Archive for Gennaio 14th, 2019

COMUNICATO STAMPA : IL LICEO SCIENTIFICO CELEBRA IL GIORNO DELLA MEMORIA IN RICORDO DELLA FAMIGLIA GRAUER, ARRESTATA A LANCIANO E DEPORTATA AD AUSCHWITZ

lunedì, Gennaio 14th, 2019

Mercoledì 16 gennaio l’iniziativa con la posa delle “Pietre di inciampo” a largo San Giovanni

LANCIANO (14 gennaio 2019). Proseguono le iniziative del Liceo Scientifico G. Galilei di Lanciano in occasione del suo cinquantesimo anniversario. Mercoledì 16 gennaio 2019 è in programma una giornata dal titolo “Le Pietre di inciampo e la famiglia Grauer”, inserita nell’ambito delle manifestazioni per il Giorno della Memoria.

L’iniziativa è in ricordo della Famiglia Grauer, arrestata a Lanciano e deportata ad Auschwitz. Nel 1943, Samuel Grauer con la moglie Rosa, il primogenito Marco, 3 anni, e Tito, di appena un anno, furono arrestati a Lanciano. Cominciò il loro calvario con la detenzione a Chieti, L’Aquila, Firenze e Milano. Il 30 gennaio 1944 furono messi su un convoglio ferroviario e il 6 febbraio giunsero ad Auschwitz.

Studenti e docenti si ritroveranno in due distinti momenti, entrambi aperti a tutta la cittadinanza.

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COMUNICATO STAMPA: IL DIFENSORE CIVICO PRESSO LA COMUNITÀ

lunedì, Gennaio 14th, 2019

Torna il Difensore Civico dopo la pausa natalizia. Domani 15 gennaio sarà presente  presso la sede della Comunità della Vallagarina in via Tommaseo a Rovereto dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 15,30.

Ricordiamo che dal 2009 il Difensore civico svolge anche compiti in materia di infanzia e adolescenza, rivestendo il ruolo di Garante dei Minori per la Provincia autonoma di Trento, tutelando i diritti e gli interessi dei minori sanciti dall’ordinamento internazionale, europeo, statale e provinciale. Il Difensore civico, in questa sua veste, svolge le sue funzioni favorendo il coinvolgimento delle famiglie interessate e valorizzando, se possibile, le decisioni del minore stesso, in un contesto di tutela della dignità umana.

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Cesare Battisti in Italia, Giannini: “La parata di regime che non scattò per Megalizzi”

lunedì, Gennaio 14th, 2019

È un “giorno importante” quello in cui una terrorista come Cesare Battisti viene assicurato alla giustizia italiana. Un mese fa moriva a Strasburgo per mano di tutt’altro terrorismo Antonio Megalizzi, innamorato dell’utopia di un’Europa unita.

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Battisti, Bonafede: “Sconterà l’ergastolo, non 30 anni”

lunedì, Gennaio 14th, 2019

“Riteniamo che verrà a scontare l’ergastolo”. Così il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, intervistato da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto a ‘Circo massimo’, in onda su Radio Capital. “Con questo rientro diretto in Italia – ha spiegato – viene meno l’accordo stipulato dal mio predecessore con il Brasile e che prevedeva l’estradizione a patto che Battisti non scontasse l’ergastolo ma 30 anni di carcere”

REP.IT

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Tangenti per velocizzare le pratiche edilizie: blitz all’Eur, arrestati quattro dipendenti comunali

lunedì, Gennaio 14th, 2019

Blitz della guardia  di Finanza al dipartimento Urbanistica all’Eur. I militari sono arrivati in mattinata, appena i dipendenti del Municipio hanno aperto gli uffici. Le fiamme gialle hanno chiuso al struttura al pubblico e hanno effettuato alcune perquisizioni negli uffici. 

