Archive for Luglio 25th, 2018

Sgombero vietato a Roma: vincono i rom (in Porsche)

mercoledì, Luglio 25th, 2018

Roma – Sussidi, contributi per l’alloggio o per il rimpatrio, soldi a pioggia su individui e famiglie per incentivarli a liberare l’insediamento rom del camping romano «River».

Ma poi, come previsto, arriva il ricorso di tre nomadi ospiti della struttura e la corte di Strasburgo congela lo sgombero, in calendario ieri.

Inevitabili le polemiche, anche considerato che nei giorni scorsi era stato immortalato un costoso Suv della Porsche intento a far «traslocare» i pochissimi rom che hanno accettato i soldi offerti dal Campidoglio di Virginia Raggi per trasferirsi in Romania. 1000 euro a persona, 3000 per nucleo familiare, come previsto dal «piano Rom» di Roma, che l’associazione 21 Luglio, quella che ha supportato i tre che hanno presentato ricorso, giudica «fallimentare», e accusa di violare i diritti umani. (altro…)

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Migranti, la bomba di Matteo Salvini sull’Europa: il suo “contropiano” per cancellare sbarchi (e Prodi)

mercoledì, Luglio 25th, 2018

Un “contro-piano” per fermare l’invasione di migranti. Matteo Salvini avrebbe già pronto il dossier con le misure da adottare sull’immigrazione in risposta a quella che ha definito “l’elemosina di Bruxelles”. “Noi vogliamo chiudere i flussi in arrivo per smaltire l’arretrato di centinaia di migliaia di presenze, non chiediamo soldi ma dignità e ce la stiamo riprendendo con le nostre mani”.

Come? Secondo l’HuffingtonPost.it il ministro degli Interni e leader della Lega già a fine estate potrebbe licenziare due nuove, clamorose misure con un decreto-bomba che cancellerà “la protezione umanitaria istituita da Prodi” nel 1998 (prevista solo in Italia) e permetterà di “rispedire nei paesi d’origine gli stranieri detenuti in Italia”, come già annunciato qualche giorno fa dal ministro della Giustizia grillino Alfonso Bonafede. Inoltre, il piano-immigrazione di Salvini prevederebbe un Centro di identificazione ed espulsione (i Cie) in ogni regione. (altro…)

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Mattarella e la trincea “istituzionale”, quattro presidenti per difendere Tria

mercoledì, Luglio 25th, 2018
fabio martini
roma

Le recenti, battagliere esternazioni dei due capi della maggioranza Luigi Di Maio e Matteo Salvini sul rapporto con Bruxelles in vista della prossima Legge di Stabilità sono state prese molto sul serio dal Capo dello Stato. Pur non rappresentando dichiarazioni di guerra nei confronti dell’Ue e pur proiettando in un futuro imprecisato il superamento dei vincoli europei, il tono arrembante delle dichiarazioni ha indotto il Quirinale ad accendere i riflettori sul percorso che porterà alla stesura della Legge di Bilancio. Ecco perché il Capo dello Stato, per Costituzione garante del rapporto tra Italia e Ue in rapporto ai vincoli di bilancio, ha deciso un giro informale di incontri. Col presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha già visto e con la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e con quello della Camera Roberto Fico, che incontrerà nei prossimi giorni, al fine di prevenire degli attriti che potrebbero portare a una crisi di governo.

Naturalmente il Capo dello Stato non ha alcuna intenzione di interferire sul percorso legislativo e neppure su quello che precede la presentazione alle Camere del testo della Legge di stabilità, ma la sua moral suasion sarà indirizzata ad evitare un combinato disposto di norme fuori dai parametri e di dichiarazioni che suscitino pericolosi corti circuiti. Anzitutto con la Commissione europea. Ma anche con i mercati. Da Bruxelles la raccomandazione che ha raggiunto anche il Quirinale negli ultimi giorni è chiara: davanti ad atteggiamenti di sfida la prima sanzione verrebbe dai mercati e dallo spread. Una sanzione sostanziale che rischierebbe di manifestarsi prima di quella formale da parte della Commissione europea, chiamata a pronunciarsi in autunno sul progetto di Legge di Stabilità che il governo è tenuto a presentare entro il 15 ottobre. (altro…)

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E ora Salvini deve scegliere tra noi e loro

mercoledì, Luglio 25th, 2018

Fino adesso è stato facile. Duro, coraggioso ma tutto sommato facile perché se provi a mettere un po’ di ordine nel casino dell’immigrazione hai la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica dalla tua parte e non devi mettere mano al portafogli.

Ma adesso per Matteo Salvini viene il difficile perché arrivano al pettine i primi nodi di una alleanza tra due partiti Lega e Cinquestelle che hanno ben poco in comune se non la legittima voglia di governare. Da oggi in avanti però si parlerà ancora di immigrazione e sicurezza, ma anche e soprattutto di lavoro, di tasse, di tagli e di pensioni. E qui Salvini dovrà decidere se fare il leader del centrodestra o portare la Lega in territori a lei sconosciuti quelli tipicamente grillini – e sicuramente ostili agli interessi dei suoi elettori. (altro…)

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Vittorio Feltri: chi è davvero John Elkann, il nuovo Signor Fiat

mercoledì, Luglio 25th, 2018

di Vittorio Feltri

Ecco, Jaki Elkann, dopo una dozzina di anni trascorsi al fianco di Sergio Marchionne, che immagino lo abbia istruito a dovere, sale sul più alto gradino della Fiat, diventando il presidente assoluto del gruppo automobilistico torinese, ormai internazionale, un vero colosso. È giusto così. Il giovane industriale era un predestinato, fu indicato dall’ avvocato Agnelli come il proprio successore. E non sbagliò la scelta.
Jaki ha dimostrato di essere degno di guidare l’ impero familiare, al quale si è avvicinato inizialmente con garbo, impadronendosi poi gradualmente di vari settori.

Con l’ aiuto di Gianluigi Gabetti, cervello finanziario degli Agnelli, egli è diventato adulto e ora indossa i galloni di generale.
Io nel mio piccolo lo avevo previsto.
Nell’ autunno 2006 lo incontrai, su iniziativa di Giancarlo Aneri, imprenditore illuminato (ramo vino e olio), in un ristorante di Milano, il Baretto, e conversai a lungo con lui, un signore a tutti gli effetti. Poi lo descrissi su Libero e ora, rileggendo l’ articolo che gli dedicai, mi accorgo di essere stato involontariamente profetico, magari intuendo che quel ragazzo sarebbe arrivato al vertice. Ci è arrivato davvero perciò ripropongo al lettore il resoconto della cena durante la quale ebbi l’ opportunità di capire di non essere di fronte a un bluff, bensì a un futuro grande leader.

Credo valga la pena di guardare all’ indietro per dare un’ occhiata al presente e sbirciare nel futuro. A 12 anni dal mio colloquio amichevole con Jaki, mi rendo conto che vale ancora. (altro…)

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