Archive for Luglio 21st, 2018

Giù le mani dalla nostra Cassa

sabato, Luglio 21st, 2018

La Cassa Depositi e Prestiti è un istituto sconosciuto ai più. Il suo nome ottocentesco stride con il moderno marketing e ne tradisce l’età.

Dal 1850, prima quindi dell’unità, è il luogo più sicuro dei depositi prima dei piemontesi poi di tutti gli italiani. Una gigantesca banca i cui sportelli sono gli uffici postali in cui per generazioni abbiamo versato i nostri risparmi piccoli e grandi utilizzando quei «libretti al portatore» che furono il primo strumento finanziario di massa. Parliamo quindi di una superbanca di Stato che non presta soldi ma li investe in grandi opere pubbliche o aziende strategiche per il Paese. Oggi nei suoi forzieri ci sono oltre trecento miliardi che fanno gola ai politici. Con quei soldi si potrebbe fare subito il reddito di cittadinanza, la flat tax, salvare l’Alitalia e pure l’Ilva. Ma non resterebbe più un euro per garantire pensioni, stipendi pubblici, assistenza sanitaria. Insomma, quei soldi sono la garanzia che l’Italia non fallirà, non a breve e per questo la politica – il cui unico scopo è mantenere il consenso onorando le promesse elettorali – è sempre stata tenuta fuori dalla porta. Scardinare quella porta è stato il sogno di molti premier. (altro…)

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Milan, la nuova era: Scaroni presidente, via Fassone e torna Leonardo

sabato, Luglio 21st, 2018

Archiviata la sentenza del Tas di Losanna, che ha riammesso il Milan in Europa League, si è svolta l’assemblea dei soci conclusasi pochi minuti dopo le 10 e il nuovo Cda, terminato poi poco dopo mezzogiorno. Questo il nuovo consiglio d’amministrazione dei rossoneri: Paolo Scaroni, Marco Patuano, Frank Tuil, Giorgio Furlani, Alfredo Craca, Salvatore Cerchione, Gianluca D’Avanzo e Stefano Cocirio fino al 2020. Ed è proprio Paolo Scaroni il nuovo presidente del Milan, il ventisettesimo nella storia del club rossonero. Scaroni sarà anche amministratore delegato ad interim al posto di Marco Fassone revocato per “giusta causa” insieme a Yonghong Li e agli altri rappresentanti cinesi.

Successivamente è arrivato anche il comunicato del Milan. “Il Consiglio si riunirà a breve per riesaminare un nuovo business plan per il club, che presenti un chiaro percorso per riconquistare lo status da Champions League. Il Consiglio esaminerà anche un nuovo budget per il club. L’obiettivo finale è quello di rafforzare la competitività della squadra, in conformità alle norme UEFA sul Fair Play Finanziario. Come chiarito ieri nella decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport di revocare il divieto alla partecipazione alla UEFA Europa League. Elliott ha già espresso il suo forte sostegno al club, con un aumento di capitale previsto di 50 milioni di euro e ritiene che i cambiamenti di oggi siano fondamentali per il successo del club nel lungo periodo”.

LA GIORNATA IN DIRETTA

SPUNTA MICHELE UVA PER IL RUOLO DI AD

Tra Ivan Gazidis dell’Arsenal e Umberto Gandini della Roma spunta l’ipotesi di Michele Uva per il ruolo di amministratore delegato. (altro…)

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Eʼ Mike Manley il nuovo ad di Fca, il Cda ha scelto il successore di Marchionne

sabato, Luglio 21st, 2018

Mike Manley, responsabile del brand Jeep, è il nuovo amministratore delegato di Fca. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione che, come era stato già annunciato dal presidente John Elkann, ha quindi optato per una soluzione interna. Il Cda del gruppo era stato convocato in seguito all’uscita improvvisa di Sergio Marchionne.

E' Mike Manley il nuovo ad di Fca, il Cda ha scelto il successore di Marchionne

Il nuovo numero uno di Fca ha 54 anni, è nato a Edenbrige, in Inghilterra. Entrato in Chrysler nel 2000 come direttore sviluppo rete per il Regno Unito, ha scalato tutte le posizioni chiave fino a diventare il numero uno di Jeep, il marchio più importante del gruppo. Da tempo era in pole position per sostituire Marchionne, insieme con il direttore finanzario, l’inglese Richard Palmer, e il responsabile dell’area Eme, Alfredo Altavilla. (altro…)

