Archive for Novembre, 2018

Migranti, Salvini: “Se ci prendono in giro, pronti a bloccare i bilanci Ue”

domenica, Novembre 11th, 2018
“Abbiamo dimostrato che sappiamo difendere i confini e dimostreremo che eventualmente possiamo anche bloccare bilanci e attività europee fino  a che l’Europa e qualche Paese continuerà a prendere in giro gli italiani”. A dirlo è il ministro dell’Interno Matteo Salvini, a margine di Eicma, il salone del ciclo e motociclo in corso alla Fiera di Rho, rispondendo a una domanda sulle polemiche di questi giorni con Malta sull’arrivo delle navi  di migranti. Ieri il capo del Viminale ha avuto infatti un duro scontro con il governo di Malta.

Migranti, Salvini: “Se l’Europa ci prende in giro, pronti a bloccare bilanci e attività Ue”

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Sindaci, giudici e libertà

domenica, Novembre 11th, 2018

Lucia Annunziata Direttore, Huffpost Italia

Congratulazioni alla sindaca Virginia Raggi per la sua assoluzione. È sempre una ottima notizia per i cittadini sapere di essere governati da un politico impeccabile.

Congratulazioni anche ai giudici della Procura della Capitale perché la velocità e la equanimità del loro giudizio ha impedito di creare un nuovo percorso giudiziario di polemiche dentro questo paese che ne ha fin troppi. Una condanna avrebbe avviato una contesa politica inquinata dal più vecchio sospetto di ogni azione in Italia – l’uso della giustizia ad orologeria.

A Roma, insomma, oggi si è affermato un principio di giustezza (oltre che di giustizia) in base al quale gli amministratori si giudicano per quello che fanno.

Una buona notizia che libera un po’ tutti.

Libera intanto Virginia Raggi. Senza il peso di questa inchiesta che ha certamente pesato sui suoi umori e sulle sue prospettive di vita politica, il sindaco oggi potrà dunque finalmente rispondere ai suoi cittadini, che, cocciuti loro, continuano a bestemmiare contro le buche, i disservizi, la pessima qualità di vita e la destabilizzazione strisciante della città. E per identico verso, la “liberazione” del Sindaco di Roma forse incoraggerà altri sindaci sotto assedio, come oggi nella città di Torino, o i tanti ministri che non hanno tenuto fede alle loro stesse promesse, a rispondere dei loro doveri e delle loro mancanze senza riversare su chi gliene chiede conto accuse di complotti, collusioni con le elite e il grande capitale. Borsette e cagnolini inclusi.

Congratulazioni, dunque, anche a tutti i cittadini che a oggi, forse, possono tornare a mugugnare come è diritto e ruolo dei cittadini fare.

Gli unici che perdono in questa partita, ahi noi, sono i soliti giornalisti. Corrotti pennivendoli, puttane, addirittura. (altro…)

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Renzi placa i suoi «Voglio battere Lega e 5 Stelle, non Zingaretti»

domenica, Novembre 11th, 2018

Alla fine è toccato a Matteo Renzi fermare le fughe in avanti dei suoi fedelissimi, riuniti a Salsomaggiore per capire dove, e come, andare. L’ex sottosegretario Sandro Gozi, che ieri mattina durante il conclave a porte chiuse lo ha detto senza giri di parole: «Non sono convinto che il Pd di Zingaretti possa essere il mio partito». O l’ex viceministro Teresa Bellanova, per cui «l’unità del partito non si costruisce nascondendo le cose sotto il tappeto». L’ex premier non è certo un tipo che si nasconde, ma ai quasi quattrocento fedelissimi arrivati per sfogarsi e ascoltarlo ha fatto capire che no, non ci sarà un partito di Renzi. Almeno non adesso. E che lui non si accontenterà però di un ruolo da comprimario.

«Non sarò mai il capo di una corrente, né di nessuna area. Non mi ritengo uno che può rappresentare la parte di un partito, che per me è un mezzo e non un fine», esordisce dal palco l’ex premier. «Non sono cresciuto con il sogno della Ditta. E guardate che quelli cresciuti con quel sogno, o almeno parte di costoro — aggiunge incassando il primo applauso — hanno ritenuto prioritario perdere il Paese pur di riprendersi la Ditta». Molte facce in platea sembrano deluse, qualcuno bisbiglia: «Ma allora che ci facciamo qua?». Il messaggio non è rivolto solo a loro ed è racchiuso tutto nella citazione di Frank Sinatra, «il meglio deve ancora venire», che chiude un intervento lungo e appassionato (Renzi si scalda quando attacca il governo sul decreto Genova, «Incapaci!», e quando risponde a Rocco Casalino che lo accusa di strumentalizzare la nipote down, «Vergogna!»). (altro…)

