Archive for Novembre, 2018

Beethoven, la Quinta Sinfonia mai vista: la versione animata è un capolavoro

lunedì, Novembre 5th, 2018

Un viaggio nella partitura della Quinta Sinfonia di Beethoven, seguendo le note sullo spartito attraverso i protagonisti in slittino. E’ l’animazione, realizzata interamente a mano, pubblicata su YouTube dal canale DoodleChaos. ”Ci ho messo tre mesi”, ha spiegato Mark Robbins, l’autore del video, che ha utilizzato l’applicazione online Line Rider. (altro…)

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Ipotesi stralcio sulla prescrizione. Salvini: dl sicurezza o tutti a casa

lunedì, Novembre 5th, 2018
Francesco Grignetti, Ilario lombardo
roma

Sarà una settimana di discussioni nella maggioranza giallo-verde. E se mai ci sarà una soluzione, non verrà presto. I due vicepremier, infatti, sono all’estero: Luigi Di Maio è in Cina, Matteo Salvini in Ghana. Missioni ufficiali, e strategiche, in rappresentanza dei rispettivi ministeri. Partendo, però, si sono lasciati dietro una scia di recriminazioni contrapposte. E di sospetti: Salvini tornerà a precipizio già martedì, imponendosi una maratona di volo, pur di monitorare di persona che il decreto Sicurezza sia votato al Senato. «Speriamo che non facciano scherzetti, sennò cade il governo», ha detto salutando i suoi. È meno preoccupato di possibili ritorsioni sulla legittima difesa. «È questione ancora lontana. Poi vedremo».

Ma è la questione della prescrizione, imposta con un blitz che porta la firma del ministro Alfonso Bonafede, che si sta rivelando essere una bomba atomica nei rapporti tra gli alleati. Apparentemente è muro contro muro. Non bastasse l’altolà lanciato sabato dal ministro e avvocato Giulia Bongiorno, ieri anche Salvini ha sbarrato la strada: «La riforma della giustizia – ha detto – c’è nel programma, ma non si fa a colpi di emendamenti. Con corrotti e corruttori andrei giù con il martello pneumatico, ma valutiamo bene il fatto che i processi non vadano avanti dieci anni perché indegno di un Paese civile».

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Maltempo, tra i resistenti del Bellunese: «Che rovina, senza turisti siamo finiti»

lunedì, Novembre 5th, 2018

Maltempo, tra i resistenti del Bellunese: «Che rovina, senza turisti siamo finiti»

La jeep del soccorso alpino procede lenta, schiva sassi, aggira cumuli di terra, passa sotto tronchi spezzati e sporgenti. Alla guida c’è Geremia Pellegrini, 68 anni e un passato da infermiere. Conosce come le sue tasche la vallata del torrente Cordevole, eppure ci sono moltissimi scorci che ora gli sembrano diversi. Al suo amico e ortopedico in pensione Massimo Costa — che con lui condivide il tempo da volontario del soccorso alpino — Geremia indica un punto, poi un altro, un altro ancora. «Prima non si vedeva», dice ogni volta. «Prima», cioè fino a una settimana fa, il verde degli alberi nascondeva frazioni intere, vecchi casolari, pareti di roccia, caseggiati, tratti di strada. Adesso che centinaia di migliaia di piante non sono più al loro posto è come se la gente della valle vedesse un panorama nuovo, diverso. (altro…)

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Da Sarno a Palermo, ventʼanni di catastrofi tra alluvioni e frane

lunedì, Novembre 5th, 2018

Quella di Casteldaccia, nel Palermitano, dove 9 persone sono morte in una villa sommersa dall’acqua e dal fango del fiume Milicia, è solo l’ultima di una serie di tragedie che sempre più spesso colpiscono l’Italia. La causa è il maltempo, i cui effetti sono però amplificati da un dissesto idrogeologico che rende il territorio più fragile. Ecco quali sono state le principali catastrofi begli ultimi 20 anni.

