Archive for Luglio, 2018

Renzi e la bufala sul fratello: “Serve una battaglia di civiltà”

martedì, Luglio 3rd, 2018

«Questo Post allucinante – pubblicato su una pagina che fa il tifo per la Lega e per Salvini – ha ottenuto quasi 40.000 condivisioni. Una notizia stupida e assurda, che si unisce alla montagna di falsità sul mio conto, dai sacchetti di plastica all’aereo privato, dalla vacanza in Lamborghini ai miei acquisti immobiliari». Lo scrive, sulla sua pagina Facebook, Matteo Renzi, condividendo una bufala sul conto di suo fratello diffusa dalla pagina Facebook Lignorante e diventata virale negli ultimi giorni. Come didascalia alla foto pubblicata dalla pagina in questione si legge: «Lui è Gianni Renzi, fratello ed ex portaborse di Matteo Renzi. 53mila euro al mese. Assenteista, fa la bella vita alle spalle degli italiani. Condividi se sei indignato».  (altro…)

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Rai, fumata nera: niente accordo tra M5S e Lega, battaglia sul Tg1

martedì, Luglio 3rd, 2018
michela tamburrino
roma

La Rai ha i giorni contati. Vigilanza, cda, direttore generale, presidente tutti scaduti o in scadenza. Il presidente Fico aveva fissato a oggi il limite massimo per la presentazione dei candidati da parte dei partiti e sempre oggi il cda deciderà la data per l’elezione del membro interno Rai. L’11 luglio il Mise dovrà indicare il nome del direttore generale senza parlare della partita in Parlamento. Su tutto pesano le dichiarazioni infuocate e i veti incrociati.

La tensione, sia a viale Mazzini sia a Saxa Rubra si taglia con il coltello, l’accordo non c’è e il modello all’americana, anzi, una Netflix all’italiana sognata da Di Maio, è complicata da realizzarsi senza un preventivo ammodernamento che porti l’Azienda a essere libera di muoversi sul mercato. Una rivoluzione per le tv generaliste che va oltre i facili addii alle lottizzazioni in onore alla meritocrazia. «Frasi che contraddicono la realtà – sostiene Arturo Diaconale del cda – i membri vengono eletti da governo, Camera e Senato, non esiste elezione più politica di questa».

Eppure, se l’accordo non c’è, si può trovare. Tante «nuove Rai» sono state composte a fine luglio, ci sono i tempi anche per i passaggi formali in Vigilanza. Basta che ci sia sintonia nella maggioranza. Una strada impervia che Lega e M5S tentano al rilancio. I pentastellati chiedono il dg e propongono il direttore della prima testata giornalistica condiviso, Tg2 alla Lega e Tg3 a loro. La Lega accoglie con freddezza e rilancia: M5S vuole il direttore generale? A noi il Tg1 e il Tg2. È probabile comunque che nella complicata suddivisione dei direttori di rete e di testata si slitti a settembre per buona pace della guerra alle lottizzazioni in favore del merito.
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Cosa piace davvero agli italiani

martedì, Luglio 3rd, 2018

Francesca Barra, nota opinionista tv, ha detto qualche settimana fa nel programma di Giletti: «Fabrizio Corona può piacere o non piacere, ma piace agli italiani». È la legge dello spettacolo, che si basa sul gradimento del pubblico. Capita però di ascoltare in tv questo stesso argomento applicato alla politica, per esempio per stroncare le critiche a Matteo Salvini: «Di’ pure quello che vuoi, tanto gli italiani sono con lui». In effetti il favore di cui «il Capitano» gode oggi nei sondaggi è talmente inebriante da fargli pronosticare per sé e la sua Lega «trent’anni di governo» (ha un po’ esagerato, forse perché «ventennio» suonava male). Ma siamo propri sicuri che in una società aperta l’opinione pubblica debba essere considerata infallibile come il Papa?

Innanzitutto bisognerebbe intendersi su quel «piace agli italiani». È un giudizio che spesso si basa su approssimazioni, presunzioni, deduzioni. Quasi sempre è effimero. Appena quattro anni fa Matteo Renzi prendeva in elezioni vere dieci punti in più del miglior sondaggio oggi attribuito alla Lega, e guardate com’è ridotto. Meno di un anno fa Di Maio valeva il doppio di Salvini, e ora gli sta sotto. Ma se anche il consenso fosse oggettivamente misurabile, robusto e duraturo, basterebbe per aver ragione? (altro…)

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Dl dignità: stretta su contratti a termine, lo spesometro slitta al 28 febbraio

martedì, Luglio 3rd, 2018

Via libera del Cdm al decreto Dignità voluto da Luigi Di Maio. Tra i provvedimenti: contratti a termine della durata massima di 24 mesi, pacchetto fisco “light” con ritocchi al redditometro, spostamento della scadenza dello spesometro al 28 febbraio, stop allo split payment solo per i professionisti e guerra alle aziende che delocalizzano in Paesi extra Ue.

