Archive for Novembre, 2018

Midterm, i democratici conquistano la Camera

mercoledì, Novembre 7th, 2018
paolo mastrolilli
inviato a new york

I democratici conquistano la maggioranza alla Camera, mentre i repubblicani la conservano e la rafforzano al Senato. Sulla carta, le elezioni midterm americane di ieri possono essere presentate come un pareggio. Se però erano un referendum su Trump, come lui stesso aveva detto, il capo della Casa Bianca non potrà sostenere facilmente di averlo vinto, anche se via Twitter ha commentato così il risultato: «Tremendo successo stasera. Grazie a tutti». E’ vero infatti che ha evitato il disastro dell’onda blu, aiutando molti candidati senatori e governatori a vincere, e consolidando così la sua presa sul partito in vista delle presidenziali del 2020. La sconfitta alla Camera però ha proporzioni nazionali, rappresenta una bocciatura della sua linea, e soprattutto creerà problemi pratici significativi per la sua amministrazione.

I democratici dovevano togliere 23 posti ai repubblicani per riconquistare la maggioranza tra i deputati, e sono andati anche oltre le aspettative, prendendo seggi in stati vinti da Trump nel 2016. Al Senato però il Gop si è rafforzato, sconfiggendo gli incumbent avversari nelle regioni chiave come Indiana, North Dakota, Missouri e Florida. Beto O’Rourke non è risucito a battere Ted Cruz in Texas, ma molti già lo considerano un possibile candidato alla Casa Bianca nel 2020. (altro…)

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Cos’è successo in America? Trump ha vinto o perso? L’analisi dei risultati delle elezioni in Usa: la diretta video

mercoledì, Novembre 7th, 2018

In studio Daniele Manca e Maria Serena Natale. I commenti degli inviati, opinionisti e giornalisti del Corriere della Sera | CorriereTV

Gli elettori americani hanno votato per le elezioni Usa di MidTerm. L’analisi dei risultati e delle sfide più importanti tra Camera, Senato e governatori

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Di Maio esasperato da Salvini: «Io buono e caro, però ora basta» | Voci nella Lega: «Così si vota a marzo»

mercoledì, Novembre 7th, 2018

Braccio di ferro a oltranza. E tensione, molta tensione. Al punto che c’è chi evoca per la prima volta — nel gotha del Movimento — la spaccatura. Il ritorno dei due vicepremier in Italia non scaccia i malumori che da giorni covano nell’esecutivo. Anzi. Per ore i leader si misurano in una prova di forza che a fine giornata lascia tutti logori. Luigi Di Maio si sfoga con i suoi. «Io al tavolo con Berlusconi non mi ci sono mai seduto proprio perché volevo andare al Governo per riformare la giustizia e fermare i furbetti del quartierino», dice. Poi si lascia scappare un «sono buono e caro ma adesso mi sto stancando»: parole che fanno scattare il livello di guardia all’interno del Movimento e che segnano quanto sia surriscaldato il clima nella maggioranza di governo. Tra i parlamentari c’è anche chi si pone una deadline: «Vediamo cosa accade nelle prossime quarantotto ore, il filo del dialogo non si è spezzato, ma se c’è chi pensa solo di incassare senza venire incontro alle nostre posizioni si sbaglia».

Il capo politico dei Cinque Stelle comunque si prepara all’incontro decisivo con Matteo Salvini, diventato ormai dirimente e improcrastinabile, e lo fa aggiornandosi con i «suoi» ministri. Dall’America Alessandro Di Battista intuisce quanto sia tesa la situazione e si prepara a dire la sua, annunciando una diretta Facebook per domani. In serata si diffondono voci (non confermate) di incontri già nella mattina di oggi per scongiurare un ulteriore deterioramento dopo dodici ore complesse. (altro…)

