Archive for Gennaio 20th, 2019

Manovra nascosta

domenica, Gennaio 20th, 2019

di RAFFAELE MARMO

Ci manca solo che prima o poi Luigi Di Maio tiri in ballo i gufi di renziana memoria per bollare come tali gli analisti e gli economisti di Bankitalia che hanno avuto l’ardire di mettere a fuoco i dati della nuova recessione in arrivo. Ma, in realtà, la bolla dell’ottimismo giallo-verde, per la verità più grillino che leghista, è appunto solo una bolla. 
Dalle parti del Ministero dell’Economia, come da quelle dei più avvertiti uomini di governo del Carroccio (a cominciare dal sottosegretario a Palazzo Chigi, Giancarlo Giorgetti), il rischio di un rallentamento significativo e sistematico dell’economia è avvertito e temuto da più di qualche mese. E se l’allarme non è stato tale da far cambiare in corso la manovra, più di quanto non si sia riusciti a fare (anche per effetto della minaccia della procedura d’infrazione da parte dell’Europa), ciò non toglie che si sono comunque apprestati strumenti e munizioni per fronteggiare l’impatto del calo del Pil sui conti pubblici. 

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Eclissi lunare 21 gennaio 2019, a che ora (e come vedere) la Super Luna rossa

domenica, Gennaio 20th, 2019
La Super Luna rossa (foto d'archivio)

Roma, 20 gennaio 2019 – Tutti pronti. Il 21 gennaio 2019 è la data dell’eclissi totale di Luna. Non importa se il momento clou sarà all’alba. Si tratta di un evento astronomico imperdibile perché la prossima volta che vedremo uno spettacolo del genere – spiegano gli esperti – sarà nel 2028, tra circa 10 anni. Cosa c’è di così speciale? La Luna diventerà rossa e quest’anno sarà molto più grande e luminosa del solito. Un evento straordinario, che non si vede proprio tutti i giorni. Più avanti la spiegazione del perché di quel colore e di quelle dimensioni, ma adesso eccovi tutte le informazioni utili per vedere in cielo l’eclissi lunare, a che ora sarà, come, dove vederla in cielo e se servirà un binocolo. Buona Luna a tutti!

A CHE ORA – “Tutta la fase di eclissi totale sarà ben visibile – meteo permettendo – e durerà un’ora e due minuti“, spiega Mauro Messerotti, ricercatore dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Non sarà, invece, completamente visibile la fase parziale dell’eclissi, perchè “la Luna tramonterà prima” che finisca la fase, spiega ancora il ricercatore. A che ora guardare in cielo? La fase massima dell’eclissi “sarà all’alba, alle ore 06:12“, ma si potrà iniziare a vedere lo spettacolo già alle 03:30. Sveglie puntate, dunque, e al bando i dormiglioni.

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Servono altri 5,5 miliardi. Non c’è spazio per i regali

domenica, Gennaio 20th, 2019

Francesco Forte

Siamo in recessione. L’ha certificato l’Istat sulla base degli ultimi dati del 2018. La flessione del 2018 si riverbera sul 2019 riducendone le stime del Pil.

La legge di bilancio, votata frettolosamente, scavalcando la discussione in Parlamento, aveva stimato, per il Pil del 2019, una crescita dell’1%. Banca di Italia la valuta a +0,6 del Pil. Da una mela, siamo a mezza mela e qualcosa.

Ciò, se non si farà nulla per combattere questa flessione: che deriva dal fatto che la crescita nel resto di Europa sta rallentando e dal fatto che il nostro governo ha varato una legge di bilancio basata sull’aumento delle spese correnti anziché di quelle di investimento, inferiori alla media europea e sulla riduzione delle aliquote delle imposte seguitando in una politica praticata dai precedenti governi a guida Pd, che pure si era rivelata inadeguata. Le pesanti clausole di salvaguardia, introdotte nella legge triennale di bilancio, hanno spaventato gli operatori economici che perciò hanno ridotto gli investimenti e last but not least, la tassazione punitiva delle auto Fiat Chrysler che ne riduce le vendite e induce Fca a ridurre gli investimenti in Italia.

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Navigator e formazione, il flop prossimo venturo

domenica, Gennaio 20th, 2019

“Abbiamo per la prima volta previsto, siccome siamo consapevoli del grave stato in cui versano i centri dell’impiego, risorse vere cioè tanti soldi per cui abbiamo dovuto fare una battaglia a livello politico. Questi soldi serviranno a tre cose: 1) adeguare tecnologicamente queste strutture soprattutto nel mezzogiorno perché alcuni centri dell’impiego non hanno nemmeno internet; 2) incrementare gli organici: nel nostro Paese ci sono solo 9 mila dipendenti per i centri dell’impiego quando Paesi come la Germania ne ha 130 mila. Quindi tendiamo in questa direzione; 3) rafforzare la condizionalità perché tutti i programmi degli anni precedenti avevano una tenue condizionalità”.

