Archive for Febbraio 15th, 2019

Macron prepara la vendetta. E la Libia è il primo obiettivo

venerdì, Febbraio 15th, 2019

Lorenzo Vita

Era chiaro da subito che lo scontro fra Italia e Francia si sarebbe trasformato in qualcosa di molto serio. Emmanuel Macron non è un presidente che tende al dialogo. Ha una sua linea estremamente chiara, espressa da quando è salito al potere. E sull’Italia e lo scontro con il governo giallo-verde non transige. Gli attacchi nei confronti di Roma sono stati innumerevoli, dai migranti a Fincantieri, passando per il deficit e la Libia. Ed è proprio su quest’ultima che sembra concentrarsi l’Eliseo per colpire le strategie di Roma.

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I caccia francesi, in questi giorni, hanno iniziato a colpire in Ciad. Di stanza nella base di N’Djamena, i Mirage dell’aviazione di Parigi hanno colpito incessantemente l’area fra i due Paesi africani. Una campagna militare silenziosa che, unita all’avanzata di Khalifa Haftar nell’area meridionale libica, dimostra che Parigi non è disposta a cedere sul fronte africano. Lo aveva fatto capire dalle prime mosse dell’Eliseo e Jean-Yves Le Drian prima della Conferenza di Palermo. E lo stra facendo capire ora, colpendo indiscriminatamente in Sahel e nel Fezzan.

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Chalençon, “In Francia siamo pronti al golpe e alla guerra civile. Con i grillini ci rivedremo. Siamo alleati”

venerdì, Febbraio 15th, 2019

ROMA – Christophe Chalençon, il leader dei gilet gialli incontrato da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista in Francia, rilancia la minaccia di un golpe in Francia in un fuori-onda realizzato a margine dell’intervista di Alessandra Buccini, trasmessa da Piazzapulita  su La 7. “Abbiamo dei paramilitari pronti a intervenire perché anche loro vogliono far cadere il governo. Oggi è tutto calmo ma siamo sull’orlo della guerra civile. Quindi si trovino delle soluzioni politiche molto rapidamente, perché dietro ci sono delle persone pronte a intervenire da ovunque. Delle persone che si sono ritirate dall’esercito e che sono contro il potere”, dice. 

Chalençon dice anche che “la Francia è un bel paese, come l’Italia, ma serve rimetterle sulla retta via” e spiega che con il M5S “è previsto un altro incontro. Dovremmo venire noi a Roma”. E alla domanda: “Quindi, alleati? È certo?”, risponde: “Sì. Assolutamente”. Il leader dei Gilè gialli indica anche Di Battista nella foto scattata nell’incontro francese e commenta: “E’ bravo lui! E’ un po’ come me! ci siamo guardati. E e anche se io non parlo italiano, ci siamo capiti al volo”. 

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Tav, Paolo Foietta: “Folle l’analisi costi-benefici di Ponti. Ma la Torino-Lione è solo rallentata”

venerdì, Febbraio 15th, 2019

di PAOLO GRISERI

Da questa mattina Paolo Foietta, 62 anni, commissario di governo della Torino-Lione, non ha più un ufficio e un incarico. La sua è una delle teste che i No Tav hanno sempre sperato di veder rotolare.

Foietta, lei ha perso il posto, i No tav hanno vinto?
“Non esageriamo. Non meritano tanta importanza. Sono pur sempre una minoranza nel Paese. Nessuno mi ha cacciato. Semplicemente, alla scadenza del mandato il governo non lo ha rinnovato”.

Tav, Ponti in audizione: “Analisi costi-benefici strumento imperfetto, ma unico possibile”

Dunque, scatoloni, modello Lehman Brothers?
“Scatoloni, certo. Li ho già preparati nei giorni scorsi. Da oggi, 15 febbraio, il mio ufficio nella stazione di Porta Nuova è stato destinato ad altro”.

Anni di lavoro inutile?
“Spero proprio di no.  Eravamo quasi riusciti a far partire i cantieri anche sul lato italiano”.

Poi che cosa è accaduto?
“E’ accaduto che i 5 stelle, sempre più una minoranza in val di Susa dove a marzo non sono nemmeno riusciti ad eleggere un parlamentare, sono andati al governo del Paese e hanno cominciato a lavorare per bloccare tutto”.

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Vaticano, la responsabilità dei vescovi al centro del summit sugli abusi

venerdì, Febbraio 15th, 2019

FRANCESCO PELOSO città del vaticano

La responsabilità dei vescovi nei casi di abuso sessuale sui minori nella Chiesa: è questo il tema più rilevante al centro del prossimo summit internazionale sullo scandalo pedofilia che si svolgerà in Vaticano dal 21 al 24 febbraio con la partecipazione di tutti i presidenti delle Conferenze episcopali del mondo. E in effetti si tratta di uno dei nodi più delicati e tuttora irrisolti di una vicenda già di per sé drammatica e dolorosa.

“Cover up” e vescovi

Il problema è quello dell’insabbiamento – il cosiddetto “cover up” – dei casi di abuso, cioè di quel sistema di protezione dei sacerdoti colpevoli, in vigore per diversi decenni, reso possibile da un ruolo attivo svolto in questo senso dai vescovi. In passato, molti preti autori di violenze su minori, anche “predatori seriali” come hanno dimostrato nel tempo vari procedimenti giudiziari, sono stati spostati di parrocchia in parrocchia e poi di diocesi in diocesi, dunque, via via che reiteravano i reati proseguiva parallelamente l’azione di occultamento e protezione nei loro confronti (da ricordare che lo scandalo scoppiò nei primi anni duemila nella diocesi di Boston proprio in riferimento a diverse decine di casi di preti abusatori non denunciati ma appunto trasferiti da una sede all’altra).

