–di Andrea Fontana
Chiusura contrastata per le Borse europee, su cui è tornata a dominare la prudenza dopo il rally di venerdi’ scorso. Del
resto lo shutdown americano, i dubbi sull’andamento dell’economia globale e l’incognita Brexit restano fattori che spingono
gli investitori alla cautela, anche se potrebbero emergere novita’ positive sul fronte del commercio internazionale dopo
che sono riprese le trattative tra Washington e Pechino. Milano ha vantato la performance migliore, con il Ftse Mib salito
dello 0,65%. Anche lo spread è sceso a 268,8 punti. A Piazza Affari sono andate bene le azioni delle banche con Unicredit
in progresso del 2,6%, Intesa Sanpaolo dell’1,69. Sono inoltre state ben comprate le matricole del Ftse Mib, Amplifon (+3%) e Juventus (+2,9%), entrate nel paniere a fine 2018. Per contro hanno perso quota le Campari (-0,9%) e le Pirelli (-0,95%. Quest’ultime hanno risentito del taglio del giudizio da parte di Jp Morgan. Sul fronte dei cambi, l’euro si e’
rafforzato rispetto al biglietto verde raggiungendo quota 1,1465 (dagli 1,1395 di venerdi’). Il dollaro ha risentito delle
parole del numero uno della Fed, Jerome Powell, che nei giorni scorsi ha dichiarato che l’istituto centrale Usa avra’ un atteggiamento flessibile. La moneta
unica vale inoltre 124,4 (da 123,64), mentre il dollaro/yen e’ pari a 108,49 (da 108,51). Corre il petrolio, beneficiando
anche della notizia di un nuovo taglio alle esportazioni da parte dell’Arabia Saudita. Il wti, contratto con consegna a
febbraio, sale del 2,77%, attestandosi a quota 49,3 dollari al barile.