Alluvioni e frane, i precedenti più catastrofici

5 maggio 1998 – Interi quartieri cancellati da tonnellate di fango, una marea nera che ha travolto case e persone scendendo a valle dalla montagna sotto l’azione della pioggia: un incubo che a Sarno provoca 137 morti (oltre ad altre 11 vittime nella vicina Quindici e 5 a Siano). . (altro…)

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Ricordatevi che qui si è fatta l’Italia

domenica, Novembre 4th, 2018

«Situazione apocalittica», dice il capo della Protezione civile, uno non certo facile a impressionarsi.

E dire che cent’anni fa, esattamente come oggi ed esattamente in queste terre venete oggi martoriate, i nostri soldati innalzavano definitivamente e irreversibilmente il tricolore come simbolo di vittoria e di unità nazionale. Era il 4 novembre 1918, un lunedì, e a Vittorio Veneto, dopo l’ennesima battaglia contro gli austroungarici finiva la Prima guerra mondiale. Oggi, da queste parti, c’è poca voglia di festeggiare. L’apocalisse non ha più i rumori dei cannoni nemici ma quello della natura violenta e ingrata. Certo, ingrata. Perché se c’è una comunità che la natura l’ha protetta e coccolata, se c’è un popolo orgogliosamente radicato alla sua terra, è questa gente che cent’anni fa fece l’Italia ma che dell’Italia non si è mai fidata fino in fondo. E non a torto. «Siamo in ginocchio», ha detto il governatore Zaia – uno dei migliori amministratori in circolazione – ed è la pura verità, anche se va declinata. I veneti, la storia insegna, non si vergognano di stare in ginocchio, ma solo davanti a Dio. (altro…)

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Casteldaccia, il sindaco: “Quella casa doveva essere demolita”

domenica, Novembre 4th, 2018

La villetta a pochi passi dal fiume Milicia in cui sono morte 9 persone doveva essere demolita anni fa. Quello che finora era solo un sospetto è stato confermato dal sindaco di Casteldaccia (Palermo).

“La casa travolta dal fiume era abusiva e dal 2008 pendeva un ordine di demolizione del Comune che è stato impugnato dai proprietari dell’immobile davanti al Tar”, sostiene secondo Repubblica il primo cittadino Giovanni Di Giacinto, “Da quanto ci risulta ancora il tribunale amministrativo non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile”. (altro…)

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Mi costituisco: “Io sono un fascista”. Lo ha detto la Murgia

domenica, Novembre 4th, 2018

Mi costituisco: sono fascista. Le forze dell’ordine chiamino pure la segreteria del Giornale che darà loro i miei estremi. Tra l’altro abito a Milano, quindi ci mettono un attimo a tradurmi in piazzale Loreto.

Sono fascista a mia insaputa. D’altronde c’è chi aveva le case a sua insaputa, figurarsi se io non posso avere il cuore nero, a mia insaputa. Sono fascista al 54,5 per cento, lo so con precisione, perché me lo ha detto la Murgia. Michela Murgia, la scrittrice che con la scusa di andare in tv a smarchettare i suoi libri propala tonnellate di buonismo. Spettacolo al contempo disgustoso ed esilarante. La Murgia, essendo di professione denunciatrice di fascismi (con un lievissimo ritardo di 73 anni), vede ovunque camicie nere e fasci littori. Ha così paura di rimanere senza lavoro – cioè senza camerati – che si è anche premurata di dare alle stampe un libro dal titolo chiarissimo: «Istruzioni per diventare fascista». (altro…)

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Prescrizione, Salvini ai grillini: “Non possiamo cambiarla così”

domenica, Novembre 4th, 2018

Matteo Salvini avverte il Movimento Cinque Stelle: “La prescrizione non si cambia così”.

