Archive for Gennaio, 2019

I sospetti dell’Fbi su Trump al soldo dei russi

domenica, Gennaio 13th, 2019

paolo mastrolilli inviato a new york

L’Fbi aveva aperto un’inchiesta su Trump quando era già presidente, sospettando che lavorasse per la Russia. Non un’indagine sulla collusione con Putin per influenzare le elezioni del 2016, ma una vera e propria operazione di controspionaggio, basata sull’ipotesi che il capo della Casa Bianca fosse in sostanza un agente al servizio o ricattato dal Cremlino.

La notizia è stata pubblicata dal «New York Times», e Trump ieri ha reagito via Twitter, scrivendo che dimostra come agenti deviati avessero cospirato per abbatterlo. Qualunque sia la verità, si tratta in ogni caso di una notizia grave, perché le ipotesi possibili sono solo due: o il presidente era davvero un uomo in mano alla Russia; oppure all’interno dell’Fbi c’era un gruppo di persone corrotte o incompetenti, che manovravano per distruggerlo.

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Il M5S insiste sul “no” alla Torino-Lione, ma ora Di Battista apre al voto popolare

domenica, Gennaio 13th, 2019

federico capurso roma

Il Movimento 5 Stelle si tiene ben lontano dalla piazza di Torino che ha riunito i Sì alla Tav e accolto gli alleati di governo della Lega. Issa la bandiera del «No», si mostra compatto in favore di telecamere, agita il contratto di governo. Eppure, in questo rifiuto ostentato, il Movimento nasconde tre sfumature capaci, nei loro diversi epiloghi, di mandare in frantumi promesse e partito.

La piazza, di certo, impone all’attenzione di Luigi Di Maio un ulteriore problema di gestione, per una volta esterno al suo Movimento. La manifestazione dei leghisti ha fatto storcere il naso a una buona fetta dei Cinque Stelle, compresi quelli torinesi che la definiscono «problematica». E la mediazione del leader – che dice di non essere «scandalizzato per il fatto che la Lega dica Sì alla Tav» – rischia di non tenere insieme ancora a lungo le tante anime del suo partito. «Noi e la Lega siamo due forze che hanno convinzioni diverse – sottolinea Di Maio -. Per questo abbiamo firmato un contratto: perché ero sicuro che ci saremmo ritrovati in situazioni come questa».

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Chi ha davvero il sedere al caldo

domenica, Gennaio 13th, 2019

Alessandro Sallusti

La scena è la seguente. C’è un Tizio che per non lavorare guadagna fino a quindicimila euro al mese di soldi pubblici, cioè pagati dai contribuenti tra i quali ci sono ovviamente anche i pensionati, che si scaglia al grido di «taci tu che hai il cu…

al caldo!» contro un pensionato che si stava lamentando del taglio del suo assegno di cinquemila euro. In sintesi: Tizio guadagna tre volte tanto Caio ma gli dà del benestante ingrato. La scena non è tratta da una commedia dell’assurdo, ma è accaduta davvero l’altra sera in diretta tv a Piazza Pulita, il programma di La7 condotto da Corrado Formigli.

Tizio è Gianluigi Paragone, ex giornalista leghista sempre molto ben pagato (quando diresse La Padania prima e Libero poi, ovviamente anche con soldi presi dai contributi pubblici, cioè anche dai pensionati) e oggi senatore dei Cinquestelle. Il pensionato in questione è un signore molto dignitoso che si è presentato in trasmissione con un gilet giallo, divisa un po’ troppo generosamente diventata simbolo delle proteste dei contribuenti spennati.

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Il gioco di Salvini: si lamenta ma è complice dei grillini

domenica, Gennaio 13th, 2019

Augusto Minzolini

Gli echi delle confessioni degli uomini del Carroccio ormai esprimono un unico mood: non ne possono più dei 5stelle. Per Giancarlo Giorgetti sono dei «fuori di testa».

Per Dario Galli «andrebbero mandati a casa». Massimo Garavaglia, che è un tipo più calmo, li tollera a malapena. Tant’è che lo stesso Matteo Salvini già più di un mese fa ammetteva: «Sono l’unico che difende l’alleanza con i grillini, i miei l’avrebbero rotta da un pezzo». Solo che le riserve, le polemiche, i distinguo non salvano l’anima. Tutt’altro. Se il governo è partito con il piede sbagliato per affrontare una recessione economica che ormai è alle porte, la responsabilità non è solo di chi ha tirato fuori dal cilindro, nel momento meno opportuno, il decreto dignità, o una manovra con una forte impostazione «assistenziale» e non espansiva, o un atteggiamento verso le grandi opere come la Tav da oscurantismo medievale; ma anche di chi l’ha assecondato, di chi non si è opposto per difendere un governo che assume sempre più le sembianze di un sepolcro imbiancato, in cui l’ipocrisia del potere, rappresentata dal cosiddetto «contratto», nasconde, e sacrifica, differenze programmatiche e culturali di fondo. Un’ipocrisia che rischia di pagare, soprattutto, il Paese.

