Archive for Gennaio, 2019

20 anni senza Fabrizio De André, la voce degli emarginati

venerdì, Gennaio 11th, 2019

Vent’anni da quell’11 gennaio 1999. Tanti ne sono passati da quando Fabrizio De André se ne è andato lasciando un vuoto, per non dire una voragine, nel panorama della musica italiana. Vuoto colmato dalla sua opera, ancora oggi attualissima e viva in chi la porta in giro, dalla Pfm al figlio Cristiano, e nelle uscite curate dalla Fondazione De André.

20 anni fa moriva Fabrizio De André: le sue foto

Sono in tanti a volerlo ricordare in qualche modo in questo 20esimo anniversario della morte. In tutta Italia si svolgeranno manifestazioni ed eventi, a partire da Genova, dove saranno proprio Dori Ghezzi e Cristiano a raccontarlo e omaggiarlo. Un’intera giornata a lui dedicata, con Gino Paoli, Neri Marcorè, Antonio Ricci, Fabio Fazio, Morgan e Luca Bizzarri a raccontare il “loro” De Andre’. Mentre la Pfm in primavera tornerà sui palchi di tutta Italia con “PFM canta De André – Anniversary’, un tour a 40 anni dal fortunato sodalizio con il cantautore genovese.

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Trasporti, venerdì di sciopero dei controllori di volo. Previsti ritardi e cancellazioni

venerdì, Gennaio 11th, 2019

Giovanna Pavesi

Dalle 13 alle 17. E così, molte partenze potrebbero subire ritardi o cancellazioni.

Alitalia, tutte le informazioni sul sito

Secondo quanto riportato da TgCom24, Alitalia ha pubblicato sul proprio sito l’elenco dei voli annullati, precisando però che l’80% dei passeggeri riuscirà a partire in giornata. Stessa scelta per la compagnia lowcost Vueling, che ha pubblicato la lista ncompleta dei voli che rimarranno a terra avvisando che, in base all’evolversi della situazioni, potrebbero verificarsi ritardi anche su altri voli.

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COMUNICATO STAMPA RATI: INCONTRO CON BENTIVOGLI (SEG. GEN. FIM CISL)

venerdì, Gennaio 11th, 2019

INTERVISTA A MARCO BENTIVOGLI, SEGRETARIO GENERALE FIM CISL

Lunedì 14 gennaio a Lanciano, incontro dal titolo «Il lavoro in piena economia della conoscenza» – Quale scuola e quale impresa? a cura dell’Associazione RATI

LANCIANO. Vedrà protagonista Marco Bentivogli, Segretario Generale FIM CISL, la prima iniziativa del 2019 dell’associazione Rati (Rete di Abruzzesi per il Talento e l’Innovazione) che con il nuovo anno vuole aggiungere alle attività condotte con le Scuole delle Coalizioni del Sangro Aventino e del Vastese, una robusta azione di sensibilizzazione delle Comunità locali coinvolgendo tutte le loro componenti.

Per questo farà ricorso a «personaggi» di caratura nazionale per convegni e seminari per l’approfondimento di tematiche cruciali e coerenti con la mission che l’Associazione porta avanti.

Il primo di questi incontri, in programma lunedì 14 gennaio dalle 16.30 presso il Palazzo degli Studi, vedrà appunto protagonista Bentivogli in un incontro dal titolo «Il lavoro in piena economia della conoscenza» – Quale scuola e quale impresa?

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La profezia inascoltata sull’euro: “Perché avremo più disoccupati”

venerdì, Gennaio 11th, 2019

Roberto Vivaldelli

L’euro entrò in vigore per la prima volta il 1º gennaio 1999 in undici degli allora quindici stati membri dell’Unione e fu introdotto per tutte le forme di pagamento non fisiche. A vent’anni di distanza da quella data, pochi sono quelli che hanno il coraggio di festeggiare apertamente l’introduzione della moneta unica e ricordare felicemente un passaggio storico che avrebbe dovuto drasticamente migliorare le nostre vite. Tant’è che sono numerosi i Premi Nobel che hanno criticato ferocemente il funzionamento della moneta unica, tra cui James Mirrless, premio Nobel per l’Economia nel 1996, e Christopher Pissarides, economista britannico cipriota, vincitore del premio Nobel per l’Economia nel 2010 per i suoi contributi alla teoria delle frizioni di mercato.

