Archive for Aprile, 2018

Roma, 25 aprile con polemica: al corteo dell’Anpi assente la Comunità ebraica

mercoledì, Aprile 25th, 2018

ROMA – Sarà un corteo unitario senza la Comunità ebraica di Roma quello che l’Anpi ha organizzato per oggi, anniversario della Liberazione d’Italia. A scatenare la polemica, la notizia della presenza alla manifestazione della rappresentanza palestinese, che ha deciso di sfilare indossando simboli come bandiere e kefieh. “In questa giornata bisogna portare rispetto alla storia e ai suoi protagonisti”, ha spiegato in una nota la Comunità ebraica, definendo quelli palestinesi “simboli estranei allo spirito del 25 aprile”.

La Comunità ebraica dunque si recherà alle 9.30 alle Fosse Ardeatine e subito dopo in via Tasso, per un momento pubblico di raccoglimento per ricordare la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

In mattinata è arrivato un tweet da parte del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che ha celebrato la festa della Resistenza definendo il 25 aprile “il giorno del riscatto dell’Italia, è dovere di tutti ricordare chi ha combattuto per la nostra libertà contro gli orrori della dittatura”. Un pensiero “speciale” poi anche al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, operato nella notte al cuore, definito da Gentiloni un “protagonista della Repubblica” e incoraggiato con un “Forza Presidente!”.

Paolo Gentiloni

@PaoloGentiloni

Fu il giorno del riscatto dell’Italia. E’ dovere di tutti ricordare chi ha combattuto per la nostra libertà contro gli orrori della dittatura. Un pensiero speciale oggi a Giorgio , protagonista della Repubblica. Forza Presidente! (altro…)

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Il primo sì del Pd ai 5 Stelle. Renzi furibondo con il Colle

mercoledì, Aprile 25th, 2018

Perchè un personaggio cauto e poco scoppiettante come Maurizio Martina, «reggente» di un Partito democratico senza nocchiero, ieri ha deciso di forzare la mano e aprire al dialogo sul governo con i Cinque Stelle?

Matteo Renzi, ieri, veniva descritto come «furibondo» da tutti quelli che hanno avuto modo di parlarci. E furibondi e spiazzati erano tutti i suoi, con un sospetto in testa: «A mandarlo avanti è stato Mattarella». L’ala non trattativista del Pd è convinta che dal Quirinale, per uscire dall’impasse, si sia spinto per scongelare il fronte Dem, in concorso con i vari Franceschini, Fassino, Orlando e Delrio, il capogruppo alla Camera che con Mattarella ha un filo diretto. «Invece dal Colle non hanno mosso un dito, per settimane, per agevolare l’intesa tra M5s e centrodestra, anzi», dice una parlamentare Pd. Del resto, fa notare un altro dirigente, «sarebbe bastato che Mattarella bloccasse sul nascere i veti grillini contro Berlusconi, per far nascere il governo dei vincitori delle elezioni. Ma non lo ha fatto: in fondo resta sempre quello che si dimise da ministro contro la legge Mammì…». (altro…)

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Ma la base si ribella: mai con la Boschi

mercoledì, Aprile 25th, 2018

Non sono giorni facili per gli attivisti del Movimento Cinque Stelle, volendo usare un eufemismo.

Nemmeno il tempo di archiviare lo «spettro» di un accordo con Silvio Berlusconi che subito spunta il fantasma di Matteo Renzi e del Partito democratico. Se il Cavaliere è il nemico storico, i dem sono stati i diretti avversari dei grillini, in Parlamento e sul territorio, a partire dal 2013 a oggi. In quello che sembrava un nuovo bipolarismo basato sulla contrapposizione tra grillismo e renzismo, scenario poi spazzato via dal tonfo referendario dell’ex rottamatore e dalla rinascita del centrodestra.

Quindi, come era prevedibile, la base cresciuta a vaffa e odio nei confronti del centrosinistra ha preso decisamente male la svolta impressa dal mandato esplorativo dato da Mattarella all’«ortodosso» Roberto Fico. Per la maggioranza degli attivisti «l’unico governo possibile è con Salvini». (altro…)

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Napolitano operato d’urgenza al cuore. Il chirurgo: “L’intervento è riuscito”

mercoledì, Aprile 25th, 2018

L’intervento chirurgico al cuore a cui Giorgio Napolitano è stato sottoposto d’urgenza all’ospedale San Camillo di Roma è riuscito perfettamente.

“È stato un intervento complesso. Il cuore ha ripreso le sue funzioni, il paziente è molto stabile. Ora aspettiamo”, ha riferito in un briefing con la stampa il professor Francesco Musumeci, primario del reparto di cardiochirurgia del San Camillo, al termine dell’intervento durato tre ore e mezza.

