Condannata a resistere
mercoledì, Gennaio 16th, 2019Barbara Serra Conduttrice per Al Jazeera English
C’è un luogo comune che si sente e legge ovunque sulla stampa e TV britannica. È qualsiasi frase che inizi con “Se questi fossero tempi normali……”
Perciò cominciamo col dire che, se questi fossero tempi normali, un primo ministro che presiede sulla più grande sconfitta in parlamento subita da un governo britannico da quasi un secolo, farebbe la cosa onorabile e si dimetterebbe e/o annuncerebbe delle nuove elezioni generali. Ma, e qui completiamo la frase fatta, questi non sono assolutamente tempi normali nel Regno Unito, e non lo sono dal fatidico 24 giugno 2016, quando questo paese si è svegliato in una nuova realtà.
Theresa May ha perso per 230 voti e anche nel suo stesso partito, un conservatore su tre non ha votato per il suo accordo sull’uscita del Regno Unito dall’Ue. La May ha perso la sua autorità politica, ma le dimissioni porterebbero ancora più caos. “Lei ha il dovere di rimanere nel suo ruolo e risolvere questa questione”, ha detto in tv l’ex portavoce di David Cameron, apparentemente senza cogliere l’ironia della sua affermazione.