Giampiero Khaled Paladini, il capo degli islamici pro-Salvini: “Cosa deve fare per fermare gli estremisti”
domenica, Luglio 22nd, 2018A forza di agitare la corona del rosario, spuntano anche i musulmani pro-Salvini. Più che a un miracolo, la svolta si deve alla riflessione di Giampiero Khaled Paladini: «Condividiamo molto di quanto è scritto nel contratto di governo sulla questione Islam, e lo dico da musulmano, ma è necessario ragionarci sopra senza pregiudizi e con serenità». Il messaggio incassa subito il gradimento del vicepremier e ministro dell’ Interno, che accoglie benevolmente la proposta: «Siamo disposti a ragionare con tutti e a incontrare tutti, senza pregiudizi».
Nelle stanze del Viminale sono passati parecchi islamici, a partire dalla prima consulta istituita da Beppe Pisanu nel 2005. Ma da allora sono stati tutt’ altro che risolti i nodi della convivenza fra le comunità religiose e le istituzioni repubblicane. Stavolta, le premesse sono chiare come non mai. Sul punto, l’ accordo fra Lega e 5 Stelle si propone l’ introduzione di una normativa ad hoc per «l’ istituzione di un registro dei ministri di culto, lo svolgimento delle prediche in lingua italiana e la tracciabilità dei finanziamenti per la costruzione delle moschee e, in generale, dei luoghi di culto». In più, l’ esecutivo intende predisporre «strumenti per il controllo e la chiusura immediata di tutte le associazioni islamiche radicali nonché di moschee e luoghi di culto irregolari».
Non è un’ intesa, semmai sono leggi speciali, contesta preoccupato il Comitato Promotore della Costituente Islamica in Italia. Ma per Paladini, che ha pure «un passato da seminarista presso la Pia Società San Paolo», ma quattro anni fa ha preso l’ iniziativa di costituire una Università islamica, la questione della provenienza del denaro è cruciale. (altro…)