Dopo l’intervento Napolitano è stato trasferito in terapia intensiva. Nelle prossime ore, quando saranno del tutto stabilizzate le funzioni emodinamiche e pressorie, verrà anche tolta la sedazione. Sui tempi della ripresa i medici non si sbilanciano. “Bisogna tener conto che si parla di un paziente in età molto avanzata”, ha spiegato Musumeci che ha incontrato i giornalisti in sala stampa con il direttore generale Fabrizio d’Alba. Il cardiochirurgo si è, comunque, detto “molto soddisfatto” di come è andato l’intervento, a cui hanno contribuito due aiuti, uno strumentista, due anestesisti e tre infermieri. (altro…)

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Ma Renzi blocca il negoziato: “Martina sbaglia ad aprire così”

mercoledì, Aprile 25th, 2018
carlo bertini,francesca schianchi
roma

Inchiodare i grillini e fargli rimangiare, anche simbolicamente tutti gli attacchi subiti per quattro anni: ponendo pure una condizione capestro irricevibile sulla carta, il riconoscimento dell’azione di governo di Matteo Renzi, fino al punto di pretendere nel caso una sua presenza di primo piano nell’ipotetico esecutivo guidato da Di Maio. Questa suggestione che aleggia nei discorsi dei colonnelli del «giglio magico» renziano, fa capire bene come l’approccio sia quello di chiedere una sorta di abiura sapendo che non arriverà, per complicare, se non sabotare in partenza il tentativo di costruire un governo politico con i 5 Stelle. Una richiesta che in questi termini non è stata posta ieri a Fico, ma che verrebbe messa sul tavolo dai renziani se si sviluppasse una trattativa. Nell’incontro burrascoso ieri al Nazareno prima del colloquio con Fico tra i quattro della delegazione Martina, Orfini, Marcucci e Delrio, presente Guerini, sono volate urla captate a distanza da tutti: tra Martina, che avrebbe aperto ai grillini senza condizioni sul passato e Marcucci, che invece ha preteso fosse rivendicata l’eredità dei governi Renzi-Gentiloni. «Così è una follia», gli ha ribattuto il capogruppo al Senato, «e per tenere insieme il rispetto che si deve a Mattarella e l’orgoglio del Pd, dobbiamo andare da Fico con i cento punti del nostro programma elettorale, solo quelli possono essere la base di partenza di un dialogo».

 

LEGGI ANCHE – La mossa che scuote la crisi (F. Martini)

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Di Maio scarica la Lega Parte la trattativa con il Pd

mercoledì, Aprile 25th, 2018
ANDREA CARUGATI
ROMA

Dopo l’incontro col sul compagno di partito Roberto Fico, incaricato dal Quirinale di esplorare una possibile intesa di governo tra Pd e M5S, Luigi Di Maio spara la bomba: «Voglio dirlo ufficialmente: per me qualsiasi discorso con la Lega si chiude qui». Motivo: «Salvini e il suo partito hanno deciso di condannarsi all’irrilevanza per rispetto del loro alleato».

 Parole inattese, almeno nel tono. Parole che due ore prima il segretario reggente del Pd Maurizio Martina (dopo l’incontro della delegazione dem con lo stesso Fico) aveva posto come condizione pregiudiziale per aprire qualsiasi forma di dialogo con i grillini. Martina era stato nettissimo: «Noi siamo disponibili a valutare il fatto nuovo della fine di qualsiasi tentativo di un accordo tra M5S e Lega e centrodestra». Una «novità che tutto il nostro partito deve essere chiamato a valutare», a partire dalla direzione che dovrebbe riunirsi il 2 maggio.

Di Maio, nel suo discorso, ha ribadito l’idea di un contratto di governo, ha specificato che ogni intesa possibile «sarà sottoposta al voto dei nostri iscritti sulla piattaforma Rousseau» e ha avvertito: «Se fallisce questo percorso per noi si deve tornare al voto: non sosterremo nessun altro governo, tecnico, di scopo o del presidente».
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Di Maio: “Ogni discorso con la Lega è chiuso”. Martina apre: “Disponibili al dialogo”

martedì, Aprile 24th, 2018

di SIMONA CASALINI

ROMA – “Se i 5Stelle confermano la fine di qualsiasi tentativo di un accordo con la Lega, siamo disponibili a valutare questo nuovo e importante scenario”. Apertura di Maurizio Martina a un’eventuale collaborazione con il M5s per provare a formare il nuovo governo. La via per provare a “scongelare” il partito passa anche da una chiamata corale: “Ci impegniamo ad approfondire questo percorso di novità con tutto il partito, coinvolgendo in primo luogo i nostri gruppi  dirigenti. E la direzione nazionale deve essere chiamata a valutare ed eventualmente deliberare un percorso nuovo”.

Decisivo, dunque, il passaggio in direzione. Il segretario reggente del Pd ha parlato al termine della consultazione con il presidente della Camera Roberto Fico, incaricato di sondare l’ipotesi di un governo M5s-Pd. Faccia a faccia durato poco meno di un’ora e finito alle 15,30. Alle 18 è iniziato l’altro incontro istituzionale della giornata, con i 5 Stelle.

