Archive for Aprile 29th, 2018

Salvini punge i Cinque Stelle: “Noi non cambiamo i programmi”

domenica, Aprile 29th, 2018

Matteo Salvini mette nel mirino il Movimento Cinque Stelle. Il leader della Lega interviene sulle trattative tra Pd e M5s per il governo e sottolinea la coerenza del Carroccio.

Su Facebook scrive: “Coerenza e idee chiare. Noi i programmi non li cambiamo in corsa: abolire l’infame legge Fornero sarà la nostra priorità. Voglio andare al governo con chi ci darà una mano per fare, per realizzare il programma premiato dagli elettori. Gli italiani meritano rispetto, altro che governi col Pd”. Già ieri il leader della Lega aveva messo nel mirino una eventuale intesa tra il Pd e i 5 Stelle invocando proteste di piazza: “ento – aveva detto – che migliaia di persone sono pronte, in caso di un folle governo Pd-5Stelle, a scendere in piazza. (altro…)

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Il Diffamatore e l’Assassino

domenica, Aprile 29th, 2018

Avete presente quelli che fanno una battuta e la ripetono all’infinito sperando faccia sempre più ridere e non si accorgono che dopo un po’ la gente ride sì, ma di loro? Ecco, il Fatto Quotidiano e Marco Travaglio sono su questa china dell’informazione-barzelletta che fa ridere solo loro.

Hanno scoperto che in una sentenza un giudice esprime, al riparo dell’immunità professionale, un proprio parere su Silvio Berlusconi, definendo il Cavaliere un «delinquente». Bene, da allora ogni due per tre piazzano la parola «Delinquente», con la «D» maiuscola perché la classe non è acqua, al posto di «Berlusconi» nel titolo di prima pagina. Lo hanno fatto anche ieri, con «Il Pd preferisce il Delinquente», immaginiamo rispetto a quell’«assassino» di Beppe Grillo nella trattativa per formare il nuovo governo. Con la differenza che mentre «delinquente» è l’opinione non richiesta di un magistrato, «assassino» è un fatto accaduto, confermato con sentenza definitiva dalla Corte di cassazione. Ma andiamo oltre. (altro…)

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Elezioni Friuli Venezia Giulia, seggi aperti: come si vota, chi è candidato e quando si conoscerà il vincitore

domenica, Aprile 29th, 2018

Seggi aperti, fino alle 23, per un giorno soltanto. Ma non è l’unica novità delle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia. Perché mai come questa volta, mai come in questa fase politica, le consultazioni locali assumono un significato diverso.

Anche questo risultato, come quello del Molise, verrà soppesato in chiave nazionale, ennesimo banco di prova dei rapporti di forza tra i partiti, soprattutto all’interno di una coalizione, quella del centrodestra.

Il suo candidato, il leghista Massimiliano Fedriga, è il netto favorito nei sondaggi. Ma conteranno molto le preferenze date ai singoli partiti. Alle Politiche del 4 marzo la Lega ha ottenuto il 25,8 per cento, Forza Italia si è fermata al 10,7%, ben sotto la sua media nazionale, mentre M5S ha preso il 24,6% dei voti. Male il Pd, che in questa regione prosegue nella sua inerzia negativa. Negli ultimi due anni ha perso tre capoluoghi come Trieste, Pordenone e Gorizia, oltre alla roccaforte operaia di Monfalcone. Non a caso i leader nazionali hanno battuto il Fvg in lungo e in largo, sottolineando, o sminuendo a seconda dei casi, l’importanza del voto in prospettiva della formazione del nuovo governo nazionale. (altro…)

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Della Cananea, il nuovo «Signor No»

domenica, Aprile 29th, 2018

Trovi uno che si chiama prof. Giacinto Della Cananea e subito pensi a un personaggio letterario, a uno di quelli immaginati da Rodolfo Wilcock nella Sinagoga degli iconoclasti o nel Libro dei mostri. Per dire, uno come l’Uff. Post. Frenio Guiscardi, Pier Del Rotto, Maresciallo Cono Liscarello. Il motivo, forse, sta in quel cognome che richiama l’episodio evangelico della donna cananea, una pagana, che si rivolge al Cristo per supplicarlo di esorcizzare la figlia indemoniata.