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I numeri non dicono bugie

domenica, Novembre 11th, 2018

Il motivo per cui il governo giallo-verde e la Commissione europea (con l’appoggio di 18 sui 19 Paesi dell’eurozona) hanno idee tanto diverse sulla nostra Legge di bilancio è semplice. Roma ritiene che un aumento dei trasferimenti dello Stato ai cittadini (9 miliardi per il reddito di cittadinanza e 7 per abbassare l’età minima della pensione) e la minuscola riduzione di imposte (meno di 2 miliardi) daranno un forte impulso alla crescita, facendola salire dall’1,2 per cento previsto per quest’anno all’1,5 l’anno prossimo e 1,6 nel 2020. Bruxelles pensa invece che questi provvedimenti potrebbero addirittura rallentare la crescita.

Chi ha ragione? Il numero chiave è quello che gli economisti chiamano il «moltiplicatore della spesa». Ovvero, per un euro di maggior spesa pubblica di quanto «si moltiplica», cioè aumenta il Pil? La risposta ovviamente dipende da molti fattori: di quale spesa si tratta, quali sono i livelli iniziali di spesa, debito e pressione fiscale; dipende anche da come reagisce la banca centrale. Molti economisti hanno cercato di misurare questo moltiplicatore in tanti modi diversi e usando dati recenti. Questo è importante perché in molti Paesi spesa e tasse sono oggi pari a circa la metà del Pil, non il 20 per cento come ai tempi di Keynes. Una delle riviste ufficiali dell’American Economic Association(il Journal of Economic Perspectives) sta per pubblicare una rassegna degli studi degli ultimi decenni su questo punto. (altro…)

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Tria “chiama” Bankitalia. Disgelo sulla manovra per non restare isolato

domenica, Novembre 11th, 2018

Un segnale tranquillizzante al mondo politico e a quello finanziario. Al termine della lettura annuale organizzata ieri a Bologna dal Mulino, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, si sono intrattenuti conversando per circa mezz’ora.

«Scambiamo informazioni – ha detto il titolare del Tesoro – parliamo sempre ogni giorno, non solo qui». Una precisazione necessaria dopo le tensioni tra Via XX Settembre e Palazzo Koch rese più evidenti dall’audizione molto critica sulla manovra del vicedirettore generale, Luigi Federico Signorini venerdì scorso.

Non è un mistero che Palazzo Koch valuti negativamente l’ostinazione con la quale il governo continua a insistere su due provvedimenti molto costosi come il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni senza fare alcunché per rassicurare i mercati e accettando, di fatto, di sobbarcarsi il maggior costo del debito causato dall’impennata dello spread. Una visione condivisa dal governatore Ignazio Visco con il presidente della Bce e suo predecessore Mario Draghi che ha esternato tali perplessità nell’ultima riunione dell’Eurogruppo lasciando solo Tria dinanzi agli accusatori. (altro…)

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Libia, l’Ue appoggia l’Italia Merkel e Macron nell’angolo

domenica, Novembre 11th, 2018

La notizia è che anche l’alto rappresentante della politica estera europea, Federica Mogherini, sarà a Palermo in occasione del vertice sulla Libia che inizia lunedì. Non è affatto una novità scontata. Bruxelles ha tenuto un profilo molto basso in questi mesi sull’iniziativa italiana. La diplomazia comunitaria certamente ha risentito e risente ancora adesso del derby interno tutto europeo tra Italia e Francia per avere il primato sulla Libia. Qualsiasi fuga in avanti della stessa Mogherini, da questo punto di vista, avrebbe portato in un senso o nell’altro a reciproche accuse di “invasioni” di campo. Dopo il diniego di Macron e Merkel a partecipare al vertice di Palermo, unito al fatto che da Usa e Russia non arriveranno i tanto attesi “big” della politica, la presenza dell’alto rappresentante Ue appare come una boccata d’ossigeno per la diplomazia italiana.

Il sostegno a metà dell’Europa

Se dunque le istituzioni comunitarie danno il disco verde all’iniziativa di Palermo, è l’Europa in quanto continente invece che fatica a trovare unità. L’Italia negli ultimi giorni sulla sponda europea ha trovato più ostacoli che alleati. Non è passato in sordina l’improvviso forfait della Merkel: se da un lato è vero che la Germania in Libia ha un ruolo certamente più defilato di altri attori internazionali, dall’altro però è pur vero che la cancelliera tedesca è stata tra le prime a dare conferma della sua presenza in Sicilia. Il diniego inaspettato è un segnale politico non indifferente e che, di certo, non ha aiutato l’Italia nel momento in cui era concreto il rischio flop della conferenza. (altro…)

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Guerra nel governo: Salvini prova a sfruttare le difficoltà di Di Maio

domenica, Novembre 11th, 2018

I Cinque stelle, da Di Maio a Di Battista (ancora in vacanza sulle coste sudamericane) si buttano a corpo morto sull’assoluzione della sindaca Raggi, tra celebrazioni e insulti ai giornalisti «puttane», rei di aver raccontato il processo.

