«A causa delle nuove norme abbiamo dovuto lasciare a casa venticinque persone che avremmo potuto assumere per altri sei mesi.
Alcuni di loro erano con noi da anni per il periodo stagionale
ma non le potremmo mai più riassumere: anni di formazione gettati al
vento per l’incapacità della politica di capire le esigenze del
lavoro… Pur capendo le buone intenzioni del decreto dignità devo
sottolineare che sta creando non pochi problemi alla nostra e a tutte le
aziende italiane, cioè a chi dà lavoro, ai motori dell’economia, non a
chi sa solo parlare».
Cesare Battisti potrebbe vedere la sua prima alba in Italia. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha infatti
annunciato: “Rientrerà in Italia nelle prossime ore, con un volo in
partenza da Santa Cruz e diretto a Roma”. Nessun passaggio per il
Brasile, dunque. Come mai? Cos’è cambiato rispetto ai precedenti
programmi che prevedevano il passaggio del terrorista dalla Bolivia al
Paese verde-oro?
Battisti è un mago della fuga. In questi 37 anni lo ha dimostrato più
volte. L’ultima nel 2017, quando venne fermato proprio al confine tra
Brasile e Bolivia, un Paese, quest’ultimo, dove ha ottimi rapporti,
soprattutto con vicepresidente Álvaro García Linera. Qui, contro ogni
aspettativa, il latitante ha fatto richiesta di asilo, ma è stata
respinta. Ma non è detta l’ultima parola e gli avvocati di Battisti, che
per ora non lo hanno ancora sentito, secondo quanto riportano le fonti
de Gli Occhi della Guerra, potrebbero fare appello.
Tredici milioni di euro per ripagare cerchioni saltati sulle
consolari come tappi di spumante, paraurti ammaccati, semiassi informi e
un’infinità di gomme squarciate dalle trappole sull’asfalto. Nel 2018,
in Campidoglio, è praticamente raddoppiato il “conto” dei risarcimenti
per le buche, male atavico della Capitale e tarlo per i sindaci di ogni
colore, che pure negli ultimi mesi sembra avere fatto più vittime del
passato. Nel 2017 l’amministrazione di Roma aveva dovuto tirar fuori
poco più di 7 milioni di euro, mentre nell’anno che si è appena concluso
la cifra è lievitata fino a scavallare quota 13 milioni. Ed è andata
perfino bene, considerato che il Comune, a inizio 2018, aveva ipotizzato
perdite record da 15 milioni, peggio anche del 2016 (10 milioni).
APPROFONDIMENTI
Matteo Salvini,
dopo l’arresto di Cesare Battisti in Bolivia, ha incontrato nel corso
di un intervento alla scuola politica della Lega a Milano, Alberto
Torregiani, figlio di Pierluigi, il gioielliere ucciso proprio dai Pca
nel 1979.
Il ministro degli Interni ha affermato: “Battisti è un
assassino, non un ideologo o un filosofo. E dovrà marcire in galere fino
all’ultimo dei suoi giorni. Già si è aperto il dibattito sul fatto che
l’ergastolo è inumano, che bisogna vedere la buona condotta. Questo
assassino non deve uscire di galera perchè quando toglieva la vita agli
innocenti non si è posto il fatto che l’ergastolo fosse umano e
disumano”.
l primo “big” tra i candidati alla
segreteria nazionale che accederanno alla fase finale del congresso del
Pd è sbarcato a Milano: al teatro Leonardo la tappa del tour “Piazza
Grande” di Nicola Zingaretti. Ad organizzarla l’assessore al Welfare
Pierfrancesco Majorino. Tra gli ospiti Carlo Borghetti, Caterina
Sarfatti ma anche Dario Franceschini, Alessandra Kustermann, Nando Dalla
Chiesa, David Gentili, Cesare Damiano, Barbara Pollastrini, Paola Bocci
e Piero Fassino oltre al sindaco di Milano, Beppe Sala e l’ex sindaco
Giuliano Pisapia. E sia Sala che Pisapia sono intervenuti per dire che
adesso “possiamo e dobbiamo vincere”.
Zingaretti a Milano: “La destra italiana vuole picconare l’Europa”
Coscienza, libertà, dissenso organizzato,
istruzione, restare umani, cultura, coabitazione. La parola
antifascista, in un Nuovo Cinema Sacher gremito, è piena di significato.
Il rischio poteva essere che la parola restasse vuota nella mattinata
organizzata dall’Espresso. E invece no. Ogni singolo
ragionamento espresso dal palco è scivolato nella coscienza di un
pubblico attento che è uscito dall’arena con una certezza: esiste un noi
capace di resistere, di far tesoro del passato per riconoscere e
affrontare i segnali inequivocabili del presente.