Così il prof. Pasquale Tridico, consigliere economico del ministro Luigi Di Maio – a Start Magazine – a commento del Titolo I del decreto su reddito di cittadinanza e quota 100. Ma il ”grave stato” dei Centri per l’impiego non è un problema da poco perché potrebbe diventare la causa di una disarticolazione del nuovo istituto nella sua impostazione complessiva: dopo il primo tempo – e cioè il riconoscimento e l’erogazione dell’assegno da parte dell’Inps – il secondo tempo – quello delle politiche attive – rischia di partire con grave ritardo o addirittura mai. Verrebbe, allora, in evidenza il principale difetto del reddito di cittadinanza: quello di tenere insieme uno strumento di lotta alla povertà e di inclusione sociale con un programma di accesso o di ricollocazione nel mercato del lavoro.

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Basta una foto: come funziona la truffa dell’assegno su Whatsapp

domenica, Gennaio 20th, 2019

di FEDERICO FORMICA

Mi faccio mandare via Whatsapp la foto di un assegno compilato, la stampo e vado a incassare i soldi in banca. Sembra la sceneggiatura di un film di Totò scritta ai tempi nostri, ma è tutto vero: sono molti i consumatori che hanno subito questo tipo di truffa, diffusa soprattutto nel mercato delle auto usate negli ultimi 2-3 anni.

La denuncia è del Movimento difesa del cittadino (Mdc). Il truffatore è il venditore dell’auto, che mette l’annuncio online. Le trattative vanno avanti via telefono e, quando l’accordo è vicino, il venditore fa sapere che accetta solo pagamenti con assegno, chiedendo alla vittima una foto dell’assegno compilato come prova della sua volontà di concludere l’acquisto. Il compratore è convinto di fare un affare perché non deve versare alcuna caparra né firmare alcun accordo preliminare: in fondo, mandare una foto non costa nulla.

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Conte: «Recessione? Manovra bis da escludere. Per ora»

domenica, Gennaio 20th, 2019

di Claudia Voltattorni

Nessuna manovra bis. O almeno non ora. «Troppo presto per parlarne» dice il premier Giuseppe Conte: «Siamo a gennaio e non sono ancora partite le nostre misure, una manovra bis è da escludere allo stato». Nonostante ciò sono in molti (anche nel governo) a pensare alla necessità di una manovra correttiva per far quadrare i conti. Soprattutto dopo il varo del «decretone» che contiene le misure bandiera del governo Lega-5 Stelle, il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni con «quota 100». E ancora di più dopo l’intervento di Bankitalia sulle previsioni del Pil, tagliate quasi della metà, dall’1 allo 0,6%, con l’allarme di una recessione. Ma per ora, a sentire il premier, «una manovra bis è assolutamente da escludere». E pure per il vicepremier Luigi Di Maio, «i dati ci daranno ragione».

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I cattolici e la classe dirigente

domenica, Gennaio 20th, 2019

di Angelo Panebianco

Accade talvolta che una discussione pubblica sia molto più interessante per ciò che essa sottintende, per ciò che vi si scorge sottotraccia, che non per gli argomenti usati dai partecipanti. Tale è forse il dibattito che (nel centenario dell’«Appello al Paese» di Luigi Sturzo, il padre del popolarismo) sta animando alcuni settori della Chiesa e ambienti ad essa collegati. Esprime il desiderio o la speranza (non ancora un progetto) di vedere rinascere, qui in Italia, un partito dei cattolici. Se ne comprendono le ragioni. Da un lato, una generale insoddisfazione, che accomuna molti cattolici (ma non solo loro) , per la qualità della classe politica italiana nelle sue varie componenti. Dall’altro lato, il fatto che in Italia viga di nuovo il metodo elettorale proporzionale: nella lunga età dell’oro del (secondo) partito cattolico – la Democrazia cristiana – c’era, per l’appunto, la proporzionale. Perché non cogliere l’occasione? Sia detto col massimo rispetto possibile: la discussione mi pare poco sensata. La politica dell’identità cattolica è fuori tempo massimo. Non si tiene conto della secolarizzazione: come è possibile ipotizzare che a chiese poco frequentate e a seminari vuoti possano corrispondere urne elettorali traboccanti di voti cattolici? Davvero avrebbe senso dare vita a un partito dei cattolici del 4, del 5 o persino dell’8 per cento? Non sarebbe un modo, abbastanza autolesionista, di fare «pesare» ufficialmente, pubblicamente, la propria (ormai scarsa) forza politica? Si tenga per giunta conto del fatto che il tramonto della politica dell’identità cattolica qualche vantaggio ai cattolici lo ha comunque dato. Oggi un leader politico capace può attirare il consenso di cattolici e di non cattolici indifferentemente. Solo la sua qualità e le sue proposte contano. Il fatto che, eventualmente, egli sia un cattolico, di sicuro non impedirà a elettori non credenti di apprezzarlo e di sostenerlo.

