Il presidente Trump ha annullato il viaggio programmato da tempo in Perù e Colombia, per seguire la crisi siriana. Un nuovo segnale del possibile attacco imminente per punire l’uso delle armi chimiche, visto che le 48 ore di tempo prese per decidere la risposta sono ormai scadute. Mentre il Pentagono affina i piani e sposta le unità, continua anche lo sforzo diplomatico per cercare di evitare lo scontro attraverso un’inchiesta indipendente.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ieri ha discusso risoluzioni contrapposte di Stati Uniti e Russia. Entrambe finite sotto i colpi dei veti rivali. Washington è convinta che l’attacco chimico sia avvenuto, così come la Francia, e vuole un’indagine immediata per provarlo. Mosca risponde che l’attacco non è mai avvenuto, o è stato costruito ad arte dai ribelli, per convincere Trump a non ritirarsi. La Gran Bretagna ha detto che sta ancora valutando le prove. Il capo della Casa Bianca sembra deciso ad agire, ma l’incertezza riguarda la natura dell’intervento: un’azione punitiva limitata come quella dell’anno scorso, magari puntata sulla base T4 di Tiyas; oppure un’operazione che cambi la linea di Washington, impegnandola a far cadere Assad, franare Russia e Iran, e restare nel Paese per stabilizzarlo.
(altro…)