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Borse in attesa del voto Usa. A Piazza Affari brilla Intesa dopo conti

martedì, Novembre 6th, 2018

–di e

Seduta di attesa per i mercati finanziari europei: le elezioni di medio termine negli Stati Uniti, i cui risultati si conosceranno nella notte, hanno suggerito cautela agli operatori che si sono così concentrati sulle trimestrali. Gli indici azionari principali hanno chiuso poco lontani dalla parità con l’eccezione di Londra scesa di quasi l’1% sotto il peso delle performance delle tlc (Bt e Vodafone) ma anche di minerari e grande distribuzione. Piazza Affari ha terminato con il Ftse Mib a -0,07% frenata in primis dal nuovo calo di Ferrari (-2,1%), su cui alcuni broker hanno rivisto la posizione alla luce della trimestrale, e dei petroliferi. In evidenza invece dopo i conti Campari (+3,7%), Italgas (+1,8%) e Intesa Sanpaolo (+1,3%). L’istituto, ieri penalizzato dalle valutazioni di Goldman Sachs, è stato il migliore in un settore bancario contrastato con la risalita dello spread Btp/Bund a 300 punti dopo la riunione dell’Ecofin. Bene anche Mediaset (+2,4%) grazie alle indicazioni sulla raccolta pubblicitaria dei primi 9 mesi rivelate dal responsabile di Publitalia Stefano Sala a Il Sole 24 Ore. Nel resto d’Europa le vendite hanno penalizzato le tlc, i retailer e i titoli delle società minerarie. Quanto agli indici, Francoforte ha chiuso a -0,09% e Madrid a -0,24% mentre Parigi è arretrata di mezzo punto percentuale (-0,51%) appesantita dai cali di Bouygues, Lvmh e dal settore petrolifero.

Nuovi segnali di rallentamento per l’economia della zona euro
In Europa sono emersi nuovi dati che testimoniano il rallentamento della congiuntura. L’indice pmi servizi dell’Eurozona ad ottobre è calato a 53,7 secondo il dato finale della rilevazione IHS Markit che però ha rivisto al rialzo la precedente stima (53,3). I’indicazione sull’espansione del terziario nei 19 paesi dell’eurozona è tuttavia inferiore a quella di settembre (54,7) e rappresenta il dato più fiacco dall’inizio del 2017. Secondo una nota di Markit i dati salienti del mese sono un rallentamento dell’attività in Germania e Irlanda ma soprattutto la contrazione che si regista in Italia per la prima volta dal maggio del 2016. (altro…)

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Senza quell’Aula non c’è democrazia

martedì, Novembre 6th, 2018
di Marco Damilano

Qualche settimana fa mi è capitato di accompagnare un gruppo di ragazzi in visita alla Camera dei deputati. Giovani intelligenti, sensibili, già dotati della giusta dose di malizia e di disincanto di fronte alla retorica, li ho visti girare emozionati per i lunghi corridoi di Montecitorio, il Transatlantico, le sale della Lupa dove si riunirono i deputati dell’Aventino dopo il delitto di Giacomo Matteotti nel 1924 e dove fu proclamata la Repubblica nel 1946, la sala della Regina, fino ad arrivare alla tribuna che si affaccia sull’aula. «C’è un senso di religiosità», mi ha detto uno di loro, a ragione.

Il Parlamento, ogni parlamento, è un tempio laico dove si celebra la religione della libertà, della democrazia e del pluralismo. Quello italiano ancora di più, perché ha subito nel corso della sua storia l’onta di essere stato trasformato dal regime fascista nella Camera dei fasci e delle corporazioni, con i gerarchi tutti in camicia nera.

Sono passati cento anni dall’inaugurazione dell’aula della Camera, così come la conosciamo oggi. La prima seduta, il 20 novembre 1918, doveva celebrare la vittoria dell’Italia liberale e invece fu l’anticipo del ventennio mussoliniano. Oggi c’è un’Italia nuova, il governo del Cambiamento, eppure lo spettacolo offerto dai deputati (e dai senatori) è raggelante. Parlamento inattivo, ordine dei lavori prosciugato, attività parlamentare ridotta al lumicino. Decadenza del ruolo dei parlamentari. Chi sa indicare i nomi dei capigruppo di Camera e Senato dei due partiti di maggioranza, Movimento 5 Stelle e Lega? Coraggio, non vi preoccupate se non vi viene in mente nulla, la soluzione è in fondo a questo articolo. Eppure fino a non troppi anni fa era una carica autorevole e molto ambita, oggi non se ne conosce neppure il nome e il volto, in compagnia di gran parte degli inquilini del Palazzo. (altro…)

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Né reddito né cittadinanza: ecco come (non) funzionerà il bonus a Reggio Calabria

martedì, Novembre 6th, 2018

di Gianfrancesco Turano

Dopo le grandi infrastrutture, la prossima battaglia persa dei grillini contro gli alleati-nemici leghisti è quella sul reddito di cittadinanza. Un esempio basta a spiegare come la misura più elettoralista del programma a cinque stelle rischi di avere un effetto boomerang sul consenso M5S a favore della destra salviniana.