Ma è soprattutto una affannosa manovra diversiva, mirata a distogliere l’attenzione da un’altra città a guida (si fa per dire) grillina: da quella Torino dove ieri sono andate in scena la rivolta beneducata contro la filosofia del «no tutto» dei pentastellati, la difesa di sviluppo e grandi opere e la frattura sempre più visibile dentro la maggioranza di governo. Dopo molte incertezze, la Lega di Salvini ha annusato l’aria, ha compreso che il dissenso contro la paralisi generata dal governo si allarga e – all’ultimo istante, venerdì sera – ha deciso di mettere anche il proprio cappello sulla piazza anti-Appendino e pro-Tav di Torino. Così, nella folla di piazza Castello c’era anche una delegazione di parlamentari piemontesi del Carroccio, fianco a fianco con gli esponenti del Pd e di Forza Italia, che da subito avevano appoggiato la mobilitazione. E Salvini, che pure in passato aveva provato ad accarezzare il pelo dei vari movimenti «noisti», ieri ha tagliato corto: certo, nel «contratto» di governo c’è «l’analisi dei costi-benefici, e aspettiamo i risultati», ma «io sono convinto che un’opera cominciata è sempre meglio finirla». La Tav va fatta, insomma. Poi ha benedetto i manifestanti: «È sempre bello quando c’è la gente che scende in piazza e si dedica alla comunità». (altro…)

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Il cortocircuito del Carroccio che manifesta contro l’alleato

domenica, Novembre 11th, 2018

Roma – Il caso Tav rischia di far male al governo Conte. Innescando un pericoloso cortocircuito tra Lega e M5s.

È come vedere una gamba della maggioranza che prende a calci l’altra. Ieri in piazza Castello a Torino, dove si è riunito il fronte dei sostenitori dell’Alta velocità, sembrava assistere a un film già visto nel 2007 a Roma. Quando leader e ministri della sinistra scesero in strada per manifestare contro il governo Prodi di cui ne facevano parte. A Torino non sono andati in piazza i ministri leghisti ma lo ha fatto una fetta importante di amministratori e militanti del Carroccio piemontese. Il nodo Tav può far male non solo all’esecutivo ma anche alla Lega, aprendo una frattura tra territorio e vertici. Tra Carroccio di governo e base. E soprattutto rischia di erodere il consenso leghista in quella parte di elettorato, che riunisce imprese e piccoli commercianti, che chiede il completamento della linea dell’Alta velocità Torino-Lione. Per il Piemonte l’opera è fondamentale. (altro…)

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Via ogni alibi, i Cinquestelle dimostrino di saper governare

domenica, Novembre 11th, 2018

ENRICO BELLAVIA

La scomposta canea contro i giornalisti come unica reazione all’assoluzione di Virginia Raggi, qualifica un vuoto politico che persiste e che ha rappresentato la cifra di questi primi due anni.

L’assoluzione lascia intatto il cuore del problema: l’incapacità dei Cinquestelle romani di esprimere una classe dirigente in grado di supportare la sindaca fin dall’insediamento nella stanza dei bottoni. Raggi e i suoi assessori hanno dovuto fidarsi della lealtà ostentata da Raffaele Marra, non interrogandosi a sufficienza sui suoi trascorsi e sulla sue rete di relazioni che gli è valsa una accusa di corruzione.

Gli uomini e le donne scelte in autonomia si sono rivelati, al meglio, inadeguati al ruolo e la girandola di componenti della giunta e di amministratori delle partecipate è lì a raccontarlo.

E non ha funzionato neppure quando, di commissariamento in commissariamento funzionale, è stata la Casaleggio Associati a fornire nomi e curricula. Valga per tutti l’esempio di Luca Lanzalone.

L’assoluzione cancella l’esistenza della volontà di commettere un reato ma non è, come si vuol far passare, un gigantesco colpo di spugna su errori, inadempienze, macroscopici azzardi che pur non avendo nulla di penalmente rilevante non sono per questo automaticamente liberi da sanzioni politiche. (altro…)

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Raggi assolta, Giannini: “La subcultura sfascista di Di Maio e Di Battista che mina la democrazia”

domenica, Novembre 11th, 2018

REPTV

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