Archive for Settembre, 2018

Chi vuole morto Salvini

domenica, Settembre 9th, 2018

L’organizzazione sequestrata, il capo – notizia di ieri – indagato per sequestro di persona aggravato.

Non stiamo parlando della Banda Bassotti ma del primo partito italiano, la Lega, e del ministro dell’Interno, al secolo Matteo Salvini. A questo punto i casi sono due. O la Lega si arrende e viene dichiarata fuorilegge, oppure vanno internati i magistrati in quanto colpevoli di attentato alle istituzioni. La terza via, cioè quella di presentarsi al mondo come un Far West o un qualsiasi Paese sudamericano in balìa di pazzi non si addice, fosse solo per forma, a una delle più importanti democrazie occidentali.

Spero nella seconda ipotesi, cioè nella messa al bando di una certa magistratura (come ci spiega nel Giornale di oggi anche Carlo Nordio, uno dei più prestigiosi pm che abbiamo mai avuto), ma onestamente non ci scommetterei. E mi viene un dubbio. Forse non è un caso che la Lega sia rimasta l’ultimo – probabilmente imprevisto – ostacolo sulla piena e assoluta presa del potere da parte dei grillini, costretti oggi a mediare ogni loro assurdo progetto con ciò che resta del centrodestra. (altro…)

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Quella telefonata Di Maio-Salvini: “Qualcuno pensa alla spallata”

domenica, Settembre 9th, 2018

Dietro ci sono il rischio che tutto crolli e le pressioni del Pd su una parte del Movimento Cinque Stelle, come rivelato dal Giornale.

La retromarcia di Salvini sui magistrati messa a punto ieri al Forum di Cernobbio non nasce dal nulla, ma da un faccia a faccia tra il leader del Carroccio e il capo politico dei grillini. O meglio da una telefonata in cui Di Maio avrebbe messo in allarme il “collega” leghista dal rischio che qualcuno dia il via libera alla “spallata al nostro governo” per “spingere il Movimento a fare una maggioranza col Pd”.

È cosa nota ormai l’esistenza di una larga fetta del M5S che vive con malumore l’alleanza con la Lega. È la fronda più di sinistra, quella legata al Movimento delle origini, quella che guarda a Roberto Fico come leader ideale e a Alessandro Di Battista come possibile frontman. Ecco perché ieri, secondo il Corriere, Di Maio e Salvini si sarebbero sentiti al telefono proprio mentre il ministro dell’Interno ero in auto per raggiungere Cernobbio. (altro…)

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Vitalizi, polemiche sui 700 ricorsi. Fico: “Sono legittimi ma avanti con la riforma”

domenica, Settembre 9th, 2018

ROMA – Arrivano i ricorsi e partono le polemiche. Vitalizi, i 5 Stelle difendono la delibera dell’Ufficio di presidenza della Camera dei Deputati con cui il 12 luglio scorso sono stati tagliati i vitalizi a circa 1300 ex parlamentari. “I ricorsi sapevo che sarebbero arrivati, farli è un diritto ma resto ovviamente convinto della delibera approvata dall’ufficio di presidenza della Camera perché è un provvedimento che ricuce una ferita. Non l’abbiamo fatta contro qualcuno ma per qualcuno, nell’interesse del popolo italiano”. Così il presidente della Camera Roberto Fico intervistato in diretta da Rai News24 da Halifax, in Canada, dove si è tenuto il G7 dei parlamenti.

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Ilva, l’avvocatura: “Prevalga l’interesse pubblico”. Di Maio diffonde il parere e Calenda attacca

domenica, Settembre 9th, 2018

ROMA – Il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha chiuso formalmente il procedimento avviato sulla gara di aggiudicazione dell’Ilva disponendo “di non procedere all’annullamento”. Lo ha comunicato lo stesso ministero dello Sviluppo Economico, inviando il relativo documento – nel quale si richiama l’accordo siglato con i sindacati il 6 settembre – alla società Am Investco Italy (del gruppo ArcelorMittal, il nuovo proprietario di Ilva) e per conoscenza ai commissari della società in amministrazione straordinaria.

A questo punto manca solo il voto del referendum degli operai, previsto entro il 13 settembre, per considerare definitivamente chiusa la telenovela della vendita della più grande acciaieria d’Europa.

