Archive for Gennaio, 2019

L’Italia in zona recessione: a rischio gli obiettivi del Tesoro

sabato, Gennaio 12th, 2019

di Andrea Bassi

Si può guardare il bicchiere mezzo pieno. Sperare, cioè, che il crollo della produzione industriale di novembre sia dipeso dal maltempo che ha colpito l’Italia quel mese, o dal ponte dei morti particolarmente lungo. O anche dall’incertezza che due mesi fa c’era sulla manovra e sulla trattativa con l’Europa. Ma meglio non farsi troppe illusioni. Il dato è brutto, pessimo. Gli osservatori più attenti sono scettici sul fatto che a dicembre possa esserci un rimbalzo. Significa che anche nel quarto trimestre è più che probabile che davanti al Pil ci sia il segno meno. Sarebbe la seconda volta consecutiva. Tecnicamente significa che il Paese è entrato in recessione tecnica. Altro che boom economico. Secondo i dati diffusi dall’Istat, dei tredici settori che compongono l’industria manifatturiera, solo tre hanno chiuso con il segno più: l’alimentare, la farmaceutica e i settori minori. APPROFONDIMENTI

Industria auto, crolla a novembre produzione veicoli: -19%. Istat, negativo bilancio 11 mesi 2018: – 5,1%

Di Maio: «Possibile nuovo boom economico come negli anni sessanta»

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Non dire sacco

sabato, Gennaio 12th, 2019

di Massimo Gramellini

Da qualche mese, a Roma, nel quartiere di piazza Bologna, un giovane africano si è inventato un sistema intelligente per guadagnarsi il pane. Pulisce le strade, specie le più strette disdegnate dai netturbini, che prediligono i grandi spazi come i cowboy. Un caso esemplare di imprenditoria: trovare il bisogno e offrire la soluzione a costi competitivi. Il ragazzo mastica qualcosa di marketing, infatti gira con un cartello in cui inneggia alla bellezza di Roma e chiede un contributo che nessuno ha il cuore di negargli. Ma l’altro giorno è accaduto l’incredibile. Nella strada dove stava pulendo è arrivato un camion della raccolta rifiuti.

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Salvini e Di Maio, i litigi non faranno cadere il governo

sabato, Gennaio 12th, 2019

di Francesco Verderami

Squadra che litiga non si cambia. Per sei mesi lo schema di gioco tra Cinquestelle e Lega ha retto, perché sull’asse Di Maio-Salvini i partiti di maggioranza hanno cannibalizzato l’attenzione dei media e le forze di opposizione.

Dividendosi quotidianamente su qualsiasi argomento si sono presi per intero il campo, annichilendo finora gli avversari e costringendoli a schierarsi. È un pressing che il capo del Movimento e il segretario del Carroccio continuano a produrre — sulla Tav, le trivelle, la liberalizzazione della cannabis — immaginando di spartirsi il consenso alle Europee e consolidare il nuovo assetto bipolare.

L’attivismo di Conte non inganni. L’immagine di un premier che acquisisce autonomia e ruolo rispetto agli azionisti di maggioranza del governo è solo un effetto ottico: è il frutto della narrazione costruita a palazzo Chigi nei giorni della mediazione con Bruxelles sulla Finanziaria, ed è dettata dalla contingenza politica. Siccome in questa fase nessuno può permettersi una crisi, al presidente del Consiglio è garantita una libertà di manovra che è stata sfruttata per il decreto salva-Carige (subìto da Di Maio) e per la missione salva-migranti (subìta da Salvini).

Era nel conto, insomma, ed era stata peraltro preannunciata. Ma non c’è dubbio che questo spazio si assottiglierà fino a scomparire dopo il voto di maggio, quando M5S e Lega verificheranno i nuovi rapporti di forza e decideranno che fare del loro «contratto». Per tentare di cristallizzare l’attuale assetto di potere, dentro e fuori l’esecutivo c’è chi spinge invece per un rapido rimpasto, così da rafforzare Conte e renderlo «intoccabile» dopo le urne. L’operazione è evidente e il premier sarebbe anche tentato dal sostenerla. Timidamente ci ha persino provato, quando non ha escluso la possibilità di alcuni cambi nella squadra. Ma la fermezza con cui Di Maio e Salvini (per contrapposte ragioni) hanno scartato l’opzione, lo ha indotto a ritrarsi. Il derby lo giocano i vice premier, e il leader grillino ha voluto ribadirlo per smentire indirettamente l’ipotesi di venir sostituito da Conte: perciò ha parlato di una «leale competizione» con il titolare dell’Interno. Fino a quando potranno andare avanti «insieme e contro», è un’altra storia. Perché la tensione fra i due gruppi sta arrivando a livelli di guardia che i leader faticano a contenere. Anche nel governo. Dove si nota la crescente freddezza con cui Giorgetti gestisce i rapporti con i cinquestelle. «Sono come bambini viziati», ha confidato nei giorni caldi della manovra: «Se non sbattono la testa contro il muro, non ci credono».

