Archive for Gennaio 10th, 2019

Grillini sbancati

giovedì, Gennaio 10th, 2019

Alessandro Sallusti

Il governo salva banca Carige, storico istituto di Genova, dal fallimento ipotecando un bel po’ di soldi pubblici, «nostri miliardi» come urlarono scandalizzati Di Maio e Di Battista – insieme a Salvini – dai banchi dell’opposizione quando Renzi salvò Montepaschi e – in parte – Etruria.

Di Maio e Di Battista hanno fatto, probabilmente saggiamente guidati da qualcuno che di economia se ne intende, tipo il ministro Tria, una cosa giusta (come all’epoca la fece Renzi), l’unica possibile per evitare un effetto a catena – il cosiddetto contagio – che avrebbe potuto trascinare nel baratro tutto il sistema, e non mi riferisco soltanto a quello italiano. Lo scandalo non è questo (i soldi delle banche sono nostri, non dei banchieri, e quindi vanno tutelati) ma l’avere insultato e minacciato chi in passato fece la stessa cosa, soprattutto l’avere promesso durante la campagna elettorale in tutte le salse che mai e poi mai un solo euro pubblico sarebbe stato speso in soccorso a banchieri scellerati.

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Sindacati, manifestazione a Roma il 9 febbraio

giovedì, Gennaio 10th, 2019

ROMA – Contro la manovra appena varata dal governo i sindacati Cgil, Cisl e Uil, unitariamente hanno annunciato una manifestazione unitaria per il 9 febbraio a Roma. Una decisione unitaria “per sostenere le proposte unitarie contenute nella piattaforma sottoposta ai lavoratori da Cgil, Cisl, Uil, per cambiare le scelte dell’Esecutivo e per aprire un confronto serio e di merito” le tre organizzazioni sindacali “organizzeranno – annunciano con una nota – una grande manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma sabato 9 febbraio”. Cgil, Cisl, Uil “valutano – sottolinea una nota – positivamente il percorso di mobilitazione svoltosi negli scorsi mesi a sostegno della piattaforma unitaria”. “Il consenso delle decine di migliaia di lavoratori, pensionati e giovani alle proposte di Cgil, Cisl, Uil, emerso in occasione delle centinaia di assemblee organizzate su tutto il territorio nazionale, è stato pressoché unanime e ha rappresentato un primo importante momento di confronto e discussione delle proposte sindacali con i lavoratori e i pensionati italiani sul documento consegnato nello scorso mese di dicembre al presidente del Consiglio che si era impegnato a dare continuità al confronto, mai avvenuto, su alcuni capitoli indicati dal sindacato.

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Lg Oled R, abbiamo provato in anteprima il televisore che si arrotola e scompare: il video

giovedì, Gennaio 10th, 2019
di Paolo Ottolina | Paolo Ottolina – CorriereTv
Sul retro due bracci meccanici e un sistema a listarelle, simile a una tapparella. Tre le posizioni di utilizzo. Il prezzo? Sarà molto alto ma non folle
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Treviso, busta paga da duemila euro ma non trova trenta operai

giovedì, Gennaio 10th, 2019

TREVISO Avrebbe commesse per un milione di euro oltre a quelle ordinarie a cui rispondere e ha bisogno di assumere 30 lavoratori edili disponibili ad affrontare trasferte. Che però non trova. Dall’appello lanciato nei giorni scorsi su Facebook, infatti, ha ricevuto appena quindici offerte, metà delle quali di persone fuori regione e comunque non disponibili a viaggiare. È quanto riferisce Nereo Parisotto, titolare di Euroedile, società delle costruzioni di Paese specializzata nei ponteggi al servizio della quale operano oggi circa cento dipendenti. I candidati risultati idonei ad occupare i posti disponibili sono stati cioè solo sette e la loro assunzione è stata immediata.

Il contratto offerto
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Ecco gli errori delle élite globali

giovedì, Gennaio 10th, 2019

di Ernesto Galli della Loggia

Se l’ondata nazionalista-identitaria si va tanto rafforzando in Europa (secondo me è molto più esatto chiamarla così che con il termine populismo. Il populismo infatti può avere contenuti e orientamenti anche assai diversi tra loro, e semmai è solo un esito tra i molti possibili dell’ondata suddetta), se ciò accade, dicevo, è in buona misura per una ragione ovvia quanto spesso ignorata: e cioè per il fallimento delle élite tradizionali del continente. Questo fallimento è stato un fallimento ideologico-culturale prima ancora che politico, ed è stato dovuto soprattutto all’identificazione con la globalizzazione e la sua ideologia, divenute a partire dagli anni ‘80-‘90 del secolo scorso il massimo e quasi unico punto di riferimento, la vera prospettiva pratica e ideale delle élite occidentali. Questa conversione alla globalizzazione è avvenuta per la presa d’atto della crisi, percepita come irrimediabile, dei tre pilastri sui quali l’Occidente aveva realizzato la sua ricostruzione politica postbellica: a) la crisi religiosa del cristianesimo in progressiva ritirata di fronte all’offensiva della secolarizzazione; b) la crisi del Welfare State, cioè della redistribuzione del reddito nazionale pietra angolare della mediazione sociale praticata da parte di tutte le forze di governo a cominciare da quelle socialdemocratiche; c) la crisi dello Stato nazionale messo nell’angolo dal multiforme internazionalismo egemone sulla scena mondiale.

