Archive for Gennaio 10th, 2019

Borse, Milano chiude ai massimi da un mese. Da inizio anno è già +5%

giovedì, Gennaio 10th, 2019

di Chiara Di Cristofaro e Cheo Condina

Dopo una giornata in sordina le Borse europee rimettono la testa avanti in chiusura, a eccezione di Parigi, con Milano che continua la striscia di rialzi del 2019. L’Ftse Mib chiude in progresso dello 0,63%: da inizio anno ha guadagnato oltre il 5% circa e oggi ha toccato i massimi da inizio dicembre. Il tutto in una seduta a lungo penalizzata dai dati sui prezzi cinesi (che alimentano i timori di un rallentamento dell’economia del colosso asiatico) e dalla scarsa chiarezza sugli esiti concreti dei colloqui Usa-Cina sui dazi. Poi, nelle ultime due ore, il cambio di marcia dei listini, favoriti anche dal netto miglioramento di Wall Street.
A Piazza Affari brillano ancora la Juventus Fc(+4,6%) e Stmicroelectron(+1,3%) oltre a tutto il comparto delle utility. Tra quest’ultime spiccano Ternaed Enel, che salgono rispettivamente del 2,2% e dell’1,6%; fa eccezione A2a, che cede il 3,4%, sulle voci di un report negativo di una primaria sim, ripiegando dai minimi da maggio 2018. Realizzi anche su Amplifon (-2,4%) e sulla moda, a partire da Moncler (-1,6%), dopo che un report di Beremberg ha acceso i riflettori sul settore. Sul mercato valutario, l’euro si conferma sopra 1,15 dollari a 1,152 (stabile da ieri) e 124,67 yen (124,75), mentre il dollaro/yen è pari a 108,2 (da 108,26). Il Wti vale 52,04 dollari, in calo dello 0,6%.

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In Calabria l’odissea di 51 migranti, un disperso. Arrestati due presunti scafisti

giovedì, Gennaio 10th, 2019

Cinquantuno migranti di etnia curda sono stati soccorsi lungo la costa nella frazione Torre del comune di Melissa, nel crotonese, dove sono giunti a bordo di una imbarcazione a vela. La barca si è incagliata a pochi metri dalla spiaggia nei pressi di un hotel. Le urla dei migranti hanno svegliato alcuni dei residenti della zona. Il sindaco di Melissa Gino Murgi e diversi cittadini si sono immediatamente prodigati per trarre in salvo le persone. E’ stata anche utilizzata l’imbarcazione di salvataggio in dotazione all’hotel per il periodo estivo per portare al sicuro le sei donne ed i quattro bambini, tra i quali un neonato, che erano a bordo. L’hotel ha poi messo a disposizione la sua struttura per soccorrere le persone e permettere loro di potersi asciugare e cambiarsi usando stufe, phon e coperte. Sul posto sono giunte le forze di polizia per gli adempimenti di rito. I migranti saranno trasferiti al Centro di accoglienza di Sant’Anna per le procedure di identificazione. Un migrante risulta disperso in mare dopo che la barca a vela sulla quale viaggiava insieme ad altre 51 persone, si è incagliata a Torre Melissa.. “Sono orgoglioso della mia comunità che ha dimostrato una grande capacità di esternare il bene e di far trionfare la solidarietà. Di fronte a situazioni come questa emerge l’umanità che si ha dentro” afferma il sindaco Murgi. “Ho visto miei concittadini – ha aggiunto Murgi – togliersi il giubbotto per darlo alle persone bagnate e infreddolite. Ma tutti, qui, si sono prodigati al massimo. Sono orgoglio di come abbia funzionato la macchina dei soccorsi e dell’accoglienza, con grande diligenza e professionalità. E’ stata un’esperienza bruttissima vedere tutta quella sofferenza, la disperazione, bambini di uno o due anni nell’acqua, le mamme e i papà che urlavano chiedendo aiuto. Ma allo stesso tempo è stata una pagina di grande umanità quella scritta dai miei concittadini e da tutti i rappresentanti istituzionali”.

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Brexit, governo ancora battuto. Ma la May esclude voto anticipato

giovedì, Gennaio 10th, 2019

Londra – Seconda sconfitta in due giorni sulla Brexit per il governo di Theresa May, che però esclude il ricorso a elezioni anticipate. Nella riapertura del tormentato dibattito sui termini dell’accordo per l’uscita pilotata dalla Unione Europea, la Camera ha approvato con 308 voti favorevoli e 297 contrari l’emendamento promosso dal deputato Tory ed ex ministro della Giustizia, Dominic Grieve, che costringe la premier a presentare a Westminster “entro tre giorni lavorativi” e non 21, come stabilito finora, con un piano B alternativo al no deal della Brexit, in caso il Parlamento bocci la prossima settimana l’accordo. 