Di Maio: “Dl Dignità è Waterloo del precariato” – “Con il decreto Dignità arriva la Waterloo del precariato”: così il vice premier Luigi Di Maio si prende la scena dopo la luce verde del Cdm al decreto dignità, il primo provvedimento, di fatto, del governo giallo-verde. Ed è un provvedimento di chiaro segno pentastellato, che vieta la pubblicità sui giochi d’azzardo e limita le delocalizzazioni. Un decreto che, soprattutto, sferra un primo colpo al Jobs Act incassando, tra più di un dubbio, il placet del gruppo parlamentare della Lega.

Non è una gestazione facile quella del decreto Dignità. I problemi con le coperture, soprattutto relativamente allo stop alle pubblicità sui giochi, restano sul tavolo del governo fino all’ultimo e, nel corso della giornata, i contatti tra Tesoro, Mise e Palazzo Chigi sono fittissimi. Con il M5s che conferma al ministro dell’Economia Giovanni Tria l’intenzione di andare fino in fondo. Anzi, nella tarda mattinata Di Maio opta per superare le bozze che circolavano forzando la mano sul tema del precariato e aumentando la stretta sulla pubblicità ai giochi, che esclude i contratti in essere solo fino al 30 giugno 2019, a prescindere dalla loro scadenza. (altro…)

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Thailandia, trovati vivi i 12 ragazzi dispersi in una grotta dal 23 giugno

martedì, Luglio 3rd, 2018

Sono stati trovati vivi e in buone condizioni i 12 ragazzi dispersi con il loro allenatore in una grotta thailandese dal 23 giugno. Secondo l’esercito di Bangkok, potrebbero volerci oltre quattro mesi per riportare il gruppo in superficie. I giovani, tra gli 11 e i 16 anni, e il loro allenatore si erano avventurati nella grotta di Tham Luang al termine di un allenamento di calcio ed erano rimasti bloccati dalle forti piogge monsoniche.

I giovani calciatori sono stati trovati a 400 metri dalla cavità di “Pattaya Beach”, rimasta asciutta durante le inondazioni. Dalle prime informazioni sembra non si siano mai mossi da lì per tutta la durata della loro scomparsa. I soccorritori avevano da giorni identificato l’area come l’unica possibile via di salvezza per i dispersi, di cui non si avevano notizia da ormai nove giorni. Ora saranno necessarie alcune ore per mettere a punto le operazioni di recupero e riportare i dispersi all’esterno della grotta. (altro…)

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La “salvinite” contagia il Paese Ora tutti saltano sul Carroccio

lunedì, Luglio 2nd, 2018

«C’è solo un capitano da nord a sud» lo slogan che campeggia sul pratone racchiude la quintessenza della prima Pontida con una Lega, non più nord, divenuta in pochi mesi di governo e primo partito italiano nei sondaggi.

Catalizzatore ininterrotto di consensi prima e ancor più dopo il 4 marzo, riflesso di un leader che ha plasmato a sua immagine il linguaggio e l’identità del nuovo Carroccio nazionale, intercettando i cuori più lontani. Da tre mesi in luna di miele col Paese, accolto come una star più di Luigi Di Maio, che soffre l’emorragia di consensi pentastellati a favore dell’alleato, il ministro dell’Interno continua ad imbarcare sul suo carro sostenitori. Instancabile nei suoi bagni di selfie, osannato dalla sua folla, dalla «mia gente» che sventola poster e magliette con stampato il ritratto del faccione del capo. A Pontida, per chi c’è fisicamente o solo idealmente, il premier è come se fosse lui. Tanto che quei «Salvini premier» nei cartelli della campagna elettorale conclusa da un pezzo, sono buoni anche oggi. (altro…)

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T-shirt e pugno chiuso: Fico ormai è il leader dell’estrema sinistra

lunedì, Luglio 2nd, 2018

Una maglietta che viene da lontano. Dagli anni Settanta, dalla cultura antagonista dei movimenti a sinistra del Pci, dalla rottura del protocollo, strappato dai leader di quei movimenti.

Il presidente della Camera Roberto Fico in visita all’hotspot di Pozzallo ha esibito quel look ultrainformale, completato con un inelegante gilet da simil-pescatore, e cosi, forse senza nemmeno volerlo, ha messo in chiaro il proprio albero genealogico. Quella maglietta è a modo suo un’icona, come lo è il pugno chiuso, in occasione della parata del 2 giugno, e come lo sono le mani in tasca, mentre veniva intonato l’inno di Mameli, sottile momento di disagio se non di contestazione di un’idea patriottica di Paese che non gli appartiene. (altro…)

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L’idea di Di Maio: “La prossima Netflix sia italiana”

lunedì, Luglio 2nd, 2018

Le Tv che non sapranno evolversi sono destinate a estinguersi. Ha un sapore darwiniano il messaggio di Luigi Di Maio sul futuro delle televisioni che, immancabilmente, coinvolge anche Rai e Mediaset. E se è vero che nel famoso contratto di governo giallo-verde non è esplicitato “l’editto” di Beppe Grillo («Rai 3, Rai 2 e Rai 1: due saranno messe sul mercato e una senza pubblicità»), l’azienda di viale Mazzini resta comunque nei pensieri dell’esecutivo. Soprattutto, in quelli del ministro del Lavoro, con delega alla telecomunicazioni, che è anche capo politico di quel Movimento 5 Stelle di cui lo stesso comico è garante. Nessuna riforma “alla Grillo’” dunque, ma stop alla lottizzazione. «In Rai deve iniziare a trionfare il merito e a entrare aria nuova», va ripetendo da giorni Di Maio.

