Roma, 16 settembre 2018 – Dopo mesi di vertici sparsi per l’Europa, tentativi di accordi, fragili incontri multilaterali come quello di Vienna, scelte muscolari soprattutto in Italia, il nodo immigrazione si ingarbuglia ancora di più. Non c’è unità politica di intenti, con la Germania che cerca frettolosi patti con noi prima delle elezioni in Baviera, aumentano le difficoltà a Sud dove il caos Libia alza polveroni come il vento del deserto e la Tunisia, pur accogliendo i ritorni secondo gli accordi, frena le esigenze italiane di rimpatri veloci. Da Berlino, passando per Roma, fino a Tripoli non si intravedono spiragli di questa crisi epocale che scuote dai capi di Stato ai sindaci di paesi con 4mila abitanti. Lo scenario è quello di una politica e di una diplomazia fragili che non mettono d’accordo nessuno. Ogni Paese difende la peculiarità dei propri interessi e una soluzione che accontenti le necessità collettive sfuma in un orizzonte incerto. (altro…)