Il governo e le pericolose ambiguità
lunedì, Novembre 12th, 2018La ribellione di Torino, spontanea, partita dalla società civile, è un invito a non rassegnarsi al declino e alla chiusura nazionalistica. Dario Di Vico, su queste pagine, ha ieri osservato che è un rifiuto dell’autarchia e di un mercato chiuso. Rappresenta anche un punto di svolta contro le barriere «sovraniste» e lo statalismo che le sostiene. E dovrebbe segnalare anche gli ulteriori pericoli che corre un governo che si è messo decisamente sulla strada statalista, come dimostrato dalla continua occupazione di pezzi di Stato (da ultimo, ne sono esempi i licenziamenti ai vertici di Anas e Asi) e dalla estensione strisciante della mano pubblica (esempi la pubblicizzazione dello sport e la costituzione della rete di telecomunicazione unica nazionale).
Una pericolosa ambivalenza. Da un lato, si sta fermi sul versante delle infrastrutture, dove il governo e lo Stato sono motori indispensabili per la modernizzazione del Paese. Ne sono esempi la Tav, il Terzo Valico, la Pedemontana, con un elenco che si allunga di giorno in giorno.
Un atteggiamento che una parte dell’Italia, come dimostra la piazza di Torino, inizia a condannare in maniera aperta. Dall’altro, un’accelerazione nell’invasione di campi dove lo Stato diventa invece una ingombrante presenza. (altro…)
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