Archive for Luglio, 2018

Francobolli in lire per risparmiare: ecco il trucco (legale) dei commercianti

venerdì, Luglio 20th, 2018
marco menduni
genova

La Lira non muore mai. Era il 6 dicembre 2011 quando il governo Monti decise, unilateralmente, la cessazione della validità della vecchia moneta, scatenando anche un bel putiferio di contestazioni da parte di chi, dopo quella data, scoprì di avere ancora un bel gruzzolo che non poteva più essere cambiato. Però la tradizionale valuta, coriacea e ostinata, resiste ancora. Ha ancora una sua circolazione, per quanto di nicchia, e non ha mai perso valore legale. È il mondo delle poste, delle affrancature, dei pacchi spediti e soprattutto dei «pieghi di libri», la formula più tradizionale con la quale si inviano tomi e volumi. L’occasione per scoprirlo è l’arrivo di una busta voluminosa dopo un ordine online, regolarmente consegnata all’inizio della settimana. Ci sono tagliandi da 600 lire dedicati ai cani, primo tra tutti un bel pastore tedesco, un’emissione commemorativa dedicata a Grazia Deledda da 50 lire, un’altra dello stesso valore per Arrigo Boito. Ancora 600 lire per Giuseppe Gioachino Belli e la Sagra musicale malatestiana di Rimini.

Tutto regolare? Sì e a togliere ogni dubbio è la risposta ricevuta da Poste Italiane dopo la nostra richiesta: «È ancora possibile affrancare lettere o pacchi con francobolli il cui valore sia espresso in lire. Ovviamente il valore dell’affrancatura deve corrispondere a quello della tariffa in corso per le diverse spedizioni. Questo perché tutti i francobolli stampati dopo il 1967 possiedono ancora valore legale e non sono “scaduti”». Perché proprio il 1967? «Prima di quell’anno le affrancature recavano anche la data di scadenza della validità e quindi oggi non potrebbero più essere utilizzati francobolli emessi prima di quella data».
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Salta il vertice sulle nomine della Cdp. Incontro riservato tra Conte e Tria

venerdì, Luglio 20th, 2018
alessandro barbera
roma

Un vertice convocato dal premier e poi sconvocato fra l’imbarazzo generale. Matteo Salvini che dice platealmente di «non saperne nulla» mentre Luigi Di Maio alla Camera si scaglia riservatamente contro il ministro del Tesoro. E infine un incontro a quattr’occhi fra quest’ultimo e Giuseppe Conte a Palazzo Chigi,in cui si sarebbe parlato perfino di dimissioni. È solo l’antipasto dell’autunno che verrà: alla prima decisione rilevante vengono a galla le contraddizioni della maggioranza giallo-verde. I partiti della coalizione non sono due, sembra siano tre: la Lega, il Movimento Cinque Stelle, il partito di Giovanni Tria. Il lettore prenda il concetto di partito nel senso più lato del termine. Tria è il leader dell’ala più moderata e silenziosa della maggioranza, quella sensibile alle ragioni del Quirinale e delle istituzioni. Conte si trova tra due fuochi, parteggia un po’ per Tria, ma dà la sensazione di non riuscire a mediare alcunché.

Il premier cerca di mediare per abbassare la tensione con Lega e 5Stelle

Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ieri lo ha quasi ammesso pubblicamente: «Sulle nomine esiste una procedura, chiedete a chi la gestisce e leggete il Fatto quotidiano». La battuta si riferiva ad una lunga intervista in cui Conte ieri mattina spiegava come funzionerebbe l’interazione nel governo: «Il ministro competente fa le proposte, io ne parlo con i due vicepremier, poi decidiamo insieme. Se non c’è accordo sulla persona più competente, rinviamo per trovarne una migliore». (altro…)

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Salvini: “L’annessione russa della Crimea è legittima. Per l’Africa serve un piano Marshall”

venerdì, Luglio 20th, 2018
FEDERICO CAPURSO

Dal «piano Marshall per l’Africa», al «progetto di un fronte sovranista europeo», fino alla «legittimità dell’annessione della Crimea da parte della Russia». È un’intervista fiume, quella del vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini al Washington Post, in cui il leader leghista traccia la linea d’orizzonte del governo giallo verde, del suo partito e delle proprie aspirazioni.

