Archive for Gennaio, 2019

Borse, pesa stallo dialogo Usa-Cina. A Piazza Affari (-0,2%) Juventus ancora in rally

mercoledì, Gennaio 23rd, 2019

–di Andrea Fontana ed Enrico Miele

timori per il difficile andamento dei negoziati sui dazi tra Usa e Cina e il “giallo” sulla cancellazione, poi smentita, degli incontri tra i due Paesi hanno messo il freno alle Borse europee, che hanno chiuso la seduta intorno alla parità (con la sola eccezione di Madrid). Mentre sale l’attesa per la riunione post-Qe del board della Bce – con il faro acceso sulla flessione dell’economia dell’Eurozona – i listini del Vecchio Continente non hanno beneficiato di Wall Street, dove gli entusiasmi iniziali per le prime trimestrali si sono spenti presto a causa delle tensioni commerciali. Il FTSE MIB ha chiuso così la giornata poco sotto la parità (-0,19%) salvato in parte dal comparto bancario, in testa Unicredit (+1,6%) con lo spread stabile in area 252 punti. Da registrare il rally della Juventus Fc (+2,4%) e l’inversione di rotta per Telecom che, dopo una serie di sedute da dimenticare sulla scia delle tensioni tra soci e le diversi ipotesi sullo scorporo, o meno, della rete, ha chiuso in territorio positivo dello 0,54%. In fondo al listino i titoli della galassia Agnelli, con Exor (-1,69%) con vendite anche su Fca e Cnh (entrambe perdono l’1,3%).

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Previsioni meteo, dove cadrà la neve e le stime sui centimetri. Genova imbiancata: disagi

mercoledì, Gennaio 23rd, 2019
La mappa di 3bmeteo sul peggioramento con il ciclone mediterraneo

Roma, 23 gennaio 2019 – L’inverno alza la voce. Dopo l’anteprima di inizio settimana, con la neve che è già caduta a quote molto basse, nelle prossime ore freddo e neve faranno sul serio: nel mirino molte città della Valpadana (e non solo). Le previsioni meteo di ilMeteo.it segnalano che l’ingresso di aria fredda in quota dalla Valle del Rodano continuerà ad accentuare l’instabilità su molte regioni: sta nevicando sulle regioni centrali fino in pianura con accumuli, che nel corso della mattinata, saranno compresi tra 5 e 9 centimetri. Neve più abbondante invece sulle colline oltre i 300 metri nell’hinterland toscano, umbro e laziale. IlMeteo.it avvisa inoltre che gran parte della giornata di oggi sarà caratterizzata da neve al piano al mattino su Toscana, Marche, poi dal pomeriggio nevicate (moderate) su Piemonte (Torino, Cuneo, Asti, 4-6 centimetri), Triveneto, ed Emilia-Romagna (localizzate).

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Sophia, Ue: “Se Italia vuole, la chiuda”. Salvini: prove di contatti trafficanti-ong

mercoledì, Gennaio 23rd, 2019

Roma, 23 gennaio 2019 – Continuano le tensioni in Europa sui migranti. Lo scontro, di cui l’Italia è protagonista, si è spostato sulla missione Sophia, dopo che i media tedeschi ieri sera hanno rilanciato la notizia dell’uscita della Germania dal progetto. Berlino oggi chiarisce che continua a sostenere la missione, ma sottolinea che negli ultimi mesi “non ha più svolto i compiti previsti dal mandato originario”. Un avvertimento chiaro, seppur con un’apertura a Salvini sulla modifica delle regole sulla redistribuzione dei profughi. La tensione comunque è palpabile, tanto che fonti vicine all’Alto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza comune, Federica Mogherini, fanno sapere che l’Unione europea è pronta a terminare la missione che dall’aprile del 2015 ha coinvolto le navi dei Paesi Ue, come la Germania, nelle operazioni di salvataggio al largo della Libia. “Se oggi l’Italia, che ha il comando e il quartier generale dell’operazione, non vuole più Sophia, siamo pronti a chiuderla”, filtra. Quindi è il commissario Ue alla Migrazione in persona, Dimitri Avramopoulos, a ufficializzare il concetto. “Se l’Italia vuole interrompere Sophia, può prendere questa decisione”, dice. Sottolineando però che si tratta di “un’operazione di successo e dovrebbe proseguire”.

