Archive for Gennaio 29th, 2019

Stop al decreto semplificazioni Il governo ai ripari

martedì, Gennaio 29th, 2019

PAOLO BARONI ROMA

Il presidente della Repubblica Mattarella dà il via libera al decretone che contiene le norme su redditi di cittadinanza e quota 100, per la gioia del vicepremier Di Maio che twitta «Bentornato Stato Sociale!», ma impone l’alt al decreto Semplificazioni. In via informale il Quirinale ha infatti avanzato perplessità sulla natura omnibus di questo provvedimento, lievitato a dismisura durante il passaggio nelle varie commissioni passando da 12 ad oltre 90 articoli raccolti in un faldone di ben 890 pagine, facendo sapere al governo che se il testo non fosse stato asciugato non lo avrebbe controfirmato.

Mail dei 5 Stelle ai senatori

Tra mille imbarazzi ed una bordata di critiche da parte delle opposizioni che ieri a più riprese hanno denunciato «la palese incostituzionalità» del provvedimento e «le continue forzature del governo», la maggioranza è stata così costretta ad adeguarsi accettando la decisione della presidente del Senato Elisabetta Casellati di dichiarare inammissibili 62 emendamenti su 85, in pratica due su tre, dal momento che «non si traducevano in misure di semplificazione e di sostegno».

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Ostaggi della propaganda: governo senza soluzioni per il caso Sea Watch 3 si rivolge alla corte europea contro l’Olanda

martedì, Gennaio 29th, 2019

Angela Mauro Inviata speciale – Huffpost

Stavolta da Bruxelles non è arrivato nemmeno un monito, un suggerimento, una dichiarazione. Il caso Sea Watch 3, da 4 giorni ferma al largo di Siracusa senza poter sbarcare i suoi 47 migranti soccorsi nel Mediterraneo, rimbalza tra le polemiche del dibattito italiano, gli insulti anche sessisti a Stefania Prestigiacomo di Forza Italia che ieri è salita a bordo della nave della ong olandese insieme a Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana e il Radicale Riccardo Magi. Poi ci sono le denunce dei parlamentari Dem che oggi, dopo un braccio di ferro col Viminale, sono riusciti anche loro a far visita ai migranti della Sea Watch 3. E c’è una sottile linea diplomatica che scorre tra Palazzo Chigi e il Quirinale: Giuseppe Conte ne parla con Sergio Mattarella che auspica una soluzione al più presto. Ma niente: il caso Sea Watch 3 non trova ancora soluzioni né a Roma, né a Bruxelles o in altre capitali europee.

Il governo è ostaggio della sua stessa propaganda. E lo è tutta l’Europa, man mano che si avvicinano le elezioni di maggio.

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Apple, falla sicurezza su FaceTime: si può ‘spiare’ chi neanche risponde

martedì, Gennaio 29th, 2019

9to5Mac, il sito specializzato sui prodotti dell’azienda di Cupertino, ha scoperto un grave bug su iPhone che riguarda le videochiamate che si effettuano attraverso FaceTime. Seguendo una determinata procedura, è possibile ascoltare la persona che si sta chiamando anche se questa non ha ancora risposto o non ha alcuna intenzione di rispondere. Il meccanismo è spiegato in questo video realizzato da MacRumors, altro sito dedicato al mondo Apple.

Se la persona chiamata, senza rispondere, spinge il tasto dell’accensione, sul display di chi chiama comparirà anche ciò che riprende la videocamera dell’ignaro interlocutore. “Siamo consapevoli del problema e abbiamo identificato una soluzione che sarà diffusa con un upgrade del software più avanti nel corso della settimana” ha detto un portavoce Apple al sito Cnet dedicato alle nuove tecnologie. In effetti, dopo il clamore mediatico suscitato negli Usa dalla scoperta del bug, nella pagina Apple riguardante lo stato del funzionamento dei servizi “Face Time” è contrassegnato dal semaforo giallo e dalla voce “problema”. Lo stesso sito Cnet ha scritto che, dopo aver riportato il problema ad Apple, le chiamate di gruppo FaceTime – responsabili della falla – sono diventate “temporaneamente non disponibili” e non è stato più possibile, dunque, “riprodurre il bug” a cura di Pier Luigi Pisa

REPTV

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Far West Italia: 43 mila auto fantasma libere di violare il codice della Strada

martedì, Gennaio 29th, 2019

di VINCENZO BORGOMEO

Non pagano multe, cartelle esattoriali e pedaggi autostradali per 120 milioni l’anno, fanno quello che vogliono sulle nostre strade e in più evadono completamente bollo e assicurazione. Benvenuti nel pianeta delle auto fantasma, quelle intestate ai prestanome. In Italia fino ad oggi le forze dell’ordine ne hanno stanate 43 mila, ma si stima che siano almeno il doppio. E, quindi, anche il conteggio dei “danni” economici dovrebbe essere raddoppiata.

Ma lasciamo stare le stime. E torniamo ai numeri certi. Quelle 43 mila auto sono tutte intestate ad appena 300 tra persone fisiche e società. Un elenco da brividi. E colpisce sentire le parole di questi prestanome. Uno di questi, addirittura, davanti al giudice che gli chiedeva riferimenti di chi avesse davvero le “sue” auto, rispondeva con tranquillità “confermo di aver effettuato i passaggi di proprietà per conto di cittadini italiani ed extracomunitari, quest’ultimi regolari o irregolari sul territorio italiano, dietro compenso di 20/30 euro. Per cui ricoprono solo la funzione di PRESTANOME”.
Come se fosse un normalissimo lavoro.

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Milano, incendio in un palazzo: 31 evacuati, ferito vigile del fuoco

martedì, Gennaio 29th, 2019

Incendio nella notte in un palazzo di Milano. Le fiamme si sono sviluppate nelle cantine dello stabile, verso le 2, e un fumo molto denso è salito a tutti i piani rendendo necessaria l’evacuazione degli appartamenti: sono state evacuate 31 persone, alcune delle quali portate per accertamenti in ospedale, nessuna in gravi condizioni. Un vigile del fuoco, durante le operazioni di spegnimento, ha riportato una distorsione muscolare.

TGCOM

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Salvini: “Lʼautorizzazione a procedere sul caso Diciotti va negata”

martedì, Gennaio 29th, 2019

Il vicepremier Matteo Salvini scrive in una lettera aperta al “Corriere della Sera” che l’autorizzazione a procedere sul caso Diciotti “va negata”. Questo perché la decisione sulla nave Diciotti è stata presa “nell’interesse pubblico”. “La mia vicenda giudiziaria è strettamente legata all’attività di ministro dell’Interno e alla ferma volontà di mantenere gli impegni della campagna elettorale” sottolinea.

“Sono convinto di aver agito sempre nell’interesse superiore del Paese e nel pieno rispetto del mio mandato – prosegue Salvini -. Rifarei tutto. E non mollo”. “La valutazione del Senato – spiega il ministro dell’Interno – è vincolata all’accertamento di due requisiti (ciascuno dei quali di per sé sufficiente a negare l’autorizzazione): la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante o il perseguimento di un preminente interesse pubblico. Il Senato non è chiamato a giudicare se esista il fumus persecutionis nei miei confronti dal momento che in questa decisione non vi è nulla di personale”.

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