Qualche giorno fa una madre di famiglia della comunità rom si presenta al Cpi (centro per l’impiego) di Reggio Calabria per informazioni sul sussidio che dovrebbe partire dall’aprile 2019. La donna percepisce al momento un Rei (reddito di inclusione) che verrebbe incrementato fino ai 780 euro del Rdc. Come il Rdc, il Rei (534 euro al massimo dal primo giugno) è già vincolato alla ricerca di un lavoro e decade alla terza offerta rifiutata.
Con una battuta il funzionario replica che per le modalità esatte del Rdc bisogna chiedere a Luigi Di Maio, poi fa il riassunto di quello che ognuno ha letto sui giornali. La donna sembra soddisfatta. Non volendo mostrare meno sense of humour del funzionario, conclude: «Dottore, mandatemi i soldi ma non mi chiamate mai per offrirmi un lavoro».

I leghisti in cerca di consensi al Sud avranno vita facile a strumentalizzare il Rdc come regalia parassitaria a zingari e immigrati. Del resto, immaginare che il Cpi di Reggio possa dare tre possibilità di impiego ai suoi oltre 45 mila iscritti, che quasi raddoppiano se si parla di città metropolitana con i Cpi di Gioia Tauro e di Locri, più otto sedi decentrate, è un puro atto di fede.
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Manovra, Moscovici: “Dialogo, ma senza intesa via a sanzioni”. Tria: “Qualche disaccordo”

martedì, Novembre 6th, 2018

MILANO – La legge di Bilancio italiana resta protagonista in Europa, alla seconda giornata di incontri tra i ministri dell’Economia dell’Unione dopo i molteplici richiami arrivati alla vigilia dall’Eurogruppo. L’Ecofin termina con la dichiarazione del ministro austriaco delle Finanze, presidente di turno, Hartwig Loger che sintetizza: “All’Italia è stato chiesto di essere costruttiva e ci aspettiamo che ci saranno dei movimenti. Per la prima volta abbiamo sentito dal ministro Tria che cosa c’è dietro il progetto il bilancio, è molto importante vedere le risposte” che Roma darà sui rilievi già pervenuti da Bruxelles. In sostanza, il ministro austriaco ha indicato che i ministri europei si augurano che l’italia prenda una decisione nel senso di un cambiamento del progetto di bilancio.

Già prima, era stato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, a tenere il punto nella difficile partita tra Roma e Bruxelles sulla richiesta della Commissione di modificare la Manovra e di dare risposte sulla mancata riduzione del debito. “Il dialogo ci sarà in ogni fase, discutiamo quasi quotidianamente con il ministro Giovanni Tria e continueremo a farlo”, ma “il 13 novembre ci aspettiamo una risposta forte e precisa del governo italiano”, ha detto arrivando alla riunione. Se alla fine di questo percorso, da Roma non ci saranno passi, “òe sanzioni possono essere applicate alla fine se non troviamo un accordo nel quadro delle regole comuni”. Moscovici ha ribadito: “Non sarò mai in favore delle sanzioni” perchè sarebbero “un fallimento per il paese e per le regole”, aggiungendo di volere “dialogo” con l’Italia e di aspettarsi che il governo presenti un documento programmatico di bilancio rivisto. (altro…)

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Maltempo, il Po fa paura. Murazzi allagati a Torino

martedì, Novembre 6th, 2018

Roma, 6 novembre 2018 – Ancora temporali, tuoni e fulmini e raffiche di vento: come annunciato, una nuova perturbazione di origine atlantica porta altro maltempo sul Nord Italia, in particolare sui settori alpini. La Protezione Civile ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse con allerta gialla sulla Valle d’Aosta e sulla Liguria, buona parte del Piemonte, Lombardia occidentale, parte del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, dell’Emilia Romagna, dell’Abruzzo e della Sardegna, nonché per la Sicilia occidentale. Ma anche Roma si è svegliata con pioggia, vento, alberi crollati e allagamenti.

