Di Maio va all’attacco delle “pensioni d’oro” Tagli già da 4mila euro
venerdì, Luglio 13th, 2018F ino a ieri il nemico era la famosa «casta»: un migliaio di ex deputati che ancora prendono vitalizi più o meno cospicui, che ieri sono stati un po’ sforbiciati.
Champagne, palloncini, grasse risate in piazza alla festa anticasta organizzata davanti a Montecitorio da un vicepremier e svariati ministri grillini.
Ora la platea dei nemici si allarga: «Questa settimana presenterò in commissione un provvedimento per tagliare le pensioni d’oro», annuncia col consueto sorriso a denti serrati Luigi Di Maio. E incalza: «È il nostro grande obiettivo: andare a colpire gente che ha versato mille e prende sessantamila. Parassiti sociali cui bisogna tagliare tutto», magari anche le mani, troppo avide. Peccato che poi il tagliente vicepremier debba circostanziare meglio la platea dei «parassiti sociali» cui vuole «tagliare tutto». E così si scopre che per pensioni «d’oro» da decurtare non si intendono quelle da 60mila euro (che probabilmente non esistono in natura), e nemmeno quelle da 5/6mila euro come inizialmente avevano detto i Cinque stelle: nelle ultime ore Di Maio ha abbassato la soglia ai 4mila euro mensili (netti, pare). Evidentemente qualcuno lo ha messo davanti ad una lavagna e gli ha spiegato pazientemente alcuni conti, in base ai quali si comprende che, riallineando al sistema contributivo le pensioni dai 5mila euro netti al mese in su, che secondo i dati Inps sono 30mila, si ricaverebbero alla fine solo poche centinaia di milioni. Altro che il miliardo previsto da Di Maio, con cui l’ardito neoministro vorrebbe pagare le «pensioni di cittadinanza» di 780 euro a tutti quelli che ora ne prendono 630 con la minima. (altro…)