Tre dipendenti di Roma capitale e uno della società «in house» Risorse per Roma Spa, tutti impiegati presso la direzione edilizia del Comune, del sono stati arrestati e messi ai domiciliari per corruzione dalla Guardia di finanza nell’ambito di un’indagine della Procura della Repubblica: Rocco Di Gironimo, 65 anni, Antonio Di Pietro, 63, 
Fabio Piccioni, 54 e Guido Federico, 65. Altre 9 persone, tra architetti, ingegneri e geometri, sono stati interdetti dall’esercizio della professione per un anno.

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Battisti in carcere a Oristano

lunedì, Gennaio 14th, 2019

Cesare Battisti è in Italia e già in cella a Oristano dove dovrà scontare la pena all’ergastolo. Arrestato domenica in Bolivia a Santa Cruz e subito espulso dal paese, l’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo è atterrato stamani alle 11.35 all’aeroporto romano di Ciampino dopo essere decollato ieri sera dal paese sudamericano. Battisti è sceso dal Falcon 900 che l’ha riportato in Italia dieci minuti dopo aver toccato terra circondato dai poliziotti. Testa alta, pizzetto, giubbotto marrone, senza manette ai polsi, Battisti è apparso tranquillo si è mostrato sorridente alle telecamere e non ha mai abbassato lo sguardo mentre procedeva scortato dagli agenti. Ad attendere l’arrivo di Battisti a Ciampino, con una folla di reporter, i ministri dell’Interno e della Giustizia, Matteo Salvini e Alfonso Bonafede.  APPROFONDIMENTI  

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Previsioni meteo, torna la neve copiosa sulle Alpi. E anche la pianura rischia

lunedì, Gennaio 14th, 2019

Milano, 14 gennaio 2019 – Tutti d’accordo gli esperti meteo: torneranno a breve pioggia e neve al Centro Nord, dopo molte settimana di siccità, fra l’altro alle prese con smog e blocchi del traffico (anche di diesel euro 4 ed euro 5). Tutto l’arco alpino quindi dovrebbe riguadagnare un paesaggio invernale nel giro di qualche giorno. Le tendenze per fine mese inoltre lasciano intravedere importanti sorprese. Ma andiamo per gradi.

NEVE COPIOSA SULLE ALPI – Le previsioni del tempo di IlMeteo.it dicono che dopo un temporaneo aumento della pressione atmosferica, il tempo subirà un importante cambiamento. Martedì e mercoledì l’aumento della pressione garantirà due giornate piuttosto soleggiate, da giovedì invece il tempo comincerà a mutare con il cambio di direzione dei venti che soffieranno dai quadranti meridionali. Nubi e piogge cominceranno a bagnare le regioni tirreniche centrali, in maniera sparsa il Nord e anche la Sicilia e i settori tirrenici. Venerdì la vera svolta: si formerà un vortice ciclonico nei pressi del mar Ligure, responsabile di una fase di maltempo al Centro Nord. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito, avverte che il 18 gennaio tornerà la neve copiosa su tutto l’arco alpino sopra i 6-800 metri, ma localmente potrebbe comparire anche sulla pianura lombarda, come a Milano. Accumuli importanti sulle Alpi dove si potranno depositare 20-30 centimetri di neve fresca, se non di più oltre i 1.200 metri. Temporali interesseranno la Toscana, il Lazio e piogge forti colpiranno il Nord Est. 

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“Delinquente, vigliacco”. Il ghigno di Battisti fa infuriare Salvini

lunedì, Gennaio 14th, 2019

Giuseppe De Lorenzo

Cesare Battisti scende dall’aereo senza manette ai polsi. Circondato dagli agenti della polizia, tenuto per le braccia, solca la scaletta del Falcon: dopo 37 anni torna in Italia e ora lo attende un ergastolo.

Al suo arrivo a Ciampino è presente una folla di cronisti. Sulla pista di atterraggio anche Matteo Salvini e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. “Un assassino comunista torna in galera”, esulta il titolare del Viminale. “Nessuno può sottrarsi alla giustizia italiana”, gli fa eco il grillino.