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Turismo, un ministero fantasma: progetti e dipendenti dimezzati

sabato, Gennaio 12th, 2019

flavia amabile roma

Qualcuno ricorda una decisione presa in materia di turismo dal nuovo governo? Difficile che possa accadere. La materia era in transito tra due ministeri: dai Beni Culturali dove era stata assegnata durante i governi Renzi e Gentiloni alle Politiche Agricole dove si era deciso di avviarla con il governo Conte. Annunciato a giugno, il passaggio effettivo è avvenuto il 1 gennaio. Tre giorni prima il Consiglio di Stato dava il suo parere, negativo senza appello. Non è un parere vincolante e, secondo il ministro per le Politiche Agricole Gian Marco Centinaio che ha voluto l’accorpamento, nemmeno una bocciatura, ma la richiesta «di meglio esplicitare le ragioni dello schema come proposto». Il ministero sta provvedendo, assicura Centinaio, «rivedendo il testo alla luce delle osservazioni formulate nel parere».

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Tav, la Lega in piazza sfida il M5S: “Non possiamo bloccare il Paese”

sabato, Gennaio 12th, 2019

federico capurso roma

Matteo Salvini guarda alla Tav e vuole«un’Italia che dica sì». Il pensiero del vice-premier, nel quartier generale leghista, viene esteso anche «alle trivelle lontane dalle coste, alla Tap, alle autostrade». La lista è lunga, perché «la Lega pensa che l’Italia non si possa fermare». E dunque non si può fermare neanche la Torino-Lione, «se permetterà di viaggiare sicuri, veloci e con benefici per il territorio superiori agli eventuali problemi».

Finisce quasi in secondo piano, nei desideri del Carroccio, l’analisi costi-benefici sulla Tav. Sarà pronta «a fine gennaio», sostiene il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, invece, «il lavoro istruttorio è stato completato. Adesso lo studieremo ed espliciteremo la decisione del governo». Le versioni ormai si intrecciano fino a contraddirsi. Persino la decisione finale sulla Torino-Lione dipenderà dalla volontà politica di quello stesso governo che oggi, a Torino, nella piazza per il Sì alla Tav, farà sfoggio dello scintillante conflitto in atto tra le sue due anime: sfileranno i leghisti; resteranno a casa i Cinque stelle.

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De André, l’omaggio di Genova a 20 anni dalla scomparsa di «Faber»

sabato, Gennaio 12th, 2019
Il cantautore scompariva l’11 gennaio 1999 | Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev – CorriereTv
(Agenzia Vista) Liguria, 11 gennaio 2019 Undici gennaio, un giorno che Genova non puo’ dimenticare: l’11 gennaio 1999, la Liguria perdeva uno dei piu’ grandi cantautori e uno dei personaggi che hanno fatto la sua storia, Fabrizio De Andre’. Una data che non poteva passare inosservata: Regione Liguria e Palazzo Ducale hanno celebrato Faber a palazzo Ducale, nel ventesimo anniversario dalla sua scomparsa, con un grande evento.
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Piazza Affari recupera quasi il 6% in una settimana. Gm dà lo sprint a Fca

