Archive for Gennaio 29th, 2019

Borse, l’Europa sale aspettando voto inglese su Brexit. A Piazza Affari Juve a picco

martedì, Gennaio 29th, 2019

–di Eleonora Micheli

Chiusura in rialzo per le Borse europee, a poche ore dal voto del Parlamento britannico agli emendamenti sulla Brexit. Sale inoltre l’attesa per le indicazioni che domani darà la Federal Reserve, al termine della due giorni di riunione del consiglio direttivo dell’istituto. Domani e giovedì andranno poi avanti le trattative a Washington tra il vicepresidente cinese e l’amministrazione americana sul commercio internazionale. Trattative che si profilano più complicate dopo le nuove accuse di frode a carico di Huaiwei, nonostante il sottosegretario al Tesoro, Stephen Mnunchin, abbia dichiarato che il caso non avrà ripercussioni sui colloqui Usa-Cina. Procede intanto a pieno ritmo la stagione delle trimestrali: questa notte svelerà i propri numeri il colosso Apple. Milano ha terminato le contrattazioni in rialzo dello 0,48%. Lo spread è sceso a 243,4 punti.

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La Corte di Strasburgo boccia la Sea Watch: “No allo sbarco dei migranti”

martedì, Gennaio 29th, 2019

Bartolo Dall’Orto

Le richieste e le denunce della Ong finiscono in un buco nell’acqua. O quasi.

Stamattina era trapelata la notizia della decisione della Sea Watch di ricorrere alla Corte dei diritti dell’uomo contro l’Italia per essersi rifiutata di ricevere i 47 migranti a bordo della nave. L’accusa è quella di aver “violato i diritti fondamentali delle persone soccorse”. Ma la corte di Strasburco, pur chiedendo a Roma di “fornire a tutti i richiedenti adeguate cure mediche, cibo, acqua e forniture di base”, non ha accolto le richieste della Ong. Niente sbarco, l’Italia non è obbligata a far approdare sulle proprie coste gli immigrati.

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Primarie Pd 2019, i risultati dei circoli. Zingaretti in testa

martedì, Gennaio 29th, 2019

Roma, 29 gennaio 2019 – Al congresso dei circoli del Pd per votare il candidato segretario – secondo fonti parlamentari – hanno partecipato 166mila iscritti. E anche se mancano ancora i dati ufficiali, i risultati sembrano ormai delineati. Fonti della mozione del governatore del Lazio. Fonti vicine a Nicola Zingaretti riferiscono che il governatore del Lazio é al 49,1% (81.648 voti),, mentre Maurizio Martina é al 35,1% (58.345 voti). Staccatissimo, assicurano le stesse fonti, Roberto Giachetti, terzo all’11,3% (con 18.847 voti). In questo caso, Zingaretti otterrebbe più voti di quelli dei due sfidanti sommati. Secondo altre fonti, vicine a Martina, sarebbe sempre in testa Zingaretti, ma col 47,2%, mentre Martina è accreditato di un 36,7% A seguire, a una distanza ancora maggiore,  Francesco Boccia al 3% con 5.021 voti, il giovane Dario Corallo allo 0,8% con 1.271 voti, Maria Saladino allo 0,8% con 1.315 voti. 

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Sea Watch 3, Salvini e Toninelli: “Ok sbarco, ma poi subito in Olanda”

martedì, Gennaio 29th, 2019

Roma, 29 gennaio 2019 – All’undicesimo giorno in mare per i 47 migranti a bordo della Sea Watch 3, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ‘apre’ per così dire alla possibilità di uno sbarco. A una condizione: che poi i migranti vadano in Olanda o in Germania. Stessa identica posizione del pentastellato Danilo Toninelli, che paragona il porto di Siracusa a un corridoio umanitario. E mentre i dem presentano un esposto in pretura, la Sea Watch fa appello addirittura alla Corte europea dei diritti umani, e manda una diffida a prefettura e capitaneria sul mancato approdo. Sull’imbarcazione le cose vanno di male in peggio: “C’è chi è scoppiato a piangere e chi comincia a rifiutare il cibo, persone costrette a dormire in 47 in un’unica stanza per ripararsi dal freddo…”.