Nella lista dei critici dell’euro stilata da IlSole24Ore tra i più noti c’è Paul Krugman, economista di stampo keynesiano e premio Nobel per l’Economia nel 2008, che nel 1999 disse: “Adottando l’Euro, l’Italia si è ridotta allo stato di una nazione del Terzo Mondo che deve prendere in prestito una moneta straniera, con tutti i danni che ciò implica”. Secondo Joseph Stiglitz, anch’egli Premio Nobel per l’Economia nel 2001, “Questa crisi, questo disastro è artificiale e in sostanza questo disastro artificiale ha quattro lettere: l’euro”. Chi forse prima di tutti vide un grave pericolo nell’adozione della moneta unica fu però l’economista inglese Frank Hahn, professore di economia presso l’Università di Cambridge, Harvard e presso la London School of Economics. 

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Giuseppe Conte seppellito dal sondaggio: il 63% degli italiani sta con Matteo Salvini

venerdì, Gennaio 11th, 2019

di Lorenzo Mottola

Per Matteo Salvini è una questione di «principi e civiltà». Detto in altro modo, il problema non è tanto capire chi pagherà pranzi e cene ai 49 migranti arrivati ieri a Malta, ma stabilire chi comanda nel governo sull’immigrazione: il segretario leghista o Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio non ha mai preso un voto in vita sua, questo però non sembra impensierirlo: vuole imporre la sua autorevolezza. È stufo di fare la parte della marionetta. Così, senza neanche interpellare il ministero degli Interni, ha scelto di aprire ai profughi in arrivo dall’ Africa. Un fatto intollerabile per il nordista, che già sulle violenze ultrà aveva dovuto sopportare le bacchettate del premier. In questo caso, tuttavia, la faccenda si fa più seria: sugli sbarchi il Carroccio si gioca tutta la sua credibilità.

Leggi anche: “I suoi amici burocrati”: Salvini affonda Conte

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Malacalza: “Su Carige faremo la nostra parte”

venerdì, Gennaio 11th, 2019

Lorenzo Cresci MATTEO INDICE

O Malacalza partecipa per la sua quota all’aumento di capitale di Carige, o la banca finisce nelle mani di un altro istituto. Ecco il bivio che attende la famiglia genovese, che rischia grosso e ne è consapevole. Fonti di palazzo restringono il cerchio attorno a Unicredit quale banca individuata dal governo per intervenire. Il gruppo guidato da Jean Pierre Mustier prosegue nella linea del «no comment» e pur puntando sempre su una dimensione europea, a Roma verrebbe considerata la soluzione. Secondo quanto ricostruito, già in passato ci sono stati approcci con l’istituto di piazza Gae Aulenti sul dossier Carige andati a vuoto. Un ripensamento potrebbe avvenire se il governo fosse disposto a mettere una «dote» sostanziosa, replicando quanto fatto con Intesa Sanpaolo e le venete. Ma la famiglia Malacalza resta in gioco, non è mai uscita dalla partita e si mantiene «dialogante». Anzi, l’obiettivo è quello di «dare continuità al dialogo» e ambienti vicini ai Malacalza, che per la prima volta si confidano, fanno sapere che «la famiglia vive la tempesta di questi giorni con preoccupazione per le sorti della banca, ma anche con la tranquillità di chi aveva chiesto e continua a chiedere fin da tempi non sospetti chiarezza sul passato, piano e numeri credibili».

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In piazza insieme ai Sì Tav. Lo strappo della Lega apre un fronte nel governo

venerdì, Gennaio 11th, 2019

amedeo la mattina, ilario lombardo roma

La Tav ritorna a essere centrale nello scontro politico che sta investendo la maggioranza giallo-verde. L’analisi costi-benefici che da mesi era attesa sul tavolo del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli è arrivata e da indiscrezioni sembra confermata la valutazione negativa dell’opera di Alta velocità. Il ministro però non l’ha ancora resa pubblica e precisa che non c’è alcun giallo a proposito: «È al vaglio della struttura tecnica per le opportune verifiche e dovrà essere abbinato all’analisi giuridica proprio come è avvenuto con il Terzo valico. Lo studio – aggiunge Toninelli – sarà condiviso in seno all’esecutivo, che sarà investito di qualsiasi decisione direttamente inerente al contratto di governo».

Il punto è che l’alleato leghista ha già deciso che, contratto di governo o meno, la parola deve passare ai cittadini, sposando di fatto la possibile iniziativa che potrebbe prendere il governatore piemontese Chiamparino di indire un referendum. Un’iniziativa di consultazione popolare alla quale potrebbero aggiungersi anche i presidenti della delle Regioni Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia. È vero pure che il Carroccio, con il capogruppo e segretario regionale Riccardo Molinari, ricorda che Chiamparino e il Pd nell’autunno del 2017 non avevano accolto, in consiglio regionale, la proposta di istituire il referendum consultivo. «Chiamparino fa solo parole. Dia un segnale forte di serietà, mettendo rapidamente mano alla proposta di legge per disciplinare il referendum consultivo targata Lega». È il gioco politico di chi si vuole intestare la consultazione popolare nella convinzione che nelle urne vincerebbe il Sì alla Tav. Ma adesso siamo molto vicini al dunque e le strade degli alleati di governo si sta dividendo.