La May ha agitato finora lo spauracchio di una Brexit senza accordo, che si teme avrebbe conseguenze devastanti per l’economia nazionale, se i deputati inglesi non approveranno la settimana prossima l’intesa da lei negoziata con Bruxelles. Con questo emendamento invece gli oppositori si sono assicurati sul fatto che il voto del 15 non segnerà necessariamente la chiusura della partita. Al momento appare del tutto improbabile che il testo dell’accordo possa essere approvato considerato che non include cambiamenti rispetto al testo ritirato all’ultimo momento prima del voto l’11 dicembre scorso dal governo.

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Vaccini, Grillo firma con Renzi il ‘patto’ in difesa della scienza

giovedì, Gennaio 10th, 2019

Roma, 10 gennaio 2019 – “Oggi è successa una cosa molto importante: Beppe Grillo e Matteo Renzi hanno sottoscritto (insieme a molti altri), un patto a difesa della scienza“. Il virologo Roberto Burioni annuncia così, sul suo sito, l’adesione da parte del fondatore del M5s e dell’ex segretario dem all’appello lanciato dagli scienziati, “perché – spiega – ci si può dividere su tutto, ma una base comune deve esserci” e “la scienza deve fare parte di questa base”. “Non ascoltare la scienza significa non solo oscurantismo e superstizione, ma anche dolore, sofferenza e morte di esseri umani”, scrive ancora il professore divenuto celebre sui social per la sua battaglia in difesa dei vaccini.

Vaccini, Beppe Grillo con Burioni. Ira no-vax: “Traditore”

“Ha detto Albert Einstein che la ‘scienza, al confronto con la realtà, è primitiva e infantile. Eppure è la cosa più preziosa che abbiamo’ – scrive ancora Burioni -. Oggi sono molto contento, perché due persone rivali e distanti sono d’accordo sul fatto che non possiamo permetterci di buttarla via”.

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“Più agenti”, “Fai il tuo…”. È scontro Raggi-Salvini

giovedì, Gennaio 10th, 2019

Luca Romano

Scontro aperto tra il sindaco di Roma, Virginia Raggi e il ministro degli Interni, Matteo Salvini.

Dopo alcuni spari davanti ad una scuola della Capitale, la prima cittadina ha chiesto più agenti delle forze dell’ordine per presidiare le strade e soprattutto le scuole di Roma. “Roma ha bisogno di più poliziotti come annunciato dal ministro Matteo Salvini. Non è più possibile aspettare, serve un numero di forze dell’ordine congruo per la Capitale d’Italia”, ha fatto sapere il Movimento Cinque Stelle di Roma. La risposta del titolare del viminale non si è fatta certo attendere e così Salvini non ha usato giri di parole (come è suo solito fare): “Caro sindaco Raggi, il ministro dell’Interno lavora per i cittadini ma ognuno faccia il suo mestiere. Solo per Roma tra quelli già arrivati e quelli che stanno arrivando 250 poliziotti in più”.

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Sanremo, festival dei buonisti. I migranti sbarcano all’Ariston

giovedì, Gennaio 10th, 2019

Laura Rio

“Canta che ti passa”. Così Matteo Salvini aveva risposto ieri alle critiche di Claudio Baglioni alla politica sui clandestini dell’attuale governo (e anche di quelli precedenti).

In sostanza, secondo il cantante – che ha espresso le sue opinioni durante la conferenza di presentazione del prossimo Sanremo (5-9 febbraio) – siamo arrivati a una situazione disastrosa.

Oggi, durante la conferenza stampa di Italia’s Got Talent in onda da domani su tv8, abbiamo chiesto a Claudio Bisio, che sarà partner di Baglioni sul palco di Sanremo, se a suo parere Baglioni deve solo cantare o è giusto che prenda posizioni politiche. Bisio in sostanza ha risposto che il suo pensiero lo esprimerà a Sanremo in un monologo simile a quello che fece sei anni fa sempre a Sanremo. Ecco cosa ci ha detto:

Bisio difende Baglioni: “Migranti? Andate a vedervi il mio monologo”

Nel 2013, presentatore Fazio, il monologo di Bisio recitava, tra le altre cose, così: “Finché ci saranno loro tutti loro questo Paese non cambierà mai… sono incompetenti bugiardi”.

Insomma a Sanremo tra Baglioni e Bisio quest’anno se ne vedranno delle belle.

IL GIORNALE

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Manovra, lʼagenzia Moodyʼs: “Fino a due miliardi di tasse locali in più”

giovedì, Gennaio 10th, 2019

La rimozione del blocco delle aliquote locali e delle addizionali su Irap, Imu-Tasi e Irpef, deciso con la Manovra del governo, non sarà indolore per i cittadini. La misura, infatti, permetterà agli enti locali “di raccogliere fino a due miliardi di entrate aggiuntive, pari al 10% dei loro margini correnti”. Lo scrive l’agenzia Moody’s in un report, giudicando positivamente il provvedimento per il rating (giudizio) degli enti locali.

