Archive for Gennaio, 2019

L’addio (forzato) a Parmalat e quella lezione al Paese

sabato, Gennaio 26th, 2019

Nicola Porro

La storia di Parmalat, la prima azienda agroalimentare italiana che impiega ancora mille collaboratori, dovrebbe svegliarci.

Come ben sapete, otto anni fa fu sfilata a Enrico Bondi, grazie ad un assegnuccio da 4 miliardi. A beccarsi la preda, fu un gruppo familiare francese. Oggi la famiglia Besnier, come ha scritto il Sole24 Ore un paio di giorni fa, ha intenzione di concludere l’opera: azzerare il quartier generale di Collecchio, patria di Tanzi, e spostare tutto a Laval, il villaggio francese da cui provengono. Trecento chilometri da Parigi e neanche 50mila anime. I Besnier non pubblicano bilanci, si fanno, raramente, vedere alla partita della loro squadra di serie B, non circolano molte foto che li ritraggono, sono ricchissimi e si portano tra pochi giorni tutto a casa. Parmalat non solo non sarà più quotata, pazienza, ma non esisterà più come entità giuridica: fusa in Lactalis. Che nel frattempo ha piazzato i suoi manager (tutti francesi) alla guida delle nove divisioni operative in cui verrà organizzato l’intero gruppo. Insomma, dopo otto anni, Parmalat anche formalmente non esisterà più. Fino ad ora i francesi hanno licenziato praticamente nessuno e probabilmente con la prossima riorganizzazione usciranno non più di un centinaio di persone (comunque il dieci per cento della forza lavoro italiana). Uno stile molto diverso da quanto hanno adottato le multinazionali, sempre francesi, della moda: hanno comprato una caterva di marchi italiani, senza spostare una virgola della loro italianità. Anzi sfruttandola al massimo sia nella produzione sia nello stile per affermarne il prestigio e il successo internazionale (anche se bisognerà accertare bene se non hanno fatto i furbetti con il fisco). Atteggiamenti padronali diversi, per settori che forse non sono comparabili: sulla moda ci sono margini cicciotti, sull’alimentare striminziti. Ma tant’è.

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Il video di Berlusconi “Sono tornato in campo L’Italia è in pericolo”

sabato, Gennaio 26th, 2019

Gian Maria De Francesco

«L’Italia è il Paese che amo. Con queste parole 25 anni fa mi rivolsi agli italiani per chiedere loro di unirsi a me per costruire un grande futuro».

Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha scelto lo stesso incipit del discorso del 1994 per lanciare un videomessaggio celebrativo del venticinquennale anni del partito che ha rivoluzionato lo scenario politico creando, di fatto, il centrodestra.

La necessità di riunire i moderati, però, è ancora attuale visto che la coabitazione al governo della Lega con i grillini ha determinato una crisi d’identità in tutta quell’area sociale e ideale che Berlusconi aveva portato a sintesi. Ed è proprio nei pentastellati e nella natura eversiva della formazione guidata da Luigi Di Maio e Davide Casaleggio che il Cavaliere individua la ragione del suo ritorno a tempo pieno nell’agone politico. «Scesi in campo per evitare che il Paese cadesse in mano di una sinistra ancora comunista», ha proseguito evidenziando che il primo avversario è stato sconfitto, ma uno nuovo e più temibile ne ha preso il posto. «Oggi quella sinistra non esiste più, ma il mio senso di responsabilità mi induce ancora una volta a scendere in campo per le prossime elezioni europee perché, di nuovo, il nostro paese corre un pericolo molto grave. Il Movimento 5 Stelle è una forza politica che è certamente moderna nell’uso degli strumenti di comunicazione ma vecchissima nelle idee, nei contenuti, nelle proposte».

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Landini schiera la Cgil: “Salvini e Di Maio non hanno mai lavorato”

sabato, Gennaio 26th, 2019

fabio martini roma

E ora nelle piazze e nell’arena mediatica c’è un nuovo personaggio: il tribuno del popolo. Pronto a urlare più forte e a scavalcare i popolarissimi demagoghi del governo. Nel suo primo, sanguigno discorso da segretario generale della Cgil, Maurizio Landini ha arringato la platea dei delegati del congresso di Bari con parole d’ordine immaginifiche («siamo il sindacato di strada»), con battute semplici e taglienti contro il governo, come quando ha detto: «Il problema di questo Paese è avere due vice premier che non hanno mai lavorato: pensano di occuparsi di povertà e lavoro senza essere mai stati poveri e senza aver mai lavorato!».