Governo, Martina: “Pd disponibile a valutare accordo con 5stelle se chiudono con la Lega”

Il segretario Martina ha detto anche altro, delineando i paletti dell’eventuale azione comune: “Abbiamo ribadito al presidente Fico che l’asse di riferimento fondamentale gira attorno ai 100 punti del programma del Pd, e in particolare nelle tre sfide essenziali richiamate durante le consultazioni al Quirinale”, quindi “l’Italia è chiamata a scegliere se contribuire a un stagione europeista o se ripiegare sul sovranismo. Noi siamo per un lavoro deciso perché l’Italia contribuisca, assieme alla Francia e alla Germania, a una nuova agenda europea; il rinnovamento della democrazia, al di là della deriva plebiscitaria; le politiche del lavoro e di contrasto alla povertà e alle diseguaglianze” rispettando “gli equilibri di finanza pubblica”. (altro…)

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Consultazioni, Martina da Fico: «Se M5s chiude con la Lega, Pd valuterà»

martedì, Aprile 24th, 2018
Il segretario reggente dem, Maurizio Martina, il presidente Matteo Orfini, e i capigruppo del Senato e della Camera, Andrea Marcucci e Graziano Delrio (Ansa) Il segretario reggente dem, Maurizio Martina, il presidente Matteo Orfini, e i capigruppo del Senato e della Camera, Andrea Marcucci e Graziano Delrio (Ansa)

«Abbiamo detto al presidente Fico che dopo 50 giorni di questa situazione, di impossibilità, incapacità di arrivare a una proposta di governo praticabile, noi siamo ovviamente disponibili a valutare il fatto nuovo, se verrà confermato, della fine di qualsiasi tentativo di un accordo tra M5S e Lega e centrodestra». Così il segretario reggente del Pd Maurizio Martina al termine dell’incontro a Montecitorio, con il presidente della Camera Roberto Fico, che ieri ha ricevuto dal Presidente della Repubblica un mandato esplorativo per verificare le possibilità di formare un governo M5s-Pd. «Noi — ha aggiunto — abbiamo costruito tutte le nostre valutazioni successive al 4 marzo sulla base di uno scenario, la nostra sconfitta e l’onere e l’onore per le forze che hanno prevalso di formare il governo». La delegazione del Pd era formata dai capigruppo parlamentari Graziano Delrio e Andrea Marcucci e dal presidente Pd, Matteo Orfini, oltre che dal reggente Martina. La Direzione del Pd dovrebbe essere convocata, secondo quanto si apprende, la prossima settimana. La riunione potrebbe essere già lunedì ma è possibile, a causa del ponte del 1 maggio, che si tenga nei giorni immediatamente successivi. (altro…)

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Roberto Fico, quando diceva che il Pd “è il pericolo numero uno del Paese”

martedì, Aprile 24th, 2018

Oggi il Pd è il pericolo numero uno del Paese”, “sono dei delinquenti“. Sono alcune delle frasi dette da Roberto Fico in Parlamento sul Pd e che sono state messe insieme durante un servizio di Agorà su Raitre. Insomma, il presidente della Camera, a cui il capo dello Stato Sergio Mattarella ha affidato l’incarico esplorativo finalizzato a trovare un accordo tra Movimento 5 stelle e Pd, in realtà, fino a poco tempo fa, diceva a chiare lettere cosa pensava del Partito democratico.

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Vittorio Feltri, la rovina di tutto è Luigi Di Maio

martedì, Aprile 24th, 2018
 di Vittorio Feltri

Scusa caro professor Becchi, ma i capricci tesi a impedire un accordo, sia pure pasticciato, tra Movimento 5 Stelle e Centrodestra li ha fatti il Cacasenno Di Maio e non certo Berlusconi, che semmai ha risposto a tono ai grillini. Tu dici che Silvio ha offeso i pentastellati affermando che nelle sue aziende Mediaset al massimo li avrebbe assunti per pulire i cessi. In effetti non mi sembrano attrezzati per fare molto di più.

Inoltre dimentichi che è stato proprio Laqualunque a dire per primo di non volere tra i piedi Silvio, il quale pertanto gli ha ricambiato la cortesia rendendogli pan per focaccia. La lite l’ ha iniziata il napoletano e il Cavaliere l’ ha continuata e non vedo dove abbia sbagliato. Risultato: il Centrodestra privo di Forza Italia non può collaborare coi 5 Stelle se non al prezzo di sfasciarsi.

La sentenza di Palermo sulla trattativa Stato-mafia quindi non c’ entra niente. Non solo si è celebrato il processo di primo grado, quindi mancano ancora due giudizi, bisogna anche considerare che Berlusconi non è imputato e non si capisce perché debba essere tirato in ballo nella presente circostanza.

Dici: un mese e mezzo di lavoro finisce nel peggiore dei modi. Ma quale lavoro. Chiamiamole col loro nome: chiacchiere inutili, perdite di tempo, esercizi platonici. Poi parli di una possibile intesa Di Maio-Salvini senza l’ apporto degli azzurri e dei Fratelli d’ Italia. Una fregnaccia. Ti pare che Matteo sia talmente ingenuo da sottoscrivere un patto col terrone, del quale, con l’ assenza dei due soci, la Meloni e Berlusconi, finirebbe per essere una ruota di scorta, un cameriere, un servo? Fantascienza, delirio, ipotesi onirica. (altro…)

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