Archive for Gennaio 30th, 2019

Diciotti, la strategia di Conte per togliere dall’imbarazzo i 5Stelle

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

Chiara Sarra

“Non mi sostituisco ai senatori che dovranno votare”. Giuseppe Conte si smarca da chi gli chiede un parere sul dibattito in giunta per le autorizzazioni che dovrà decidere se consentire ai giudici di rinviare a giudizio Matteo Salvini per il caso della Diciotti.

“Esprimo un dato inoppugnabile che è il dato politico che mi compete come autorità di governo”, ha spiegato il premier, “Non voglio mettere fretta ai senatori, hanno tutto l’agio di fare le loro riflessioni e di prendere le loro decisioni. Io ritengo che si debba sempre privilegiare la trasparenza. Che significa esaminare il quesito giuridico proposto e rispondere a quello. Una volta che avranno deciso, una mia valutazione la farò. Se poi la trasparenza è stravolgere il quesito giuridico e fare altre valutazioni non lo so. Rimane sempre chiaro ed evidente, se guardiamo la Legge costituzionale, qual è il quesito giuridico a cui bisogna rispondere, e si risponderà a quello”.

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Libia, invasione senza precedenti per l’Italia: “800mila pronti a salpare”, parola del premier Al Sarraj

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

Tutto pronto per un’invasione senza precedenti, proprio nei giorni in cui lo scontro sugli immigrati è ai massimi livelli (sia tra Europa ed Italia, sia dentro al solo nostro Paese). Dalla Libia, infatti, arrivano le spaventose parole del premier Fayez Al Sarraj. Come riporta Il Giornale, a una specifica domanda nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta lunedì a Vienna, Al Sarraj ha spiegato che in Libia ci sono 800mila immigrati regolari, pronti a partire. “Solo 20mila si trovano all’interno dei centri gestiti dal governo”, ha sottolineato il premier.

Leggi anche: Il generale: “Azione militare contro gli sbarchi”

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Diciotti, la Lega fa quadrato: “In piazza per il Capitano”. ​E scatta la raccolta firme

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

Claudio Cartaldo

La Lega si schiera al fianco del suo Capitano. Fa quadrato, senza se e senza ma.

La richiesta del Tribunale dei ministri di Catania per l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno tiene banco nell’agenda politica e scuote la maggioranza. E mentre il M5S fa l’altalena tra la fedeltà all’alleato e quella ai principi del Movimento, il Carroccio scende in piazza in difesa di Matteo Salvini.

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Giustizia, vacilla il totem dei grillini

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

Adalberto Signore

Infine vacilla pure l’ultimo totem, il pilastro portante del Movimento fin da quando nel 2007 iniziò a muovere i primi passi dalle piazze anticasta dei vari «Vaffa day».

L’ultimo atto, forse, di una mutazione genetica che sta riscrivendo il dna dei Cinque stelle da quando da forza di opposizione dura e pura sono diventati senza troppi travagli partito di casta e di governo. Dopo il cambio di marcia sulla Tav, l’imbarazzato temporeggiare sul Tap, le dimenticanze sugli F35 o l’allargamento della legittima difesa, Luigi Di Maio arriva infatti a scardinare quello che per molti è il perno di un Movimento nato e cresciuto al grido di «o-ne-stà-o-ne-stà». Una narrazione il cui corollario necessario è sempre stato la fiducia incondizionata nella magistratura e il rifiuto di qualsiasi forma di immunità per parlamentari o ministri. Anzi, l’abolizione dell’immunità è stata per il M5s uno dei principali cavalli di battaglia. «Strumenti che non useremo mai», giurava Di Maio solo qualche anno fa attaccando Matteo Renzi e Maria Elena Boschi sul caso Etruria. Certo, già nel 2017 una prima eccezione il vicepremier se l’era concessa, tanto che fu proprio grazie all’immunità parlamentare che Di Maio vide archiviata dal gip di Roma una querela nei suoi confronti. Una vicenda che dava la misura di quella che sarebbe stata la coerenza degli anni a venire, ma che era comunque destinata a rimanere circoscritta e con un impatto mediatico decisamente basso.

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Toninelli a Salvini: “Grossolani errori nel tuo dossier Tav”

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

federico capurso, maurizio tropeano

Sulla Torino-Lione è ormai guerra aperta nella maggioranza giallo-verde. Una guerra fatta di dichiarazioni – «per me non esiste alcun progetto alternativo: io chiedo che il no alla Tav venga dato il prima possibile», Alessandro Di Battista a Porta e Porta – e di segnali politici: la visita di Matteo Salvini, venerdì mattina al cantiere italiano della Tav a Chiomonte. Ieri, però, è stata combattuta la battaglia dei numeri. Dopo la pubblicazione da parte de La Stampa, dello studio realizzato da esperti consultati dalla Lega Nord che ha quantificato in 24 miliardi il costo di un eventuale stop alla Torino-Lione, è partita la controffensiva grillina: «Quei numeri non corrispondono a quelli effettivi», ha spiegato a Mattinocinque il ministro delle Infrastrutture. E Danilo Toninelli, nel corso della giornata ragionando con i suoi, era arrivato a parlare di «una bufala», perché «sono dati vecchi e rimasticati. Basta pensare che non hanno aggiornato il costo del tunnel di base da 8,6 a 9,6 miliardi, come ha detto il Cipe nel 2017». In serata, poi, fonti qualificate del ministero hanno spiegato all’Ansa i «grossolani errori». Quei dati «appaiono identici a quelli già più volte fatti trapelare agli organi di informazione nei mesi scorsi dalla società incaricata della realizzazione dell’opera. Una minestra riscaldata che per di più mostra ampi aspetti di dubbia attendibilità».

