Archive for Novembre, 2018
Sindaci, giudici e libertà
domenica, Novembre 11th, 2018
Congratulazioni alla sindaca Virginia Raggi per la sua assoluzione. È sempre una ottima notizia per i cittadini sapere di essere governati da un politico impeccabile.
Congratulazioni anche ai giudici della Procura della Capitale perché la velocità e la equanimità del loro giudizio ha impedito di creare un nuovo percorso giudiziario di polemiche dentro questo paese che ne ha fin troppi. Una condanna avrebbe avviato una contesa politica inquinata dal più vecchio sospetto di ogni azione in Italia – l’uso della giustizia ad orologeria.
A Roma, insomma, oggi si è affermato un principio di giustezza (oltre che di giustizia) in base al quale gli amministratori si giudicano per quello che fanno.
Una buona notizia che libera un po’ tutti.
Libera intanto Virginia Raggi. Senza il peso di questa inchiesta che ha certamente pesato sui suoi umori e sulle sue prospettive di vita politica, il sindaco oggi potrà dunque finalmente rispondere ai suoi cittadini, che, cocciuti loro, continuano a bestemmiare contro le buche, i disservizi, la pessima qualità di vita e la destabilizzazione strisciante della città. E per identico verso, la “liberazione” del Sindaco di Roma forse incoraggerà altri sindaci sotto assedio, come oggi nella città di Torino, o i tanti ministri che non hanno tenuto fede alle loro stesse promesse, a rispondere dei loro doveri e delle loro mancanze senza riversare su chi gliene chiede conto accuse di complotti, collusioni con le elite e il grande capitale. Borsette e cagnolini inclusi.
Congratulazioni, dunque, anche a tutti i cittadini che a oggi, forse, possono tornare a mugugnare come è diritto e ruolo dei cittadini fare.
Gli unici che perdono in questa partita, ahi noi, sono i soliti giornalisti. Corrotti pennivendoli, puttane, addirittura. (altro…)
Renzi placa i suoi «Voglio battere Lega e 5 Stelle, non Zingaretti»
domenica, Novembre 11th, 2018I numeri non dicono bugie
domenica, Novembre 11th, 2018Il motivo per cui il governo giallo-verde e la Commissione europea (con l’appoggio di 18 sui 19 Paesi dell’eurozona) hanno idee tanto diverse sulla nostra Legge di bilancio è semplice. Roma ritiene che un aumento dei trasferimenti dello Stato ai cittadini (9 miliardi per il reddito di cittadinanza e 7 per abbassare l’età minima della pensione) e la minuscola riduzione di imposte (meno di 2 miliardi) daranno un forte impulso alla crescita, facendola salire dall’1,2 per cento previsto per quest’anno all’1,5 l’anno prossimo e 1,6 nel 2020. Bruxelles pensa invece che questi provvedimenti potrebbero addirittura rallentare la crescita.
Chi ha ragione? Il numero chiave è quello che gli economisti chiamano il «moltiplicatore della spesa». Ovvero, per un euro di maggior spesa pubblica di quanto «si moltiplica», cioè aumenta il Pil? La risposta ovviamente dipende da molti fattori: di quale spesa si tratta, quali sono i livelli iniziali di spesa, debito e pressione fiscale; dipende anche da come reagisce la banca centrale. Molti economisti hanno cercato di misurare questo moltiplicatore in tanti modi diversi e usando dati recenti. Questo è importante perché in molti Paesi spesa e tasse sono oggi pari a circa la metà del Pil, non il 20 per cento come ai tempi di Keynes. Una delle riviste ufficiali dell’American Economic Association(il Journal of Economic Perspectives) sta per pubblicare una rassegna degli studi degli ultimi decenni su questo punto. (altro…)
Tria “chiama” Bankitalia. Disgelo sulla manovra per non restare isolato
domenica, Novembre 11th, 2018Libia, l’Ue appoggia l’Italia Merkel e Macron nell’angolo
domenica, Novembre 11th, 2018La notizia è che anche l’alto rappresentante della politica estera europea, Federica Mogherini, sarà a Palermo in occasione del vertice sulla Libia che inizia lunedì. Non è affatto una novità scontata. Bruxelles ha tenuto un profilo molto basso in questi mesi sull’iniziativa italiana. La diplomazia comunitaria certamente ha risentito e risente ancora adesso del derby interno tutto europeo tra Italia e Francia per avere il primato sulla Libia. Qualsiasi fuga in avanti della stessa Mogherini, da questo punto di vista, avrebbe portato in un senso o nell’altro a reciproche accuse di “invasioni” di campo. Dopo il diniego di Macron e Merkel a partecipare al vertice di Palermo, unito al fatto che da Usa e Russia non arriveranno i tanto attesi “big” della politica, la presenza dell’alto rappresentante Ue appare come una boccata d’ossigeno per la diplomazia italiana.
Il sostegno a metà dell’Europa
Se dunque le istituzioni comunitarie danno il disco verde all’iniziativa di Palermo, è l’Europa in quanto continente invece che fatica a trovare unità. L’Italia negli ultimi giorni sulla sponda europea ha trovato più ostacoli che alleati. Non è passato in sordina l’improvviso forfait della Merkel: se da un lato è vero che la Germania in Libia ha un ruolo certamente più defilato di altri attori internazionali, dall’altro però è pur vero che la cancelliera tedesca è stata tra le prime a dare conferma della sua presenza in Sicilia. Il diniego inaspettato è un segnale politico non indifferente e che, di certo, non ha aiutato l’Italia nel momento in cui era concreto il rischio flop della conferenza. (altro…)
Guerra nel governo: Salvini prova a sfruttare le difficoltà di Di Maio
domenica, Novembre 11th, 2018Il cortocircuito del Carroccio che manifesta contro l’alleato
domenica, Novembre 11th, 2018Via ogni alibi, i Cinquestelle dimostrino di saper governare
domenica, Novembre 11th, 2018ENRICO BELLAVIA
La scomposta canea contro i giornalisti come unica reazione all’assoluzione di Virginia Raggi, qualifica un vuoto politico che persiste e che ha rappresentato la cifra di questi primi due anni.
L’assoluzione lascia intatto il cuore del problema: l’incapacità dei Cinquestelle romani di esprimere una classe dirigente in grado di supportare la sindaca fin dall’insediamento nella stanza dei bottoni. Raggi e i suoi assessori hanno dovuto fidarsi della lealtà ostentata da Raffaele Marra, non interrogandosi a sufficienza sui suoi trascorsi e sulla sue rete di relazioni che gli è valsa una accusa di corruzione.
Gli uomini e le donne scelte in autonomia si sono rivelati, al meglio, inadeguati al ruolo e la girandola di componenti della giunta e di amministratori delle partecipate è lì a raccontarlo.
E non ha funzionato neppure quando, di commissariamento in commissariamento funzionale, è stata la Casaleggio Associati a fornire nomi e curricula. Valga per tutti l’esempio di Luca Lanzalone.
L’assoluzione cancella l’esistenza della volontà di commettere un reato ma non è, come si vuol far passare, un gigantesco colpo di spugna su errori, inadempienze, macroscopici azzardi che pur non avendo nulla di penalmente rilevante non sono per questo automaticamente liberi da sanzioni politiche. (altro…)
Raggi assolta, Giannini: “La subcultura sfascista di Di Maio e Di Battista che mina la democrazia”
domenica, Novembre 11th, 2018REPTV