Magari i loro elettori avrebbero voluto sapere qualcosa in più su chi
saranno i prossimi compagni di viaggio del M5s in Europa, chi li
aiuterà a “chiudere l’Europarlamento” di Strasburgo, “una marchetta per
la Francia”, come dice Luigi Di Maio accompagnato da Alessandro Di
Battista nella diretta su Facebook davanti all’edificio cilindrico della
cittadina francese. E invece dovranno pacificarsi: la ‘gita’ dei due
leader pentastellati qui a Strasburgo, alla vigilia della plenaria di
febbraio, non risponde a queste domande, non va al di là degli annunci sui social:
uno spot per dare inizio alla campagna elettorale per le europee e
marcare le differenze con la Lega, primo avversario in patria.
Cosa sono venuti a fare Di Maio e Di Battista a Strasburgo? Cosa c’è al di là della trasferta dall’Italia in macchina, che secondo alcune voci sarebbe stata solo una toccata e fuga con rientro già in serata? Se non ci si vuole fermare al video mandato stamattina sui social durante il viaggio per annunciare la ‘gita’ e quello nel pomeriggio davanti al Parlamento, non c’è altra informazione ufficiale sulle motivazioni che hanno spinto un ministro-vicepremier della Repubblica, capo politico del Movimento, e un ex deputato, leader del Movimento, ad affrontare un viaggio così lungo. Dato che stiamo parlando di una forza politica che disdegna i retroscena giornalistici, cui dice di preferire solo il livello di comunicazione ufficiale, si deve concludere che, sì, la ‘gita’ di oggi non va oltre lo spot elettorale.