In maglioncino rosso, parlando a braccio, Landini è stato sfottente e strafottente anche nell’attacco a Salvini: «Il ministro è stato eletto in Calabria, dove mi è capitato di visitare la baraccopoli di San Ferdinando. Lì ci sono condizioni inaccettabili, ma come si fa, quando uno vede queste cose, ad alzarsi la mattina, mettere la Nutella sulla fetta biscottata, poi dire due cavolate, fare un tweet e non porsi il problema che c’è un sistema economico e del lavoro fondato su forme di sfruttamento?». La platea dei delegati, abituati al lessico privo di pathos di Susanna Camusso, si sono alzati in piedi, in eloquenti standing ovation.

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Conte: “Su Regeni impegno mio e del governo”. Ma la maggioranza è spaccata sulla linea da seguire

sabato, Gennaio 26th, 2019

Tre anni sono passati, ma c’è ancora molto da fare. Il terzo anniversario della morte di Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano ucciso in Egitto, si apre con un tweet della mamma, Paola Deffendi: «25 gennaio 2019… Oggi e sempre, il giallo! Non molliamo, caro Giulio. Truth for Giulio Regeni». In una foto, allegata al post, l’immagine di alcuni giori gialli in un giardino imbiancato dalla neve, Al centro un cartello dello stesso colore con la scritta: «Verità per Giulio Regeni».

Nella giornata simbolo, si rincorrono gli impegni. Ma il governo è diviso sulla linea da tenere nei confronti dell’Egitto, Paese con il quale l’Italia ha numerosi progetti e interessi economici. C’è chi vorrebbe una posizione più dura, di muro contro muro. E chi invece caldeggia una via diplomatica, lontana dai riflettori, nella speranza di ottenere di più dal Cairo.

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Procura minori Catania: sbarcare i bambini dalla nave Sea Watch 3 | Salvini: “Hanno 17 anni, li prenda lʼOlanda

sabato, Gennaio 26th, 2019

La Procura per i minorenni di Catania chiede che “possano sbarcare” i minori non accompagnati presenti sulla Sea Watch 3 “per essere collocati in apposite strutture”. Il documento inviato ai ministri dell’Interno e dei Trasporti, al presidente del Tribunale per i minorenni della città siciliana e alla Procura generale etnea, è stato firmato dalla procuratrice Caterina Ajello. Salvini : replica: “Ma quali bambini, hanno 17 anni, vadano in Olanda”.

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Spagna, niente miracolo: trovato morto il piccolo Julen

sabato, Gennaio 26th, 2019

Come molti temevano, non ce l’ha fatta il piccolo Julen: i soccorritori l’hanno raggiunto all’1:25 di stanotte dopo 13 giorni di scavi senza sosta nel pozzo dove è caduto il 13 gennaio a Totalan, una località vicino a Malaga, ma il bimbo era senza vita. “Disgraziatamente…nonostante tanti sforzi da parte di tanta gente, non è stato possibile….RIPJulen”, ha twittato la Guardia Civil, rivolgendo ai familiari “le più sincere condoglianze”.

Il corpo senza vita di Julen è stato trovato a oltre 100 metri sotto terra. Un agente della Guardia Civil – riferisce El Pais – è stato l’ultimo ad unirsi ai soccorsi dopo che gli uomini della Brigada de Salvamento Minero hanno aperto una galleria di accesso da un pozzo ausiliare. L’ultimo tratto è stato particolarmente duro, per la presenza di grosse rocce, che alla fine sono state fatte saltare con delle piccole cariche esplosive.

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Rafforzare l’argine contro l’odio antisemita

sabato, Gennaio 26th, 2019

di Pierluigi Battista

disegno di Doriano Solinas

disegno di Doriano Solinas

Una frontiera di decenza si stava sbriciolando, un argine al debordare dell’antisemitismo rischiava di essere travolto. Quando un senatore della maggioranza presta orecchio alla menzogna dei «Protocolli dei Savi Anziani di Sion», uno dei falsi più clamorosi della propaganda di odio antiebraico fabbricato dalla polizia segreta zarista e divulgato dai nazisti, è un bene che le istituzioni si muovano. E per fortuna, alla vigilia della Giornata della Memoria, il presidente Sergio Mattarella ha messo in guardia la cittadinanza dall’uso disinvolto e micidiale di «teorie cospirative» che indicano nell’ebreo demonizzato l’oscuro burattinaio di indicibili complotti. Ma se si infrange la barriera della menzogna, se circolano con disinvoltura discorsi e pregiudizi che sembravano sepolti, allora la ricorrenza del Giorno della Memoria assume un valore impensabile fino a poco tempo fa.