E invece no, Della Cananea è il professorone incaricato da Luigi Di Maio di studiare le possibili convergenze tra Lega, grillini e Pd. Quando ti muovi alla ricerca del denominatore comune, il risultato finale è sempre d’imbarazzante ovvietà («ma l’hanno anche pagato?», si è chiesto Gene Gnocchi). Di Maio, fatte le debite proporzioni, sembra Mike Bongiorno, riduce la politica parlamentare a quiz. Da una parte ha un team di esperti che gli preparano le domande, cioè il programma (la Casaleggio Ass. e l’Associazione Rousseau), dall’altra il notaio, il «Signor No», chiamato a dirimere le questioni più spinose.
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Una festa del lavoro senza la sinistra politica

domenica, Aprile 29th, 2018

Sarà il primo Primo Maggio senza una sinistra politica. Per più di un secolo il mondo del lavoro ha avuto un suo partito, un riferimento parlamentare, ma dopo il 4 marzo non ce l’ha. Il Pd, la forza politica più prossima a quel mondo almeno per estrazione storica, non lo rappresenta più e neanche vuole farlo, essendosi piuttosto impegnata negli anni di governo a trasformarsi in un partito pigliatutto, dei ceti medi, della nazione, al punto che la sua componente di sinistra se ne è andata. Così ora il Pd non ha più una sinistra, e la sinistra non ha più un partito, vista la prova elettorale disastrosa di chi ha cercato fortuna fuori dalla casa dei padri, sia nella versione dalemiana più vicina alla Cgil, sia nella versione ulivista nostalgica di Prodi. Al punto che oggi – per riconoscimento unanime – il programma del Pd troverebbe più convergenze con quello dell’altro partito moderato, Forza Italia, che con qualsiasi altra forza in Parlamento.

Non si capisce la drammaticità della scelta che è chiamata a fare il Pd tra pochi giorni se non si parte da questo dato: la voragine culturale e ideale che si è aperta nel campo progressista, e che ha preso il posto di un collaudato e antico sistema di valori, di certezze, di opzioni morali. Nell’ultima legislatura la sinistra democratica ha in verità prodotto il suo massimo sforzo per ridarsi un orizzonte politico. Lo ha spiegato molto male, e in modo spesso arrogante, ma ci ha provato. E il nuovo orizzonte era una politica che promuovesse l’uguaglianza delle opportunità, l’empowerment dei ceti deboli attraverso la crescita. Al posto di protezione sociale e redistribuzione, cuore tradizionale della sinistra, dinamismo economico e sviluppo. Il messaggio era: se saremo bravi a governare, competenti, riformisti, amici dell’impresa, rispettati in Europa, la ripresa arriverà. E quando sale la marea, come diceva John Kennedy, tutte le barche salgono. (altro…)

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Il flipper della guerra commerciale, dai dazi danni imprevedibili per l’economia mondiale

domenica, Aprile 29th, 2018

 MAURIZIO RICCI

È ufficiale. Il 1 maggio scoppierà la più grave guerra commerciale dell’era della globalizzazione e, probabilmente, dell’intero dopoguerra. Tutti, a cominciare da Angela Merkel, l’ultima ad aver incontrato il presidente americano, si aspettano che la Casa Bianca applichi davvero, da martedì, le tariffe del 10 per cento alle importazioni dall’Europa di acciaio, finora congelate, e la Ue risponderà imponendo dazi sui jeans Levi’s, sulle moto Harley Davidson, sul bourbon. Al contrario delle guerre vere, i conflitti commerciali sono film che si possono interrompere in qualsiasi momento e riavvolgere in un attimo. Ma questo potrebbe espandersi in modo esplosivo. A differenza degli scontri dei passati decenni, infatti,  non è limitato a capitoli specifici come la “tassa sui polli”, le bistecche agli ormoni e gli Ogm.

In linea di principio può diventare, una ritorsione dopo l’altra, un conflitto a 360 gradi. L’unico vantaggio è che Trump diventa un po’ meno imprevedibile. Ora sappiamo che l’unica bussola del presidente americano sono gli umori della fascia di elettorato che lo ha portato alla Casa Bianca, anche se questo lo pone contro i grandi interessi che sostengono il suo partito. E sappiamo anche che il suo mondo di riferimento è quello della sua infanzia, negli anni ’50, quando il commercio internazionale era fatto di prodotti finiti che andavano da un paese all’altro. (altro…)

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Racconti, Augias: “Segreti e magie di 100 capolavori italiani”

domenica, Aprile 29th, 2018

“L’arte italiana in 15 weekend e mezzo” (Mondadori) è il titolo del romanzo dello storico dell’arte Flavio Caroli. Un viaggio tra opere famosissime che riesce a catturare anche i non addetti ai lavori con un taglio imprevedibile e narrativo. Per esempio scoprendo il primo “urlo” nel Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca o illustrando l’inizio della pittura tonale nell'”Incoronazione della vergine” di Bellini. Tra le curiosità, Caroli rivela il segreto gioco di parole osé legato alla “Fornarina” e alla vita di Raffaello