L’immigrazione resta un punto nodale della visione politica di Salvini e di quello che lo stesso Washington Post riconosce sempre di più come il suo governo, tanto da mettere in ombra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. «Siamo in sintonia con premier Conte, usiamo solo toni differenti». E sullo scontro politico nato dal caso della nave della Guardia Costiera Diciotti, bloccata per ore nel porto di Trapani con 67 migranti a bordo, minimizza: «Solo una lieve divergenza con Conte sulle tempistiche dello sbarco». Ma la stabilità di Palazzo Chigi non è a rischio, assicura Salvini: «Fin quando il M5S rispetta le regole del governo, non c’è pericolo. (altro…)

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Europa scoraggiata da Wall Street. Focus su Fca, male Buzzi

giovedì, Luglio 19th, 2018

–di e

Seduta in generale calo per le Borse europee, scoraggiate nel finale dal ribasso di Wall Street, con Milano in discesa dello 0,4%, Parigi in discesa dello 0,56%, Francoforte dello 0,62% e Madrid dello 0,4%. Ha tenuto meglio Londra, attorno alla parità (segui qui l”andamento degli indici). A deprimere l’umore degli investitori, che nelle ore precedenti avevano preferito la cautela in attesa di notizie sui dazi e sulla politica internazionale del presidente americano Donald Trump, è proprio il fatto che Wall Street, interrompendo una serie positiva che durava da cinque giornate, si attesta in ribasso, anche a causa di alcune trimestrali di peso al di sotto delle attese degli analisti. Il mercato sta inoltre assorbendo le parole incoraggianti sullo stato di salute dell’economia del governatore della Federal Reserve Jerome Powell, confermate da alcuni dati macroeconomici arrivati oggi. In particolare, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono calate ai minimi dal 1969.

Fca sotto la lente, mentre inizia scissione Magneti Marelli
A Piazza Affari sono toniche le Fiat Chrysler Automobiles, mentre il mercato si interroga sull’operazione di scorporo di Magneti Marelli, nel giorno in cui Il Sole 24 Ore ha rivelato i primi dettagli dell’operazione.

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Saviano, c’è posta per te: ecco la querela di Salvini

giovedì, Luglio 19th, 2018

La carta intestata è quella del Viminale. Perché la denuncia che Matteo Salvini ha deciso di mettere nero su bianco e portare alla Questura di Roma non è tanto, o non solo, per difendere sé stesso dalle affermazioni di Roberto Saviano.

Ma anche “nell’interesse del Ministero dell’Interno” nella sua interezza.

La denuncia, depositata nelle mani dell’addetto di polizia giudiziaria, porta la data del 20 luglio ma si tratta di un errore di battitura, fanno sapere fonti del Viminale all’Huffington Post.

Il reato ipotizzato è quello di “diffamazione a mezzo stampa”. A sorprendere è il fatto che nella querela Salvini abbia scritto che le parole dello scrittore riguardano non lui come capo politico, ma che il post contenesse “affermazioni che coinvolgono l’attività dell’Amministrazione e del ministro assolutamente non rispondenti al vero“. (altro…)

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Sgarbi contro Saviano: “Alimenta solo il culto di se stesso”

giovedì, Luglio 19th, 2018

Vittorio Sgarbi si scaglia contro Roberto Saviano. Lo fa con un post pubblicato questa mattina sul proprio profilo Facebook, in cui critica duramente lo scrittore e giornalista napoletano, fra l’altro, anche per le numerose prese di posizione contro il governo lega-stellato.

Il critico d’arte e parlamentare, avvezzo alle sfuriate, paragona Saviano a “un santone”, “solidarista a parole”.

“Seduto comodamente dietro una scrivania, imbellettato come uno sposino – scrive – Sa viano con una violenza verbale che ne rivela l’indole bullesca, mentre dice a Salvini: «Confessi : quanto piacere le dà la morte inflitta dalla guardia costiera libica?», sulla sua pagina Facebook pubblicizza
streaming a pagamento) su se stesso dal titolo «Saviano, uno scrittore sotto scorta»”. (altro…)

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Immigrati, l’Italia espellerà a forza 20mila detenuti stranieri

giovedì, Luglio 19th, 2018
di Brunella Bolloli

Le carceri italiane sono strapiene e fin qui niente di nuovo. La svolta è che il ministro della Giustizia, il grillino Alfonso Bonafede, ne ha azzeccata una dicendo in Parlamento che deve essere accelerato il rimpatrio dei detenuti stranieri. Un discorso più da leghista che da pentastellato, infatti Matteo Salvini ha subito parlato di «piena sintonia» tra Carroccio e M5S (l’argomento è da anni un cavallo di battaglia della Lega), e sono contenti pure quelli di Forza Italia perché sul tema di come risolvere il sovraffollamento carcerario sono da sempre in prima linea. La deputata azzurra Debora Bergamini è infatti firmataria di una proposta per riportare in patria gli stranieri ora reclusi da noi e adesso spera sia la volta buona. «Il governo approvi la mozione che sto depositando in queste ore», insiste citando l’applicazione della Convenzione del Consiglio d’Europa per cui è possibile ridurre drasticamente il fenomeno del sovraffollamento mantenendo come caposaldo il principio della certezza della pena.