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Malore per Bossi, notte in rianimazione

venerdì, Febbraio 15th, 2019

ALBERTO MATTIOLI milano

È stato un ictus», che poi nel suo caso sarebbe il secondo dopo quello, devastante, del 2004. «È grave». Poi, in serata, ha prevalso quello che i suoi vecchi avversari democristiani avrebbero definito «un cauto ottimismo». La Tac al cervello ha escluso che si sia trattato di un ictus, non c’è stata alcuna emorragia, e questa mattina dovrebbero svegliarlo e fargli un’altra Tac. «Il vecchio leone», come l’ha chiamato Bobo Maroni, il primo a farsi vivo, non ha intenzione di mollare.

Di certo, Umberto Bossi se l’è vista brutta. A farlo cadere lungo disteso per terra nella sua casa di Gemonio, nel Varesotto, battendo la testa, è stato uno sbalzo dei valori ematochimici che ha scatenato una crisi, forse epilettica. I famigliari hanno chiamato i soccorsi che sono arrivati intorno alle 17 dall’ospedale di Cittiglio. Codice rosso e intervento dell’elisoccorso. Il fondatore della Lega, 77 anni, è stato intubato e portato in volo all’ospedale di Circolo di Varese, dov’è tuttora ricoverato in rianimazione e sedato. Come previsto dai protocolli, ci vorranno diverse ore per poter avere una valutazione attendibile delle sue condizioni ed è per questo che il bollettino medico è atteso per mezzogiorno di oggi. Ma in serata Bossi non era considerato in pericolo di vita.

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La proposta di legge veneta: “Albo professionale, fattura e partita Iva per le prostitute

venerdì, Febbraio 15th, 2019

fabio poletti milano

È la discussione più antica del mondo. Se ne parla con insistenza dal 1958, quando la senatrice veneta Lina Merlin chiuse, e bisogna vedere davvero se per sempre, le case chiuse. Ogni tanto il dibattito torna. Anche Matteo Salvini era uscito allo scoperto: «Se dobbiamo sconfiggere la criminalità, togliamo dalle strade la prostituzione. Va regolamentata e tassata come nei Paesi civili». È seguita poi la proposta di legge del senatore della Lega Gianfranco Rufa che prevede il divieto dell’esercizio della professione nei luoghi pubblici, e la regolamentazione del fenomeno con annessa tassazione del lavoro autonomo. Una proposta riveduta e corretta spuntata ora pure alla Regione Veneto. Dove il consigliere Antonio Guadagnini del gruppo indipendentista Siamo Veneto punta all’istituzione di un albo delle lavoratrici del sesso in ogni Comune: «Oggi lavorano in Italia 70 mila prostitute. Quasi la metà secondo i dati della Commissione Affari sociali della Camera sono immigrate. Duemila sono minorenni e altrettante sono ridotte in schiavitù e costrette a vendersi. Il fenomeno è dilagato in strada. Le case chiuse si sono trasformate in appartamenti, stanze d’albergo compiacenti e automobili».

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Il dossier del M5S contro l’autonomia: “No a cittadini di serie A e serie B”

venerdì, Febbraio 15th, 2019

alessandro di matteo roma

L’autonomia regionale va avanti piano, anche se Matteo Salvini già parla di «passaggio storico». La bozza di intesa tra governo e regioni arriva in consiglio dei ministri entro il termine indicato dal premier Giuseppe Conte, ma di fatto viene tutto rinviato perché M5S fa muro e il leader della Lega preferisce non forzare, a patto che l’intesa finale arrivi comunque entro pochi giorni. Salvini ha preteso un vertice con Conte e Di Maio già la prossima settimana. Ma probabilmente nemmeno questo sarà risolutivo.

Lombardia, Veneto e Emilia Romagna, le regioni che hanno chiesto l’autonomia rafforzata su una serie di competenze, dovranno trattare ancora e convincere soprattutto il Movimento di Luigi Di Maio, che ieri ha presentato addirittura un dossier sull’argomento, pronunciando un altolà: «Guai alla creazione di un contesto in cui ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B».

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«Il reddito grillino è solo una camomilla. La povertà non si combatte così»

venerdì, Febbraio 15th, 2019

di Alessandro Gilioli

Nunzia De Capite, sociologa, lavora da 13 anni in Caritas italiana, per la quale si occupa anche della redazione del rapporto annuale sul monitoraggio delle politiche di contrasto alla povertà. Studiosa delle varie forme di sussidio e reddito, fa parte del Forum delle disuguaglianze e delle diversità coordinato da Fabrizio Barca.

Dal Rei, il reddito di inclusione varato alla fine del 2017, stiamo per passare al Reddito di cittadinanza. Qual è la sua opinione su questa norma che partirà in primavera?  
«Siamo in un Paese in cui nel 2007 le persone in povertà assoluta erano 1,7 milioni e nel 2017 sono diventate cinque milioni: non possiamo fare a meno di misure di supporto sociale. Però, sia con il Rei sia con il Reddito di cittadinanza, siamo sempre in una logica redistributiva, mentre dovremmo iniziare a pensare da politiche predistributive»

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