“Solo se prenderanno la via dell’Olanda”

SALVINI – Dopo il blitz di domenica con i parlamentari Fratoianni-Magi-Prestigiacomo e l’iniziativa gemella del Pd, con Maurizio Martina e Matteo Orfini, il leader leghista propone: “Sbarco degli immigrati? Solo se prenderanno la via dell’Olanda, che ha assegnato la bandiera alla Sea Watch, o della Germania, paese della Ong. In Italia abbiamo già accolto, e speso, anche troppo”.

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Roma, sì del Campidoglio allo sgombero di Casapound

martedì, Gennaio 29th, 2019

Cristina Verdi

C’è l’ok dell’Assemblea capitolina alla mozione presentata dal consigliere del Pd Giovanni Zannola per chiedere “lo sgombero immediato” di Casapound.

Il provvedimento è stato approvato con un’insolita alleanza fra Dem e pentastellati, ed esorta la sindaca, Virginia Raggi, a fare pressioni su Viminale, Questura e Prefettura per liberare l’immobile occupato di via Napoleone III, che dal dicembre del 2003 ospita la sede del movimento politico di estrema destra.

Pd e grillini chiedono che lo stabile venga riqualificato attraverso “un percorso di confronto con la cittadinanza e le istituzioni territoriali”, attraverso il quale “deciderne l’utilizzo futuro”. “In questi mesi si è usato il pugno duro sul tema degli sgomberi, noi chiediamo alla Giunta di fare altrettanto con un edificio di pregio al centro di Roma occupato ormai dal 2003, dove non si sa bene cosa accade dentro se non che si costruisce un odio profondo, e messaggi negativi in città”, ha argomentato il firmatario della mozione, Giovanni Zannola. “È l’occasione per l’amministrazione di ribadire di assumere la legalità come principio cardine non solo nel disagio delle periferie, ma anche al centro di Roma di fronte a un movimento fascista che genera solo odio”, ha attaccato il consigliere dem.

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Scontro Salvini – Toninelli sulla Tav. Il leghista: “Non farla costerebbe 24 miliardi”. La replica: “I nostri conti non corrispondono”

martedì, Gennaio 29th, 2019

di MARIACHIARA GIACOSA

È ormai anche una guerra di numeri quella tra Lega e 5stelle sulla Tav. Non solo diverse posizioni sul completamento della linea alta velocità tra Italia e Francia ma battaglia a colpi di dossier e contro dossier. Quello nelle mani del viceministro Matteo Salvini è stato elaborato da alcuni docenti della Bocconi che hanno attinto ai documenti prodotti dall’Osservatorio guidato da Paolo Foietta e dal suo team di cui facevano  parte Roberto Zucchetti e Lanfranco Senn e Andrea Boitani, e che sostengono tra l’altro che abbandonare il progetto della Torino – Lione ci costerebbe ben 24 miliardi  è già finito nel mirino del partner di governo.  (altro…)

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Così il leader leghista ha sventato il blitz di Conte

martedì, Gennaio 29th, 2019

Giuseppe Marino

Roma – C’è un altro caso Sea Watch uscito dai radar, ma che invece rappresenta un momento di svolta (negativa) nei rapporti tra le due anime del governo.

E con uno sviluppo a sorpresa. Il 9 gennaio scorso, dopo 22 giorni in mare, Malta autorizzava lo sbarco di 49 migranti dalle navi delle Ong Sea Watch e Sea Eye, dopo aver raggiunto un accordo con alcuni Paesi europei sull’accoglienza. Sul tavolo della trattativa, La Valletta aveva aggiunto gli altri 220 migranti arrivati con sbarchi precedenti.