venerdì, Gennaio 11th, 2019

–di Flavia Carletti

Chiusura sotto la parità a Piazza Affari dopo cinque sedute al rialzo, quando anche Wall Street è in terreno negativo e si appresta a interrompere la serie positiva. Il FTSE MIB ha perso lo 0,06% ma in una settimana ha guadagnato quasi il 6 per cento. In lieve calo anche il Cac40 a Parigi e il Dax30 a Francoforte, in una giornata penalizzata soprattutto dalle vendite sui comparti Auto ed Energia. L’Europa ha risentito negativamente dei dati deludenti sulla produzione industriale a novembre nelle principali economie continentali, quando negli Usa gli investitori iniziano a guardare con preoccupazione allo shutdown del governo federale, giunto al suo ventunesimo giorno. Il timore tra gli analisti è che le attività della pubblica amministrazione Usa torneranno alla normalità ma solo dopo averne subito gli effetti negativi in termini economici, finanziari e politici. Inoltre sono ritornate preoccupazioni per l’andamento dell’economia cinese, alle prese con i dazi a stelle e strisce. Sul fronte delle trattative commerciali, comunque, è arrivato l’annuncio, fatto dal segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin, della visita a Washington del vice premier cinese Liu He a fine gennaio. Negli Usa, inoltre, ha deluso il dato sui prezzi al consumo, sceso a dicembre per la prima volta in nove mesi.

Fca chiude in testa al Ftse Mib grazie al rialzo delle stime di Gm
A Piazza Affari, Fca ha chiuso in testa al Ftse Mib con un progresso del 2,5%, dopo una mattinata sottotono. A dare la spinta al gruppo automobilistico l’annuncio di Gm, che ha alzato le stime sugli utili per il 2018 e ha indicato che anche il 2019 sarà positivo. Gli acquisti hanno premiato anche Campari (+2,31%), sostenuta da una nota positiva degli analisti di Ubs. Contrastato il comparto bancario, quando lo spread ha chiuso in lieve calo a 263 punti base e oggi c’è stata una buona domanda con rendimenti in calo per i BTp assegnati in asta dal Tesoro.

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Cannabis legale, Salvini: “La proposta M5s non è nel contratto di governo e non passerà mai”

venerdì, Gennaio 11th, 2019

Il disegno di legge per legalizzare la coltivazione, la lavorazione e la vendita della cannabis e dei suoi derivati “non è nel contratto di governo e non passerà mai”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intervenendo sulla proposta depositata in Senato dal parlamentare del M5s Matteo Mantero. “C’è qualche parlamentare che si preoccupa di legalizzare le canne, ma non è una priorità del Paese”, ha aggiunto il vicepremier.

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“In arrivo 24 miliardi di tasse”. Ma per Di Maio c’è il “boom”

venerdì, Gennaio 11th, 2019

Luca Romano

Il governo prova a nascondere la stangata della manovra. Con la nuova legge di Bilancio, è fatto noto, le tasse aumenteranno.

L’esecutivo ha infatti sbloccato la leva fiscale che teneva a bada le imposte degli enti locali che adesso potranno tornare nuovamente a rincarare le tasse dei Comuni. Prima l’Uffcio Parlamentare al Bilancio, poi l’agenzia Moody’s e infine le associazioni di categoria hanno segnalato come la stangata fiscale sia davvero dietro l’angolo. L’ultimo allarme è arrivato dal centro studi di Unimpresa: “Stangata tributaria da 24 miliardi in arrivo nel 2019 per i contribuenti italiani. Le imprese e le famiglie pagheranno, nell’arco di quest’anno, più tasse rispetto al 2018: l’insieme delle misure inserite nella manovra porterà infatti la pressione fiscale dal 41,9% al 42,3%”, si legge nel report di Unimpresa. “Ne consegue che il totale delle imposte versate nelle casse dello Stato passerà dai 737 miliardi del 2018 ai 762 miliardi del 2019, con un incremento i 24 miliardi (+3%)”, fa sapere sempre il Centro Studi.

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Istat, frena l’industria in Italia Rischio recessione nella Ue

venerdì, Gennaio 11th, 2019

di Francesca Basso

L’economia europea sta rallentando e quella italiana non fa eccezione. Lo dicono i numeri pubblicati in questi giorni dagli istituti di statistica nazionali, che registrano un calo della produzione non solo in Italia, ma anche in Spagna, Francia e pure in Germania, consolidata locomotiva europea (e importante mercato per il nostro export industriale). Solo la Gran Bretagna limita i danni. Per quanto riguarda l’Italia le prospettive sono grigie: l’attuale fase di debolezza del ciclo economico italiano, spiega l’Istat nel bollettino mensile sull’andamento dell’economia a dicembre, potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi, alla luce della nuova flessione dell’indicatore anticipatore. E questo desta preoccupazione. Nel terzo trimestre del 2018 l’Italia ha registrato un Pil negativo dello 0,1% e la Germania dello 0,2%. Due trimestri consecutivi di contrazione equivalgono per gli analisti alla cosiddetta «recessione tecnica».

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