Archive for Gennaio 18th, 2019

Davos, la delegazione americana non parteciperà al forum economico mondiale

venerdì, Gennaio 18th, 2019

dalla nostra inviata ANNA LOMBARDI

NEW YORK. La delegazione americana non parteciperà al forum economico mondiale di Davos. Il viaggio cancellato per tutti i membri del governo che in Svizzera doveva essere rappresentato dal ministro degli Esteri Mike Pompeo e da quello del tesoro Steven Mnuchin. Tutta colpa dello shutdown, fa sapere la Casa Bianca.

E, certo, il presidente Donald Trump aveva già dato forfait una settimana fa, quando – il 10 gennaio scorso – aveva fatto sapere che non avrebbe partecipato al grande incontro dei potenti della Terra proprio a causa della chiusura parziale del governo federale, nell’ambito del braccio di ferro con i democratici per ottenere i 5,7 miliardi di dollari che gli servono per costruire quel muro al confine col Messico che fu una delle promesse della sua campagna elettorale.

Esteri

Usa, Trump lancia la nuova difesa missilistica: “Più potenti che mai”

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Il decreto su «reddito» e «quota 100», un risultato calibrato sulle scadenze elettorali

venerdì, Gennaio 18th, 2019

di Massimo Franco

L’enfasi era prevedibile. E non solo perché la maggioranza tende a percepirsi come spartiacque nella storia d’Italia. Nella soddisfazione con la quale Movimento Cinque Stelle e Lega hanno annunciato l’accordo sul reddito di cittadinanza e su «quota 100» in tema di pensioni, si coglieva il sollievo di chi ha temuto di non farcela. Potere offrire all’elettorato due provvedimenti-simbolo a pochi mesi dal voto europeo di maggio significa vivere di rendita rispetto a opposizioni o silenti, o aggressive ma frastornate. Il Parlamento potrà modificare alcune norme, e rimane l’incognita di una stagnazione economica che potrebbe trasformarsi in recessione. Ma intanto, la maggioranza che si dichiara populista può ostentare un primo successo.

Conte e la nuova immagine di mediatore
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Avanti così o un altro governo. A maggio il bivio di Salvini e Di Maio

venerdì, Gennaio 18th, 2019

di Francesco Verderami

Il «contratto» di governo tra Di Maio e Salvini scadrà a fine maggio. Il decreto su reddito di cittadinanza e quota cento non incide sul loro accordo, era solo un «atto dovuto», la condizione necessaria per restare ancora insieme a palazzo Chigi e per parlare separatamente agli elettori in vista delle Europee. Si vedrà quale sarà l’impatto del provvedimento sul Paese, se davvero risponderà alle attese dei cittadini, se la sua attuazione sarà «immediata e facile» come assicurano in pubblico i due leader o «farraginosa e complicata» come temono in privato alcuni rappresentanti dell’esecutivo.

Ma non c’è dubbio che il decreto fosse necessario a Di Maio e Salvini, che mirano a fare il pieno di voti continuando intanto a mostrarsi avversari nelle piazze per togliere consensi agli avversari nelle urne. È una tattica che fin qui si è mostrata redditizia, e che però deve fare i conti con la congiuntura economica, con le nubi di una crisi che potrebbe coglierli in mezzo al guado. Costringendoli magari a una manovra correttiva e a una impopolare operazione salva-banche che scombinerebbe i loro piani. Nulla di nuovo: già a settembre furono messi sull’avviso dai loro sottosegretari Buffagni e Giorgetti. In ogni caso il patto scadrà dopo le Europee, quando gli elettori decideranno i nuovi rapporti politici. È allora che Di Maio e Salvini si troveranno al bivio, e dentro un quadro parlamentare che potrebbe mutare equilibri a seconda degli eventi, dovranno decidere se sciogliere l’intesa oppure rinnovarla: in tal caso sarebbe chiaro che il «contratto» — dettato dal voto di marzo — si trasformerebbe in un’alleanza politica.

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Approvato il decretone, Conte: “Non promesse, ma progetto di cui vado fiero”

venerdì, Gennaio 18th, 2019

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decretone, dando il via libera a reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni. Soddisfatto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha commentato: “Questa è una tappa fondamentale per questa esperienza di governo, sono due misure che non rispondono a estemporanee promesse elettorale ma costituiscono un progetto di politica economica sociale di cui questo governo va fiero”.

Addio Rei ma non per chi già ne beneficia – Con l’arrivo del reddito di cittadinanza il Rei scomparirà, ma non per chi già lo percepisce e continuerà a beneficiarne per tutta la durata prevista per il vecchio sussidio. Da marzo il Rei “non può essere più richiesto e dal successivo mese di aprile non è più riconosciuto”. Ma a chi se lo sia stato visto riconosciuto prima di aprile, “il beneficio continua a essere erogato per la durata inizialmente prevista, fatta salva la possibilità di presentare domanda per il Rdc”.

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