Per Moody’s “circa l’80% degli enti locali in Italia potrebbe cogliere l’opportunità di aumentare le tasse nel corso del 2019” anche se le elezioni locali previste a maggio in più di 4mila comuni e in 6 regioni “potrebbero ritardare” i ritocchi fiscali, rinviandoli nella “seconda metà dell’anno”.

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Migranti, scontro sui ricollocamenti: ecco chi fa il furbo in Europa

giovedì, Gennaio 10th, 2019

Giuseppe De Lorenzo

Salvini aveva un asso nella manica, come rivelato ieri dal Giornale.

Sebbene Conte e Di Maio abbiano stipulato un accordo con l’Ue (e Malta) per la redistribuzione dei migranti di Sea Eye e Sea Watch, tornato dalla Polonia il leghista deve aver fatto notare ai colleghi che “l’immigrazione la gestisce il ministro dell’Interno”. E che solo con una sua autorizzazione gli immigrati sarebbero potuti scendere dall’aereo che (forse) li porterà in Italia.

Per questo il vertice nella notte ha portato ad un accordo che salva capra e cavoli. Roma accoglierà formalmente 15 dei 49 migranti, ma non atterreranno charter nel Belpaese finché “l’Europa non rispetterà gli impegni presi con l’Italia“. Sul piatto ci sono i 200 immigrati sbarcati tra Pozzallo e Catania questa estate. Stranieri che le capitali europee si erano impegnati a redistribuire senza poi mantenere le promesse.

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Tempesta senza crisi. Ma dopo le Europee un’altra maggioranza

giovedì, Gennaio 10th, 2019

Augusto Minzolini

«Quella frase di Conte, vado a prendere i migranti con l’aereo, è stata una provocazione. L’ennesima. Se la poteva risparmiare.

Ma se i grillini faranno saltare i provvedimenti sull’autonomia di regioni come Veneto e Lombardia, che per passare hanno bisogno della maggioranza assoluta, allora salta il governo. Neanche Salvini reggerebbe di fronte alla delusione del Nord. E noi non possiamo far la parte degli scemi del villaggio… ». Dario Galli (nella foto tonda, ndr) è un leghista della vecchia guardia, uomo del Nord, di quelli abituati a dire pane al pane e vino al vino. Inoltre nel governo gialloverde occupa un ruolo da cui ha un punto di osservazione privilegiato: viceministro dello sviluppo economico, è, di fatto, il vice di Giggino Di Maio, da leghista vive nello stesso ministero del leader grillino, respira la stessa aria. È uno dei pochi che è nella condizione di potere annusare gli umori dei due dioscuri, dei due vicepremier. Per cui in un momento in cui Carroccio e 5stelle litigano su tutto, tanto che se si dovesse dare retta alle parole il governo già sarebbe dovuto cadere e, invece, sta in piedi, Galli è il personaggio perfetto per avere le «istruzioni per l’uso» per districarsi nella confusione creata ad arte – tra veline, «al lupo al lupo», boatos di portavoce e dichiarazioni al vetriolo – da due partiti che già hanno aperto la campagna elettorale per le europee anche se non hanno ancora chiuso quella delle scorse politiche. Risultato: si cammina sul precipizio, con i 5stelle che nel Palazzo vengono soprannominati «5palle» per le retromarce su Ilva, Tap, trivelle, referendum propositivo senza quorum e fra un po’ anche Tav; e con Salvini che alla fine qualche immigrato via Malta lo dovrà pur ingoiare.

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Le banche centrali contro i mercati: e adesso cosa può succedere?

giovedì, Gennaio 10th, 2019

Andrea Muratore

Dopo l’inizio della Grande Recessione, tra il 2007 e il 2008, e la crisi debitoria dell’Eurozona, nel 2011, con tempistiche diverse governi e banche centrali hanno reagito iniettando nel sistema economico e finanziario un valanga di denaro che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto stabilizzare i mercati e trasmettere uno stimolo concreto all’economia reale.

Per dieci anni, dunque, una politica di bassi tassi, costante espansione dei bilanci delle banche centrali e liquidità facile ha portato a un’espansione pressoché generalizzata degli indici borsistici e a guadagni notevoli in termini assoluti sui vari listini. Dal Troubled Assets Relief Programm (Tarp) statunitense del 2008 al quantitative easing di Mario Draghi, passando per la Abenomics del governo giapponese, tutto ha concorso affinché gli asset detenuti da Bce, Federal Reserve e Bank of Japan arrivassero a superare i 15 trilioni di dollari, 3,5 volte la somma registrata nel 2008, come fa notareun rapporto della società di consulenza Yardeni Research.

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