Archive for Novembre, 2018

Prof, negozianti e dipendenti: chi ci perde con quota 100

mercoledì, Novembre 14th, 2018

Quota 100 è ormai alle porte. E anche i tagli all’assegno. L’Ufficio Parlamentare per il Bilancio è stato chiaro: con la mossa del governo gli assegni saranno tagliati fino al 20 per cento.

Una stima che può toccare anche il 34% con un anticipo di circa cinque anni. In tanti di fatto si chiedono quanto possa essere coinveniente andare via prima con una riforma che supera la Fornero ma che dà un taglio secco agli assegni. Chi va via prima, ad esempio all’età di 63 anni con 43 anni e 3 mesi di contribuzione, con il nuovo ricalcolo della pensione potrà avvicinarsi all’80 per cento della sua ultima busta paga ma perderà una consistente fetta del suo rateo.

Non conviene quota 100 nemmeno ad un insegnante che all’età di 61 anni va in pensione con 38 anni di contributi. In questo caso al posto di un assegno potenziale di 1900 euro circa, ne arriva uno di 1.794 euro. Il tutto lasciando di fatto circa 6 anni prima rispetto ai paletti fissati dalla Fornero. (altro…)

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Lele Mora: “Sarò il direttore dell’Unità”. L’editore: “Smentisca, sporgeremo querela”

mercoledì, Novembre 14th, 2018

Nel corso della puntata di «Stasera Italia», in onda ieri sera su Retequattro, Lele Mora ha annunciato che diventerà ufficialmente il Direttore del quotidiano “L’Unità”: «Ci sono degli investitori stranieri, non europei, non italiani, che credono nella mia persona. “L’Unità” è già stata comprata da due gruppi di “Signori” che hanno abbastanza soldi e hanno un buon investimento da fare: uno dei due è un mio amico e mi ha chiesto se volevo dirigere il giornale. È già fatta, partiremo subito con un giornale online». Mora ha raccontato che «alla presentazione di un libro di Morricone ho incontrato Giorgio Assumma, che è un grande avvocato, che mi ha detto: `Perché non prendi anche me a fare il Direttore con te de L’Unità?´ Avere Assumma vuol dire che, se mi prendo qualche querela, sono già tutelato! Dobbiamo ancora sederci attorno a un tavolo e formare la squadra, ma ho intenzione di prendere dei buonissimi nomi».
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Fmi, l’avvertimento al governo su condono e debito: “Ecco chi e come dovete tassare di più”

mercoledì, Novembre 14th, 2018

Dal Fondo monetario internazionale arriva un nuovo monito per l’Italia su Pil, pensioni, spread e debito. La previsione dell’ente guidato da Cristine Lagarde prevede che la crescita dell’Italia sarà “di circa l’1% nel 2018-2020 e poi diminuirà da allora in poi”. Nel rapporto preparatorio all’art. IV, i tecnici dell’Fmi hanno poi aggiunto: “Il deficit complessivo del 2019 è previsto al 2,75% del Pil. Per il 2020-2021 è stimato al 2,8-2,9% a meno che non ci sia ampio sostegno politico per attivare la clausola di salvaguardia sull’Iva o per trovare misure compensative”. Un’ipotesi poco probabile, come riporta lo stesso dossier, e che in passato “si è rivelata difficile”.

Il rischio per l’Italia arriva ancora una volta dalla recessione, secondo l’Fmi, che potrebbe derivare dai liveli di debito troppo alti. Proprio la stima sul debito “resterà intorno al 130% nei prossimi 3 anni”. La situazione italiana è precaria e delicata, al punto che qualsiasi choc anche modesto “aumenterebbe il debito accrescendo il rischio che l’Italia sia costretta a un consolidamento di bilancio maggiore quando l’economia si indebolisce. Questo potrebbe trasformare un rallentamento in una recessione”. (altro…)

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Vittorio Feltri letale: “Peggio di questo governo c’è solo il prossimo”

mercoledì, Novembre 14th, 2018
di Vittorio Feltri

Leggo e sento qua e là che il governo traballa e crollerà presto perché tra la Lega e il Movimento 5 Stelle non c’ è comunione di intenti. La crisi sarebbe dietro l’angolo e inevitabile: le divergenze fra i protagonisti attuali della politica non consentirebbero la prosecuzione dell’ alleanza che ha permesso di costituire una maggioranza dopo le elezioni di marzo. Può darsi ciò sia vero, però mi domando quale interesse abbiano i partiti in questione a litigare ancor prima di aver raccolto risultati fecondi e a pochi mesi dalle consultazioni europee.