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Decreto dignità, la miopia sul lavoro precario

sabato, Luglio 21st, 2018

Il «Decreto Dignità» ha come bersaglio principale il lavoro a termine, considerato come fonte primaria di insicurezza per un grandissimo numero di giovani. Secondo il governo la soluzione sta nei disincentivi alle imprese, sotto forma di vincoli e penalità contributive. Questa impostazione ha creato un crescente antagonismo fra governo e Confindustria, e nel dibattito pubblico sono riemersi toni e simboli (come il termine «padroni») che ricordano gli anni Settanta. Il desiderio del ministro Di Maio di dare un segnale immediato, e possibilmente a costo zero, sui temi di sua competenza può essere comprensibile. È però doveroso chiedersi se l’approccio prescelto sia corretto. La precarietà di lavoro e reddito riguarda non solo i contratti a termine, ma anche molte altre categorie occupazionali come lavoratori autonomi, partite Iva, start up di nuove piccole imprese. Il tempo determinato non è una «piaga» dell’industria: è più diffuso nei servizi e riguarda persino la pubblica amministrazione. Il lavoro non standard è in rapida diffusione in tutti i Paesi Ue. In Francia, Olanda, Paesi nordici, Spagna, Portogallo, la quota di occupati che si trova in questa situazione è più elevata che in Italia. Stanno poi nascendo figure professionali completamente nuove intorno alle cosiddette piattaforme della gig economy: siti online dove si incrociano domanda e offerta di prestazioni che possono essere svolte «in remoto» (spesso da casa propria) su scala globale.< (altro…)

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Padoan, mani sul governo. Clamoroso al ministero di Tria: il patto che rovina l’Italia

sabato, Luglio 21st, 2018

Il Movimento 5 Stelle si prende la Cassa Depositi e prestiti, piazzando come amministratore delegato Fabrizio Palermo. Ma il ministro dell’Economia, come voleva Dario Scannapieco, in cambio del via libera ottiene le chiavi del Tesoro, il cuore del suo Dicastero. Il direttore generale sarà Alessandro Rivera, attuale responsabile del dipartimento banche del Tesoro. Soprattutto, però, la squadra di Tria sarà quella, confermatissima, che lavorava già con il suo predecessore Pier Carlo Padoan. (altro…)

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Vittorio Feltri smaschera Alfonso Bonafede: “Fa il tifo per i criminali e i giudici gli danno ragione”

sabato, Luglio 21st, 2018
di Vittorio Feltri

Il governo del cambiamento, bisogna riconoscerlo, non è stato inerte: qualcosa ha modificato, ma solo in peggio, se si escludono i tentativi di Salvini per arginare l’ invasione dei profughi. Questa non è una opinione: si tratta della cruda descrizione della realtà.

Il decreto di dignità scritto da Di Maio e dai suoi collaboratori ministeriali si è rivelato una ciofeca mostruosa che scardina la nostra economia, penalizzando coloro che hanno facoltà di creare posti di lavoro, cioè gli imprenditori. I quali se vengono strapazzati, anziché agevolati, non sono certo in grado di incrementare l’ occupazione. Di Maio invece, non essendosi mai impegnato in alcuna professione, ha pensato di svantaggiare i contratti a termine, favorendo così quelli indeterminati che al giorno d’ oggi nessuna azienda sottoscrive per motivi di bilancio.

Se un opificio non è in salute, infatti, preferisce assumere precari in attesa di tempi migliori. È comunque maggiormente auspicabile un impiego provvisorio che un non impiego, che significa stare in salotto a grattarsi il ventre.
Chi non capisce concetti tanto elementari deve andare a nascondersi. (altro…)

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E il giglio magico grillino piazza la bandierina al Csm

sabato, Luglio 21st, 2018

Domenico Di Sanzo

Da vocalist nelle discoteche di Mazara del Vallo, così raccontano gli amici siciliani, a centro di gravità permanente delle nomine grilline sulla giustizia.

Per Alfonso Bonafede il passo è stato breve. Dalla provincia di Trapani a Firenze, dove si è laureato e ha messo in piedi un piccolo «Giglio magico» grillino che ha già espresso un presidente del Consiglio e uno degli otto membri laici del Consiglio Superiore della Magistratura. I fiorentini eletti dal Parlamento giovedì come componenti non togati del Csm sono due: David Ermini e Filippo Donati.