Racconti, di Corrado Augias
riprese Valeria Lombardo e Luciano Coscarella
montaggio Francis D’Costa

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Corea, l’annuncio di Kim Jong-un: “A maggio smantelleremo il sito dei test nucleari”

domenica, Aprile 29th, 2018

La Corea del Nord chiuderà a maggio il sito dei test nucleari di Punggye-ri e lo “farà in pubblico”, attraverso un processo rivelato a esperti Usa e sudcoreani, e giornalisti. Lo ha riferito l’Ufficio di presidenza di Seul. Una ulteriore conferma del cammino di pace intrapreso da Kim Jong-un che nei gioni scorsi ha incontrato anche il presidente della Corea del sud Moon Jae-in.

Coree, Kim e Moon piantano un albero di pino in segno di “pace e prosperità”

La chiusura di Punggye-ri, nel nordest del Paese, avverrebbe in “forma pubblica”, al punto che Kim ha espresso l’esplicito desiderio di un invito esteso ad esperti sulla sicurezza Usa e sudcoreani, nonché ai giornalisti. “Alcuni dicono che stiamo chiudendo il sito non più funzionate, ma voi vedrete che abbiamo due ulteriori tunnel che sono più grandi degli esistenti e che sono in buone condizioni”, ha detto Yoon Young-chan, portavoce del presidente Moon Jae-in, in un briefing con i media, riferendo le parole del leader nordcoreano Kim Jong-un durante il summit di venerdì. Quasi 10 giorni fa, al Comitato centrale del Partito dei Lavoratori, Kim annunciò lo stop ai test nucleari e missilistici, e la chiusura di Punggye-ri dove sono stati condotti i sei esperimenti atomici. Il primo risale al 9 ottobre del 2006, mentre l’ultimo è del 3 settembre 2017, tanto forte da causare un sisma artificiale di magnitudo 6.3. Si stima che quest’ultimo, oltre a danneggiare irrimediabilmente la struttura, sia stato tra i 70-120 chilotoni, circa 8 volte la bomba sganciata su Hiroshima. (altro…)

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Adesso Di Maio fa la corte al Pd ​”Ecco i nostri punti in comune”

domenica, Aprile 29th, 2018

Luigi Di Maio adesso fa la corte a Renzi e al Pd. Nell’attesa di capire quali saranno le mosse dell’ex premier, il capo politico del Movimento 5 Stelle con una lettera al Corriere fissa i punti della trattativa grillini-dem: “Lo studio del professor Della Cananea – afferma, tra l’altro, Di Maio – ha individuato i punti in comune tra il nostro programma e il loro e oggi vorrei passare in rassegna i principali e lanciare un appello: realizziamoli per il bene superiore degli italiani! Sono fiducioso perchè sulla carta la carta dei programmi ci sono tanti punti di convergenza che vanno nella direzione di soddisfare le esigenze dei cittadini, nostro unico interesse.

Non ci illudiamo che i programmi elettorali abbiano sempre una valenza, ma adesso è il momento di mettere alla prova la politica affinchè dimostri che non si tratta solo di parole, ma di obiettivi concreti che si possono tradurre in fatti, con tempi e procedure concordate. Una delle funzioni del Movimento 5 Stelle è proprio questa”. (altro…)

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Renzi, blitz in tv e “100 punti” Ecco la trappola per i grillini

domenica, Aprile 29th, 2018

P iù si tiene aperto il «forno», più si allunga il brodo. Ossia si guadagna tempo, evitando di precipitare subito verso una nuova campagna elettorale che nessuno vuole, e nel frattempo si regolano i conti dentro il Pd, neutralizzando il rischio di clamorose spaccature.

In estrema sintesi, è questo l’obiettivo delle mosse dei Dem, alle prese con le avances grilline per il governo e con il dibattito interno sul tema. In realtà quasi nessuno nel Pd, anche tra i più aperturisti, crede seriamente che ci siano le condizioni per cercare e trovare un’intesa programmatica e politica con il partito della Casaleggio per poi fare i portatori d’acqua di Gigino Di Maio a Palazzo Chigi. «L’importante – confida un esponente renziano – è che, nella loro incontenibile ansia di andare al potere, ci credano i grillini. Così li rosoliamo un po’». (altro…)

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