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Il delirio del prete contro Salvini: “Ora entri in chiesa in ginocchio”

mercoledì, Gennaio 23rd, 2019

Sergio Rame

Più che affermazioni, insulti a ruota libera. Isulti di una violenza indicibile che non ci si aspetterebbe da un prete.

Foto dal profilo Facebokk

Eppure contro Matteo Salvini, ieri, si è scatenato don Paolo Farinella, il parroco di San Torpete a Genova che a Natale aveva chiuso la sua chiesa in segno di protesta contro il decreto Sicurezza. “Salvini ha le mani sporche di sangue – ha tuonato ieri ai microfoni della Zanzara su Radio 24 – bisogna chiudere tutte le chiese a Salvini, non può entrare finché non si pente in ginocchio”.

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I buchi neri del reddito grillino

mercoledì, Gennaio 23rd, 2019

Gian Maria De Francesco

Il reddito di cittadinanza varato dal governo perché fortemente voluto dai grillini dovrebbe entrare in vigore ad aprile. Ovviamente un giudizio definitivo sull’efficacia di questo sussidio – che per alcuni aspetti somiglia ad analoghe misure già sperimentate in altri Paesi europei e che per alcuni altri se ne differenzia – potrà arrivare forse dopo un anno o due di applicazione.

Ma le norme contenute nel decreto emanato nei giorni scorsi permettono già agli esperti di abbozzare previsioni e di mettere in evidenza le carenze «fisiologiche» del sussidio. Quelle cioè legate agli inevitabili problemi organizzativi connessi alla «messa a regime» di un sistema al quale dovranno concorrere istituzioni ed enti diversi. E in Italia sappiamo quanto difficile sia costringere le burocrazie pubbliche – dai ministeri alle Regioni passando per Inps, Comuni, Poste, Anpal eccetera eccetera – a mettere in comune pratiche organizzative, piattaforme telematiche, dati e informazioni. Oltre che su questi problemi, l’efficacia del reddito di cittadinanza andrà valutata anche alla luce dei vincoli di bilancio e della congiuntura economica. Ma quello che davvero conterà sarà la verifica dell’effetto che il reddito di cittadinanza provocherà sull’atteggiamento dei giovani rispetto alla ricerca di un impiego. Per questo abbiamo raccolto l’opinione di dieci esperti e addetti ai lavori su questa importante misura adottata dal governo gialloverde.

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Cantieri, Tav, banche e aerei. Gli affari a rischio con Parigi

mercoledì, Gennaio 23rd, 2019

Cinzia Meoni

Forse per una dichiarazione di guerra all’Eliseo si potevano aspettare tempi migliori. La preoccupazione serpeggia negli ambiti finanziari dopo l’attacco dei leader della maggioranza sulla presunta politica economica coloniale di Parigi in Africa e la tensione diplomatica.

La crisi potrebbe anche leggersi in un’ottica preelettorale, se non fosse che, proprio mentre sale la tensione con Parigi, sono diversi i fascicoli tricolori sulle tavole di imprenditori, manager e politici d’Oltralpe in attesa di risposte e soluzioni e che potrebbero essere penalizzati. E, d’altro canto, secondo i calcoli di Kmpg, tra il 2000 e il 2018 sono state realizzate operazioni italo francesi per 112 miliardi di euro che, per i due terzi, hanno visto i cugini d’Oltralpe come acquirenti.

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Crozza: “Di Battista dichiara guerra alla Francia e poi se ne va in India. Questo Paese non è un albergo”

mercoledì, Gennaio 23rd, 2019

“Dice che la tav è una stronzata, che tu [Fazio ndr] hai la coda di paglia, dichiara guerra alla Francia e poidice ‘Basta, vado in India’: Oh ciccio, questo Paese non è un albergo. I cinque stelle siete voi non noi”. Così Maurizio Crozza in apertura di Che fuori che tempo che fa. Nel corso dell’intervento il comico non risparmia nemmeno il vicepremier Luigi Di Maio e la sua idea dei Navigator.

