Archive for Gennaio 30th, 2019

Brexit, bocciato l’emendamento sul rinvio, ma sì alla cancellazione del “backstop”

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

di ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA – Ricomincio da capo. Come nel cult film in cui il protagonista è costretto a rivivere sempre la stessa giornata, la Brexit torna al punto di partenza: o almeno prova a riportarcela Theresa May, in virtù di due votazioni cruciali di questa sera alla camera dei Comuni.

I deputati approvano 317-301 l’emendamento del deputato conservatore Graham Brady per trovare “alternative al backstop”, la controversa misura per mantenere il Regno Unito a tempo indeterminato nell’unione doganale (come la Turchia) se non si trova un’altra soluzione per tenere aperto il confine fra Irlanda del Nord e la repubblica d’Irlanda. “L’accordo non è rinegoziabile”, risponde immediatamente l’Unione europea, ricordando che il “backstop” è frutto di due anni di trattative. Ma la premier britannica si accinge a tornare a Bruxelles: “E’ interesse comune arrivare a un’uscita concordata”.

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L’allarme dell’Unhcr: “Otto migranti su dieci riportati indietro nei lager libici”

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

di ALESSANDRA ZINITI

L’85 per cento di chi parte dalla Libia viene intercettato dalla Guardia costiera e riportato indietro. Rinchiuso nelle carceri in condizioni disumane, spesso senza acqua né cibo per giorni, a rischio di epidemia. È così da quando l’Italia ha chiuso i suoi porti. Più di quindicimila persone che, dopo mesi di detenzione, finiscono con l’essere rimesse in mano ai loro aguzzini e naturalmente ritentano la traversata pagando di nuovo i trafficanti e alimentando all’infinito un business che adesso, per reclutare nuovi clienti nei paesi d’origine, si nutre anche di “offerte speciali” per chi, naturalmente, non ha immediata disponibilità del denaro richiesto.

“Parti ora e paghi dopo”, “Viaggia ora gratis e lavori quando arrivi in Libia”, “Porta tre amici paganti e viaggi gratis”, “Riunisci cinque persone, viaggio gratis per tutti e lavoro all’arrivo”. Non è vero che con i porti chiusi e con la stretta sulle Ong si parte di meno dalle coste africane e, soprattutto, non è vero che si muore di meno. Né a mare né a terra, che sia nel deserto e all’interno dei centri di detenzione libici (dove nessuno sa quante persone perdono la vita ogni giorno), o che sia sulle strade di montagna che hanno visto una grande ripresa dei flussi migratori. Sei morti al giorni nel mar Mediterraneo, un numero che, seppure diminuito in termini assoluti (2.275 contro i 3.139 del 2017) è più che raddoppiato in termini percentuale con una vittima ogni 14 persone che partono e la conferma della rotta dalla Libia all’Europa come la più pericolosa in assoluto. E con 136 migranti (quasi il doppio dell’anno scorso) morti sulle rotte terrestri, sul fiume Evros tra Turchia e Grecia, alla frontiera tra Croazia e Slovenia, sui sentieri delle Alpi tra Italia e Francia. 

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Diciotti, Conte: “Una mia responsabilità” | Salvini: “Processo non va fatto” | Di Battista: “Premier scriva a giudici”

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

La palla sul caso Diciotti passa a Giuseppe Conte, che da Cipro si assume la responsabilità del governo su come è stato gestito, ad agosto, lo sbarco dei 177 migranti salvati dalla nave della guardia costiera italiana. “Mi assumo la piena responsabilità politica di quello che è stato fatto”, scandisce lasciando carta bianca alla Giunta per le immunità del Senato che mercoledì mattina avvia l’iter per autorizzare o meno il giudizio su Matteo Salvini.

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