Nel caso in cui inopinatamente l’ esecutivo si sfasciasse, Mattarella sarebbe costretto a metterne in piedi uno di emergenza, cioè tecnico, appoggiato non si sa bene da chi. Votazioni anticipate, ammesso che da esse possano sortire indicazioni definitive, contrasterebbero con l’ esigenza di rinnovare il Parlamento Ue. Chiudere subito la esperienza gialloverde, checché ne dica Berlusconi, sarebbe una iattura, significherebbe trascinare il Paese nella ingestibilità, metterlo nelle mani di uomini quali Monti e similari che si sono distinti nell’arte di complicarci la vita. (altro…)

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Pagheremo l’azzardo

mercoledì, Novembre 14th, 2018

di DAVIDE NITROSI

A chi serve la manovra impostata dal governo italiano? Nel nome ridondante e giacobino scelto soprattutto dai 5 Stelle per venderla sulla piazza elettorale, la manovra dovrebbe servire al «popolo». Ma se qualcuno racconta al «popolo» quali sono i rischi neppure troppo nascosti nella legge di bilancio e le conseguenze sulle tasche patite finora, ecco allora che il re è nudo.

Nella storia italiana c’è sempre stata una perfida Albione che non riconosce l’italica virtù. Oggi nel mirino ci sono le istituzioni europee e quelle internazionali. Hanno inanellato errori, ma oggi nessuno a Bruxelles o a Washington, dove ha sede il Fmi, vuole imporci politiche affamatrici. Ci chiedono solo di riformare questo paese in senso moderno (e quindi con infrastrutture efficaci: leggi Tav, ponti che stanno in piedi, strade che non franano), di attuare politiche di sostegno alle classi povere che non alimentino lo status quo, di promuovere il lavoro e non l’assistenzialismo, di costruire un sistema fiscale meno oneroso ma più severo e giusto, senza insegnare agli italiani che è meglio fregare il simile, tanto prima o poi arriva il condono. (altro…)

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Manovra, linea dura nella lettera all’Ue: saldi e crescita invariati. Dismissioni per 18 miliardi

mercoledì, Novembre 14th, 2018

–di

«Saldi e crescita invariati» nella lettera di risposta dell’Italia a Bruxelles, che aveva sollecitato modifiche alla legge di Bilancio. «La manovra per quanto ci riguarda non cambia né nei saldi né nella previsione della crescita, perché è nostra convinzione che questa manovra è quello che serve al Paese per ripartire», ha spiegato al termine del Consiglio dei ministri Luigi Di Maio, vicepremier e leader M5s. Precisando che reddito e pensione di cittadinanza, superamento della Fornero con quota 100, misure per i risparmiatori truffati che rimborseremo sono provvedimenti che non cambiano.

Nel corso del Cdm – e dopo un vertice Conte-Di Maio-Salvini – è stata messa a punto la lettera di risposta all’Europa sulla manovra 2019. Le dismissioni «anche immobiliari» inserite in manovra, in risposta ai rilievi dell’Unione europea, «valgono l’1% del Pil» (circa 18 miliardi). «Per accelerare la riduzione del rapporto debito/pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici, il governo ha deciso di innalzare all’1% del Pil per il 2019 l’obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza» e consentiranno di raggiungere una discesa del rapporto debito-pil «più marcata e pari a 0,3 punti quest’anno, 1,7 nel 2019, 1,9
nel 2020, 1,4 nel 2021 portando il rapporto dal 131,2%del 2017 al 126,0 del 2021». Nella legge di bilancio è inoltre «confermata la destinazione dello 0,2% degli investimenti all’idrogeologico». (altro…)

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Petrolio a picco dopo stime Opec. Carige torna agli scambi e crolla del 50%

martedì, Novembre 13th, 2018

–di

Chiusura in rialzo per le Borse europee sulla scommessa che si profili all’orizzonte un accordo tra Stati Uniti e Cina sul fronte del commercio internazionale, in vista del G20 in Argentina, quando si incontreranno il presidente americano, Donald Trump e quello cinese, Xi Jiping. Il Segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, e il vice premier cinese, Liu He, hanno infatti ripreso i colloqui sul fronte dei dazi e si parla di una possibile visita a Washington di Liu prima del G-20 in Argentina. In Europa Italia e Gran Bretagna sono rimaste sotto la lente. La prima nell’attesa della risposta del Governo Conte alle autorità europee sulla manovra economica, che deve essere consegnata entro la mezzanotte a Bruxelles. La seconda mentre vanno avanti le trattative per la Brexit, anche se il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, ha invitato l’Europa a prepararsi a tutte le eventualità. Il vicepresidente della Commissione Ue ha anche detto che ci sono «progressi nel negoziato per la Brexit ma ancora non ci siamo». Così il listino londinese è rimasto al palo. A Milano il FTSE MIBè salito dello 0,9% e lo spread si è attestato a 304 punti, in attesa della lettera italiana all’Europa, dopo le critiche espresse dalla Commissione. Ma proprio oggi il ministro all’economia, Giovanni Tria, ha preannunciato «Il tasso di crescita non si negozia». Tasso che prevede una crescita del pil italiano nel 2019 all’1,5%, contro la stima dell’1,2% della Commissione europea. Ha destato preoccupazione l’andamento del greggio, con il wti a picco dopo la diffusione delle nuove stime dell’Opec.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib

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Libia, Haftar diserta il summit di Palermo e la Turchia va via

martedì, Novembre 13th, 2018

di VINCENZO NIGRO

PALERMO – Manca poco alla fine della conferenza di Palermo sulla Libia, che verrà chiusa da una conferenza stampa premier Giuseppe Conte con l’inviato dell’Onu Ghassan Salamè. Come ampiamente previsto il generale libico Khalifa Haftar ha lasciato Palermo in anticipo sulla fine dei lavori, fra l’altro rilasciando un’intervista in cui diceva di non aver partecipato appieno alla conferenza. Un paio d’ore più tardi anche la delegazione turca ha deciso di lasciare in anticipo Palermo. La Turchia ha abbandonato la Conferenza “con profondo disappunto” per non essere stata coinvolta nella riunione informale del mattino con al Serraj e Haftar.

Il forfait della Turchia. “Non si può pensare di risolvere la crisi in Libia coinvolgendo le persone che l’hanno causata ed escludendo la Turchia”, ha detto il vicepresidente turco, Fuat Oktay, abbandonando i lavori. “Il meeting informale di stamattina è stato presentato come un incontro tra i protagonisti del Mediterraneo: ma questa è un’immagine fuorviante che noi condanniamo. Per questo lasciamo questo incontro profondamente delusi”, aggiunge il vice- presidente di Ankara. “Qualcuno all’ultimo minuto ha abusato dell’ospitalità italiana”, ha aggiunto il braccio destro di Erdogan senza mai nominare il generale Khalifa Haftar. “Sfortunatamente la comunità internazionale non è stata capace di restare unita”. (altro…)

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Vittorio Feltri e “lo schifo della giustizia italiana”. Appello a Salvini: “Togli questa vergogna”

martedì, Novembre 13th, 2018
di Vittorio Feltri

Oggi esco dal seminato riguardante le solite vicende politiche e mi inoltro in un campo poco o mai scandagliato dalla categoria giornalistica, a cui non mi onoro di appartenere. Mi riferisco al codice penale che viene applicato dai giudici, nelle condanne inflitte ai reprobi, in modo formalmente corretto, ma sostanzialmente sbagliato in quanto certe pene aggiuntive sono mostri giuridici inaccettabili in un Paese normale, quale il nostro pretende di essere senza esserlo.

Vado giù piatto come la pianura padana.
Succede spesso che all’imputato di un grave delitto, per esempio un omicidio, venga inflitta la pena dell’ergastolo. È stato il caso di Massimo Bossetti e di Olindo e Rosa. Il primo considerato senza prove l’assassino di Yara, la ragazza di Brembate (Bergamo), e gli altri due blindati in carcere perché ritenuti autori della strage di Erba, avvenuta molti anni orsono.

Personalmente sono convinto che tutti e tre costoro non meritassero la morte civile, poiché gli indizi di colpevolezza non erano affatto persuasivi. Tuttavia l’argomento l’ho già esposto, inutilmente, varie volte su Libero. Il punto è un altro. (altro…)

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Le Iene, la bomba su Rosa e Olindo: “Strage di Erba, si riapre tutto”. Cassazione, la clamorosa decisione

martedì, Novembre 13th, 2018

Si riapre il caso di Rosa Bazzi e Olindo Romano, i due coniugi condannati all’ergastolo per i 4 omicidi di Erba dell’11 dicembre 2006. La Cassazione, come annuncia il sito delle Iene, ha deciso a sorpresa che “l’analisi delle prove mai analizzate si può fare”. Niente incidente probatorio, come da ricorso respinto lo scorso 12 luglio, ma indagini a carico della difesa dei due condannati da comunicare all’accusa. La stessa trasmissione di Italia 1, come del resto Libero, in questi mesi ha sollevato più di un dubbio sulle indagini che hanno portato alla condanna di marito e moglie per l’efferato omicidio di Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk (2 anni), della madre Paola Galli e della vicina Valeria Cherubini.
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