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Educazione civica a scuola un ritorno indispensabile

domenica, Gennaio 13th, 2019

di Ferruccio de Bortoli

La democrazia diretta è necessaria. Giusto rafforzarla. Ma va maneggiata con cura. La Rete dà risposte immediate, partecipazioni istantanee. Ma spesso disinformate ed emotive. Si scambia l’opinione di minoranze organizzate, non raramente su posizioni estreme, per il sentimento medio degli elettori. I leader politici che misurano costantemente il proprio gradimento sui social network — e si comportano di conseguenza — dovrebbero tenerne conto. E una riflessione dovrebbe farla anche chi è affascinato dall’idea di introdurre, nella nostra Costituzione, un referendum propositivo e ha già formato la propria classe dirigente con discutibili selezioni digitali. La discussione fra i partiti della maggioranza ha già portato, fortunatamente, a ipotizzare un quorum del 25 per cento del corpo elettorale. Ma non basta. Non sono escluse le leggi di spesa e penali. Si ipotizza uno sciagurato ballottaggio fra proposte referendarie e parlamentari. La democrazia rappresentativa così muore. Sotto i nostri occhi. Socchiusi.

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Il Brasile annuncia: il terrorista Cesare Battisti catturato in Bolivia

domenica, Gennaio 13th, 2019

L’ex terrorista Cesare Battisti è stato arrestato in Bolivia. Lo riferiscono diversi media brasiliani citando Filipe Martins, consigliere speciale del presidente della repubblica Jair Bolsonaro. “Il terrorista italiano Cesare Battisti è stato arrestato e sarà presto portato in Brasile, da dove verrà probabilmente mandato in Italia, così da poter scontare l’ergastolo secondo la decisione della giustizia italiana”, scrive Martins su Twitter.

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Ora Conte invoca l’aiuto delle partecipate di Stato: “3 assunti per ogni uscita”

sabato, Gennaio 12th, 2019

Gian Maria De Francesco

Roma Il governo bussa ancora alle porte delle partecipate statali.

Se a ottobre l’esecutivo in un incontro a Palazzo Chigi aveva chiesto di accelerare i piani di investimento, ora si entra nel vivo della questioni occupazionale. «Stiamo impostando quota 100 anche per assicurare un ricambio generazionale», ha ribadito ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, osservando che «dobbiamo vedere la fase attuativa ma un’importante azienda di Stato, Eni, mi ha anticipato, e non è la sola, che nel 2019 per un lavoratore che andrà in pensione ne verranno occupati 2/3». A questo proposito il premier ha annunciato «un altro incontro con le grandi aziende di Stato e con gli illuminati imprenditori per valorizzare al massimo questa riforma».

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Ecco il “ricatto” di Bruxelles per aprire i porti italiani

sabato, Gennaio 12th, 2019

Luca Romano

Lo sbarco dei migranti della Sea Watch a Malta continua a far discutere.

L’Italia, come è noto, ha espresso l’impegno ad ospitare almeno 15 persone sul proprio territorio. Un impegno questo che si può attribuire del tutto al premier Giuseppe Conte che ha di fatto sfidato la linea dei porti chiusi voluta dal Viminale. Lunedì è un giorno chiave. A Roma sia Salvini che Conte incontreranno il Commissario euopeo alla Migrazione, Avramopuolos. In questi due incontri sostanzialmente Bruxelles indicherà le sue proproste per una gestione allargata dell’emergenza sbarchi. L’ue si impegnerà ad offrire un aiuto concreto per accelerare l’analisi delle domande di asilo e stabilire una linea per i rimpatri veoloci.

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Sicurezza a Roma, in dieci anni persi tremila uomini delle forze dell’ordine

sabato, Gennaio 12th, 2019

di Camilla Mozzetti

Alla Magliana, periferia sud di Roma, non si sparava da anni. Giovedì scorso, invece, quattro colpi sono stati esplosi da una calibro 7.65 contro un pregiudicato, Andrea Gioacchini, morto a distanza di poche ore. E in un attimo nel quartiere – che tanti omicidi aveva conosciuto negli anni della banda dei “bravi ragazzi” – e in tutta la città molti si sono posti una domanda: «Quanto è davvero sicura Roma?». APPROFONDIMENTI

La percezione dei residenti non rincuora e a leggere i numeri delle forze dell’ordine presenti in campo per il controllo del territorio si prende atto del calo avvenuto nell’ultimo decennio e stimato intorno al 20%: con mille agenti di polizia e 2 mila caschi bianchi in meno. È vero comunque che nella Capitale sono diminuiti i reati – dalle rapine ai furti – ma non si è ridotta l’insicurezza percepita dai cittadini, come confermano fonti del Viminale, che si basa su un parametro diverso dal numero delle denunce effettivamente esposte.

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ll tesoro rubato dai nazisti è ancora nascosto in Germania

sabato, Gennaio 12th, 2019

di Flaminia Bussotti

BERLINO Lo Stato tedesco, a 74 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, è ancora in possesso di migliaia di opere d’arte di provenienza oscura: quadri, sculture, mobili, su cui grava il sospetto possa trattarsi di Raubkunst, oggetti d’arte rubati o acquisti dai nazisti con metodi dubbi da famiglie, per lo più ebree durante la guerra. Secondo quanto rivelato questi giorni dalla Bild, e confermato dal ministero delle finanze, e poi ulteriormente approfondito da un’indagine dallo Spiegel, circa 2.500 opere si trovano oggi nei depositi del governo a Berlino-Weissensee, o esposte nei musei o negli uffici di istituzioni pubbliche, in attesa che si chiarisca la loro provenienza e si possa risalire ai legittimi proprietari.  APPROFONDIMENTI

LEGGI ANCHE: Capolavoro del 700 conteso, il direttore tedesco degli Uffizi alla Germania: «Rubato dai nazisti, restituitelo»

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