Archive for Settembre, 2018

Salvini-Di Maio, segnali di pace all’Ue sulla manovra. Tensione Lega-5Stelle sul ddl anticorruzione

mercoledì, Settembre 5th, 2018

ROMA. Salvini e Di Maio a tutto campo. I due vicepremier si lanciano messaggi, in particolare sulla legge di bilancio e sul disegno di legge anticorruzione (che dovrebbe arrivare entro la settimana in consiglio dei ministri). Rivendicano le loro diverse priorità. Pongono paletti. Ma entrambi inviano segnali di pace all’Unione europea. Stamattina a Palazzo Chigi c’è stato un vertice di maggioranza sui temi economici con il presidente del Consiglio Conte, i due vicepremier, il ministro dell’Economia Tria, quello degli Esteri Moavero e degli Affari europei Savona. “L’obiettivo è una manovra nel segno della crescita nella stabilità. Ci aggiorneremo anche domani”, ha detto al termine il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Sarà una legge di bilancio coraggiosa e terrà anche i conti in ordine. Non sfidiamo l’Unione europea”, ha aggiunto Luigi Di Maio. Che ha insistito: non c’è alcuna contrapposizione con Tria, anzi vince il gioco di squadra. Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, ha confermato la linea dell’equilibrio: “Vogliamo rispettare gli impegni presi con gli italiani restando nei vincoli imposti dagli altri”. Effetto della pressione dei mercati? Di una moral suasion di Tria o addirittura del Colle? Non si sa quanto durerà ma di sicuro l’aria, nelle ultime ore, è cambiata. Tanto che il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dice: “Le aperture di Salvini fanno ben sperare”. (altro…)

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Ilva, la bozza dell’accordo: Mittal assumerà subito 10.300 lavoratori

mercoledì, Settembre 5th, 2018

MILANO – Per l’Ilva “verrà formulata una proposta di assunzione a tempo indeterminato a 10.300 lavoratori”. Così si legge nella bozza di verbale di accordo sul tavolo al Mise, dove è in corso la trattativa in ristretta, in cui si specifica che le assunzioni saranno ripartite in 10.100 entro il 31 dicembre 2018 e 200 entro il 31 dicembre 2021.

“Alla condizione – recita il documento – che si perfezioni l’operazione nei termini e alle condizioni di cui al contratto come modificato dall’accordo di modifica, verrà formulata una proposta di assunzione a tempo indeterminato presso le affiliate ad un numero complessivo di 10.300 lavoratori che siano alle dipendenze della societa’ Ilva gia’ alla data di sottoscrizione del contratto, di cui 10.100 entro il 31 dicembre 2018 e 200 entro il 31 dicembre 2021”. (altro…)

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Flat tax e reddito minimo, cosa ci sarà nella manovra

mercoledì, Settembre 5th, 2018

“Faremo sorridere gli italiani”. Dopo il vertice di maggioranza in vista della manovra economica.

Luigi Di Maio rassicura “i mercati e soprattutto le famiglie con figli disoccupati e con genitori che non riescono ad andare in pensione o hanno nonni che hanno una pensione minima”.

“Reddito cittadinanza e flat tax non sono alternativi”, ha promesso il vicepremier M5s parlando delle misure più care alle due anime del governo. Poco prima a Radio Radicale aveva parlato di una “rivoluzione copernicana nello spendere i soldi degli italiani”: “Tutte le risorse disponibili si cominciano a spendere per un paese che per anni ha visto andare i soldi alle banche e invece adesso si comincia a spendere per gli italiani”, ha spiegato. Il tutto – promette – “con una legge di bilancio coraggiosa e che terrà i conti in ordine”: “L’obiettivo è realizzare le misure economiche, non sfidare l’Europa sui conti”. (altro…)

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Diciotti, dileguati nel nulla 40 migranti affidati alla Cei

mercoledì, Settembre 5th, 2018

I 170 migranti a bordo della nave Diciotti sono sbarcati tutti nel porto di Catania il 25 agosto scorso.

Dopo un lungo braccio di ferro con l’Ue che – purtroppo – non ha portato a nulla, gli immigrati verranno redistribuiti tra Albania, Chiesa Italiana e Irlanda. Ma il caso della nave Diciotti che tanto ha fatto parlare in queste settimane e che ha portato non pochi “guai” a Matteo Salvini, ora torna a far discutere. Il motivo? Alcuni di questi migranti sono scappati dai centri nei quali erano in affido. Si sono dileguati nel nulla. Scomparsi.