Ma attenzione all’ipocrisia, al doppio standard, alla giustificazione del silenzio con cui noi in Europa abbiamo assistito a un odio antiebraico di tipo nuovo, che salda antichi pregiudizi e una smisuratezza antisionista che sconfina nell’antisemitismo più becero, fatto proprio da potenti Stati che con l’annientamento dell’«entità sionista», lo Stato di Israele, vorrebbero gettare gli ebrei nel mare. O ucciderli nel cuore della civiltà europea, dove vengono attaccate scuole ebraiche, cimiteri, sinagoghe, supermercati kosher, quartieri popolati dai «maiali ebrei».

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M5S, la mail dello staff di Carla Ruocco: “Le è stato riservato un posto tra le l’autorità?”

sabato, Gennaio 26th, 2019

di TOMMASO CIRIACO

ROMA – Io sono io, tuonò dal suo account mail l’Onorevole Presidente grillina Carla Ruocco. Anzi, io sono “l’autorità” e come tale devo sedere dove mi spetta al convegno sulla Shoah. La nemesi del grillismo è tutta in una mail partita incautamente dall’indirizzo della deputata, Presidente della commissione Finanze di Montecitorio, in cui Ruocco – o chi per lei del suo entourage – richiede perentoriamente un posto tra le autorità. E poco importa se un tempo sarebbe stata massacrata dai suoi stessi compagni in nome della battaglia all’odiata Casta.

M5S, la mail dello staff di Carla Ruocco: "Le è stato riservato un posto tra le l'autorità?"
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“Zuckerberg vuole integrare WhatsApp, Instagram e Facebook Messenger”

sabato, Gennaio 26th, 2019

L VERO investimento di mr. Zuckerberg? Riunificare la galassia di applicazioni social del gruppo: WhatsApp, Instagram e Facebook Messenger. Un investimento non da poco in termini di sviluppo, per il quale – stando a quanto dichiarato da quattro persone coinvolte nel progetto che hanno chiesto di restare anonime – Facebook ha messo centinaia di ingegneri e sviluppatori al lavoro sulla riconfigurazione delle funzioni di base delle app di comunicazione. A rivelarlo è il New York Times, spiegando che nei piani del fondatore e ceo di Menlo Park le app, pur continuando a funzionare stand-alone (ossia in maniera autonoma), condivideranno però le infrastrutture di messaggistica.

rep

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Congedo di paternità, via libera Ue a 10 giorni obbligatori

sabato, Gennaio 26th, 2019

MILANO – Bruxelles si prepara a dare un nuovo input importante ai Paesi in materia di famiglia. Consiglio e Parlamento europeo hanno trovato un’intesa per introdurre nuove regole che garantiscano almeno 10 giorni di congedo di paternità retribuito in occasione della nascita, e due mesi di congedo parentale nei primi anni di vita dei figli non trasferibili da un genitore all’altro. Ora la direttiva, dopo il voto della plenaria atteso nei prossimi mesi e il successivo ok definitivo del Consiglio, entrerà in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. A quel punto i Paesi avranno tre anni per recepire le misure sul congedo di maternità e cinque per quelle sul congedo parentale.

Come funziona in Italia

Attualmente la legge italiana prevede cinque giorni di congedo obbligatorio per i padri (più uno facoltativo in alternativa alla madre), cui è assicurato il 100% della loro retribuzione in caso di assenza dal lavoro in occasione della nascita del proprio figlio. Diverso il caso del congedo di paternità, un periodo facoltativo di astensione dal lavoro per i genitori nei primi anni di vita dei figli, non superiore ai dieci mesi complessivamente per entrambi i genitori (11 nel caso in cui il padre si astenga dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato di almeno tre mesi). In questo caso quindi la norma italiana fissa giù un limite più alto di quello stabilito in sede europea. Sarà la normativa italiana di adozione a stabilire come integrare la prescrizione della non trasferibilità con lo strumento già in vigore.

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