I due sono evidentemente contenti della soluzione di una vicenda che sembrava non potesse avere mai fine. In molti rimarcano i “meriti” della svolta politica introdotta da Bolsonaro in Brasile, svolta riconosciuta anche dai magistrati milanesi. “Se non c’era Bolsonaro poteva stare tranquillo in Brasile”, ha detto il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso. “Decisiva è stata la collaborazione con la polizia brasiliana, che ha attivato dei canali propri, e il risultato è arrivato con la collaborazione di tutti. Il nostro intervento è stato fondamentale, è stato un gioco di squadra con un ruolo molto importante della Digos di Milano. Dal punto di vista del lavoro siamo soddisfatti”.

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Cesare Battisti in Italia, cella a Rebibbia. Salvini col giubbotto della polizia: “Ora marcisca in galera”

lunedì, Gennaio 14th, 2019

roma

Cesare Battisti è atterrato all’aeroporto militare di Ciampino. L’ex terrorista catturato ieri in Bolivia è stato subito estradato in Italia. Finisce così la sua latitanza durata decenni Ad attenderlo c’erano il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, con indosso il giubbotto della polizia. Battisti è sceso dall’aereo dieci minuti dopo il suo atterraggio. Sette agenti sono entrati nel velivolo per prelevarlo mentre una decina, alcuni armati di mitraglietta, lo aspettava sulla pista. L’ex terrorista ha attraversato la pista a testa alta. «L’abbiamo preso. E ora dovrà marcire in galera – aveva scritto Salvini in una lettera inviata a Leggo -. Cesare Battisti non è un perseguitato o un semplice scrittore di romanzetti: è un terrorista comunista. Un assassino. Un codardo. Da decenni si era rifugiato all’estero per non pagare le sue colpe. È stato protetto e coccolato da donne e uomini di sinistra, presunti intellettuali, vip e politici». Concetti ribaditi da Salvini in una breve dichiarazione alla stampa subito dopo le operazioni: “Spero di non incontrarlo da vicino – ha detto il vicepremier – L’arresto di Battisti è un punto di partenza e non di arrivo. Sono sicuro che le forze dell’ordine, con i servizi di intelligence, potranno riassicurare alle galere altre decine di delinquenti, vigliacchi e assassini che sono in gir per il mondo a godersi la vita». Il ministro Bonafede ha invece dichiarato: “Mi piace dire che è il risultato di un intero Paese, un risultato storico: quando le istituzioni italiane sono compatte non ci ferma nessuno. Oggi l’Italia va a testa alta».

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Così Montanelli difese le vittime del killer rosso

lunedì, Gennaio 14th, 2019

Indro Montanelli

Il 23 gennaio del ’79 ci fu, in una pizzeria di Milano in via Malpighi, un tentativo di rapina.

La vittima designata era un orefice, Pier Luigi Torregiani, che si trovava lì con la figlia e un amico. All’ingiunzione di consegnare il portafoglio, il Torregiani rispose con una mossa di karate che immobilizzò uno dei due banditi, ed estrasse la pistola. Ci fu una sparatoria al termine della quale si contarono due morti: un rapinatore e un avventore che si trovava lì per caso. L’episodio fu variamente commentato, ma quasi tutti i giornali biasimarono il Torregiani per la sua pretesa di farsi giustizia da solo, opponendo violenza a violenza, anche a costo di mettere a repentaglio la vita di alcune persone: qualcuno parlò addirittura di «fascismo» e «neosquadrismo». La riprovazione non si addolcì neanche quando si seppe che il Torregiani era affetto da un male incurabile e aveva adottato tre bambini rimasti orfani. La professione che esercitava lo qualificava senza scampo «capitalista». E questa etichetta, anche se non giustificava l’aggressione, ne attenuava la gravità riducendola a «esproprio proletario». Tre settimane dopo, il 16 febbraio mi pare, mentre rincasava con suo figlio Alberto, Torreggiani fu assalito alle spalle da quattro individui che stavolta non gli dettero il tempo di tentare una difesa. Riuscì ugualmente a sparare tre colpi, ma alla cieca. Cadde crivellato di colpi e spirò subito mentre anche Alberto veniva raggiunto da una pallottola alla spina dorsale che lo ha condannato alla carrozzella a vita.

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