Rep

Di Maio ha anche diffuso, attraverso il sito del ministero, il testo del parere dell’Avvocatura generale dello Stato che ha di fatto legato la decisione di annullare o meno la gara alla valutazione dell’interesse pubblico.
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Conte agli imprenditori: “Non siamo banda di scriteriati, non vogliamo nazionalizzazioni”

domenica, Settembre 9th, 2018

“Non siamo per le nazionalizzazioni e privatizzazioni ma per una gestione efficiente delle risorse pubbliche”. A chiarirlo è il premier, Giuseppe Conte, tornando a parlare del crollo del ponte Morandi a Genova e della revoca della concessione. “A volte – ha spiegato – sarà necessario affidarsi ai privati. Sappiamo cos’è il rischio di impresa e lo sconteremo, ma sappiamo anche cosa significa depredare le risorse pubbliche e non lo consentiremo più”.

“Non siamo un gruppo di scriteriati” – “Siamo molto coesi, leggo di fibrillazioni, discussioni. Se poteste assistere nei numerosi incontri fra i ministri vi annoiereste”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al Forum di Cernobbio. Fra i ministri “c’è un franco dialogo, non grandi discussioni. Siamo tutte persone ragionevoli, non una banda di scriteriati, e abbiamo una prospettiva quinquennale di operosità”. (altro…)

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Il Belpaese è diventato brutto

domenica, Settembre 9th, 2018

È bene che ce lo diciamo per primi noi stessi: l’Italia sta diventando un Paese invivibile. Un Paese incolto nel quale ogni regola è approssimativa, il suo rispetto incerto, mentre i tratti d’inciviltà non si contano. Basta guardarsi intorno: sono sempre più diffusi e sempre meno sanzionate dalla condanna pubblica l’ignoranza, la superficialità, la maleducazione, la piccola corruzione, l’aggressività gratuita. Una discussione informata è ormai quasi impossibile: in generale e specie in pubblico l’italiano medio sopporta sempre meno di essere contraddetto e diffida di chi prova a farlo ragionare, mostrandosi invece disposto a credere volentieri alle notizie e alle idee più strampalate. Non è un ritratto esagerato: è l’immagine che sempre più dà di sé il nostro Paese. La verità è che nel costume degli italiani è intervenuta una frattura che ha inevitabilmente modificato anche la qualità della cultura civica della Penisola e quindi di tutta la nostra vita collettiva a cominciare dalla vita politica. Il cui degrado non comincia a Montecitorio, comincia quasi sempre a casa nostra. Ho parlato di frattura perché le cose non sono andate sempre così. È vero che al momento della sua nascita lo Stato repubblicano non ha potuto certo contare su cittadini istruiti e tanto meno su un diffuso senso civico o su una vasta acculturazione di tipo democratico. Inizialmente, infatti, la cultura civica del Paese fu limitata in sostanza a quella delle sue élite politiche e del sottile strato di persone a esse in vario modo vicine (e dio sa con quali e quante contraddizioni!). Ma a compensare in qualche misura queste carenze, e quindi a rendere possibile la crescita di una vita pubblica più o meno consona ai nuovi tempi democratici, valse almeno il fatto che nel tessuto italiano continuavano pur sempre a esistere una tradizionale civiltà di modi, una costumatezza delle relazioni sociali, un antico riguardo per le forme e per i ruoli, un generale rispetto per il sapere e per l’autorità in genere.< (altro…)

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COMUNICATO STAMPA – Oltre 25mila persone e 50 carri per “Il Dono alla Madonna del Ponte”

sabato, Settembre 8th, 2018

LANCIANO (8 settembre 2018). Circa 50 carri, in rappresentanza di moltissime contrade cittadine, e oltre 25mila persone hanno invaso questa mattina corso Trento e Trieste e piazza Plebiscito per la Sfilata del Dono alla Madonna del Ponte, che come ogni anno ricorre l’8 settembre (festa della Natività di Maria). Una gioiosa invasione di bambini, adulti e anziani, animali di ogni tipo e i tantissimi prodotti della terra, alcuni già pronti, altri preparati al momento sopra i carri magnificamente allestiti dai rappresentanti delle contrade che ogni anno, già da mesi prima la ricorrenza del Dono, si impegnano con tantissima passione per preparare il tutto al meglio ed offrire i ‘valori’ della propria terra alla Madonna del Ponte. Lanciano è stata invasa da una folla come non la si vedeva da tempo, in un centro cittadino chiuso alle auto ma che ha risposto benissimo alle nuove norme in misura di sicurezza e antiterrorismo, grazie al certosino lavoro messo a punto da amministrazione comunale e Comitato Feste, presieduto da Maurizio Trevisan. (altro…)