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Orologio dell’Apocalisse, incubo millenario

martedì, Gennaio 29th, 2019

di FRANCO CARDINI 

Roma, 29 gennaio 2019 – Segnano  due minuti alla mezzanotte le lancette dell’orologio dell’Apocalisse, ideato nel 1945 dalla Federazione degli scienziati atomici per scandire il tempo che l’umanità ha davanti a sé per evitare una catastrofe dovuta alle armi nucleari o ai cambiamenti climatici. A partire dal 1947 questo orologio ideale è aggiornato ogni anno e il 24 gennaio scorso il consiglio di 20 esperti chiamati a regolarlo ha deliberato che all’umanità restano appena due minuti, proprio come era accaduto nel 2018 e nel 1953. “È la terza volta che l’orologio è stato impostato così vicino a una catastrofe globale”, ha osservato Rachel Bronson, presidente e direttore esecutivo dell’organizzazione, in una conferenza stampa a Washington. È accaduto per la prima volta nel 1953 al culmine della guerra fredda, con i test nucleari condotti da Unione Sovietica e Stati Uniti; la seconda volta è stata nel 2018, dopo le notizie sui test nucleari della Corea del Nord e in seguito alle crescenti preoccupazioni relative al cambiamento climatico. Oggi le preoccupazioni riguardano la mancanza di dialogo fra Russia, Cina e Usa, ancora la mancanza di azioni forti per combattere gli effetti del cambiamento climatico e il fenomeno delle fake news.

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Tav, è pressing. Lega e M5S al palo

martedì, Gennaio 29th, 2019

di ETTORE MARIA COLOMBO

Roma, 29 gennaio 2019 – Le profonde differenze tra Lega e M5S sull’utilità delle Grandi Opere, Tav in testa, restano tutte, ma i due partiti hanno trovato un escamotage per non presentarsi divisi alla discussione, che si è tenuta ieri alla Camera e soprattutto alla votazione delle mozioni sulla Tav. Gli sherpa dei due partiti sono stati al lavoro per tutto il giorno nel tentativo di ‘trovare la quadra’ sul testo. Lega e M5S presenteranno, dunque, una mozione comune sulla Tav in cui il governo viene invitato a attendere le risultanze dell’analisi commissionata dal ministro delle Infrastrutture a un pool di sei tecnici. La maggioranza vuole dare un segnale di compattezza.
 
La Lega è favorevole all’immediata ripresa dei lavori e alla conclusione della linea Torino-Lione, non escludendo un referendum consultivo tra le popolazioni interessate. I 5 Stelle hanno sempre detto che ogni decisione è subordinata all’esito dello studio costi-benefici. L’idea di un documento di maggioranza serve anche rallentare l’esame delle mozioni pro Tav presentate dalle opposizioni (Pd, FI e FdI) che avrebbero allargato le crepe. Il nodo da sciogliere resta, però, ancora tutto aperto. Far combaciare la posizione della Lega (attendere il risultato della relazione tecnica, ma poi l’opera andrà realizzata) e il punto di vista dell’M5S (ogni decisione dipende dalla relazione tecnica) è un contorcimento che riesce solo a metà.

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Palazzo Chigi: “La Sea Watch ha messo a rischio le vite dei migranti a bordo”

martedì, Gennaio 29th, 2019

La Sea Watch ha messo a rischio la vita dei migranti a bordo. Una nota di Palazzo Ghigi «conferma la temeraria condotta della nave che, in condizioni di mare mosso, anziché trovare riparo sulla costa tunisina distante circa 40 miglia, universalmente considerata porto sicuro, si è avventurata in una traversata di centinaia di miglia mettendo a rischio l’incolumità dei migranti a bordo». Rimane un quesito aperto, secondo Palazzo Chigi: «L’obiettivo della Sea Watch era salvare i naufraghi oppure creare un caso internazionale richiamando l’attenzione dei massi media?».

L’Italia, prosegue la nota, «ha offerto la totale disponibilità per assistenza in caso di richiesta, mettendo a disposizione due motovedette della Guardia costiera e una della Guardia di Finanza, che sono nei pressi pronte a intervenire. Abbiamo già fornito e siamo disponibili a fornire generi di conforto e la necessaria assistenza sanitaria, fermo restando che al momento c’è stato comunicato che a bordo è presente un team medico di fiducia».

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