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Il “viaggio senza ritorno” della Shoah: sguardi e parole dei testimoni per non dimenticare

mercoledì, Gennaio 23rd, 2019

SILVIA FUMAROLA

“Viaggio senza ritorno” è il titolo del dvd dedicato alla Shoah dello speciale “Ulisse” di Alberto Angela. Sarà in edicola da oggi martedì 22 gennaio a 12,90 euro più il prezzo del giornale. Un viaggio che va dal rastrellamento nel ghetto di Roma al binario 21 della stazione di Milano, che oggi ospita il Memoriale; dal lager di Auschwitz per spiegare la macchina dell’orrore allo Jüdisches Museum di Berlino.


“Sei espulso dalla scuola”. A un bambino di otto anni che sa di non avere fatto niente di male cade il cielo in testa» racconta Sami Modiano. «Vedo l’insegnante che quasi mi asciuga le lacrime: “Non hai commesso niente di male, vai a casa. Papà ti spiegherà il motivo”. Non ho capito a 8 anni e non lo capisco adesso che ne ho 88 perché sono diverso. È una colpa essere ebrei?».

Anche la senatrice a vita Liliana Segre ricorda quella parola – “espulsa” – «gravissima per una bambina che doveva andare in terza elementare. Me la sono portata dietro tutta la vita». Sopravvissuti all’Olocausto, sono i testimoni di Ulisse – Viaggio senza ritorno di Alberto Angela (con la partecipazione di Gigi Proietti) dedicato alla Shoah.

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L’idea dannosa di sfidare tutti

mercoledì, Gennaio 23rd, 2019

di Aldo Cazzullo

Luigi Di Maio e, sullo sfondo, Emmanuel Macron (ImagoEconomica)

La partita Italia-Resto del Mondo fu giocata all’Olimpico di Roma il 16 dicembre 1998, per celebrare il centenario della Federazione calcio. Il Resto del Mondo schierava un attacco da paura: Zidane, Weah, Batistuta e Ronaldo (non CR7, il Fenomeno). Ma in campo gli assi stranieri passeggiavano, mentre gli azzurri diedero l’anima: vinsero clamorosamente 6 a 2, con tripletta di Chiesa e gol di Inzaghi e Di Francesco; segnò pure Diego Fuser con un destro al volo da fuori area. Stavolta però è difficile che la sfida al Resto del Mondo ingaggiata dal governo gialloverde finisca allo stesso modo. Se non altro perché gli avversari, provocati ogni giorno, la prenderanno più sul serio.

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Università: senza soldi né prof costretta al numero chiuso

mercoledì, Gennaio 23rd, 2019

di Milena Gabanelli e Orsola Riva

In Italia abbiamo il più basso numero di laureati d’Europa. Per recuperare terreno dovremmo rincorrere gli studenti e incentivarli a prendersi un titolo di studio, invece mettiamo ostacoli. Partiamo dal più vistoso: il numero chiuso nei corsi di laurea. A cosa serve? La risposta è scritta nella legge 264 del 1999 (governo D’Alema): troppi corsi diventati parcheggi per fuoricorso o fabbriche di disoccupati, troppe aule sovraffollate. Da quel momento si stabilirono due tipi di sbarramento: a livello nazionale per medici e dentisti, infermieri e fisioterapisti, veterinari, architetti e maestre. A livello locale invece si lasciava ai singoli atenei la facoltà di disporre del numero chiuso per i corsi che prevedevano l’uso di laboratori o l’obbligo di tirocini. Un modo per garantire a ogni studente una formazione di alto livello e sfornare «dottori» in numero corrispondente al fabbisogno nazionale e alle richieste del mercato.

Facoltà di Medicina

Com’è andata a finire vent’anni dopo? Che a Medicina ogni anno un esercito di aspiranti camici bianchi (quest’anno erano 67 mila per 10 mila posti) va a sbattere contro il test: 100 minuti per rispondere a 60 domande che con le cose studiate a scuola c’entrano poco. I più si preparano spaccandosi la testa sui quiz degli anni precedenti pagando migliaia di euro «allenatori» privati. Chi passa, una volta portata a casa la laurea, deve affrontare un altro collo di bottiglia, quello delle scuole di specializzazione. Qui i posti sono legati al numero di borse di studio disponibili: sistematicamente meno di quelli che servirebbero. Una strozzatura che rischia nei prossimi dieci anni di lasciare milioni di famiglie senza medico di base, mentre ne mancano all’appello ogni anno 700 fra chirurghi, pediatri, anestesisti, ginecologi e medici di pronto soccorso.

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