Archive for Gennaio 28th, 2019

Borse in affanno con trimestrali Usa e petrolio. A Piazza Affari giù St e Cnh

lunedì, Gennaio 28th, 2019

–di Eleonora Micheli

Chiusura in rosso per le Borse europee, sulla scia della performance di Wall Street, penalizzata dai conti di Caterpillar e dal profit warning di Nvidia, produttore di microchip. Oltreoceano, inoltre, sale l’attesa per le decisioni di politica monetaria che prenderà il Fomc, il braccio operativo della Federal Reserve che si riunirà da domani a mercoledì. In più il 30 e 31 gennaio il vicepresidente cinese, Liu He, volerà a Washington per portare avanti le trattative con gli Stati Uniti sul commercio internazionale. Come se non bastasse nei prossimi giorni sono in calendario le trimestrali di gruppi del calibro di Apple, Amazon, Facebook e Microsoft. In Europa gli investitori trattengono il respiro nell’attesa del voto di domani sul piano B di Theresa May sulla Brexit da parte del Parlamento britannico. Sullo sfondo ha destato preoccupazione anche lo scivolone del greggio. Milano ha perso l’1%, mentre lo spread ha registrato un lieve rialzo, attestandosi a 246 punti.

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CONFERENZA STAMPA : Venerdì 1 febbraio ore 11 conferenza stampa per presentare il Sipario d’Oro

lunedì, Gennaio 28th, 2019

GRANDE ATTESA PER IL SIPARIO D’ORO

44 serate di spettacoli, 14 i teatri della Vallagarina che le ospiteranno, più di 100 le domande giunte da tutt’Italia per partecipare ai 2 Concorsi e poi… tanta tanta attenzione ai giovani. Sono questi i numeri del Sipario d’Oro Festival Nazionale di Teatro Amatoriale promosso dalla Comunità della Vallagarina e organizzato dalla Compagnia di Lizzana. Il programma sarà presentato:

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Immigrati, è uno show

lunedì, Gennaio 28th, 2019

Alessandro Sallusti

SeaWatch è il nome di una piccola nave di un’ong che – violando le leggi – sta cercando di scaricare in Italia il suo carico umano di 47 immigrati raccolti in mezzo al mare.

Ma SeaWatch oggi è anche altro, è il palcoscenico galleggiante della campagna elettorale per le elezioni europee di maggio, un po’ come il corpo martoriato della povera Pamela – la ragazza di Macerata fatta a pezzi da un gruppo di immigrati spacciatori – divenne l’arma del contendere politico alla vigilia delle elezioni politiche del marzo scorso. Allora, come oggi, vale la regola: vince chi dà ragione alla pancia del Paese. Chi più urla più incassa nel rispettivo campo, al diavolo tutto il resto. E pazienza se il saggio Prezzolini in anni non sospetti teorizzava che «una buona democrazia non può sopravvivere altro che creando una classe dirigente intellettualmente e moralmente superiore alla media del Paese che rappresenta».

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Afghanistan, fonti della Difesa: “Entro un anno ritiro del contingente italiano”

lunedì, Gennaio 28th, 2019

Lorenzo Vita

Dal ministero della Difesa iniziano a circolare voci sul ritiro del contingente italiano dall’Afghanistan.

A rivelarlo fonti della Difesa alle agenzie di stampa: “Il ministro Elisabetta Trenta ha dato disposizioni al Coi di valutare l’avvio di una pianificazione per il ritiro del contingente italiano in Afghanistan”. Secondo le fonti, “l’orizzonte temporale potrebbe essere quello di 12 mesi”.

Non sono arrivate ancora conferme da parte del ministero. Ma la notizia arriva in un momento abbastanza importante dello scenario afghano. In queste ore, infatti, si parla sempre più insistentemente di un accordo fra Stati Uniti e talebani per la pacificazione dell’Afghanistan. Un accordo che sembra sia stato intavolato in questi mesi, ma siglato a Doha durante l’incontro fra delegazione Usa e rappresentanti dei guerriglieri islamici afghani.

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Decreto Semplificazioni extra large, Quirinale in pressing per lo stralcio di alcune misure

lunedì, Gennaio 28th, 2019

ROBERTO PETRINI

ROMA – Interviene il Quirinale sul caso del decreto semplificazioni, il provvedimento omnibus riempito di norme, microinterventi e provvidenze, arrivato oggi in aula al Senato. Il decreto, nato con una decina di articoli, è lievitato durante l’esame in Commissione cumulando 61 pagine di emendamenti, già approvati e contenuti nel testo presentato in aula. Secondo indiscrezioni circolate nella mattinata il Colle starebbe spingendo per lo stralcio di una serie di misure incongrue. Il capo dello Stato ha firmato il decreto prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ma ha anche il compito di promulgare il disegno di legge di conversione una volta approvato da entrambi i rami del Parlamento.

Fin dalle prime battute del dibattito parlamentare sono volate le proteste delle opposizioni che lamentano l’incostituzionalità del decreto omnibus e chiedono l’intervento di Mattarella  e della Casellati.