Aggressione giornalisti, Damilano: “Fare antifascismo significa usare bene le parole”
Antifascismo, Tizian: “Forze di estrema destra sono il braccio armato del sovranismo”
Domani i due giornalisti pubblicheranno sul settimanale una importante inchiesta proprio sull’estrema destra collegata alla quella che siede al governo. “Qualche tempo fa i dirigenti di Forza Nuova dissero che ciò che Salvini sostiene loro lo sostenevano da 15 anni”, ricorda Tizian. Ecco quindi che se dal punto di vista elettorale queste minoranze contano nulla c’è chi, come la Lega, li rappresenta al meglio.
Aggressione giornalisti, Michela Murgia legge Eco: “Lor fascismo può tornare, va smascherato”
ROMA – Ultime modifiche
per il decreto sul reddito di cittadinanza che, ha confermato oggi il
vicepremier Luigi Di Maio, verrà approvato dal Consiglio dei ministri
del prossimo giovedì. “Le imprese che assumeranno chi beneficia del
reddito di cittadinanza avranno sgravi fiscali fino a 18 mesi”, ha
ricordato Di Maio, aggiungendo: “Nel decreto taglieremo anche le
pensioni dei sindacalisti, la fine dell’inizio”.
Tra le principali modifiche emerse dall’ultima versione del decreto, una
stretta sull’obbligo di accettare la proposta di lavoro “congrua” che
arriva dal centro per l’impiego. Decade, infatti, non solo chi “rifiuta
una offerta congrua dopo averne già rifiutate due” ma anche chi “rifiuta
un’offerta congrua dopo il dodicesimo mese di fruizione del beneficio,
indipendentemente dal numero di offerte precedentemente ricevute”. Una
norma che ribadisce il legame tra l’indennità e il percorso obbligatorio
di reinserimento lavorativo del beneficiato.
Angela Grigano, la giovane originaria di Trapani rimasta ferita nell’esplosione avvenuta a Parigi,
rischia l’amputazione della gamba. “Per la mano i medici sono riusciti a
salvare tutto, per la gamba la cosa è più complessa”, fa sapere don Giuseppe Grignano, fratello di Angela e parroco di Castellammare del Golfo.
di MARIA EMANUELA INGOGLIA e GIORGIO RUTA
Il fratello sta informando – tramite messaggi di Whatsapp – i fedeli
della sua parrocchia e della comunità di Xitta (frazione originaria
della famiglia Grignano) su quanto sta accadendo alla sorella.
“L’esplosione non ha colpito nessun organo vitale tuttavia risultano
gravemente danneggiati una mano e una gamba. Risultano recisi molti vasi
sanguigni e nervi, stanno provando a recuperare il più possibile senza
arrivare alla più peggiore delle ipotesi che è l’amputazione”.
Per adesso Angela – insegnante di danza che si era trasferita a Parigi
da un mese e mezzo, per imparare il francese e per proseguire gli studi
di ballo – è in coma farmacologico e il fratello, assieme ai genitori,
sono arrivati all’ospedale di Laribosiere.
L’Fbi aveva aperto un’inchiesta su Trump quando era già
presidente, sospettando che lavorasse per la Russia. Non un’indagine
sulla collusione con Putin per influenzare le elezioni del 2016, ma una
vera e propria operazione di controspionaggio, basata sull’ipotesi che
il capo della Casa Bianca fosse in sostanza un agente al servizio o
ricattato dal Cremlino.
La notizia è stata pubblicata dal «New York Times», e Trump
ieri ha reagito via Twitter, scrivendo che dimostra come agenti deviati
avessero cospirato per abbatterlo. Qualunque sia la verità, si tratta
in ogni caso di una notizia grave, perché le ipotesi possibili sono solo
due: o il presidente era davvero un uomo in mano alla Russia; oppure
all’interno dell’Fbi c’era un gruppo di persone corrotte o incompetenti,
che manovravano per distruggerlo.
Il Movimento 5 Stelle si tiene ben lontano dalla piazza
di Torino che ha riunito i Sì alla Tav e accolto gli alleati di governo
della Lega. Issa la bandiera del «No», si mostra compatto in favore di
telecamere, agita il contratto di governo. Eppure, in questo rifiuto
ostentato, il Movimento nasconde tre sfumature capaci, nei loro diversi
epiloghi, di mandare in frantumi promesse e partito.
La piazza, di certo, impone all’attenzione di Luigi Di Maio un ulteriore problema di gestione, per una volta esterno al suo Movimento. La manifestazione dei leghisti ha fatto storcere il naso a una buona fetta dei Cinque Stelle, compresi quelli torinesi che la definiscono «problematica». E la mediazione del leader – che dice di non essere «scandalizzato per il fatto che la Lega dica Sì alla Tav» – rischia di non tenere insieme ancora a lungo le tante anime del suo partito. «Noi e la Lega siamo due forze che hanno convinzioni diverse – sottolinea Di Maio -. Per questo abbiamo firmato un contratto: perché ero sicuro che ci saremmo ritrovati in situazioni come questa».