Le cifre, del resto, parlano da sole. Al 17 luglio di quest’anno, dati aggiornatissimi, su 58.745 detenuti presenti nelle prigioni del nostro Paese, 19.860 vengono dall’estero. Praticamente un terzo. Marocco, Albania, Romania e Nigeria sono le nazionalità più “gettonate”, colpevoli di reati che spaziano dallo spaccio di stupefacenti, al porto d’armi abusivo, a furti, rapine, reati contro la pubblica amministrazione, contro la persona e contro il patrimonio. Ci sono centinaia di carcerati stranieri che affollano le celle del Lazio (i penitenziari romani di Rebibbia e Regina Coeli), ma tanti anche a San Vittore a Milano, per non parlare di Bologna, Napoli, Torino Le Vallette e Firenze Sollicciano e, in misura minore, un po’ ovunque nelle italiche celle. (altro…)

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Brexit, l’allarme della Commissione Ue: “Prepariamoci ad ogni eventualità”

giovedì, Luglio 19th, 2018

BRUXELLES – Allarme della Commissione Ue sulla Brexit. Bruxelles ha avvertito i 27 Paesi di “intensificare gli sforzi per prepararsi ad ogni eventualità”, ovvero anche ad un fallimento delle negoziazioni con Londra. La commissione comunque ritiene di dover “lavorare duramente per un accordo con la Gran Bretagna”.

La Commissione europea ha chiesto in una comunicazione agli Stati membri di accelerare i preparativi in caso di mancato accordo con il Regno Unito su un’uscita ordinata dall’Unione Europea. “Vogliamo essere pronti per entrambi gli scenari”, ha spiegato la portavoce della Commissione, Mina Andreeva: “stiamo lavorando molto duramente per avere un accordo con il Regno Unito, ma dobbiamo essere pronti a ogni eventualità”. (altro…)

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Nomine Cdp, Salvini smentisce vertice con Conte: “Non ne sapevo niente”

giovedì, Luglio 19th, 2018

MILANO – “Vertice nomine? Non sapevo ci fosse”. Le parole del vicepremier, Matteo Salvini, lasciano intendere meglio di qualunque altra cosa, l’impasse che stanno vivendo il governo e i due partiti che ne fanno parte sulle nomine dei vertici, direttore generale e amministratore delegato, della Cassa Depositi e Prestiti.  “Non sapevo che fosse stato convocato, non so neanche che sia stato sconvocato”. Così Salvini ha risposto alla Camera a chi gli domandava del vertice sulle nomine che era stato indetto a Palazzo Chigi dal premier Giuseppe Conte e da Luigi Di Maio. E a chi gli chiedeva a quando sia stato rinviato, ha replicato: “Non sono io che li convoco, non sono io che li sconvoco”. E ancora, alle domande sui nomi per Cdp, risponde: “Non seguo io il dossier”.  Il 24 si risolve su Cassa depositi e prestiti? “Sì, anche se vi confesso che non seguo io le partite che sono in piedi”. A chi gli chiede se Dario Scannapieco sia fuori gioco per Cdp, risponde: “Non seguo io la cosa, chiedetelo ad altri, su queste cose non posso essere di grande aiuto”.

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Metro C Roma, chiuse indagini: 25 rischiano processo, anche Alemanno

giovedì, Luglio 19th, 2018

Chiuse le indagini relative ai lavori legati alla Metro C di Roma: in 25 rischiano di finire sotto processo per i reati che vanno dalla truffa (per 320 milioni) alla corruzione e al falso. Tra gli indagati anche l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l’ex assessore alla Mobilità Antonello Aurigemma (giunta Alemanno), l’ex assessore alla Mobilità Guido Improta (giunta Marino), l’ex dirigente del ministero delle Infrastrutture Ercole Incalza.

Tra gli indagati risultano anche per Roma Metropolitane il direttore tecnico Luigi Napoli, il consigliere di amministrazione Massimo Palombi, il responsabile unico del procedimento Giovanni Simonacci, il consigliere del Cda Massimo Nardi. Per Metro C invece sono finiti sotto inchiesta il presidente Franco Cristini, l`ad Filippo Stinellis e il dg Francesco Maria Rotundi e il direttore dei lavori Enrico Alfonso Molinari. (altro…)

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