“Si sono già dileguati 40 dei 144 immigrati maggiorenni sbarcati dalla Diciotti e affidati alla Cei o al Centro di Messina – dicono i sottosegretari all’Interno, Stefano Candiani e Nicola Molteni -. Ricordiamo che, per la legge, queste persone hanno libertà di movimento e quindi non sono sottoposte alla sorveglianza dello Stato. Erano così disperate che hanno preferito rinunciare a vitto e alloggio garantiti per andare chissà dove. È l’ennesima prova che chi sbarca in Italia non sempre scappa dalla fame e dalla guerra, nonostante le bugie della sinistra e di chi usa gli immigrati per fare business”. (altro…)

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Più che africani moriremo cinesi

mercoledì, Settembre 5th, 2018

In Libia le varie fazioni che si contendono il potere tornano a spararsi tra di loro, il già debole governo è sotto assedio e vacilla, il caos dilaga.

Centinaia di criminali sono riusciti a fuggire dalle carceri e nuove ondate di disperati si apprestano a salpare verso le coste europee. In tutto questo ci sarebbe lo zampino di Macron, che come il suo pre-predecessore Sarkozy vuole tenere l’ex colonia italiana sotto la sua area di influenza politica ed economica. L’Europa guarda impotente e si limita a vaghi quanto inutili appelli alla calma, come se si trattasse di questioni lontane e non – come è – di una questione vitale per tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e non solo in quanto porta d’uscita delle migrazioni.

Ieri, mentre a Tripoli si sparava e a Bruxelles e Roma si parlava più o meno a vanvera, dall’altra parte del mondo il presidente cinese Xi ha ricevuto cinquanta capi di Stato e di governo africani (praticamente tutti), ai quali ha consegnato un assegno di sessanta miliardi di dollari (solo tre anni fa aveva fatto altrettanto). Detto in altri termini: mentre l’Europa assiste inerme e subisce le conseguenze delle beghe africane, la Cina l’Africa se la sta comprando, un passo dopo l’altro, un pezzo alla volta. (altro…)

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Il commissario Ue attacca ancora: “Il governo italiano vuole distruggere l’Europa”

mercoledì, Settembre 5th, 2018

Proprio mentre il governo gialloverde inizia a intavolare il discorso sulla prossima manovra economica, da Bruxelles arriva un nuovo, pesantissimo attacco.

A sferrarlo è ancora una volta il Commissario europeo responsabile del Bilancio, Guenther Oettinger, che già in passato si era rivelato tutt’altro che tenero con l’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte. “L’Unione Europea corre un pericolo mortale – ha detto durante un evento a Bruxelles – e il governo in Italia vuole indebolire o distruggere l’Europa”.

Che a Oettinger non andasse troppo a genio il governo gialloverde, lo si era capito sin dalle prime battute. Lo scorso maggio aveva fatto il tifo per l’impennata dello spread augurandosi che “i mercati avrebbero insegnato agli italiani a votare meglio”. Da quel giorno ha colto ogni buona occasione per attaccare a testa bassa Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Con il leader leghista, per esempio, se l’è presa recentemente per la decisione del Viminale di non far sbarcare gli immigrati clandestini dalla nave Diciotti. (altro…)

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Matteo Salvini e Luigi Di Maio, la sentenza di Luca Ricolfi: “Il governo non cadrà adesso, cosa faranno”

mercoledì, Settembre 5th, 2018

Il rischio per Matteo Salvini e Luigi Di Maio non viene dalla manovra finanziaria. Secondo Luca Ricolfi, sociologo e professore di Analisi dei dati all’Università di Torino, il vero banco di prova per il governo saranno le elezioni europee del maggio 2019. “Penso che Salvini e Di Maio tenteranno di durare, il Potere piace ad entrambi – spiega Ricolfi al Quotidiano nazionale -. Se arrivano alle Europee ancora in sella, Lega e M5s dovranno fare i conti con l’esito del voto, che potrebbe rafforzare il patto di governo, se nella Ue prevarranno i populisti, o metterlo a repentaglio se i populisti venissero sconfitti”.

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In nome della legge

mercoledì, Settembre 5th, 2018

 

di UGO RUFFOLO

La Costituzione tutela la salute sia come ‘diritto’ individuale che come ‘interesse collettivo’; e consente di rifiutare ogni trattamento sanitario non previsto dalla legge. La quale può imporlo
nel solo interesse collettivo. È il caso delle vaccinazioni obbligatorie. Che non consentono obiezioni in nome del diritto individuale di istruzione per i non vaccinati. Esso cede di fronte a quello superiore alla salute sia della collettività che dei compagni di classe. E l’orrenda, discriminatoria proposta di confinare in differenziali classi-lager i bimbi immunodepressi appare incostituzionale prima che disumana (speciali classi-quarantena, semmai, andrebbero riservate ai non vaccinati!).