Il primo è un deputato del Pd, nato a Figline Valdarno in provincia di Firenze, renziano di stretta osservanza. Il secondo è un professore di Diritto Costituzionale all’ateneo del capoluogo toscano. Le contraddizioni di Donati non sono poche. Conosce personalmente il Guardasigilli Alfonso Bonafede, a sua volta in passato assistente gratuito del premier Conte nella stessa università, ed è stato indicato dal Movimento Cinque Stelle nel ruolo di membro del Csm. Allo stesso tempo, ha sostenuto il Sì al referendum costituzionale di Renzi nel 2016. Donati ha fatto parte di uno dei quattro comitati cittadini per il Sì, e ha collaborato con la scuola di formazione politica Eunomia, fondata dal sindaco renziano di Firenze Dario Nardella. (altro…)

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Di Maio cerca il capo staff: è già pronto l’amico barista

sabato, Luglio 21st, 2018

«Le questioni e i rapporti che riguardano il Movimento, l’attività di governo e le questioni parlamentari annesse, le seguirà per me il capo segreteria a Palazzo Chigi, Dario De Falco».

Recitava così un messaggio riservato, inviato tempo fa da Luigi Di Maio ad alcuni fedelissimi, che è stato intercettato e riportato dal Corriere lo scorso 30 giugno, in un retroscena che raccontava come il super ministro del Lavoro e del Mise, abbia delegato molto nella gestione interna del nutrito gruppo pentastellato al suo amico d’adolescenza. Un uomo di riferimento per gli affari interni del Movimento ma non solo. Persona di tale fiducia per Di Maio che il suo arrivo a Palazzo Chigi viene dato per imminente: per lui, come rivela la Stampa, sarebbe pronto l’incarico di capo della segreteria. Dopo Assia Montanino, segretaria al ministero del Lavoro e al Mise, un altro compaesano militante storico sbarca nei palazzi del potere conquistati dai grillini. E direttamente dai banchi del consiglio comunale di Di Pomigliano d’Arco, dove però non figura tra quelli del M5s, bensì del suo personale «Gruppo De Falco». (altro…)

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Il ministro Savona indagato per usura bancaria

sabato, Luglio 21st, 2018

CAMPOBASSO – Indagato a Campobasso il ministro degli Affari Europei, Paolo Savona, nell’inchiesta del pm Rossana Venditti che coinvolge altre 22 persone per presunta usura bancaria. Savona all’epoca dei fatti contestati era al vertice di Unicredit, dove siedeva a seguito della fusione con Capitalia, in particolare alla presidenza della Banca di Roma.

Secondo quanto riporta l’Ansa citando fonti legali, a conferma dalle indiscrezioni rimbalzate a livello locale, il nome del ministro Savona risulta presente dell’atto della Procura della Repubblica di Campobasso relativo alla richiesta di proroga dei termini di durata delle indagini preliminari nell’inchiesta relativa ai parchi eolici di Molise, Puglia e Campania. L’iscrizione del ministro nel registro degli indagati, resa pubblica dalla richiesta di proroga delle indagini fatta dal magistrato, sarebbe “un atto dovuto”. Alcune fonti vicine allo stesso ministro fanno presente che all’epoca dei fatti Savona non aveva per altro competenze sui tassi d’interesse, oggetto del contendere. (altro…)

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Ventiseimila piante di marijuana, scacco al clan di Vibo Valentia: il figlio del boss Mancuso si pente, 18 arresti

sabato, Luglio 21st, 2018

di ALESSIA CANDITO

VIBO VALENTIA. L’ultima inedita strategia commerciale dei clan calabresi per il narcotraffico sfrutta droni, web e migranti. E’ sul web, infatti, che Emanuele Mancuso, figlio trentenne del boss Pantaleone, navigava alla ricerca dei migliori semini di canapa, che poi acquistava in enormi quantità. Formalmente tutto regolare, perché i semi possono essere comprati per collezionismo. Peccato però che il giovane rampollo della cosca Mancuso li abbia utilizzati per far crescere 26.000 piante di marijuana in enormi piantagioni sparse nel Vibonese.

Lo hanno scoperto gli investigatori della Questura di Vibo Valentia, guidata da Andrea Grassi, che con il coordinamento della Dda di Catanzaro diretta dal procuratore capo Nicola Gratteri, hanno ricostruito l’intera filiera di produzione della cannabis, riuscendo ad identificare tutti i personaggi coinvolti.

GUARDA IL SOPRALLUOGO DELLA POLIZIA NELLA PIANTAGIONE

A inventarsi il nuovo sistema è stato Emanuele Mancuso, classe 1988, già in carcere per estorsione. Ha iniziato un percorso di collaborazione con la polizia. Ora è accusato anche di associazione finalizzata alla produzione e al traffico di stupefacenti.  (altro…)

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