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Ritorna il redditometro Ma il sussidio grillino viene ancora rimandato

venerdì, Gennaio 11th, 2019

Gian Maria De Francesco

Con buona pace del vicepremier Matteo Salvini che, a un mese dall’insediamento del governo Conte, prometteva «via spesometro, redditometro, studi di settore e split payment» si può affermare che nessuna delle promesse sia stata mantenuta.

L’ultima smentita è giunta dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, generale Antonino Maggiore, che in un’intervista al Sole 24 ore ha sottolineato che «lo strumento del redditometro non è stato eliminato dall’ordinamento tributario ma sarà rimodulato sulla base di un nuovo decreto del ministero dell’Economia» che aggiornerà «gli elementi indicativi di capacità contributiva in base alla propensione alla spesa» di ciascun soggetto.

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“Nessuno dovrebbe utilizzare Facebook”: parla Dave Eggers, scrittore e pioniere del digitale

venerdì, Gennaio 11th, 2019

di Federico MarconiL

L’intelligenza artificiale che snatura il pensiero umano. L’utilizzo dei big data come falsa comodità. La privacy in pericolo e i social network come minaccia, le grandi compagnie tecnologiche guidate solamente dalla logica del profitto: è il ritratto del «surveillance capitalism», il capitalismo della sorveglianza, come lo definisce Dave Eggers.

Quarantotto anni, scrittore e attivista, fondatore e direttore della prestigiosa rivista letteraria McSweeney’s, Eggers è tra le più apprezzate penne statunitensi dall’uscita del suo primo romanzo, “L’opera struggente di un formidabile genio” (Mondadori). Era il 2000 e il libro divenne in poco tempo un caso editoriale con il plauso della critica: il New York Times lo inserì al primo posto nella classifica dei bestseller del 2001 e al dodicesimo tra i libri del decennio.

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Sanremo, Baglioni sotto attacco social. Direttrice Rai1: “Solito comizio”. L’ad Salini: “Piena collaborazione con direttore artistico”

venerdì, Gennaio 11th, 2019

Claudio Baglioni al centro dei riflettori, tra accuse e difese, dopo le sue dichiarazioni sui migranti e sulla vicenda Sea Watch e Sea Eye ieri durante la conferenza stampa di Sanremo 2019. La sua analisi ‘artistico-umanitaria’ sulla crescente intolleranza anti migranti fomentata e calvalcata dal ministro dell’Interno leghista (“…stiamo ricostruendo i muri, non li abbiamo mai abbattuti. Non credo che questo faccia la felicità degli esseri umani”…), non è piaciuta al fronte politico gialloverde che regge la maggioranza. Già ieri Salvini ha replicato, “Baglioni mi piace quando canta, non quando parla di immigrazione. I cantanti cantano, i ministri parlano”, ha scritto il ministro dell’Interno su Twitter poco dopo le dichiarazioni del direttore artistico del Festival.

Intanto per il cantautore è diluvio di insulti sui social. E a infiammare le polemiche anche un retroscena pubblicato dalla Stampa dal titolo “La direttrice di Rai 1 lo liquida: mai più all’Ariston se ci sono io”. Una dichiarazione che scatena le ire dell’opposizione e arriva proprio mentre l’Ufficio stampa di viale Mazzini sfoggia, fra i successi dell’anno, “la finale del Festival di Sanremo 2018, condotto da Baglioni, come l’evento televisivo più visto dell’anno con 12,2 milioni di telespettatori, pari al 58% di share”. In giornata è ancora la neodirettrice dell’ammiraglia Rai, Teresa De Santis, a insistere sulla vicenda – senza tuttavia smentire quanto scritto dalla Stampa. “Sono solo canzonette, o almeno dovrebbero esserlo, una settimana di grande cerimonia di svago e spettacolo nazionale. Invece, e non solo per responsabilità di Claudio Baglioni, sono state trasformate nel solito comizio”, scrive in un passaggio di una lettera a Dagospia in cui soprattutto respinge le accuse o il sospetto di essere stata chiamata al ruolo in quanto “direttore in quota Isoardi”.

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