L’autocertificazione, allora, è un rimedio all’italiana? Fatta la legge trovato l’inganno? La nuova circolare ministeriale non ha questo potere perché non è conforme alla legge. Se la norma sulle autocertificazioni le permetteva in generale, la successiva legge Lorenzin ha introdotto parziali deroghe vincolanti: presentazione della documentazione entro il 10 luglio anche per chi aveva autocertificato all’iscrizione; a partire dal 2019 l’Asl dovrà ricevere dalla scuola l’elenco degli iscritti, restituendoli con le indicazioni degli scolari risultanti non vaccinati; per i quali allora toccherà al genitore documentare e non autocertificare la vaccinazione avvenuta. (altro…)

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M5S in crisi, spunta la carta Fico. E c’è chi azzarda l’asse con Di Battista

mercoledì, Settembre 5th, 2018

di ROSALBA CARBUTTI

Roma- I sondaggi non premiano i grillini. E, quindi, tocca a loro cambiare  strategia, surclassati dalla Lega in grande spolvero avanti di sette punti (secondo il sondaggio di Noto).  Non è un caso che sia tornato in campo Alessandro Di Battista. Secondo un’indiscrezione riportata da QN, potrebbe essere la nuova (ri)promessa del Movimento 5 Stelle in caso di voto anticipato. Ma c’è oltre a Dibba un’altra carta che sta emergendo negli ultimi tempi ed è quella di Roberto Fico.

La scommessa è che in caso Di Maio finisse fuorigioco, o sconfitto nella guerra d’autunno sulla manovra o dopo le Europee, l’ala movimentista prenderebbe il sopravvento. Qualcuno azzarda anche un asse tra Fico e Dibba, ma ambienti vicini al presidente della Camera frenano: «Roberto e Alessandro sono molto diversi. Per carità, hanno alcune sensibilità in comune, ma da qui a dire che sono una corrente di sinistra ce ne passa». Il motivo è presto detto: Dibba è uno spirito libero e tornerà a dicembre, ma al di là della possibilità di una sua corsa in chiave anti-Salvini, l’ex onorevole è ancora molto legato a Di Maio. Legame che, invece, non c’è con Fico, sebbene il ponte tra i due non sia del tutto interrotto. «Si sentono spesso e anche durante la vicenda della nave Diciotti le telefonate sono state parecchie…», raccontano. Certo, Fico e Di Maio non si sono mai amati. Ma anche con Dibba il presidente della Camera non ha un gran feeling. La consonanza è sul tema Tav soprattutto, ma già sui migranti c’è un abisso tra le due posizioni. (altro…)

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Lega e Cinque Stelle, gli alleati rivali e la piccola Yalta italiana

mercoledì, Settembre 5th, 2018

Per spiegare gli stratosferici livelli di consenso che avrebbe raggiunto la Lega, così alti da far dire «non ci credo» perfino a Salvini, il sondaggista Nicola Piepoli ne ha attribuito la ragione «a due eventi negativi: Genova e la nave Diciotti». Svelando così il paradosso al cuore della situazione politica italiana. Di solito, infatti, i partiti al governo si avvantaggiano di ciò che in inglese si chiama «effetto feel good»: meglio vanno le cose, più soddisfatti sono gli elettori. Ma nell’Italia reduce dalla rivoluzione elettorale del 4 marzo stiamo vivendo, e forse vivremo ancora per un po’, una diversa stagione: gli eventi negativi ci rendono governativi, perché appaiono la conferma delle colpe di chi c’era prima e rafforzano la convinzione che abbiamo fatto bene a mandarli via. Ecco perché i nemici del governo farebbero un grosso errore a sperare nell’aiuto del «generale spread», e cioè in un aggravarsi della situazione economica e finanziaria del Paese che faccia rinsavire gli elettori. Le cattive notizie non portano bene all’opposizione. Almeno finché gli elettori si aspettano buone notizie dal governo.

Ma perché l’incantesimo duri, queste prima o poi devono arrivare. A Genova, per esempio, il crollo del ponte è stato addebitato a chi c’era prima. Ma sulla ricostruzione verrà presto giudicato chi c’è adesso, così come già comincia ad avvenire per la consegna delle case agli sfollati. Lo stesso discorso vale, su una scala più vasta e decisiva, per la manovra di bilancio.

Negli intendimenti di Cinque Stelle e Lega essa infatti dovrebbe contenere tutte le buone notizie di cui la maggioranza è capace. Lì dentro c’è il patto che Di Maio da una parte e Salvini dall’altra hanno firmato con i loro rispettivi elettori, come del resto avviene sempre in democrazia. La originalità della vicenda politica italiana fa sì però che non si tratti di un programma elettorale, ma di due programmi elettorali che si sommano, e talvolta si contraddicono, perché rivolti a gruppi sociali e a realtà territoriali spesso in competizione tra di loro. Il popolo, come si sa, non è unico; ce ne sono molti; e Cinque Stelle e Lega ne rappresentano due diversi e distinti, oltre che vasti. (altro…)

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