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Carige, Di Maio: “Governo pubblicherà la lista di tutti i debitori” | “Se troveremo i soliti noti, puniremo i banchieri”

giovedì, Gennaio 10th, 2019

“Nei prossimi giorni pubblicheremo l’elenco dei debitori di Carige”. Lo ha annunciato in un video su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio aggiungendo: “Se troveremo persone che hanno difficoltà a pagare neanche ve lo diremo il nome. Ma se troveremo i soliti noti, i soliti soggetti che hanno avuto favori dalle banche in questi anni non solo ve lo comunicheremo ma la faremo pagare a tutti quei banchieri che in questi anni hanno ridotto così quella banca”.

Di Maio: “Carige pubblica sarà banca d’investimento dello Stato” – “Se lo Stato dovesse ricapitalizzare Carige lo farà per diventarne il proprietario. O si nazionalizza o non si mette in euro”. Lo ha detto su Facebook il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. E in caso di nazionalizzazione “la cominciamo a usare per dare crediti alle imprese in difficoltà, alle piccole e medie imprese, per migliorare i mutui alle famiglie, per aiutare di più i giovani a diventare indipendenti, ad andare via di casa grazie a una banca che comincia a fare la banca d’investimento dello Stato”.

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Accordo Lega-M5S-Pd, il referendum propositivo dovrà avere il 25% dei sì (degli aventi diritto)

giovedì, Gennaio 10th, 2019

CARLO BERTINI ROMA

Nel primo round sulle riforme istituzionali, alla fine la spunta la Lega che riesce a mettere in scena il primo grande patto tra maggioranza e opposizioni: in commissione Affari Costituzionali sulla legge che introduce il referendum propositivo, passa un emendamento del Pd per inserire una forma di quorum. Novità importante che i grillini non avevano previsto nella versione originaria. Ma grazie alla spinta del Carroccio, fa breccia nella maggioranza l’emendamento del dem Ceccanti per il quale il referendum, sia propositivo che abrogativo, è valido se gli elettori che votano sì sono oltre il 25% degli aventi diritto.

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“Il no alla Torino-Lione si avvicina”. Ma è giallo sull’analisi costi-benefici

giovedì, Gennaio 10th, 2019

federico capurso, Lodovico Poletto roma

«È stata consegnata al governo l’analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione». Lo annuncia il professor Marco Ponti, che ha guidato il comitato tecnico incaricato di redigere il documento. Ora è nelle mani del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Il mistero avvolge i contenuti del rapporto, che Toninelli non intende divulgare prima di condividerli con la Francia, Bruxelles e gli alleati di governo, anche loro tenuti all’oscuro di tutto. Ma sono numerose le indiscrezioni, provenienti dal Movimento 5 stelle e da ambienti vicini al team del professor Ponti, secondo le quali l’esito dell’analisi sarebbe negativo.

«È solo una bozza preliminare, ora allo studio della struttura tecnica del Mit», si affrettano a specificare dal ministero. Secondo quanto risulta a La Stampa, invece, si tratta del documento definitivo. E una cifra, in particolare, contenuta nella relazione di Ponti, inizia a circolare con insistenza: quella del 3,5%. È ’indice di redditività di un’opera. Se non si passa quell’asticella, secondo il M5S, l’infrastruttura può essere considerata «non strategica». E la soglia minima, nell’analisi del professor Ponti, non sarebbe stata superata.

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Sea Watch, compromesso tra Conte e Salvini sui migranti: “10 in Italia affidati alla Chiesa Valdese”

giovedì, Gennaio 10th, 2019

Ilario Lombardo Inviato a Varsavia

È un compromesso che può essere letto in due modi differenti. A seconda della prospettiva scelta. E dell’interpretazione che si dà ai tempi degli eventi. Perché da una parte Giuseppe Conte conferma «l’impegno di accogliere» i migranti della Sea Watch e della Sea Eye e precisa che «in attesa dei trasferimenti chiederà un incontro urgente con Avramopoulos (il commissario europeo alle migrazioni) per far eseguire la ricollocazione degli oltre duecento migranti che da agosto l’Italia aspetta siano accolti» da nove Paesi europei che non hanno dato seguito agli impegni. Dall’altra, Matteo Salvini dice che «non ci sarà nessun arrivo in Italia finché l’Europa non rispetterà gli impegni presi, accogliendo i 200 immigrati sbarcati in estate tra Pozzallo e Catania che dovevano già essere ricollocati».

E’ poco prima dell’una di notte quando si chiude l’ennesimo vertice di governo, preteso da Salvini e convocato d’urgenza per le 23, due ore dopo l’atterraggio del leghista di ritorno dalla Polonia. Doveva essere un faccia a faccia di chiarimento con Conte, dopo lo strappo sulle Ong, ma alla fine ha chiesto di essere presente anche Luigi Di Maio, vicepremier e capo politico del M5S. Di fatto Salvini sembra mettere un ulteriore condizionale alla risoluzione del caso delle due navi Ong cariche di famiglie lasciate in balia delle onde per giorni: perché subordina la loro accoglienza alla redistribuzione di migranti arrivati sei mesi fa in Italia.

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