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Schumacher II, Mick entra in Ferrari 13 anni dopo il padre: “Per me è una seconda famiglia”

domenica, Gennaio 20th, 2019

stefano mancini

«Sto entrando a far parte della famiglia Ferrari. È un altro passo nella giusta direzione». Mick Schumacher, campione della Formula 3 e figlio di Michael, il campionissimo della Formula 1, divide le emozioni in due: la gioia di entrare nella Ferrari Driver Academy, il vivaio della Scuderia, e l’orgoglio di seguire la carriera di papà.

L’annuncio ufficiale è arrivato ieri pomeriggio. Mick, 19 anni, da domani comincerà la preparazione assieme ai compagni di scuola Giuliano Alesi, figlio dell’ex ferrarista Jean, e Callum Ilott. Tutti e tre sono iscritti al campionato di F2, la serie B delle corse da cui si può essere promossi o bocciati. Era stato l’ex team principal Maurizio Arrivabene a fine 2018 a spalancare a Schumi jr le porte della Scuderia, è stato il suo successore Mattia Binotto a invitarlo a entrare vincendo il derby con la Mercedes, l’altra squadra legata al padre e potenzialmente interessata al ragazzo. «Per chi come me lo ha visto nascere ha un significato emotivo particolare accoglierlo qui, ma lo abbiamo scelto per il suo talento e per le qualità umane e professionali che ha messo già in mostra», chiarisce Binotto.

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Strage nel Mediterraneo: muoiono 120 disperati, i barconi non si fermano

domenica, Gennaio 20th, 2019

fabio albanese catania

La rotta del Mediterraneo centrale sembrava si fosse svuotata di migranti, visti i numeri esigui di sbarchi degli ultimi mesi e i proclami della politica. Venerdì, però, l’ennesima tragedia ha ricordato che quel tratto di mare resta il più mortale al mondo. Un gommone con 120 persone a bordo è affondato. I sopravvissuti sono tre. Gli altri 117 migranti, e tra loro donne e bambini, sono ufficialmente dispersi. Ma non ci sono dubbi che siano morti tutti annegati. A riferirlo sono stati i tre giovani salvati dalla Marina militare italiana e portati nell’hotspot di Lampedusa. La procura militare di Roma e quella ordinaria di Agrigento hanno aperto inchieste.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso «profondo dolore per la tragedia». Il premier Giuseppe Conte ha detto di essere «scioccato da questa nuova strage» e accusa i trafficanti di «crimini contro l’Umanità». Ma, come era facile immaginare, la polemica politica non si è fatta attendere, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che tuona: «Il naufragio di ieri è la dimostrazione che se riapri i porti ritornano i morti. Ribadisco, cuori aperti da chi scappa dalla guerra, ma porti chiusi. Si scordino di ricominciare come a Natale e Capodanno». Il ministro si riferiva non solo al naufragio, ma anche ai salvataggi avvenuti ieri al largo di Zuara, uno da parte dell’unica Ong rimasta al momento attiva, la tedesca Sea Watch. Nell’era delle fake news, supporta La Stampa e l’informazione di qualità

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Vaticano, il Papa “commissaria” il coro della Cappella Sistina

domenica, Gennaio 20th, 2019

salvatore cernuzio città del vaticano

Cambia la musica nel coro della Cappella Sistina. E non si tratta degli Exsultet intonati dai “Pueri Cantores” alle messe del Papa ma del trasferimento della giurisdizione della storica Cappella Musicale, dopo decenni, dalla Prefettura della Casa pontificia all’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche pontificie, diretto da monsignor Guido Marini, mentre l’intera amministrazione economica dello stesso ente è affidata a monsignor Guido Pozzo, finora segretario della Commissione “Ecclesia Dei” da oggi soppressa e divenuta «sezione» della Congregazione per la Dottrina della Fede. LEGGI ANCHE – Soppressa la Commissione “Ecclesia Dei”, diventa una sezione della Dottrina della fede Una stretta di Papa Francesco introdotta con un motu proprio pubblicato oggi che giunge quattro mesi dopo l’indagine che la magistratura vaticana ha avviato a settembre 2018 a carico del direttore amministrativo Michelangelo Nardella e del direttore del Coro della Cappella Sistina, il salesiano Massimo Palombella, per una vicenda legata a reati finanziari (riciclaggio, truffa aggravata ai danni dello Stato e peculato, sono i sospetti).

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