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Ue, Draghi: “Rischi al ribasso ma la Bce è pronta ad agire”

lunedì, Gennaio 28th, 2019

“Le prospettive economiche rischiano di muoversi verso il ribasso” ma la Bce può usare di nuovo “altri strumenti nella cassetta” degli attrezzi se le cose andassero “molto male”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, al Parlamento Ue, aggiungendo che “un Paese perde sovranità quando il debito è troppo alto, perché a quel punto sono i mercati che decidono e ogni decisione di policy deve essere scrutinata dai mercati”.

TGCOM

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Rai nella bufera, paga 30mila euro a Grillo

lunedì, Gennaio 28th, 2019

di ELENA G. POLIDORI

Roma, 28 gennaio 2019 – Quando si dice l’importanza di avere un direttore di rete Rai per amico. È infatti grazie a Carlo Freccero, direttore di Raidue ed ex consigliere d’amministrazione della tv pubblica in quota M5S, se Beppe Grillo, oggi garante o ‘elevato’ del Movimento, tornerà in Rai in prima serata. Lo farà con un programma, C’è Grillo (in onda stasera su Raidue alle 21,15), una ‘summa’ dei quarant’anni di carriera nel mondo dello spettacolo, per il quale percepirà 30mila euro a titolo di diritti di sfruttamento dell’immagine. Denaro che, in prima battuta, finirà in tasca al suo storico manager, la ‘Marangoni spettacoli’, che decurtato il suo compenso darà il resto al comico fondatore del M5S. 

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Televisione delle star

lunedì, Gennaio 28th, 2019

di GABRIELE CANE’

E adesso non si dica che anche i 5Stelle hanno occupato la Rai. Proprio loro che da anni guidano l’esercito di liberazione della Tv pubblica dai partiti. Non sia mai. Infatti, non sono tanto i grillini a occupare la Rai, quanto la Rai a ‘occupare’ il conto corrente della società che gestisce i diritti d’autore di Grillo. Trentamila, piccolissimi euro per qualche vecchio spezzone di quando Beppe era solo un comico e non il fondatore e guida spirituale di un Movimento che ora sta al governo. Un’idea del grillissimo Freccero, grande uomo di televisione, di quelli che a volte tornano, anche se molti non ne sentivano un impellente bisogno. Una prima serata sull’onda dell’amarcord, neppure tanto costosa, se vogliamo: con 30mila euro si pagano al massimo i primi due minuti di una telenovela brasiliana.

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Le regole mondiali inchiodano i Paesi Bassi: dovevano obbligare la nave ad andare in Tunisia

lunedì, Gennaio 28th, 2019

Fausto Biloslavo

L’Olanda deve occuparsi dei migranti a bordo della nave Sea Watch 3, secondo le convenzioni internazionali, ma fa spallucce.

E il governo olandese usa la tattica furbetta dei due pesi e due misure.

Al Giornale sono arrivati i documenti che inchiodano l’Olanda alle sue responsabilità come Stato di bandiera della nave, che sta intenzionalmente creando un caso politico al largo di Siracusa con il suo carico di esseri umani recuperato al largo della Libia. Il Comitato di sicurezza dell’Organizzazione marittima internazionale creata dall’Onu e riconosciuta da 172 Stati membri compresi Olanda e Italia, stabilisce una lunga serie di raccomandazioni per il soccorso in mare. «Si chiamano Facilitazioni per il traffico marittimo internazionale», che vanno rispettate dagli Stati» spiega una fonte del Giornale in prima linea sul fronte dei migranti in mare. «Pur trattandosi di raccomandazioni, se qualcuno non vi si attiene, a mio parere compie una violazione della Convenzione sui parametri di ricerca e soccorso in mare (Sar)» sottolinea la fonte.

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Telefonia, in stand by il taglio dei costi per chi cambia operatore

lunedì, Gennaio 28th, 2019

di ALESSANDRO LONGO

Dovremo continuare a pagare, chissà per quanto tempo ancora, costi di cambio operatore telefonico che l’autorità di settore (Agcom) ha già giudicato eccessivi. L’Agcom a novembre infatti aveva stabilito regole per tagliare questi costi, dando tempo fino a gennaio agli operatori per adeguarsi. Ma gli operatori non l’hanno fatto, a quanto risulta dalle caratteristiche delle offerte e contrattuali presenti sui loro siti. Pende del resto un loro ricorso al Tar del Lazio, contro queste regole: l’udienza per ottenerne la sospensiva è prevista il 6 febbraio. Anche Sky ha fatto ricorso, dato che le regole valgono pure per la pay tv (sebbene Agcom abbia riscontrato principalmente in telefonia il problema dei costi eccessivi).

Ricordiamo le nuove regole. Prima: in telefonia il costo di disdetta base (che c’è su rete fissa e va di solito dai 35 ai 65 euro) non può essere superiore a quello del canone. Seconda: gli operatori devono ridurre il costo di disdetta anticipata (quella fatta prima della scadenza del contratto di offerte promozionali, su rete fissa o mobile) in modo proporzionale alla durata residua del contratto. Se gli utenti disdicono poco prima della scadenza dovrebbero pagare meno, insomma.
Terza: gli utenti devono continuare a pagare a rate il costo di apparati inclusi nel contratto (per esempio uno smartphone), anche dopo la disdetta. Ancora adesso invece gli operatori fanno pagare tutte le rate residue in un colpo solo.

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