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Pochi investimenti e una folle corsa al risparmio: perché il maxi surplus tedesco è un problema anche per la Germania

sabato, Settembre 8th, 2018

di MAURIZIO RICCI

Probabilmente è effetto del clima di incertezza creato nell’economia mondiale dalla raffica delle tariffe di Donald Trump, ma, al picco dell’estate, il monumentale attivo nei conti con l’estero della Germania ha subito una battuta d’arresto. Per un attimo, il ritmo frenetico della macchina da esportazione tedesca è rallentato. Ma quasi nessuno, a Berlino e dintorni, si è spaventato. L’Ifo, il più autorevole centro studi tedesco, prevede ugualmente che, a fine anno, il conto fra import e export della Germania sfonderà quota 300 miliardi di dollari, il 7,8 per cento del prodotto interno lordo. Una sfumatura meno del 7,9 per cento del 2017 e un po’ più lontano dall’8,5 per cento del 2015. Ma certo molto più in su del 6 per cento che la Ue raccomanda come limite massimo e ancora un record mondiale: è il terzo anno consecutivo che la Germania registra il più alto attivo commerciale – in rapporto alle dimensioni del suo Pil – dell’economia globale. La Cina, supposta cattivissima pirata del commercio internazionale con la sua valanga di esportazioni, non sarà neanche fra i primi tre paesi in questa classifica.

Il surplus record è uno schiaffo a Donald Trump che, dall’abisso del deficit commerciale americano (400 miliardi di dollari previsti per quest’anno) vede le esportazioni tedesche come il fumo negli occhi e così non si accorge che il vero problema è la voglia di importare degli americani. E’ una zavorra per gli altri paesi europei che, se, invece di essere inondati dalle esportazioni tedesche, vedessero crescere le loro vendite al di là del Reno troverebbero più facile sistemare i loro conti. Ma non è una buona notizia neanche per i tedeschi. Il mega surplus, paradossalmente, si sta mangiando anche le prospettive a lungo termine della maggiore economia europea. (altro…)

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Caos treni, tocca a Torino: ritardi fino a 70 minuti, quattro treni cancellati

sabato, Settembre 8th, 2018

di MARIACHIARA GIACOSA

ROMA. Non è finito il caos nelle stazioni italiane dopo il venerdi nero che ha visto ritardi soprattutto sull’alta velocità Roma-Firenze fino a 4 ore. Stamattina è Torino Porta Nuova, a partire dalle 5.55, ad avere problemi sull’alimentazione della linea ferroviaria che stanno provocando nuovi ritardi. Non si conoscono ancora le cause del guasto ma gli effetti hanno creato disagi al traffico ferroviario per tutte le prime ore del mattino. I treni in viaggio hanno registrato ritardi fino a settanta minuti, con 4 regionali cancellati e sette hanno viaggiato con un percorso limitato. Sono state coinvolte linee in uscita ed entrata da Torino Porta Nuova per Modane  (con i treni che fanno servizio per il fine settimana), Milano, Cuneo, Ventimiglia e Genova. Segnalazioni ci arrivano da bordo del Frecciarossa 9513 partito da Porta Nuova per Napoli con 73 minuti di ritardo. I tecnici di Rfi sono intervenuti per risolvere il problema e riparare il guasto. Dalle 8 la situazione è tecnicamente risolta ma ci vorranno alcune ore perché la circolazione torni alla normalità. Secondo Ferrovie il guasto non è comuqnue da collegare al black out che ieri ha mandato in tilt la circolazione sulla direttissima Roma-Firenze. (altro…)

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Salvini frena sui giudici: “Nessun golpe giudiziario, vado avanti”

sabato, Settembre 8th, 2018

“Non c’è nessun golpe giudiziario. Ci sono delle inchieste, spero che facciamo bene e facciano in fretta”. Il giorno dopo il violento attacco alla magistratura, il vicepremier Matteo Salvini – indagato per sequesto di persona in relazione alla vicenda Diciotti – frena la controffensiva contro i giudici. “Rispetto il lavoro di tutti”, ha precisato a margine del Forum di Cernobbio.

“Non mi tolgono il sonno: vado avanti a lavorare per fare quello che gli italiani mi chiedono di fare” ha aggiunto. Anche perché “conto di fare per almeno 5 anni il lavoro di ministro dell’Interno, senza essere considerato un assassino o un rapitore”.

Migranti, Salvini fa marcia indietro: ”Non c’è nessun golpe giudiziario”

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