Previsioni meteo, nuovo maltempo. Allerta in Piemonte e Liguria

PIEMONTE, SOS FIUMI – Cresce il livello di fiumi e torrenti. Stamane in centro a Torino il Po – che è salito di un metro in 24 ore – ha invaso i Murazzi e il borgo medievale del parco del Valentino. La sindaca Chiara Appendino ha emesso un’ordinanza che vieta la circolazione veicolare e pedonale e la sosta di veicoli e rimorchi nella zona dei Murazzi.
Sorvegliato speciale anche il Lago Maggiore, che potrebbe esondare a Verbania. Nel Pinerolese cresce in maniera significativa il Chisone. In provincia di Cuneo, è vicinissimo alla piena straordinaria il torrente Ghiandone, che in alcuni punti potrebbe esondare.
I dati Arpa: nelle ultime 12 ore sono caduti 160 mm d’acqua a Piano Audi e 140 mm a Varisella, nel Torinese, 108 mm a Camparient nel Biellese e 87 mm a Barge, nel Cuneese. A Borgosesia il fiume Sesia ha superato il livello di guardia come il fiume Po a Moncalieri, nel torinese. E, sempre nel torinese,  i fiumi Orco a San Benigno e Pellice a Villafranca Piemonte hanno raggiunto i livelli di guardia. (altro…)

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Agenzia spaziale italiana, il governo revoca l’incarico al presidente

martedì, Novembre 6th, 2018

Roma, 6 novembre 2018 – Il governo revoca l’incarico al presidente dell’Agenzia spaziale italiana con effetto immediato. E’ stato lo stesso presidente Roberto Battiston ad annunciarlo in un tweet, spiegando di aver ricevuto “a sorpresa” la comunicazione dal ministro della Ricerca Marco Bussetti. “È il primo spoil system di un ente di ricerca”, scrive Battiston che ringrazia “le migliaia di persone con cui ho condiviso quattro anni fantastici di spazio Italiano”.

 

LE CRITICITA’ SECONDO IL MIUR – Alla base della decisione – riferiscono le agenzie di stampa – ci sarebbe una verifica formale relativa alle modalità in cui è avvenuta la nomina. A quanto si apprende, il cambio al vertice dell’Agenzia spaziale italiana è stato deciso all’esito di un’attenta verifica sull’attività svolta dall’ASI negli ultimi mesi e in attuazione di vigenti norme di legge. Fonti Miur fanno notare che la nomina di Battiston era stata firmata dal ministro Fedeli lo scorso 7 maggio, con un governo che aveva perso la fiducia degli italiani alle elezioni del 4 marzo e agiva in ordinaria amministrazione. (altro…)

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Ossa in Nunziatura, il medico legale allontana lʼipotesi Orlandi: “Forse di donna 25-35 anni” | Recuperati altri resti

martedì, Novembre 6th, 2018

Potrebbero essere di una donna fra i 25 e 35 anni i resti trovati una settimana fa nella sede della Nunziatura Vaticana. Lo dice Giovanni Arcudi, direttore della Medicina Legale dell’università di Tor Vergata, presente in qualità di perito nominato dal Vaticano per il caso Emanuela Orlandi. Nel frattempo un nuovo sopralluogo della polizia scientifica ha portato alla luce altri frammenti di ossa che saranno esaminati per arrivare a dare le prime risposte.

Il dottor Arcudi ha precisato: “In questo momento non posso confermare l’età o il sesso prima di avere i risultati dei test di laboratorio ma la prima impressione, basata sull’esame di alcune strutture ossee è che si tratti di ossa di una donna intorno ai trent’anni, non di una adolescente”.

Legale Orlandi: “Aspettiamo l’esito del Dna” – “Per la famiglia non cambia nulla. Non sappiamo se Emanuela è morta e se è morta non sappiamo quando. Quindi aspettiamo l’esito del Dna”. Lo afferma l’avvocato Laura Sgrò, che rappresenta la famiglia Orlandi. (altro…)

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