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Dipendente del Caf spiega come aggirare i paletti sul reddito di cittadinanza

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

roberto giovannini roma

Lo chiamano già il «furbetto del Caf», il dipendente del Centro di Assistenza Fiscale della Cgil che davanti alle telecamere del programma de La7 «Non è l’Arena» è stato tanto ingenuo da illustrare un paio di trucchi (illegali, certo, ma banalissimi) per intascare due redditi di cittadinanza anziché uno solo. Si chiama Sandro Russo, e oltre che lavorare al Caf Cgil di Palermo è anche capogruppo del Pd al vicino Consiglio comunale di Monreale. Pensava, dice oggi Russo, di parlare con un dirigente del sindacato che gli chiedeva se ci fossero eventuali falle nella normativa. E lui gliele ha indicate. Il video ha ovviamente sollevato un putiferio: il vicepremier Luigi Di Maio si è arrabbiato, ha fatto muovere le Fiamme Gialle e sollecitato un intervento da parte del nuovo segretario della Cgil Maurizio Landini. Che boccia ogni tentativo di strumentalizzazione, e annuncia che se ci sono responsabilità il dipendente che ha sbagliato pagherà. La Camera del Lavoro Cgil palermitana ha già avviato un procedimento disciplinare.

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Luciano Violante sul caso Diciotti: “Ma non è il solito conflitto fra giustizia e politica”

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

Ci risiamo, presidente Violante, i leoni non vogliono stare sotto il trono, neanche con Salvini?

Questa volta la questione non riguarda i leoni ma il trono sul quale sono seduti due protagonisti che devono trovare una intesa. Non si tratta del tradizionale scontro tra giudici e potere politico. Siamo semplicemente di fronte a un caso tutto politico.

Luciano Violante, ex presidente della Camera, in un fortunato libro di qualche anno fa, a proposito del conflitto tra politica e giustizia, utilizzò la metafora di Francis Bacon: “I giudici devono essere leoni, ma leoni sotto il trono”. Invece, a suo giudizio, il conflitto, tra politica e giustizia in Italia, è stato determinato dalla propensione dalla tendenza del trono a schiacciare i leoni, e dalla propensione dei leoni a sedersi sul trono. In questa intervista con l’HuffPost post, non vede nel caso Diciotti, un nuovo capitolo di questo conflitto.

Perché siamo di fronte a un caso diverso?

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A Chigi tre uomini soli

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

Cipro, interno giorno. Giuseppe Conte saluta tutti e se ne va. “Impegni di governo a Roma”, spiega agli omologhi riuniti a Nicosia per il vertice dei paesi mediterranei. Lascia una sedia vuota alla cena di lavoro in programma, e intorno alle 21.00 decolla, direzione vertice notturno di governo, finito poco dopo l’una, dopo un serrato faccia a faccia con Salvini e Di Maio, seguito da un dileguarsi ognuno nei propri appartamenti e tutti con bocche cucite sugli esiti. La necessità di quella che in tutta evidenza è una drammatizzazione della situazione politica è quella di risolvere al più presto il caso Sea Watch. Ma inevitabilmente le tensioni che aprono preoccupanti crepe nella maggioranza di governo riguardano anche la Diciotti, che della nave che batte bandiera olandese rischia di essere un pericoloso precedente.

Perché sulla linea porti chiusi si è attestato compattamente tutto il governo. Ma su cosa fare della responsabilità penale che il tribunale di Catania imputa a Matteo Salvini proprio per quella posizione è ancora notte fonda. La situazione è spinosissima. Il segretario della Lega ha scritto una lettera al Corriere della Sera, rivendicando una decisione politica, non una responsabilità personale, e che per questo motivo il Senato non debba dire sì all’autorizzazione a procedere richiesta dai pm.

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Reddito di cittadinanza, Crozza: “Navigator assunti col colloquio: sarà il festival dei raccomandator”

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

Durante la copertina di Che fuori tempo che fa, in onda su Rai Uno, Maurizio Crozza ha commentato l’approvazione del decreto sul reddito di cittadinanza dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “

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Boom di richieste, Toronto vara l’asta per il simbolo “Pot” (marijuana) in Borsa

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

MILANO – Le richieste sono troppe. E così la Borsa di Toronto ha deciso di affidare a una lotteria il delicato compito di trovare a chi affidare il simbolo azionario “Pot” che in inglese vuol dire (oltre a pentola) anche Marijuana. Le tre lettere che consentono di estrarre il valore del titolo sui grandi circuiti telematici si sono liberate negli ultimi mesi dopo che il gruppo minerario Potash si è fuso con Agrium prendendo il nome di Nutrien. E non appena il “marchio” che evoca la cannabis, uno dei prodotti che tira di più in Borsa, è diventato disponibile si è scatenata un’autentica gara per accaparrarselo. “C’è stato un grande interesse”, hanno ammesso le autorità di mercato. E per evitare ingiustizie si è deciso di procedere affidando l’assegnazione alla dea bendata. Le richieste potranno essere fatte entro venerdì. Poi si deciderà con un’estrazione.

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