L’idea generale è quella di una specie di “Netflix italiana”. Una nuova piattaforma con cui dovrebbero fare i conti anche Rai e Mediaset, per una volta appaiate e poste nelle stesse condizioni all’interno di un mercato che sta cambiando radicalmente. Una proposta che il vicepremier esplicita in un lungo post sul Blog delle stelle, dal titolo «Le tv tradizionali hanno i giorni contati, ma la prossima Netflix può essere italiana», e che ha un sentore quasi profetico. Tanto da ottenere il plauso dello stratega, e guru digitale del Movimento, Davide Casaleggio. «Se aspettiamo di vedere il futuro arrivare, arriverà dall’estero. Dobbiamo iniziare a costruirlo noi» scrive su Twitter definendo «emblematico» il caso dell’industria dei media italiana, visto che “ha aspettato arrivasse Netflix per preoccuparsi di innovare il proprio modello di business”. L’imperativo è dunque “pensare all’innovazione non quando é ormai inevitabile, ma quando é possibile”. Ora lo è, secondo il Movimento 5 Stelle.
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Salvini da Pontida lancia la super Lega: “Libereremo i popoli europei dalle élite”

lunedì, Luglio 2nd, 2018
alberto mattioli
inviato a pontida (bergamo)

Che strana Pontida. La Lega di governo sembra ancora quella di lotta, anche perché sulla tenuta del Conte I nessuno sembra avere troppa fiducia. Matteo Salvini parla come se fosse ancora sotto elezioni, invece di averle abbondantemente vinte. È anche la prima Pontida a memoria di leghista senza Umberto Bossi e Roberto Maroni, ormai archiviati entrambi a padri nobili ma remoti e come tali omaggiati dal segretario attuale, nonché vicepremier, ministro dell’Interno, anima del governo e spauracchio dell’Europa intera.

Certo, nel caldissimo pratone si festeggia la vittoria. Allora i tempi si dilatano, perché la lista di capigruppo, governatori e ministri da far comiziare non è mai stata così lunga. E la folla è imponente, anche se la stima di 75 mila partecipanti sembra ottimista: bisognerebbe sentire la Questura, che però attualmente è Salvini. Si riduce un po’ il folklore: gli slogan da maglietta che vanno più forte sono «La pacchia è strafinita» e «#chiudiamoiporti», mentre è da intenditori la testata del nuovo giornale di Borghezio, «Idee per l’Europa dei popoli». Di sicuro, nessuno un tempo si sarebbe mai immaginato di veder arringare gli ex nordisti il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, e quello del Molise, Donato Toma, che però commette l’errore di elogiare Berlusconi e viene in pratica messo a tacere dai fischi.

Il discorso del Capitano  

L’ora più calda è l’una, perché attacca Salvini mentre giù nel pratone qualche anziano inizia a svenire, emozione o più probabilmente i 40 gradi. (altro…)

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Milano, agguato al figlio di Simona Ventura, Niccolò Bettarini. Quattro arresti nella notte

lunedì, Luglio 2nd, 2018

«Sì, ero là, ho visto la scena, ma non ho picchiato nessuno». «Sono miei amici, ma con la rissa non c’entro». «Mi parlate di un cacciavite, ma non so chi l’avesse portato e non ho capito chi ha colpito». Sono in questura dal primo pomeriggio di sabato (e per tutto il pomeriggio hanno provato a scaricare le proprie responsabilità), i quattro aggressori di Niccolò Bettarini, 19 anni, figlio dell’ex calciatore Stefano e di Simona Ventura, accoltellato alle 5.16 di sabato notte di fronte a un chiosco fuori dall’«Old Fashion», discoteca sul fianco del Parco Sempione, centro di Milano. E durante la notte sono stati confermati i sospetti. I quattro infatti sono stati sottoposti a fermo con l’accusa di tentato omicidio. Sono due giovani italiani di 24 e 29 anni e due cittadini albanesi di 23 e 29 anni. Niccolò Bettarini ha passato la giornata di sabato in una stanza dell’ospedale Niguarda, dove è stato portato in codice rosso, ma è sempre rimasto cosciente e i medici hanno accertato che non ha lesioni gravi: undici colpi, con un coltello, un cacciavite o un punteruolo; ferite superficiali, tranne una alla mano, che ha toccato un tendine e richiederà un intervento in settimana (la prognosi è di 30 giorni).

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