Dopo le polemiche innescate dal botta e risposta tra il ministro Bongiorno e il ministro Bonafede, adesso è il leader della Lega a rompere il silenzio su un fronte così delicato come quello della giustizia. In un’intervista al Corriere, il vicepremier spiega la sua posizione: “Quello che firmo io mantengo, gli impegni che prendo li rispetto. La riforma della giustizia e anche della prescrizione sono nel contratto di governo e li faremo. Però, la giustizia è affare delicatissimo: se ci si mette mano, bisogna farlo bene”. Poi spiega le sue perplessità sulla proposta dei Cinque Stelle: “Io sono d’accordo sul fatto che i processi debbano avere una fine e sono d’accordo sul fatto che non possano essere prescritti quelli di chi ha i soldi. Io dico: riformiamo la prescrizione, ma facciamolo in maniera efficace. Non necessariamente un emendamento presentato dalla sera alla mattina è il modo migliore”. A questo punto parla del suo rapporto con l’alleato di governo, il Movimento Cinque Stelle guidato da Di Maio: “Gli obiettivi miei, di Di Maio e di Bonafede sono gli stessi. E nessuno deve avere dubbi: il contratto è sacro, e vale per tutto quello che contiene, dal reddito di cittadinanza alla Fornero all’esame costi-benefici per le grandi opere”. (altro…)

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Manovra, i conti non tornano: così lo spread si mangia la crescita immaginata dal governo

domenica, Novembre 4th, 2018

di MAURIZIO RICCI

Mai sentito parlare di “stimolo fiscale recessivo”? Sembra un ossimoro, invece è l’ultima sorpresa recapitata dalla Manovra del Popolo, a causa della spirale dello spread. Secondo il governatore della Banca d’Italia, Visco, la bolletta di uno spread che resta ai livelli attuali (300 punti) è di 40 miliardi di euro in tre anni: 5 subito, nel 2019, che diventano altri 12 nel 2020 e si sommano ai 22 del 2021. Ma questa zavorra sul debito pubblico è solo una parte degli effetti della differenza nei rendimenti fra il Bund tedesco e il Btp italiano. E, tutta insieme, la storia dello spread è sufficiente a mandare all’inferno la Finanziaria 2019. Chi si è messo a far di conto è giunto, infatti, alla conclusione che, se il costo del debito pubblico non cala in fretta, anche nell’ipotesi più benevola – e cioè che il governo riesca davvero a mettere al lavoro i meccanismi pensati per i rilancio dell’economia (consumi, investimenti) – la manovra non solo non darà lo sviluppo dell’economia che è stato promesso e che è alla base di tutta la strategia, ma si tradurrà, invece, in una contrazione: nel 2019, il Pil nazionale segnerebbe quasi un meno 0,1 per cento, invece del più 1,5 promesso. Un risultato sorprendente, eccezionale ed inedito, a cui gli esperti hanno anche dato un nome: quello italiano sarebbe, infatti, il primo caso di “espansione recessiva”. (altro…)

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Il 4 novembre, a 100 anni dalla fine della Grande Guerra. L’omaggio di Mattarella

domenica, Novembre 4th, 2018

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio questa mattina al Milite Ignoto all’Altare della Patria, deponendo una corona d’alloro e aprendo la giornata di celebrazioni per la Festa delle Forze Armate che quest’anno coincide con il centenario dell’armistizio con gli austriaci che ha messo fine alla Grande Guerra.

Mattarella era accompagnato dal premier, Giuseppe Conte, dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, dai presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, gnerale Claudio Graziano.

A tributare gli onori al Capo dello Stato, una Brigata di formazione interforze schierata in Piazza Venezia e il canto dell’inno di Mameli. Dopo la deposizione della corona d’alloro e il minuto di raccoglimento, le Frecce Tricolori hanno sorvolato i Fori imperiali colorando di verde, bianco e rosso il cielo con il tradizionale colpo d’occhio. A volare sopra l’Altare della Patria, per rendere omaggio, anche cinque elicotteri di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza.

Il presidente della Repubblica arriverà alle 10.40 presso il Sacrario Militare dei Caduti della Prima Guerra Mondiale di Redipuglia, accompagnato dal ministro della Difesa e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa per deporre una corona di alloro in ricordo dei Caduti. (altro…)

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